Mercoledi 18 Dicembre, ore 20.45
WEBCAFFE’ BOOKIQUE
Molto spesso le discussioni sui social network si disperdono nel semplice cliccare di una tasto, o servono alla pur giusta ma tuttavia limitata causaA�dell’espressione individuale. Ma in che modo la quantitA� e velocitA� delle informazioni possono articolarsi come sapere collettivo reale, grado diA�irradiarsi nelle azioni delle persone? Nel tentativo di rispondere a questa domanda Bookique dA� vita ad un nuovo strumento di informazione dal basso: la dimensione di un caffA? dibattito che unisce la discussione sul web a quella di persona, creando fili di congiunzione tra la rapiditA� delle informazioni e la necessitA� fisica dellaA�loro condivisione e messa in discussione. Nell’ultimo mese, la piattaforma Facebook a�?Web CaffA? Bookiquea�? ha raccolto infatti, per opera del giornalista Stefano Fait e del facilitatore Roberto Maestri, numerosi documenti web alternativi, non appartenenti al mainstream dell’informazione, e ha iniziato a diffonderli nella rete cercando diA�coinvolgere nel dibattito il maggior numero di persone possibili. Ne A? nata una discussione costante, un appuntamento quotidiano che ha attraversato diversi temi, mostrando l’altra faccia possibile dell’informazione attuale, fatta di approfondimenti e di collegamenti reali tra gli eventi, le idee e le persone.
Si A? formato quindi un materiale a�?culturalea�? condiviso di partenza per il confronto e la discussione a�?di personaa�? che si svolgerA� mercoledA� sera, a partire dalle 20.45, presso il CaffA? Letterario del Quartiere San Martino.
Ospiti e temi di questa sera saranno:
Christian Lavarian, astrofilo e divulgatore del MUSE, sarA� alla Bookique a parlare di comete, asteroidi e di ISON, la Cometa di Natale, con proiezioni di filmati, animazioni java, video da internet
Ma, prima di tutto, si discuterA� di “Europa dentro e/o fuori” con Irina, testimone delle proteste a Kiev, e della potenziale nuova Jugoslavia, con ripercussioni molto ma molto piA? vaste di quelle jugoslave, su scala planetaria.
Venerdi 20 dicembre, ore 21
CESARE BASILE live @ bookique
C’A? poco da dire per presentare un musicista di tale livello, con un’esperienza e un coraggio fuori dal comune. Ha appena rifiutato il premio Tenco in polemica con la siae, tanto per farvi capire. Da trent’anni sui piA? importanti palchi europei ed italiani, un’occasione unica per ascoltarlo.
A quasi due anni di distanza dal precedente album “Sette pietre per tenere il diavolo a bada” (urtovox 2011) ecco tornare CESARE BASILE con un pugno di 10 ottime canzoni, per nulla rassicuranti o piegate al benchA� minimo bisogno di assecondare chissA� quale trend cantautorale dell’ultima ora. Basile, un vero outsider del panorama culturale contemporaneo, A? un fuoriclasse che brilla nel novero dei grandi autori italiani per l’eleganza, la classe e il modo,pur se cruento e “sanguinario”, con cui continua a raccontarci la sua musica e le sue storie.A�Storie questa volta frutto del suo ritorno in Sicilia,del suo impegno nell’ambito dell’Arsenale (federazione siciliana per le arti e la musica) e del teatro Coppola occupato di Catania.
Storie di matti, anarchici, lavoratori di giornata,donne in ginocchio,assassini per esasperazione, tamburini che si fanno la libertA� da soli, e di una lingua, il siciliano, che sembra d’altri tempi. Come la libertA�, appunto. Ma non c’A? un tempo per la libertA�. La libertA� si fa sempre. Con le proprie mani.
L’album (il primo della carriera di Cesare Basile che porta come titolo il suo stesso nome) A? stato pubblicato in versione cd e vinile. Quest’ultimo, doppio, A? pubblicato in esclusiva dalla Viceversa records di Catania per la sua collana a�?In Vinilea�? (della quale lo stesso Basile A? direttore artistico e che ha visto giA� la pubblicazione dei vinili di The Niro e Hugo Race) e oltre al nuovo album conterrA� un ulteriore album di reinterpretazioni acustiche di alcune tra le piA? belle canzoni di Basile, con il titolo a�?Le ossa di Colapescea�?.
Che Cesare Basile fosse uno dei piA? interessanti cantautori italiani lo sapevamo da tempo, e il disco in questione ne A? la��ennesima conferma. Un disco coraggioso, nato dal suo ritorno in Sicilia dopo sette anni di vita milanese. Un ritorno che lo ha visto impegnato in prima fila nella rinascita della cultura isolana, con la��Arsenale (Federazione siciliana per le arti e la musica) e con la ristrutturazione del Teatro Coppola occupato di Catania. Da questo lavoro fisico nel cantiere del teatro (impastare il cemento, dare la calce ai muri, passare linee elettriche) sono nate le dieci composizioni di questo album omonimo (la��ottavo della sua carriera), in cui non a caso le tematiche del lavoro e della libertA�, e della libertA� conquistata con le proprie mani, sono ben presenti.
Il disco si apre con una vera e propria dichiarazione di intenti, Introduzione e sfida, in cui dopo un breve intro strumentale parte una sorta di blues mediterraneo acustico, situato tra la tradizione popolare italiana ed il folk americano delle radici, cantato in siciliano con una voce che graffia la��anima, dove Basile annuncia di cosa si canterA� nel disco (Vinni a cantari e cantaturi sugnu, d’amuri, gilusia, spartenza e sdegnu).
La voce di Basile si fa storia quando canta in siciliano, come in Canzuni addinucchiata, dove, dopo un intro splendidamente caveiano, ci racconta dello sfruttamento di una donna, sul lavoro come nella vita, una donna costretta in ginocchio per tuta la vita, o come in Maliritta carni, voce e chitarra, per il racconto dello sfruttamento del lavoro, dove la carne maledetta del titolo A? quella dei lavoratori di giornata di una volta, e oggi dei migranti stagionali, che brucia sotto il sole.
Dal caporalato del secolo scorso ai migranti di oggi, come se nulla fosse cambiato, un mondo dove ci sono sempre i ricchi pronti a sfruttare i poveri, e accusarli se rubano i loro scarti. Un paese, il nostro, che da questo punto di vista sembra rimasto fermo alla��ottocento. Nunzio e la libertA�, cantata in italiano e siciliano, A? un canto di libertA�, dalla parte di chi la libertA� la��ha conquistata col sangue (Generale che porti i colori di questa bandiera, perchA� chiami canaglie i villani che l’hanno cucita), una ballata classica ma resa deviante e disturbata da un arrangiamento con suoni che spiazzano, a contrappuntare il giro di chitarra ed i colpi della batteria.
Ma i brani in italiano non sono da meno, anzi, qui forse si toccano i vertici del disco. Da Parangelia, dedicato alla attrice e poetessa greca Katerina Gogou, una dura e rabbiosa rivendicazione della propria libertA� e della��orgoglio di essere artisticamente liberi, a Caminanti, dove con voce quasi sussurrata e poche note di piano e chitarra, Basile ci colpisce con una intensa e lirica descrizione di quelli che i sani chiamano pazzi (appunti smarriti di altri capolavori). Per arrivare infine alla conclusiva Sotto i colpi di mezzi favori, una ballad che A? poesia pura (non le vedi le schiene spezzate, sotto i colpi di mezzi favori, i signori seduti al caffA?, consumare il diritto di pochi, a marchiare le carni, con un ferro di riconoscenza, e una stretta di mano) che non puA? che richiamare alla mente De AndrA� per la descrizione cruda e poetica ad un tempo del nostro paese, al pari dei vertici del canzoniere deandreiano (si pensi a La domenica delle salme o Smisurata preghiera).
Testi di altissimo livello, accompagnati da una musica quasi minimale e toccante (grazie anche alla��apportro di validdissimi musicisti quali Enrico Gabrielli e Rodrigo Da��Erasmo tra i tanti), come la��acustica Minni spartuti, tra blues e folk, vagamente caposseliana, o vicina al blues malato de La��orvu, con i suoi suoni spiazzanti su un sottofondo di chitarra e batteria ripetitivo ed ipnotico, un brano che cresce di intensitA� emotiva nel suo svolgersi. Dark ballad, come Lettera di Woody Guthrie al giudice Thayer, ispirato omaggio ad un brano del grande padre dei cantautori, un testo contro la pena di morte, con una chitarra lancinante che fa sanguinare la��anima.
Un disco che racconta le vite di migranti, sfruttatti, poveri, donne che subiscono la violenza e il maschilismo, pazzi, emarginati, in cui intento perA? non pare voler ergersi a difensore degli ultimi, ma il volersi schierare, dire da che parte stare, da quella degli sfruttatori o da quella di chi subisce e lotta per lilberarsi dallo sfruttamento. Cantare di queste cose, di un paese in cui i mandanti sono fatti ministri e i ministri si fanno mandanti, A? giA� scegliere da che parte stare, cosA� come lasciare Milano per tornare in Sicilia a sporcarsi le mani con la polvere e la calce del cantiere del Teatro Coppola Occupato. Cesare Basile con questo disco tocca vertici di poesia altissimi, e si conferma una delle voci piA? ispirate e originali della canzone da��autore italiana contemporanea.
Da non perdere la versione in doppio vinile, in cui, oltre a versioni acustiche di sette brani repertorio del cantautore siciliano, ca��A? una splendida cover di Maria nella bottega del falegname, dal disco La Buona Novella di Fabrizio De And
Ingresso 3 euro.
Sabato 21 dicembre, ore 21.30
ILA & THE HAPPY TREES live @ bookique
La dolce Ila mette il sorriso anche ai sassi con l’aiuto dei suoi a�?alberelli felicia�?… Una cantautrice mai banale, diretta e coinvolgente dal vivo, sempre impegnata per la musica di qualitA� in tutti i contesti possibili… Non perdetevela!
La cantautrice genovese di nascita e giramondo per vocazione, comincia la sua avventura artistica a 17 anni, quando durante una��occupazione scolastica scopre la passione per la musica e da inizio alle prime performance live.
Trasferitasi a Milano nel tentativo di realizzare il suo sogno musicale, dopo una serie si incontri casuali e fortuiti, nel 2004 realizza e pubblica il suo primo singolo a�?Penso troppoa�? con la��etichetta CinicoDisincanto.A�Seguiranno anni di collaborazioni ed esperienze live, fino ad incontrare Paolo Filippi e Teo Marchese del CavA? Studio, con i quali realizza nel 2007 Malditesta, un album composto da i dodici brani tra rock, pop e funk che raccontano di lei, del suo mondo e delle sue emozioni.”malditesta” A? un progetto carico di ricordi, sensazioni vissute da trasmettere e far ascoltare, a cui hanno collaborato musicisti del calibro di Fabrizio Bosso, Massimo Moriconi, Mauro Negri, Israel Varela, Marco Bianchi e molti altri. Un album in cui traspaiono suggestioni, grinta, la semplicitA� di ogni giorno e una forte voglia di musica.
Una miscela di suoni dal sapore rock, pop, world e di testi visionari che hanno la sola presunzione di regalare emozioni. A marzo 2007 Ila A? protagonista a SanremOff come ospite del M.E.I. di Faenza (Meeting delle Etichette Indipendenti); ad Aprile 2007 si conquista un posto fra gli undici finalisti delle selezioni nazionali di Primo Maggio Tutto la��Anno, vincendo, con il brano Pallottolion, il Premio EcoRadio Arricchita di esperienze e maturata musicalmente, nel Marzo 2009 pubblica un nuovo Ep “Va tutto benea��” per la Tube Jam Records: sei brani ricchi di testi ironici, a tratti taglienti, ma sicuramente originali che invogliano ad un ascolto ripetuto e continuo senza mai annoiare. Ne segue un tour che la porta on the road in giro per i club della penisola.Nel corso degli anni viene invitata ad esibirsi come opening act ai concerti di Ayo, Cristina DonA�, Daniele Silvestri, Dolcenera, Hera & Adam Masterson, Nordgarden, Brychan e altri.A Settembre 2010 esce in tutte le librerie a�?Milanabada�? un romanzo di Michele Monina dove ogni capitolo A? introdotto da parole inedit di vari cantanti e rappers tra cui Cristina DonA�, Caparezza, Renga, Piotta. Il capitolo finale del libro comincia con le rime di ila.A giugno 2009 e gennaio 2010 ila suona con il musicista e produttore inglese Nitin Sawhney e altri talentuosi musicisti (italiani, francesi e inglesi) per la�� Aftershock project a Genova e al Band on the wall di Manchester (UK).
Nel Settembre 2010 pubblica un Ep acustico (solo per il mercato digitale) dal titolo “Se potessi volare” che racchiude qualche pezzo inedito, alcune vecchie composizioni rivisitate in chiave acustica e lo standard “The very thougt of you” dove ila viene affiancata dal bluesman bergamasco Robi Zonca. A marzo 2011 esce a�?Little worlda�?, un lavoro molto diverso dai precedenti, caratterizzato da sonoritA� delicate, acustiche, spensierate, un filo di perle colorate, impreziosite dalle collaborazioni di Jesse Harris (Norah Jones, Ani Difranco), Nima, il bluesman Robi Zonca, Pascale Daniel (giA� compositrice per FranA�oise Hardy). Durante le registrazioni di a�?Little worlda�? nasce anche la��esigenza di comunicare il tenore a�?agricoloa�? e spensierato delle 15 composizioni, e prende vita cosA� la nuova formazione ILA&the happy trees ovvero Ila (voce, chitarra acustica, ukulele, kalimba) Teo Marchese (batteria, percussioni), Lorenzo Fugazza (chitarra acustica, banjo, ukulele) e Paolo Legramandi (basso, cori). Nella��inverno 2011 ila & the happy trees sono in tour con il cantautore inglese Gary Nock per un mini tour nel nord Italia. A maggio 2012 ila registra a casa un ep acustico dal titolo a�?I love the little thingsa�? che esce per il solo mercato digitale in free download. Il 19 novembre 2012 esce a�?Believe ita�? il nuovo disco di ila & the happy trees: 12 canzoni spensierate, ironiche, che ruotano tutte intorno al concetto di a�?cambiare il mondoa�?. Il disco ospita il cantautore italo-brasiliano Franco Cava e la violoncellista svedese Katy Aberg.