Il 6 marzo alle ore 20.00 A? atteso nuovamente al Teatro Comunale di Bolzano (Sala Grande) il Ballet du Grand ThA�atre de GenA?ve, terzo appuntamento con la danza della a�?Stagione 13a�?. In prima nazionale verrA? presentato a�?Lux/Glorya�?, un dittico su coreografie di Ken Ossola e Andonis Foniadakis.
Il Ballet du Grand ThA�A?tre de GenA?ve non solo A? compagnia di lunga tradizione, ma certamente A? da considerarsi uno degli ensemble piA? brillanti della��attuale panorama europeo. VersatilitA� del repertorio e degli interpreti – tutti di solida formazione classica – fanno del Ballet du Grand ThA�A?tre de GenA?ve una compagnia da tenere sempre sotto la lente di ingrandimento.
Ospitata al Festival Bolzano Danza nel 2003 e nella stagione 2010/2011 con la fantasiosa versione di Cenerentola firmata da Michel Kelemenis, la compagnia torna al Comunale con il nuovo dittico Lux/Glory, una serata sospesa tra sacro e profano firmata dal coreografo svizzero, cresciuto sotto la��ala del maestro Jiri KyliA?n al Nederlands Dans Theatre I, Ken Ossola, e dal greco Andonis Foniadakis, Premio Danza&Danza 2012 a�?miglior coreografo della��annoa�?.
Lo spettacolo, che A? un omaggio alla grande musica, quella che non lascia indifferenti e sovente travolge, si apre con Lux di Ken Ossola, brano costruito sul celeberrimo Requiem di FaurA�. Una coreografia che mette in dialogo la vita e la morte, la luce e le tenebre, definita dalla critica a�?un divertissement profano su una partitura intensamente religiosaa�?. Del resto questa era la��idea del compositore che scriveva a proposito: a�?Hanno detto che il mio Requiem non esprimeva il terrore della morte, altri invece la��hanno definito una ninnananna della morte. Ma A? proprio cosA� che io percepisco la morte: una fortunata liberazione, una��aspirazione alla felicitA� della��aldilA� piuttosto che un passaggio dolorosoa�?.
Il secondo brano della serata A? Glory di Andonis Foniadakis, ideato sulla prediletta musica barocca. Qui sono le architetture sonore di Georg Friederich HA�ndel – un collage di varie opere con innesti e arrangiamenti di Julien Tarride a�� a delineare una composizione coreografica per venti danzatori rigorosa, virtuosa e al tempo stesso delicata, capace di adagiarsi sulla musica.
a�?Il mio scopo a�� dichiara il coreografo greco a�� A? stato quello di realizzare una partitura per corpi parallela a quella musicale e vocale di HA�ndel senza cercare di primeggiare su di essa, ma di accompagnarla suscitando lo stesso entusiasmo, la stessa complessitA� e la stessa potenza immaginativa che giunge alla��orecchio, accarezzandoloa�?.