Dal 7 marzo fino al 3 maggio 2009 a Borgo Valsugana si terrA� la mostra Fili, della��artista americana Lynn Carver.
L’esposizione rappresenta una��occasione per conoscere, attraverso un affascinante percorso espositivo, i nodi della ricerca personale svolta dall’artista a partire dagli anni Settanta fino ai giorni nostri.
Allestita negli Spazi LivioRossi di Arte Sella , la mostra sarA� inaugurata sabato 7 marzo alla presenza della��artista. Tre le situazioni a monte di questa mostra: una��artista originale, un violoncellista ed un singolare sodalizio di intellettuali.
Lynn Carver approda in Italia negli anni a��80, in una��antica casa di pietra tra i boschi dei Colli Asolani. Qui, assieme al marito, crea un suo angolo di mondo, al riparo dalla��invadenza degli accelerati ritmi newyorkesi dove fino ad allora aveva vissuto e lavorato. A strapparla dal suo buen retiro A? un altro artista, il violoncellista Mario Brunello che un giorno si
imbatte nella casa di Lynn, si innamora del suo lavoro e le propone di esporre negli spazi di Antiruggine, un ex capannone industriale alle porte di Castelfranco Veneto trasformato in un eccezionale spazio di sperimentazione
artistica. In questo luogo Alessandro Baricco, Vinicio, Capossela, Giuseppe Cederna, Carlo Mazzacurati, Moni Ovadia, Marco Paolini, Paolo Rumiz e molti altri hanno avuto modo di entrare in contatto con il pubblico, abbandonando il palco per confrontarsi con chiunque lo volesse.
Ea�� grazie al rapporto di scambio e da��interesse reciproco creatosi negli anni fra Mario Brunello e la��Associazione
Arte Sella che la mostra di Lynn Carver arriva oggi agli Spazi livioRossi.
Leggi la biografia di Lynn Carver.
MONI OVADIA
in
IL REGISTRO DEI PECCATI
19-20-21 Ottobre 2010
TEATRO LIBERO
via Savona, 10 – Milano
IL REGISTRO DEI PECCATI
Rapsodia lieve per racconti, melopee, narrazioni e storielle
Recital-reading sul mondo khassidico
Ideato ed interpretato da Moni Ovadia
Il mondo raccontato da Marc Chagall nei suoi celeberrimi dipinti e disegni è una creazione della sua straordinaria fantasia di genio artistico o è esistito realmente? Il mondo e l’umanità che Chagall ha trasfigurato nella sua arte suprema è autenticamente esistito. Fu un mondo vero pulsante, fatto di esseri umani troppo umani e per questo inadatti ad un pianeta posseduto dai demoni della violenza, del razzismo, del delirio nazionalista.
La spritualità di quella gente della diaspora ebraica che vestiva in bianco e nero era davvero coloratissima, lo era con i colori del fervore estatico eppure quotidiano. Il linguaggio più autentico con cui si espressero quegli ebrei fu quello del khassidismo germinato sul crinale di un crocevia dove il pensiero spirituale più estremo e abissale si coniuga con la semplicità profonda di una pietas irrinunciabile per la più insignificante delle manifestazioni dell’esistente. Il khassidismo è la celebrazione della fragilità umana e della sua bellezza, in quella celebrazione si riconosce la maestà ineffabile del divino che non si vede, il cui nome è impronunciabile, e ciò nonostante con quel divino si intrattengono relazioni di familiarità e persino di prossimità irriverente, senza che questa contraddizione trascorra mai nella blasfemia. Il divino nella visione khassidica accoglie come figlio prediletto colui che osa polemizzare con il Santo Benedetto e perfino chi pretende di sottoporlo a processo per i mali del Mondo. Quel divino viene celebrato sì con la preghiera e con lo studio, ma anche con il canto, la danza, la narrazione e predilige l’umorismo il cui esprìt era sommamente stimato dai grandi maestri del khassidismo che ne apprezzavano il potere anti idolatrico.
Moni Ovadia conduce per mano lo spettatore verso un mondo straordinario che è stato estirpato dal nostro paesaggio umano e spirituale dalla brutalità dell’odio, ma che ci parla e ci ammaestra anche dalla sua assenza attraverso un’energia che pulsa in chi la sa ascoltare ed accogliere perché sente di potere costruire in sé, per sé e per l’altro, un essere umano migliore, più degno e più consapevole del proprio statuto spirituale. Il grande teologo cattolico Teillard de Chardin ha scritto:â€noi non siamo esseri materiali che vivono un’esperienza spirituale, noi siamo esseri spirituali che fanno un’esperienza materialeâ€. Gli ebrei del khassidismo come forse nessun altro nella terra d’Europa hanno letteralmente incarnato nel loro modo di vivere concreto e mistico la straordinaria intuizione del grande teologo francese. Incontrare quel mondo anche solo nel riverbero delle sue iridescenze percepire i profumi della sua anima e ascoltarne la voce è un esperienza indimenticabile che trascende la hybris dei religiosi, spiazza ogni ortodossia clericale e smaschera la miseria dei baciapile.
Per informazioni e prenotazioni:
tel. 02-8323126 e-mail: biglietteria@teatrolibero.it
A presto,
Laura Tussi
http://www.youtube.com/lauratussi