lunedì , 23 Dicembre 2024

“Anfitrione” a TrentOOltre:
la travolgente comicitA� di MoliA?re

gankSarA� la Compagnia Gank a portare in scena il prossimo spettacolo della stagione TrentOOltre.

La��appuntamento A? per questa sera, giovedA� 5 febbraio, ore 21.00 al Teatro Cuminetti con l’irresistibile mito di Anfitrione nella��omonima commedia di MoliA?re che ci travolgerA� con la sua ricchezza di comicitA�, colpi di scena, scambi di identitA� e di a�?cornaa�?.

La vicenda narra la celebre truffa di Giove ai danni di Anfitrione, re di Tebe. Invaghitosi della bella Alcmena, casta moglie di Anfitrione, Giove scende dalla��Olimpo e le si presenta con indosso la��armatura del marito di ritorno dalla guerra; mentre il fedele Mercurio, assunte le sembianze di Sosia, il servo del re, fa la guardia alla porta del palazzo in cui si consuma la divina notte da��amore, da cui nascerA� il semidio Ercole. Fanno perA? ritorno a casa il vero Anfitrione e il vero Sosia che si ritrovano inermi di fronte alla prepotenza e alla��arroganza degli dei.

Si tratta di una questione di tradimenti, anche se di a�?corna divinea�?, che diventa attraverso la��arte del teatro un discorso sulla��esproprio della��identitA� e sulla��arroganza dei potenti.

Il mito di Anfitrione A? stato soggetto a diverse rielaborazioni teatrali fin dalla��antichitA�: dai lontani tempi del latino Plauto, la cui versione diventA? un punto di riferimento per le riscritture successive, al primo Ottocento del tedesco Heinrich von Kleist o al Novecento del francese Jean Giraudoux, passando dalla celebre versione di Jean-Baptiste Poquelin, detto MoliA?re (1622-1673).

Fu Plauto a coniare il termine “tragicommedia“, intendendo la��assimilazione di elementi tragici in un tessuto comico e aprendo, in questo modo, la strada alla mescolanza di riso e di pianto che sperimenteranno le drammaturgie successive.

E proprio di tragicommedia si tratta. Muovendo dalla versione plautina, MoliA?re costruisce una commedia dalla travolgente comicitA� che ha il suo culmine nella varietA� di toni dei numerosi faccia-faccia tra gli dA?i e gli uomini, e che, pur divertendosi ad ammiccare in modo neppure troppo velato agli amori che nel 1668 erano in corso alla corte di Luigi XIV, assume per virtA? artistica valenze universali, capaci di risultare contemporanee anche ai giorni nostri.
Una commedia perfetta, in cui tutto A? grazia e leggerezza, anche la violenza. GiA�, perchA� di una tragicommedia si tratta e proprio i tratti tragici e la combinazione virtuosistica di elementi diversi messi nel gioco rendono perfetta questa commedia. Il basso e la��alto, la��umano e il divino, la��eroismo ed il cinismo tutto concertato con grande eleganza. Partendo da Plauto, MoliA?re riscrive Anfitrione e mette di nuovo in azione Giove e Mercurio che, con la��aiuto della Notte, perpetrano uno degli intrighi piA? celebri del teatro classico ai danni di Anfitrione, Alcmena, Sosia e Cleante. Un affare di corna, e di corna a�?divinea�?. Quindi gli dei in combutta contro gli uomini, che per soddisfare le proprie pulsioni, non esitano ad esercitare violenza, a mentire sulla propria identitA� e soprattutto ad espropriare la��identitA� dei propri avversari; e gli uomini privati del proprio essere e quindi resi a�?nullaa�? dalla��esercizio di prevaricazione ed arroganza dei potenti, tema ineluttabile ed eterno. Anfitrione A? un grande gioco tra il reale e il suo doppio e dunque oltre ad essere oggetto di indagine sulla vita e sul comportamento umano A? anche una riflessione sul teatro. (A. Zavatteri)

La compagnia Gank nasce nel 2002 dalla collaborazione tra Alberto Giusta e Antonio Zavatteri che dopo varie esperienze con il Teatro Stabile di Genova e dopo aver fondato la compagnia Progetto U.R.T. insieme a Jurij Ferrini mettono in scena prima Otello e successivamente, nel 2003, Amleto di W. Shakespeare. Spettacoli che oltre al debutto genovese al Teatro della Corte hanno avuto una vasta distribuzione in vari teatri italiani. Nella��aprile del 2005 la compagnia mette in scena, in collaborazione con il Teatro Stabile di Genova La Bisbetica Domata di W. Shakespeare e in ottobre Glengarry Glen Ross di David Mamet entrambi con la regia di Alberto Giusta. Nella��ottobre del 2006 debutta Eden di Eugene Oa��Brien, spettacolo co-prodotto con il Teatro Stabile di Genova e diretto da Alberto Giusta. Alla fine dello stesso anno mette in scena al Teatro della Tosse di Genova Il Calapranzi di Harold Pinter con la regia di Antonio Zavatteri e Alberto Giusta.

Sono previsti sconti e riduzioni per chi si iscrive alla mailing list di Teatri Possibili Trento mandando una mail a trento@teatripossibili.org oppure direttamente dal sito www.teatripossibili.it

Per maggiori informazioni:
Teatri Possibili Trento

c/o Teatro Portland
Via Papiria, 8 – 38100 Trento
Tel/fax 0461.924470
trento@teatripossibili.org

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