Con la mostra dedicata al pittore Aldo Schmid Astrazioni cromatiche, che verrA� svelata al pubblico venerdA� 11 aprile alle 18 al Museo di Riva del Garda, il MAG prosegue il suo progetto pluriennale dal titolo In Pinacoteca. Finestre sul contemporaneo, nell’ambito del quale intende offrire un ciclo di approfondimenti e aggiornamenti sul linguaggio figurativo contemporaneo, a partire dagli anni Settanta del Novecento.
Lo stesso giorno alla stessa ora, verrA� dato il via alla programmazione 2014 del progetto sul contemporaneo nell’Alto Garda Der Blitz, grazie all’intervento del giovane artista rivano Michele Parisi Dalla finestra entrava il mattino.
In Pinacoteca. Finestre sul contemporaneo
Aldo Schmid
Astrazioni cromatiche
A cura di Daniela Ferrari, Mart
Riva del Garda | Museo
12 aprile a�� 20 luglio 2014
Inaugurazione venerdA� 11 aprile 2014 | ore 18
In collaborazione con Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
Con la mostra dedicata al pittore Aldo Schmid, il Museo Alto Garda prosegue il suo progetto pluriennale dal titolo In Pinacoteca. Finestre sul contemporaneo, iniziato nel 2013 con la personale di Claudio Olivieri Il colore disvelato, nell’ambito del quale il MAG intende offrire un ciclo di approfondimenti e aggiornamenti sul linguaggio contemporaneo, a partire dagli anni Settanta del Novecento. Da luogo di conservazione di carattere storico-artistico, la Pinacoteca del Museo di Riva del Garda apre dunque le sue finestre su una selezione di progetti espositivi che permettano di documentare il piA? recente linguaggio figurativo.
La ricerca pittorica della��artista trentino Aldo Schmid (Trento, 1935 – Monzuno, Bologna, 1978).
Schmid aveva iniziato a occuparsi del problema del colore come elemento fondante della sua poetica nel 1964, affidando la sua instancabile ricerca teorica – che lo avvicina alle esperienze dello svizzero Itten – a una serie di manoscritti, pubblicazioni nonchA� ad alcuni fondamentali cicli pittorici.
Nella��evolversi della sua ricerca, Schmid approfondisce la complessa fenomenologia delle opposizioni e delle simultaneitA� cromatiche tramite comparazioni percettive, seguendo pratiche metodologiche rigorosamente verificabili e studiate sul piano teorico. Nel 1977, insieme ad altri artisti trentini, dA� vita al Movimento di Astrazione Oggettiva. Non ci A? dato sapere quali esiti avrebbe raggiunto la sua pittura poichA�, come A? noto, Schmid muore il 15 aprile 1978, vittima di un incidente ferroviario avvenuto sulla linea Bologna-Firenze, a Monzuno.
Questa mostra vuole essere un omaggio alla sua arte condotta con rigore e dedizione nella��alveo della pittura pura.
A�Per Schmid il colore A? necessario quanto il respiro. [a��] Dopo una fase iniziale di carattere figurativo, nella quale si riconoscono i debiti stilistici dovuti allo studio diretto della��espressionismo tedesco, della��astrattismo di Mondrian e alla frequentazione dei corsi di Kokoschka alla Schule des Sehens di Salisburgo, Schmid inizia a concentrare la propria attenzione sul problema del colore e della luce. La��incontro con Virgilio Guidi A? fondamentale e altrettanto importanti saranno i contatti che stringerA� negli anni sessanta con il milieu veneziano, in particolare con Deluigi, Vedova e Tancredi e, negli anni settanta, con la temperie culturale milanese. [a��] CiA? che Schmid aveva conquistato fin dai primi anni settanta era una sintesi perfetta di padronanza tecnica e di ispirazione, quello a�?stato di graziaa�?, raro ed eccezionale, che illumina la��atto creativo e conduce la��artista, consapevolmente o no, a non dipingere piA? il colore ma a dipingere la Pittura.
La via da seguire era giA� in nuce, in un suo pensiero del 1958 che recita: a�?Traduco immagini in visioni di forme / e di colori, con una chiarezza facile e precisa. / Ogni momento mi rassicura la veritA� / della mia decisione, del mio indirizzoa�?.
La teoria A? talmente introiettata che diventa azione naturale: automatismo cosciente.
Questa forma di automatismo conduce a una vera e propria introspezione del colore che si trasforma in visione nella mente della��artista, resa visibile sulla tela. Prendono cosA� corpo le dissolvenze che appaiono come tuffi nel colore, percepito nella sua purezza di pigmento, nella sua essenza, come entitA�, dove il colore appare come epifania nel vano di una cornice inesistente perchA� ormai inutileA�.
(Dal testo critico della curatrice Daniela Ferrari, pubblicato nel catalogo dedicato alla mostra Aldo Schmid. Astrazioni cromatiche nella collana del MAG In Pinacoteca. Finestre sul contemporaneo)