Con settembre 2010 Teatri Possibili Trento cambia nome e cambia pelle e diventa Portland, associazione culturale. A? sufficiente visitare il nuovo sito internet – www.teatroportland.it a�� per avere una chiara dimensione del cambiamento: nuovi progetti, potenziamento delle attivitA�, chiara divisione del lavoro, coinvolgimento delle istituzioni, apertura verso il mondo del non profit ma anche a quello profit.
Il Portland. Dove prima c’era uno spazio abbandonato nel quartiere di Piedicastello, a due passi dall’Italcementi, adesso c’A? un teatro, una scuola di teatro e un centro culturale fra i piA? dinamici e creativi in cittA�. Abbiamo recuperato uno spazio in disarmo, lo abbiamo ricostruito e lo abbiamo consegnato alla cittA� al meglio delle sue possibilitA�.
Il Portland A? un luogo dove tutti possono sentirsene parte, dove progettare una societA� a nostra misura e dimensione, dove la cultura ha un profondo senso sociale.
Questo nuovo progetto ha il senso della apertura, verso nuovi orizzonti creativi. Puntiamo a fare diventare il nome Portland, sia in cittA� che in provincia, sinonimo di innovazione, di qualitA�, di cultura. Con questo impegno vogliamo fare un ulteriore passo in avanti anche rispetto all’ottimo lavoro svolto da Teatri Possibili Trento nei suoi 6 anni di vita, il progetto si ingrandisce di significato, di idee, di progettualitA�: anche se il rapporto con il circuito Teatri Possibili, con sede a Milano, rimane ancora vivo e costruttivo, A? giunto il momento di affrancarsi, di darsi una identitA� propria.
Per questo nasce Portland, una realtA� trentina che guarda sia dentro che fuori della sua regione, e che si misura con la cultura territoriale e nazionale nelle sue massime espressioni, che crea collegamenti con i migliori esponenti del mondo della cultura teatrale.
Ma non si puA? solo guardare verso fuori. Le ambizioni vanno bene ma vanno supportate da un chiaro senso di appartenenza locale. Le radici sono necessarie. Noi vogliamo porre le nostre radici proprio nel quartiere di Piedicastello di Trento. Il nome stesso che abbiamo scelto, Portland, si rifA� chiaramente all’omonimo cemento per cosA� tanti anni prodotto nella fabbrica Italcementi, uno dei riferimenti sociali piA? evidenti del quartiere.
Portland A? il nome, composto da Port = Porto e Land = Terra. Vogliamo cosA� indicare la nostra voglia di concretezza e di sogno, di viaggio e di certezze.
Portland, come la cittA� dell’Oregon, da una parte ha l’oceano e dall’altra il grande West americano. CosA� ci sentiamo noi. Vogliamo essere un porto che unisce ciA? che vive distante e separato. Terra e mare, acqua e fuoco. Portland.
La non chiusura A? il nostro credo. Il Portland deve diventare uno spazio dove la comunitA� puA? operare, sperimentare, crescere, sbagliare e inventare.
Operiamo su diversi livelli: con la scuola di teatro, un luogo di incontro e formazione sia per il tempo libero che per i professionisti del teatro futuro. Con la compagnia ArditodesA�o, riconosciuto centro di produzione teatrale. Con le stagioni TrentOOltre, organizzata in collaborazione con il Centro Servizi Culturali Santa Chiara, e la stagione Materiale non Conforme. Con i numerosi progetti nelle scuole, nelle biblioteche, nelle aziende private. Con l’apertura ai nuovi ensemble teatrali nati sul territorio negli ultimi anni. Con un occhio alle contaminazioni artistiche: musica, video, danza, performance.
Numerose poi sono le collaborazioni con gli Enti pubblici, gli Enti provati non profit e le SocietA� profit. Un concreto supporto viene dato dalla Provincia di Trento, il Comune di Trento e la Circoscrizione di Piedicastello. Anche la la Fondazione della Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto contribuisce allo svolgimento di diversi progetti in seno al Portland. Altre importanti collaborazioni sono nate con il Museo Tridentino di Scienze Naturali di Trento e la Fondazione Museo Storico del Trentino. Una nota particolare va fatta sulle Gallerie di Piedicastello.
La stretta sinergia fra il Portland e le Gallerie A? un segnale incoraggiante di riqualificazione del quartiere, dopo gli sfregi degli ultimi decenni: la tangenziale di Trento in primis, che fino a poco tempo fa passava nel cuore del quartiere, sventrandolo e annichilendolo.
Con le Gallerie, e quindi con la Fondazione Museo Storico del Trentino, abbiamo in progetto di costruire una chiara relazione di reciproco supporto fatto attraverso eventi congiunti che valorizzino entrambe le iniziative in una maniera di beneficio comune e di valorizzazione della comunitA�. In progetto ci sono spettacoli e laboratori teatrali nelle gallerie, visibilitA� agli eventi delle Gallerie e progetti teatrali di reciproco interesse affidati alla compagnia ArditodesA�o, ma supportati anche dalla Fondazione Museo Storico del Trentino.
Sul settore a�?profita�? il Portland sta giocando gran parte del suo futuro. Con le sue attivitA� il Portland si autosostiene, ma siamo consapevoli che per garantire una vera crescita, fatta di investimenti, ricerca, retribuzioni dignitose per i collaboratori, va anche aumentato il livello di finanziamento. Per questo abbiamo investito pesantemente sullo sviluppo di una nostra cultura di fundraising grazie anche all’apporto di consulenti specializzati in questa tematica. Il nostro impegno A? concreto: una risorsa interna all’associazione A? interamente dedicata alla ricerca di fondi sia da parte di enti non profit che da parte di quelli profit. Crediamo infatti che ci sia uno stretto collegamento fra cultura e lo sviluppo economico della societA�. Crediamo che il supporto alla cultura sia un tassello fondamentale e imprescindibile per una societA� che guardi veramente e senza ipocrisie al futuro.
Siamo dell’opinione che il mono imprenditoriale del territorio possa trovare in noi un luogo di vero investimento: non come semplice supporto assistenziale alle nostre attivitA�, ma come vero e proprio centro di reciproco interesse. Crediamo quindi che il Portland possa diventare uno spazio di investimento per le aziende, che qui vogliano trovare luoghi di rappresentanza, incontro, visibilitA� anche grazie a progetti specifici pensati ad hoc.
In chiusura, ci preme dichiarare che il Portland, con il suo staff di professionisti che lavorano a tempo pieno all’organizzazione della scuola (Giulia Benedetti), al fundraising e comunicazione (Deborah Meneghini), allo sviluppo di progettualitA� verso l’esterno (Michele Ciardulli), al teatro per i ragazzi e i piA? giovani (Paolo Vicentini), con il coordinamento di Andrea Brunello, e con il supporto esterno di tanti rinomati professionisti (fra questi Enrico Merlin per la musica, Giorgio Dalpiai per la didattica teatrale, Marco Petrolli per il canto, Renata D’Amico per la drammaturgia) A? adesso una realtA� culturale e sociale sulla quale il territorio non solo puA? contare, ma di cui puA? anche usufruire in maniera completa.