domenica , 22 Dicembre 2024

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Nuove idee per la valorizzazione della pietra trentina

urbanbreakSi A? concluso da poche settimane presso la FacoltA� del Design del Politecnico di Milano il workshop promosso da Trentino Sprint dal titolo “In & Out Stones”, un’iniziativa dedicata alla pietra trentina e sviluppata in collaborazione e tutorship con lo studio Lucchesedesign, dell’arch. Francesco Lucchese, e con la partecipazione del Distretto del porfido e delle pietre trentine. Nel pomeriggio di mercoledA� 16 giugno, nella sede della C.C.I.A.A. di Trento sono stati presentati ad un’ampia platea di operatori del settore i 14 progetti degli studenti che saranno a disposizione delle aziende trentine interessate a darne concreta attuazione.

Per l’occasione erano presenti Marco Zanoni, segretario generale della C.C.I.A.A. di Trento, Mariano Gianotti, presidente del Distretto del porfido e delle pietre trentine, Andrea Angheben, consulente ESPo, Francesco Lucchese, titolare dello Studio Lucchesedesign, Graziano Molon, direttore di Trentino Sprint e, in rappresentanza degli studenti, le trentine Valentina Raffaelli, Stefania Ambrosini e la forlivese Anna Benelli.

Nata nel solco della collaborazione che Trentino Sprint ha sviluppato con Verona Fiere in occasione di MarmoMacc, l’idea ha coinvolto sia il “Progetto Pietra” della Camera di Commercio di Trento che il Distretto del porfido e delle pietre trentine. “A monte del progetto – ha spiegato Mariano Gianotti – vi A? il presupposto che per avere appeal sui mercati internazionali diventa sempre piA? necessario escogitare nuovi utilizzi delle risorse lapidee locali, puntando soprattutto sul design per proporre applicazioni innovative, contaminazioni tra materiali diversi e per suscitare interesse intorno a pietre per troppo tempo impiegate solo in utilizzi tradizionali. In termini economici l’obiettivo A? quello di aumentare il valore aggiunto del prodotto finito per compensare la riduzione delle estrazioni e il calo della domanda proprio nei settori tradizionali”.

Soddisfazione per l’iniziativa A? stata espressa anche da Marco Zanoni che ha sottolineato come essa sia stata una preziosa occasione per avvicinare le nuove generazioni di architetti e designer al patrimonio lapideo trentino con risultati di grande rilievo. L’investimento sui futuri protagonisti del design trova riscontro anche nella collaborazione, avviata da alcuni anni, con l’UniversitA� di Trento (FacoltA� di Ingegneria) proprio nel campo della valorizzazione della pietra locale.

Il workshop ha potuto contare anche sulla competenza di Andrea Angheben, consulente dell’ESPo-Ente sviluppo porfido, che ha seguito la realizzazione tecnica dei lavori. Sono stati circa 60 gli studenti del secondo anno della FacoltA� che, suddivisi in 14 gruppi, dal 10 al 14 maggio hanno avuto il compito di pensare a nuovi progetti di utilizzo del porfido e delle altre pietre del nostro territorio, arrivando a realizzare – come elaborato progettuale – un’idea concreta che riguardasse l’impiego della pietra, sia nell’arredo urbano che in quello d’interni. Al corso hanno partecipato anche alcuni studenti trentini, fra cui Valentina Raffaelli e Stefania Ambrosini, presenti in sala, che, apprezzando l’iniziativa, si sono proposte per partecipare a stage presso le imprese di settore.

La riuscita del workshop e l’entusiasmo espresso da docenti e studenti ha evidenziato la portata positiva del progetto. Da piA? parti A? stata peraltro sottolineata l’importanza di dare seguito al lavoro svolto, soprattutto perchA� il connubio pietra/design puA? essere proprio la carta vincente per rilanciare un settore che non A? immune agli effetti della crisi.

La presentazione dei lavori finali e la votazione dei docenti hanno concluso il workshop – considerato dalla FacoltA� un vero e proprio corso con esame – e ora le 14 idee progettuali, grazie ad una convenzione fra Ateneo e Trentino Sprint, sono a disposizione delle imprese trentine per essere trasformate in prototipi.

ToccherA� ora allo spirito imprenditoriale trentino cogliere questa opportunitA� e trasformarle in prodotti che possano avere un futuro, anche commerciale, e che si auspica di poter vedere giA� nelle prossime edizioni delle fiere veronesi: “Abitare il tempo” e “MarmoMacc”.

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