Si svolgerA� dal 2 al 5 giugno 2011 il prossimo Festival dell’economia, l’iniziativa che ha portato a Trento studiosi e premi Nobel di fama e livello internazionale. Dopo “Ricchezza e PovertA�” che fu l’esordio del 2006, “Capitale umano, Capitale sociale” dell’anno successivo, “Mercato e Democrazia” del 2008, “IdentitA� e crisi globale” del 2009 e “Informazioni, scelte e sviluppo” di quest’anno, per la VIA� edizione del Festival il tema scelto A? “I confini della libertA� economica“.
“La crisi – dice Tito Boeri, direttore scientifico del Festival – ha ridisegnato i confini della crescita economica. Il mondo sembra avviato, almeno secondo le previsioni di Fondo Monetario e Banca Mondiale, a tornare a crescere agli stessi tassi di prima della Grande Recessione, ma la crescita sarA� tutt’altro che uniforme. Al contrario le asimmetrie fra paesi emergenti e paesi avanzati e all’interno di questi fra paesi orientati all’export ed economie piA? orientate ai mercati nazionali sono destinate ad aumentare.
Ma – continua Boeri – la crisi ha anche ridisegnato i confini fra pubblico e privato, dunque i confini della libertA� economica. L’intervento di Obama per salvare Gm e Chrysler A? paradigmatico di questo cambiamento epocale. L’Economist all’epoca titolava: ‘GM ha un nuovo boss, ma A? Barack Obama ad avere veramente il controllo’. I salvataggi bancari hanno statalizzato imprese con un patrimonio pari al prodotto interno di interi paesi. Stiamo tornando al vecchio capitalismo di Stato del Dopoguerra o A? qualcosa di diverso?
Nella crisi si A? infranto un tabA?: quello degli economisti che non vogliono piA? sentir parlare di protezionismo. Al Festival – continua il direttore scientifico – avremmo economisti di grande fama che peroreranno la causa del protezionismo.
Nell’evoluzione dei confini fra pubblico e privato molto dipenderA� anche da come verranno riscritte le regole dei mercati, a partire da quelli finanziari. Davvero la lunga transizione verso Basilea 3 imporrA� forti riduzioni nell’accesso al credito delle imprese o solo una riduzione nella redditivitA� (ed espansionismo) delle banche?“
Dopo cinque anni “Quell’esperienza collettiva cominciata con tanto entusiasmo con il tema ‘Ricchezza e PovertA�’ – dice il presidente della Provincia autonoma Lorenzo Dellai – continua ad essere vissuta con passione dalla gente trentina e da un popolo dello scoiattolo che proviene da tutta Italia e da qualche Paese straniero. Tutte le edizioni del Festival hanno sempre proposto spazi di assoluta pluralitA�, perchA� il sogno di Trento A? vedere un’Italia che dialoga, che si confronta civilmente e trova soluzioni ai problemi delle persone, che riesce a tirar fuori i talenti del Paese e li fa emergere. Con questo spirito proseguiamo con il Festival dell’economia e con lo stesso principio invitiamo a Trento premi Nobel, esperti e studiosi di fama internazionale. Restiamo convinti che solo con un’interazione molto forte fra universi diversi, cioA? donne e uomini delle istituzioni della conoscenza, societA� civile, politica e imprenditoria possiamo dare risposte vere ai bisogni della collettivitA� del terzo millennio“.
Fonte: PAT
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