Abbiamo visto la situazione a Trento; ma in Italia? Che cos’A? la generazione Z e quale utilizzo fa dei social?
Nel post precedente vi avevamo promesso che avremo trattato l’argomento su scala nazionale, ed eccoci qua, sempre noi, Martina e Gabriele, a chiederci se la generazione Z utilizza per le notizie i social anche nel resto d’Italia o se le cose cambiano al di fuori di Trento.
Innanzitutto forse A? meglio chiarire che cosa sia questa generazione Z: con questo termine ci si riferisce ai ragazzi nati dalla seconda metA� degli anni ’90 al 2010, la cui caratteristica A? quella del diffuso utilizzo di internet sin dalla nascita; i cosiddetti nativi digitali,A�di cui noi stessi facciamo parte.
E proprio questa definizione sembra essere confermata stando ai risultati emersi dall’indagine condotta da Skuola.net per La Stampa (su un campione di 1755 studenti fra i 15 e i 25 anni). Infatti i social appaiono essere la nuova frontiera dell’informazione e la generazione Z A? quella che avvalora di piA? questa tesi.
Ma non bisogna sottovalutare nemmeno il ruolo della TV: in linea con il nostro piccolo sondaggio cittadino, infatti, anche nel resto di Italia la televisione mantiene il monopolio delle notizie; ben il 68% degli under 18 utilizza i telegiornali per rimanere aggiornato sulla cronaca, prediligendo soprattutto le news di carattere nazionale rispetto a quelle locali, in particolare se si parla di politica. Questo forse a causa del fatto cheA�la TV A? piA? pratica e risponde ad una delle prerogative della generazione Z rispetto alle precedenti: quella di essere uno strumento di comunicazione basato sull’aspetto visivo e sulleA�immagini.
Ma resta comunque indiscutibile il largo uso che i ragazzi fanno di giornali online (quasi il 42% affida la propria informazione al web). E sempre sulla scia di internet, logicamente, si inseriscono i social con il 39%.
Sembra quindi che il destino a cui i giornali cartaceiA�sono condannati sia inesorabile: solo il 21% fruisce dellaA�carta stampata (considerando anche gli over 25).
Ma benchA� appaia ovvio che i social siano cosA� tanto radicati nella vita della generazione Z, anche per quanto riguarda l’informazione, sembrano esserci alcune piattaforme che si prestano piA? di altre a veicolare le notizie e ciA? dipende soprattutto dal target di utenti; perciA? la situazione cambia anche fra under 18 ed over 18, nonostante la differenza di etA� non sia cosA� elevata.
Infatti i primi prediligono senza ombra di dubbio Instagram a Facebook , che rimane perA? lo strumento d’informazione piA? utilizzato dagli over 18.
Questo successo di Instagram A? forse dato dall’essere piA? visivo e di rapida consultazione, mentre le modalitA� di utilizzo di Facebook sembrano allontanare sempre di piA? i giovanissimi da questo social; infatti viene considerato dagli under 18, insieme a Twitter, troppo da adulti.
Per di piA? su Instagram gli utenti seguono soprattutto official page, fanpage e blog, cioA? fonti ufficiali, ma la possibilitA� per chiunque di pubblicare il proprio pensiero, attraverso commenti e condivisioni, consente una diffusa circolazione di notizie non accreditate.
Il quadro che emerge dalla��indagine offre molti spunti di riflessione, tra i quali il fatto che per molti giovani l’esigenza primaria A? quella di aggiornarsi in tempo reale. Ma questa informazione affidata sempre di piA? ai social rischia di causare un’incapacitA� di discernimento e di critica, e c’A? il pericolo che le emozioni prevalgano sulla razionalitA�.
Da questi dati emerge il fatto che la generazione Z spesso criticata e considerata disinteressata alle questioni di attualitA� non lo A? affatto e che la comunicazione dovrA� adeguarsi a questa rivoluzione social, di cui gli under 18 sembrano i testimoni piA? evidenti.
Martina Nardo e Gabriele Goio