Alla scoperta della fontana “dei do’ castradi”, in un viaggio fotografico con Giulia Porta
Fig. 1 a�� Le due vasche gemelle, riprese in un giorno in cui la piazza ospitava la��abituale mercato.
Le due testine da��ariete sono state scolpite per far uscire la��acqua della fontana che finisce in due vasche gemelle. Alla sommitA� della colonna che divide le due teste vi A? una fanciulla, forse una ninfa.
La fontana venne eseguita a fine Ottocento dallo scultore Andrea Malfatti e prima della sua attuale collocazione, era sistemata in piazza Vittoria al posto del monumento allo scultore Alessandro Vittoria che vediamo ancora oggi.
Popolarmente la fontana ha il nome de a�?osteria dei doa�� castradia�?, riprendendo il motivo delle teste di ariete laterali e dando la��idea che la��acqua viene distribuita per tutti in modo gratuito e abbondante.
La piazza che oggi ospita la fontana si chiama piazza delle Erbe ed A? conosciuta per il mercato che riunisce i contadini che vendono i prodotti dei propri campi. Un tempo questo luogo era considerato un a�?cantonea��, uno spazio, dunque, che serviva da raccordo per le diverse vie che qui si congiungevano. Non solo il riferimento alle erbe era giA� presente nel XVI secolo, ma probabilmente questa zona serviva per il mercato e anche per la pubblicazione dei decreti che venivano letti dal banditore che richiamava a sA� i cittadini con gli squilli di una tromba. Prima di essere a�?piazza delle erbea�� fu anche a�?piazza delle ochea��, non si sa di preciso il motivo di questo nome, ma molto probabilmente era legato alle pratiche di vendita a�� in particolare di oche a�� che avvenivano nello spiazzo.
Divenne ufficialmente Piazza delle Erbe nel 1806 con un il decreto reale da parte del re di Baviera.
Fig. 2A� – La fanciulla alla sommitA� della fontana.
Fig. 3 a�� Dettaglio di una delle due teste di ariete che decorano la fontana.
Fig. 4 a�� Una delle vasche gemelle.
La fontana rientra nel periodo di fama delle fontane: dal Settecento in poi in Trentino si assiste ad una maggiore attenzione per l’arte di creare fontane elaborate ed esteticamente ricercate. Prima di questo periodo nella nostra regione vi erano soprattutto pozzi e fontane funzionali, mentre nel resto da��Italia la bellezza delle fontane invadeva le piazze delle cittA�.
Fig. 5 a�� La fontana chiamata popolarmente a�?Osteria dei doa�� castradia�?.