venerdì , 22 Novembre 2024

BOOKIQUE: Mercoledi 13 Gennaio, ore 21 ALLE ORIGINI DEL CINEMA FRANCESE

La Bookique e i Radiodays ripropongono in esclusiva un progetto magico ed evocativo: il 13 gennaio capolavori piA? o meno conosciuti del cinema francese di inizio secolo vengono musicati dal vivo e riproposti agli spettatori.

600 cinema franceseDai fratelli LumiA?re a RenA� Clair, sette film muti musicati dal vivo, con Michele Kettmaier al pianoforte e Fabrizio Carlin al trombone. Un evento magico da non perdere assolutamente. Ingresso 3 euro. Sala sopra Bookique, Mercoledi 13 Gennaio, ore 20.45. Progetto e musiche originali di Michele Kettmaier www.radiodays.tn.it

Auguste e Louis LumiA?re a�� Milan: Place du dA?me a�� 1896 documentario (1 min.)
Alice Guy a�� La��aveugle fin de siA�cle a�� 1898 comico (1 min.)
Georges MA�liA?s – Le voyage de Gulliver a Lillupt et chez les geants a�� 1902 fantasia (4 min.)
Albert Capellani – La fille du sonneur a�� 1906 drammatico (10 min.)
A�mile Cohl a�� Fantasmagorie a�� 1908 a�� animazione (2 min.)
Max Linder (Lucien Nonguet) – Max fait de la photo a�� 1913 comico (13 min.)
RenA� Clair – Paris qui dort a�� 1923 fantastico (18 min.)

Il programma comprende alcuni esempi del cinema che si A? sviluppato in Francia tra la fine della��ottocento ed i primi anni del novecento. Storicamente la��invenzione del cinematografo si deve ai fratelli LumiA?re, che ebbero il merito di organizzare la prima proiezione pubblica il 28 dicembre del 1895 a Parigi, in un caffA? lungo il boulevard des Capucines. Le apparecchiature usate dai LumiA?re in realtA� furono il risultato di tanti piccoli passi che erano giA� stati compiuti da altri inventori, che perA? non ne intuirono o non riuscirono a concretizzare le enormi potenzialitA� di questa incredibile nuova scoperta: la possibilitA� della ripresa e proiezione di immagini fotografiche in movimento davanti ad un pubblico.

Milan: Place du dA?me (Milano, piazza del Duomo)

Auguste e Louis LumiA?re 1896 a�� documentario (49 sec.) I primi film che vennero girati e mostrati al pubblico, consistevano in brevissime riprese (meno di un minuto) che mostravano al pubblico qualche cosa di divertente o che la gente comune non aveva mai visto. Per questo i LumiA?re mandarono degli operatori in tutto il mondo (compresi Stati Uniti, Sud America, India, Africa, Cina e Giappone) per riprendere panoramiche o usi e costumi tipici delle popolazioni. Non mancA? un viaggio in Italia, dal quale A? tratto il primo film della serata: piazza del Duomo a Milano, con la gente ed i mezzi di trasporto del 1896. Le riprese di questo tipo erano spesso totalmente naturali, senza nulla di programmato ed utilizzavano la gente comune, che spesso fissava la cinepresa con curiositA� perchA� non aveva mai visto prima questo apparecchio e probabilmente non sapeva nemmeno a cosa servisse. Si tratta quindi di documenti eccezionali che ci permettono oggi di vivere per un minuto nel mondo di due secoli fa.

La��aveugle fin de siA�cle (Il cieco di fine secolo)

Alice Guy 1898 – comico (1 min. 10 sec.) La seconda breve pellicola A? invece un esempio delle prime comiche, che ci mostrano come i primi film a�?a soggettoa�? furono legati agli stilemi del teatro della��epoca. Venivano spesso ripresi in uno studio di produzione con dei fondali dipinti e con una��inquadratura centrale fissa, per mostrare quello che avrebbe visto un pubblico seduto a teatro. In questo corto, un mendicante falso cieco viene scacciato da un parco da una guardia. Un passante assonnato si addormenta poco dopo sulla stessa panchina, cosA� il mendicante ne approfitta, lo deruba e lo traveste a sua volta da accattone, cosA� da mettere in difficoltA� la guardia. Questa divertente comica A? stata inserita nel programma anche per ricordare il nome della regista, Alice Guy, una grandissima e dimenticata pioniera della storia del cinema. Ella lavorA? al tempo dei LumiA?re presso la Gaumont (il suo primo film A? del 1896, solo pochi mesi dopo la prima storica proiezione), per la quale produsse un enorme numero di pellicole. Successivamente, sposA? un americano che la portA? negli USA dove, senza inizialmente conoscere una parola di inglese, fondA? in breve una propria casa di produzione. Si puA? certamente affermare che Alice Guy sia stata la prima donna al mondo a realizzarsi come regista e produttrice nel mondo del cinema.

Le voyage de Gulliver a Lilliput et chez les geants (Il viaggio di Gulliver a Lilliput la dimora dei giganti )

Georges MA�liA?s 1902 – fantasia (4 min. 16 sec.) colorato a mano Certamente piA? famoso A? George MA�liA?s, il grande attore, regista e produttore che, appena scoprA� la��esistenza del cinema, intravide le possibilitA� di poter applicare dei trucchi da prestigiatore ai film, in modo tale da poter creare tutto quello che passava per la sua fervida fantasia. RealizzA? i suoi fantastici progetti nel suo artigianale studio di produzione, divertendo e lasciando a bocca aperta il pubblico. I suoi a�?viaggi di Gullivera�? del 1902 ne sono un buon esempio, nel quale la storia A? condensata in qualche breve episodio, mentre sono piA? importanti i sorprendenti trucchi con i quali il protagonista Gulliver si muove su scenari di cartapesta ed interagisce con altri attori a�?in scalaa�?. Da notare che questo film A? a colori, ovvero fotogramma per fotogramma venne colorato a mano sulla pellicola in bianco e nero: il massimo della tecnica di quegli anni!

La fille du sonneur (La figlia del campanaro)

Albert Capellani 1906 a�� drammatico (10 min.) La quarta proposta, del 1906, A? il primo vero e proprio film come si intende ai giorni nostri, con una trama, delle scene in studio ma anche in esterno e con la cinepresa in movimento. Il tutto A? perA? condensato nella durata di un rullo, misura che si usava per capire la durata dei film della��epoca, ovvero circa dieci minuti. La storia riguarda la figlia di un campanaro di Parigi, che si lascia irretire da un uomo inizialmente molto galante, ma che poi si rivelerA� un giocatore squattrinato nonchA� ladro. Egli la costringerA� cosA� a rubare in casa del padre e poi la allontanerA� da se, nonostante ella avesse fra le braccia una figlia appena nata. La ragazza sarA� costretta ad abbandonare la piccola sui gradini della chiesa di suo padre ed a chiedere la caritA� per vivere. SarA� la bambina, qualche anno piA? tardi, a riconciliare il campanaro con la figlia a�?perdutaa�?. Il regista A? Albert Capellani, un altro importante personaggio della storia del cinema mondiale e francese, che nei primi del novecento realizzA? una gran numero di film di ogni genere ed ottenne notevole successo.

Max fait de la photo (Max fa della fotografia)

Max Linder (regia di Lucien Nonguet) 1913 a�� comico (13 min.) Sempre per non dimenticare A? stato inserito in programma un attore comico oggi poco noto ma che fece scuola a tanti grandi, compreso Charlie Chaplin: stiamo parlando di Max Linder, la��elegante signore con i baffetti, dai modi cortesi ed educati, ma spesso insistenti. In questo breve film egli sta fotografando in una spiaggia deserta, quando sopraggiunge una giovane bagnante che, da subito preoccupata per la macchina fotografica, mette in chiaro che non vuole essere ritratta in costume. Max non resiste e cerca in ogni modo di farle una foto, fino a farla inabissare nel mare per sfuggire alla��obiettivo. Non accorgendosi che nel frattempo ella A? tornata a riva e si nasconde in cabina, Max si dispera credendola annegata per colpa sua. Per il suo salvataggio coinvolgerA� diverse persone, compreso un palombaro di passaggio. Linder ebbe grande successo proprio nei primi anni dieci e lavorA? anche a Hollywood, dove realizzA? alcuni lungometraggi che sono considerati fra le sue migliori opere. Egli fu il primo a realizzare un vero e proprio personaggio bene o male riconoscibile in tutti i suoi film, cosa che poi venne imitata da quasi tutti i grandi comici del muto, e non solo, che vennero dopo di lui.

Paris qui dort (Parigi che dorme)

RenA� Clair 1923 a�� fantastico (18 min.) Facciamo un passo avanti ed approdiamo negli anni venti per la��ultima pellicola in programma. RenA� Clair A? considerato oggi uno dei piA? grandi maestri del cinema mondiale e, senza dubbio, fra quelli che meglio hanno rappresentato lo spirito del cinema francese. Nel 1923, quando fece il suo primo film, a�?Parigi che dormea�?, egli aveva soli 25 anni e realizzA? questa pellicola fantascientifica, nella quale una misteriosa invenzione aveva addormentato tutto il mondo tranne un piccolo ed assortito drappello di uomini, che si ritrovano a girare per una surreale Parigi completamente immobile. Dopo alcuni capolavori nel periodo del muto, RenA� Clair proseguA� il suo cammino anche nel mondo del sonoro, lasciandoci diverse pietre miliari da annoverare nella storia del cinema. Di questa pellicola, come spesso accade nel mondo del cinema muto, furono realizzati piA? montaggi e quello presentato A? un edizione ridotta di 18 minuti con didascalie doppiate in italiano.

Colonna sonora dal vivo Radio Days movie

Michele Kettmaier, pianoforte a�� Fabrizio Carlin, trombone progetto e musiche originali di Michele Kettmaier

Il gruppo musicale Radio Days suona dal vivo dal 1995 e, dopo essere passato da numerose mutazioni di organico e stile musicale, oggi si occupa prevalentemente di colonne sonore. Le musiche di questo progetto, cosA� come i precedenti lavori per il cinema muto, hanno la��intento di creare un commento sonoro che esalti la��atmosfera e la��umore della scena, senza entrare in un dettaglio didascalico eccessivo, cercando quindi un compromesso che salvaguardi una minima continuitA� musicale con le esigenze di narrazione del film. Obiettivo del compositore A? poi quello di mantenere vivo la��interesse dello spettatore proponendo spesso variazioni di stile e ritmo, nonchA� quello di proporre diverse sonoritA�, variando gli accostamenti strumentali del gruppo. Per questa colonna sonora, si A? optato per una formazione minima, utilizzando il pianoforte ed il trombone che, da soli, giA� possono offrire una buona gamma di timbriche, adatte alla��accompagnamento delle immagini.

Vedi anche

Emanuele Masi - Bolzano Danza - Ph Tiberio Servillo

Emanuele Masi – Le Arti e il futuro, verso la 35^ edizione del Festival Bolzano Danza

Riccardo Lucatti intervista Emanuele Masi, il funzionario della Fondazione Haydn di Bolzano e Trento, dal …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *