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MUSE: “DALLE DOLOMITI ALL’ATLANTE” viaggio studio tra montagne e culture

dal 28 febbraio al 29 marzo 2015 al muse “Dalle Dolomiti all’Atlante.A�Viaggio studio tra montagne e culture”.A�Inaugurazione, sabato 28 febbraio, ore 16.30

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Un viaggio, una mostra e un documentario ma, soprattutto, un inedito percorso formativo. “Dalle Dolomiti ai monti della��Atlante” A? l’esperienza di ricerca e di esplorazione della classe 5A�E del Liceo Russell di Cles (Tn) compiuta insieme ai mediatori culturali della sezione di Geologia del Muse. Dal 28 febbraio visibile negli spazi del museo.

Nell’ottobre del 2014 la classe 5A�E del Liceo Russell di Cles A? stata protagonista di un progetto che ha messo in campo una molteplicitA� di esperienze e approcci: un viaggio studio in Marocco dedicato alla scoperta degli elementi culturali, geologici, sociali di questa realtA� a metA� strada tra l’Occidente e la tradizione nomade nordafricana.
Grazie anche alla collaborazione con il Muse il viaggio A?A� diventato un esperimento nuovo di didattica e divulgazione scientifica, attento all’intreccio fra argomenti di natura locale e globale. Il progetto A? stato anche occasione per affrontare il viaggio rispettando le specificitA� e gli elementi originali di queste terre per scoprirle in modo sostenibile ed equo.

Ora, un documentario e una mostra raccontano tutti questi aspetti. Come in un libro di viaggio, il percorso attraversa l’Alto, Medio e l’Anti Atlante, il Reg e l’Erg, soffermandosi sulle oasi, le cooperative e i villaggi visitati assieme ai mediatori culturali della sezione di Geologia del museo, Christian Casarotto ed Elena Bertoni.

Gli Aspetti di natura geologica e paleontologica

Le montagne del Marocco, in particolare la catena dell’Atlante, sono rilievi brulli. Questa condizione pone l’osservatore nelle condizioni di capire le dinamiche che hanno portato alla formazione delle rocce e alla nascita delle montagne in relazione temporale con la storia geologica delle Dolomiti. In Marocco gli studenti hanno osservato gli elementi cronologicamente equivalenti a quelli dell’area dolomitica e quelli piA? antichi, e hanno ricostruito sul campo le principali tappe dell’evoluzione animale dal Cambriano alla fine del Mesozoico. Grazie al supporto scientifico del Muse i ragazzi sono stati preparati in aula prima del viaggio, con osservazione di reperti e la lettura di carte geologiche, nonchA? durante la spedizione stessa, con osservazione sul campo, raccolta e catalogazione di reperti.

Elementi di natura antropologica e sociale

Gli studenti hanno vissuto a contatto con le popolazioni berbere, gli imazighen, (trad.”uomini liberi”). Questa popolazione, ad oltre tredici secoli dalla conquista araba, parla ancora la propria lingua, affiancandola all’arabo e al francese. Lungo il percorso la spedizione ha visitato la kasbah di Ait-Ben-Haddou, la piA? famosa delle antiche cittadelle fortificate d’argilla, un labirinto di terra rossa cotta al sole addossato a una collina da cui svettano palme e torrette merlate, inserita nel Patrimonio dell’UmanitA� dell’Unesco. In questo paesaggio contrasta la��’oasi verde e rigogliosa della valle del DrA?a, duecento chilometri ombreggiati da due milioni di palme da cui emergono di tanto in tanto le maestose architetture color ocra delle kasbah. Questa tappa ha permesso di affrontare temi legati alla condizione della donna e la struttura della famiglia nella societA� marocchina rurale.
Turismo equo e solidale

Praticare un turismo equo e solidale significa viaggiare nel rispetto e nella conoscenza delle persone, delle culture e della natura, valorizzando le risorse e i patrimoni locali. Gli operatori turistici coinvolti in Marocco sono membri delle comunitA� locali e forniscono la garanzia che le somme pagate siano trasferite in gran parte ai residenti che gestiscono le attivitA� di cui il viaggiatore usufruisce (es. trasporto, prodotti alimentari, servizi vari, ecc.). La scelta di una pratica di turismo sostenibile si A? esplicitata nella scelta del pernottamento, del cibo scelto, dei prodotti acquistati.
Tutte le attivitA� sono state documentate sul campo attraverso registrazioni video e con materiale fotografico, utili a produrre un documentario realizzato con il supporto professionale di Michele Bellio e Sara Covi dell’Associazione culturale clesiana “Sguardi”. Tutto il progetto A? stato reso possibile con il sostegno della��Assessorato all’Associazionismo, Volontariato e Distretto Famiglia, della��Assessorato ai Servizi e alle Opere sovra comunali Gestione Rifiuti e Tariffa Igiene Ambientale della ComunitA� della Val di Non, e dalla��Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Cles.

 

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