Paolo Rossi al Teatro di Pergine con il suo Arlecchino, mercoledA� 4 febbraio alle 20.45
A�Il titolo di questo spettacolo potrebbe anche essere Opinioni di un Arlecchino, sicuramente influenzato dalA�romanzo di Heinrich BA�ll. CosA� A?. Capitano nella vita libri nei quali A? inevitabile identificarsi con la vita delA�protagonista. E capita anche che ti venga voglia di riraccontarla, raccontando te stesso o viceversa. Certo,A�nell’opera di BA�ll, il clown si serviva di una maschera per far critica a un paese che stava nel cuore di unA�miracolo economico; per il mio Arlecchino la situazione A? capovolta. Ma il percorso di certi comici a�� quandoA�scelgono di essere voce fuori dal coro e anche se ognuno prende la propria strada – parte comunque dallaA�stessa via. Del resto spesso dietro ad un racconto, una commedia, un film, si nasconde la struttura diA�un’altra commedia, di un altro racconto, di un altro film. Nel mio mestiere, ho imparato che quando arrivaA�qualcuno a propormi un’idea che non ha mai avuto nessuno, subito devo rispondere: se non l’ha avutaA�nessuno, un motivo ci dovrA� pur essere! Il mio Arlecchino, anche se suggestionato da un racconto, A? unaA�questione molto personale. Anni fa Giorgio Strehler, con cui ebbi l’onore di collaborare nei suoi ultimi anni diA�vita, mi spinse a confrontarmi con questa maschera. Mi diede alcuni consigli illuminanti: “cerca di adattare alA�saltimbanco i tuoi monologhi da stand-up. Che cosa resterA�? Da lA� improvvisa e assembla… non essereA�filologico, fallo tuo, se proprio vuoi pensa al primo Arlecchino, quello che andava e veniva dall’aldilA�A�all’aldiquA�, piA? infernale e sulfureo”. Il destino non volle che si portasse a compimento questa��impresa, ma oraA�si ripresenta l’occasione e chiaramente tengo a mente quei consigli lontani. Non solo. Voglio approfondire unA�mio modo di vedere e far conoscere il teatro popolare… CosA� come ho fatto nei miei ultimi lavori, come hoA�descritto nel mio libro “La commedia A? finita”. Per questo nel mio Arlecchino saranno presenti l’attore, ilA�personaggio a�� o se volete la maschera, anche senza maschera a�� e la persona che lo interpreta. SarA� unoA�spettacolo del tipo in prova. Assieme ad un paio di compagni d’avventura, saltimbanchi musicanti,A�cercheremo di immaginare insieme al pubblico come adattare a commedia dell’arte il nostro mestiere eA�anche parte del nostro repertorio; come possiamo trovare nuove strade, dati i tempi in cui vivono i nostriA�teatri. Come capitA? a molte compagnie nei tempi d’oro della commedia dell’arte, queste strade potrebberoA�portare anche all’estero, oppure per strada, punto e basta. Il canovaccio avrA� un tormentone: ma seA�andassimo in una birreria di Amburgo, come potremmo adeguare Arlecchino a quel luogo per sbarcare ilA�lunario? E se andassimo a Las Vegas? O a Khartoum? E cosA� via… Alla fine sarA� il pubblico che deciderA� seA�dobbiamo rimanere o A? meglio andare chissA� dove. Lo spettacolo sarA� un assemblaggio di monologhi,A�canzoni in divenire, fatti personali, ricordi, sogni, storiellette e riflessioni sia sulla professione del comico oggiA�sia su quel che accade nel nostro Paese. Quindi molta improvvisazione, interazione con il pubblico, per cuiA�come sempre sarA� uno spettacolo ogni sera sempre differenteA�.
Paolo Rossi, nato nel 1953 a Monfalcone, milanese d’adozione, spazia da trent’anni dai club ai grandiA�palcoscenici, dal teatro tradizionale al cabaret, dalla televisione al tendone da circo. Esordisce come attoreA�nel 1978 in Histoire du Soldat, regia di Dario Fo. A lungo con la compagnia del Teatro Dell’Elfo, alla fine degliA�anni ’80 si impone sulla scena con uno stile personale e riconoscibile con gli spettacoli Recital e ChiamatemiA�Kowalski. A? del 1995 Il Circo di Paolo Rossi, spettacolo itinerante, che si sposta con una carovana e unaA�serie di tendoni per tutta Italia insieme a 18 persone tra musicisti e attori/mimi. Seguono Rabelais (1996);A�Romeo & Juliet – Serata di Delirio Organizzato (1998); Questa Sera si Recita MoliA?re – Dramma da ridere inA�due atti (2003). Tra il 2002 e il 2004 A? in tournA�e con Il Signor Rossi e la Costituzione a�� Adunata PopolareA�di Delirio Organizzato e nel 2004-2005 con Il Signor Rossi contro l’Impero del male. Nel 2007 porta in teatroA�I Giocatori, liberamente ispirato al celebre romanzo di Dostoevskij, e nello stesso anno canta al Festival diA�Sanremo In Italia si sta male (si sta bene anzichA� no) di Rino Gaetano. Nel 2008 ritorna sulla scena conA�Sulla strada ancora e nel 2010 debutta con il titolo Il Mistero Buffo, nella versione pop 2.0. A novembre 2012A�debutta con L’amore A? un cane blu, la conquista dell’Est. Per la televisione lavora a piA? riprese: dal 1992A�con Su la Testa su Rai3: nel 1994-1995, partecipa a Il Laureato di Piero Chiambretti sempre su Rai3; nelA�1997-98 conduce Scatafascio, su Italia1. Nel 2007 A? ospite fisso della trasmissione Che tempo che fa diA�Fabio Fazio. A maggio 2012 Sky gli dedica uno spazio in tre puntate per il suo spettacolo Confessioni di unA�cabarettista di m.
Arlecchino
Produzione CRT Milano – Centro Ricerche Teatrali
di e con Paolo Rossi
MercoledA� 4 febbraio ore 20.45 Teatro comunale di Pergine