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UN SECOLO ROSA
A SAN MARTINO DI CASTROZZA

nuova-immagine-6Il Giro d’Italia compie cent’anni in terra trentina. Una giornata davvero storica, quella di oggi, 13 maggio 2009 che vedrA� partire la carovana rosa da San Martino di Castrozza dove sarA� ricordata la leggendaria tappa d’esordio del primo Giro d’Italia, partito da Milano nello stesso giorno del 1909.

San Martino di Castrozza ha predisposto i festeggiamenti allestendo la mostra a�?Un secolo rosaa�?, nella quale Luciano Berruti, un appassionato collezionista ligure, esporrA� biciclette, maglie ed altri cimeli per ricordare le imprese, i campioni e la storia del Giro d’Italia.

Grazie all’intervento personale del presidente del Consiglio regionale Marco Depaoli e dell’assessore al Turismo Tiziano Mellarini, l’appassionato ligure Berruti, che ha prestato la maglia storica del centenario ad Ivan Basso, ha dato totale disponibilitA� al Trentino e al Primiero. Era stato invitato ad esporre la sua collezione in altre sedi di tappa ma ha deciso di portare il suo prezioso tesoro solo a San Martino di Castrozza proprio per questa storica ricorrenza e per l’amicizia che lo lega a Francesco Moser.

La mostra “Un secolo rosa” rimarrA� aperta per due giorni, nel salone dell’Azienda di Promozione Turistica di San Martino di Castrozza , Primiero e Vanoi, in occasione dell’arrivo della quarta tappa e del centenario (mercoledA� 13 maggio), quando la carovana prenderA� le mosse verso l’Alpe di Siusi.

E allora, dal momento che il giorno del compleanno del Giro si festeggia in Trentino all’ombra delle splendide Pale di San Martino, non potevano mancare a soffiare sulle cento candeline quattro campioni di questa terra che hanno contribuito a scrivere la storia della corsa rosa dagli anni Cinquanta ad oggi: Aldo e Francesco Moser, Maurizio Fondriest e Mariano Piccoli. Quattro generazioni di ciclisti (senza voler nulla togliere ad altri due campioni trentini del passato e protagonisti del Giro come Marcello Osler e Claudio Michelotto) che si sono passati il testimone, impugnato oggi dai vari Gilberto Simoni, Leonardo Bertagnolli e dalla pattuglia dei giovani professionisti ai quali la dinastia dei Moser ha lasciato in ereditA� le maglie rosa indossate da Aldo, Enzo e Francesco.

Tra le future promesse del ciclismo trentino, legato da una personale simpatia a San Martino di Castrozza e a tutto il Primiero dove spesso va ad allenarsi, c’A? il giovane Daniel Oss (classe 1987, neoprofessionista reclutato dalla Liquigas) che si unirA� ai quattro campioni per ricordare la partenza del Giro di cent’anni fa.

In questa speciale circostanza, infatti, i quattro campioni trentini, preceduti dal giovane Oss in veste di apripista, percorrono le vie principali del paese partendo alle 10.30 dallo stesso punto da dove prenderA� successivamente il via la quinta tappa. Naturalmente i cinque atleti indossano le maglie storiche pedalando su bici d’epoca, rievocando la loro partecipazione al Giro d’Italia.

Aldo Moser – Il “decano” dei professionisti trentini indosserA� la maglia rosa indossata nel 1971 (quella che aveva sulle spalle nel 1958 al termine della tappa Saint Vincent-Superga, dice, gli va ormai troppo stretta) dopo la settima frazione Orvieto-San Vincenzo. Ma A? indeciso: a�?Forse metterA? la maglia della Filotex quando, nel 1973, indossai assieme ai miei fratelli Enzo, Diego e Francescoa�?. La bici che Aldo imbraccerA� sarA� proprio quella Filotex del 1973, con la quale corse l’ultimo suo Giro d’Italia, in onore del fratello Enzo, tragicamente scomparso nell’estate scorsa.

Francesco Moser – Lui, naturalmente, vestirA� la maglia rosa conquistata nel 1984 e, nell’occasione, pedalerA� sulla sua mitica bici Moser con la quale, oltre al Giro d’Italia, corse in una delle tre leggendarie Parigi-Robaix che lo incoronarono re della classicissima belga.

Maurizio Fondriest – Non avendo mai indossato la maglia rosa, pur aggiudicandosi due tappe, il campione di Cles ha deciso di mettersi la maglia iridata che lo consacrA? campione del mondo, nel 1988, a Renaix (Belgio). La bicicletta, naturalmente, A? la sua fedelissima Legnano con la quale, oltre al mondiale, disputA? anche varie tappe del Giro.

Mariano Piccoli – Tre vittorie di tappa, due maglie verdi del Gpm (1995 e 1996) ed una della classifica a punti (1998), ma, nella circostanza, egli emulerA� il grande Fauto Coppi indossando una delle sue maglie e, naturalmente, imbracciando una bicicletta Bianchi del 1950, la stessa usata da Coppi nelle sue indimenticabili imprese al Giro d’Italia.

Daniel Oss – A? la “mascotte” trentina del centenario e quindi indosserA� una casacca dei primi del Novecento della Peugeot, la squadra protagonista nelle prime edizioni del Giro, pedalando su una vecchia bici Legnano, sempre dell’inizio del secolo scorso, con le ruote in legno e il mitico cambio Vittoria, con oliatore. Un vero pezzo da museo!

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