In una elezione per il sindaco di Trento nella quale 4 elettori su 10 non hanno votato, i risultati confermano ampiamente le attese: Alessandro Andreatta (PD, PATT, Socialisti e Democratici per Trento, UPT, Unione di Centro, Leali, Italia dei Valori, Verdi) stravince con il 64,42% delle preferenze, lasciando gli altri candidati ad una larga distanza: Pino Morandini (Lista Civica per TRento e PDL) al 20,64%, Bruna Giuliani (Lega Nord) 7,60%, Francesco Porta (Rifondazione/Comunisti italiani) 2,31%, Luigi Merler (Civica Tridentum) 1,76%, Claudio Taverna (Pensionati) 1,23%, Alessandro Cocca (Trento Soul Moderno) 1,15%, Emilio Giuliana (Fiamma Tricolore) 0,89% (dati ufficiosi al 100% delle sezioni rilevate mentre stiamo scrivendo).
Una conferma alla continuitA� dunque, che si manifesta anche nel risultato positivo dei principali assessori uscenti, con alcuni dati che emergono subito in maniera evidente: il pieno di voti del PD (29,79%) che supera di quasi il doppio l’alleato UPT (17,07%) ponendo materia di riflessione a livello di equilibri anche provinciali; e poi la conferma che le frammentazioni (vedasi il centro-destra) in questo momento non premiano: pare che gli elettori preferiscano fare riferimento a grandi aggregazioni, meglio se chiaramente riconoscibili anche a livello nazionale (fatta eccezione forse per gruppi che richiamano a chiari riferimenti culturali e di orientamento politico).
Tutto bene dunque, nulla da cambiare? Avanti come sempre?..
I temi urgenti dell’agenda di Trento non sono pochi: TrentoBlog augura buon lavoro a tutti i componenti del nuovo Consiglio Comunale.
Uno sguardo infine agli altri comuni trentini interessati dal rinnovo dei rispettivi Consigli: a Pergine stravince il candidato del centro-sinistra Silvano Corradi; a Folgaria vince di larghssima maggiornaza Maurizio Toller, giA� vicesindaco e reggente del Comune (Lista Uniti per il 2000); a Rabbi ha vinto Lorenzo Cicolini della lista Unir Rabbi; a Civezzano Stefano Dellai; a Mezzolombardo infine si va al ballottaggio.
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una cosa fa sicuramente piacere… lo 0,89 percento del fascistello Emilio Giuliana… che risate… quando scende dal pero quello li..? che bello non vederlo piu in consiglio comunale… almeno le sue sparate da fascio-nazi se le fa nel cortile di casa sua…
Fa pensare che per entrare nel consiglio comunale di una città con più di 100.000 abitanti basti una manciata di voti (poco più di 200 nel caso delle liste più piccole).
Se a questo si aggiunge che 4 trentini su 10 non sono andati a votare… questa è la democrazia al giorno d’oggi!
Beh, che alternativa proporresti Leo? la democrazia è sempre stata così…è sempre stata una questione di maggioranza all’interno dell’universo votante…se sono pochi quelli che al giorno d’oggi si interessano di politica è comuqnue giusto che siano loro a “decidere per la massa”…l’unica reale preoccupazione potrebbe derivare dal fatto che si potrebbero benissimo comprare 200 voti…
Devo dire che, pur sforzandomi, faccio assai fatica a comprendere le ragioni di Leo. Non c’è nulla di male, anzi, se in consiglio vengono rappresentante anche forze che hanno il 2%. Trovo molto più preoccupante per la democrazia questo continuo auspicio di un bipolarismo in realtà assolutamente effimero e artificiale. In tutti i Paesi europei, e nel parlamento di Strasburgo, le forze rappresentate sono minimo tre o quattro (socialisti, popolari, liberali…). Governano male? Hanno problemi di stabilità ? La loro politica è allo sfascio? Hanno bisogno di un Di Pietro o di un Beppe Grillo?
Secondo te, Leo, sono sacrificabili valori netti e riconoscibili quali la laicità , la meritocrazia e i diritti civili (testamento biologico, coppie di fatto), riferendomi ai Leali? Oppure il socialismo pensando allo SdI? O l’ambientalismo riferendomi ai Verdi? O ancora l’equità sociale pensando a Rifondazione?
Mi piacerebbe molto sapere quali sono i valori che stanno alla base dei tanto sbandierati partiti grandi come il PdL o il PD. Il PdL, in materia etica, è popolare o liberale? Il PD è un partito socialista o postdemocristiano? Quale visione della società , oltre agli interessi mediatici del momento, “illumina” l’azione di questi partiti?
Se secondo voi le tradizioni storiche e/o riconoscibili sono sacrificabili, rispetto la vostra opinione. Non lamentatevi poi, però, delle veline candidate, della politica fatta a Porta a Porta, del peso dei media sulle tornate elettorali o delle continue contraddizioni nelle prese di posizione delle due forze su ogni tematica. Se preferite la convenienza all’ideale, la copertina alla tradizione, il contenitore al contenuto, chiedo io: a quando il televoto al posto del voto?