Il Centro Studi sulla Storia della��Europa Orientale organizza a Trento, mercoledA� 20 febbraio, alle ore 17,30, nella Sala degli affreschi della Biblioteca comunale (Via Roma 55), la��incontro-dibattito Eduard Limonov: il caso letterario della��anno. Intervengono Fernando Orlandi e Piero Sinatti. Introduce Massimo Libardi.
Emmanuel CarrA?re, nato a Parigi nel 1957, figlio della storica HA�lA?ne CarrA?re da��Encausse, sceneggiatore (gli si debbono diversi adattamenti dai gialli di Georges Simenon), regista e scrittore, A? ben noto anche in Italia. La��autore ora A? passato alla��Adelphi, che ha da poco ha mandato in libreria il suo Limonov (pp. 356, a�� 19,00) e che riediterA� tutte le sue opere precedenti.
Corriere della sera e Repubblica sono stati concordi nel definirlo il libro della��anno. E cosA� si era pronunciata la stampa francese, con Le Monde des livres che ne aveva anticipato la��uscita dedicandogli la prima pagina. Secondo Les Inrockuptibles, CarrA?re A? uno dei migliori autori francesi viventi. Nel suo paese fa incetta di riconoscimenti; in Italia, proprio per Limonov, gli A? stato assegnato il premio Malaparte.
Si tratta di un libro decisamente particolare e che sfida il lettore a combattere luoghi comuni, pregiudizi e moralismi. Non A? solo la narrazione delle molte vite e avventure di Eduard Limonov, A? anche un libro che alla��interno del racconto si interroga sulla storia recente della Russia e della��ereditA� sovietica. Un libro senza cadute di tono e tensione; per Le Monde A? a�?stupefacentea�?, con a�?una scrittura di una precisione illuminantea�?, che A? debitrice di A sangue freddo di Truman Capote e delle sue teorie sul a�?non fiction novela�?.
CarrA?re conosce brevemente Limonov a Parigi negli anni Ottanta, dopo averne letto e ammirato alcuni dei suoi libri. Lo rivede venta��anni dopo a Mosca a una cerimonia commemorativa delle vittime del teatro Na Dubkrova, organizzata dai familiari e dalla��opposizione democratica. Rimane disorientato, perchA� nel decennio precedente di Limonov aveva sentito parlare piuttosto male: fondatore del Partito nazional-boscevico, era poi stato imprigionato con la��accusa di terrorismo; insomma, sembrava si fosse trasformato in una sorta di fascista. Invece, eccolo reincarnato nei panni di un eroe della��opposizione democratica russa. Da qui la��idea di scrivere un reportage e in seguito quella del libro, a cui lo scrittore ha lavorato per quasi quattro anni.
Ma chi A? Eduard Limonov? Nato Eduard Savenko il 2 febbraio 1943 a Dzerzhinsk, A? cresciuto nella cittA� ucraina di Kharkiv, per poi trasferirsi a Mosca. Scrive CarrA?re nelle pagine iniziali del suo libro: a�?A? stato teppista in Ucraina, idolo dell’underground sovietico, barbone e poi domestico di un miliardario a Manhattan, scrittore alla moda a Parigi, soldato sperduto nei Balcani; e adesso, nell’immenso bordello del dopo comunismo, vecchio capo carismatico di un partito di giovani desperados. Lui si vede come un eroe, ma lo si puA? considerare anche una carogna: io sospendo il giudizioa�?.
CarrA?re ha deciso di scrivere questo ritratto perchA� ha pensato a�?che la sua vita romanzesca e spericolata raccontasse qualcosa, non solamente di lui, Limonov, non solamente della Russia, ma della storia di noi tutti dopo la fine della seconda guerra mondialea�?. La sua vita, perA?, A? innanzitutto un romanzo di avventure: al tempo stesso avvincente, nero, scandaloso, scapigliato, amaro, sorprendente, e irresistibile. PerchA� CarrA?re riesce a fare di lui un personaggio a volte commovente, a volte ripugnante a�� a volte perfino accattivante. Ma mai, assolutamente mai, mediocre. Che si trascini gonfio di alcol sui marciapiedi di New York dopo essere stato piantato dall’amatissima moglie o si lasci invischiare nei piA? grotteschi salotti parigini, che vada ad arruolarsi nelle milizie filoserbe o approfitti della reclusione in un campo di lavoro per temprare il a�?duro metallo di cui A? fatta la sua animaa�?, Limonov vive ciascuna di queste esperienze fino in fondo, senza mai chiudere gli occhi, con temerarietA� e pervicacia.
Limonov A? stato uno degli animatori della��underground moscovita, punk, poeta, refrattario a-sovietico che emigra nel 1974 verso gli Stati Uniti, scrittore di successo (negli anni Novanta si sono venduti milioni di copie dei suoi libri). Rientrato nel suo paese, inizia la��attivitA� politica, fonda il Partito nazional-boscevico e con il campione mondiale di scacchi Gary Kasparov da vita alla coalizione anti-Putin la��Altra Russia (Drugaya Rossiya). Qualcuno lo ritiene un fascista, ma ha trovato insospettabili difensori in Anna Politkovskaya e Elena Bonner, la vedova di Andrei Sakharov. Per queste due donne, i a�?nazbola�?, i nazionalbolscevichi di Limonov, erano la faccia pulita della Russia anti-Putin. Le loro armi eversive sono pomodori, uova marce e torte in faccia, le loro manifestazioni una via di mezzo fra goliardia e riproposizione delle avanguardie storiche.
CarrA?re coglie bene un punto del percorso politico-esistenziale di Limonov: a�?Gli piacciono e gli sono sempre piaciuti soltanto quelli che sono in posizione di inferioritA�… il suo percorso, per quanto ondivago possa sembrare, ha una sua coerenza, perchA� Eduard si A? schierato sempre, senza eccezione, dalla loro partea�?. Limonov ricerca un eroismo e una purezza di comportamenti che lo allontanano mille miglia dalla Russia putiniana, che ai suoi occhi A? troppo volgare, troppo borghesemente occidentale, troppo grassa nella sua ricerca del benessere.