Tra sabato e domenica (21-22 ottobre) a Sopramonte, località a pochi minuti da Trento, il centro storico del paese si trasformerà in un antico borgo medioevale, con personaggi in costume a dare vita ad una vera e propria rievocazione storica, fedele alle antiche tradizioni contadine e rurali. L’iniziativa è organizzata dall’Associazione Giulia Turcati di Sopramonte con la collaborazione del Comune di Trento.
LA STORIA IN BREVE:
Tra il 12° e il 15° secolo per la zona del “Supramonte”esisteva un’unica entità amministrativa per la gestione dei beni. Il "Pievano", il“Sindico” e il “Degano” rappresentavano rispettivamente i vertici del potere religioso, politico e burocratico. A Sopramonte, in un palazzo attiguo alla vecchia chiesa, viveva il Degano che era colui che, per conto del Principe Vescovo, amministrava la giustizia ed esigeva le tasse che, a sua volta, consegnava al Gastaldo suo superiore ed emissario dello stesso P. Vescovo. Il Gastaldo, al termine della stagione, arrivava per raccogliere le imposte che in quel tempo, per la mancanza di denaro,vennero tramutate per lo più in “Rimanìe”, termine che indicava l’insieme di beni in natura quali i prodotti della terra, caseari, carne macellata, legname, ecc. Coloro che erano obbligati a consegnare le Rimanìe erano iscritti in un elenco che comprendeva nomi e soprannomi di contadini, artigiani, pastori nonchA� Arimanni. Questi ultimi rappresentavano una particolare classe sociale libera con il pregio di aver avuto in affitto dal P:Vescovo dei terreni; ciò a seguito di meriti conquistati sui campi di battaglia. Chi non era in grado di consegnare il dovuto doveva prestare la propria opera presso i palazzi vescovili pena l’arresto e la prigione. PoichA� le tasse aumentavano di anno in anno i residenti furono costretti a presentare una supplica all’Imperatore Federico II nella quale vennero denunciati i soprusi e gli aggravi fiscali imposti dal Gastaldo per conto del P. Vescovo. L’Imperatore, con una lettera dell’aprile 1236, accolse di buon grado, anche per motivi politici, le richieste degli abitanti di Sopramonte ed aggiunse pure di prenderli personalmente sotto la propria protezione. Essendo la Pieve a Baselga ed il Pievano ivi abitante, l’aspetto religioso, tranne che per le cerimonie importanti, era rappresentato dalla Confraternita dei Battuti Laici i quali adepti erano sottoposti ad uno stile di vita severo, fatto di penitenza e sacrifici. Gli stessi si dedicavano ad opere di carità, assistenza e solidarietà. La Confraternita aveva il patrocinio del P. Vescovo ed aveva la propria sede nella “Cà di Dio”. La storia, ambientata e ricostruita fedelmente nel centro storico del paese, è proposta in ore serali dove saranno solo le torce e le candele ad illuminare i vecchi portici e avvolti e verrà accompagnata da un sottofondo di musiche medioevali che renderanno l’atmosfera particolarmente suggestiva ed emozionante.