Dopo la prima parte di descrizione del salone, oggi vi proponiamo l’analisi specifica dei modelli e dei marchi su cui si A? concentrata l’attenzione di TrentoBlog Motori.
(Parte I) LAMBORGHINI SESTO ELEMENTO:
Lanciata attraverso la rivelazione a�?a puntatea�? delle sue caratteristiche piA? significative alla vigilia della kermesse francese, la Sesto Elemento A? stata la supercar a�?italianaa�? piA? ammirata al Mondial de l’Automobile. A Parigi si A? cosA� svelata una coupA� Lamborghini straordinariamente aggressiva, dalle forme molto sportiveggianti e d’ispirazione quasi a�?aerospazialea�?, che rimandava oniricamente alla ReventA?n. Si tratta di una vettura dalle performance straordinarie e dal peso ridotto ai minimi termini, fissato simbolicamente in una tonnellata meno un kg: in pratica, lo stesso di un’utilitaria. A spingere la concept-car del gruppo Volkswagen A? il a�?solitoa�? V10 da 5,2 litri, capace di 570 Cv di potenza e 540 Nm di coppia, che la fa accelerare da 0 a 100 km/h nel tempo straordinario di 2a�?5 e raggiungere la velocitA� massima di 350 km/h. La massa spiega indirettamente anche il nome del bolide perchA� la nuova a�?Lamboa�?, realizzata quasi completamente in materie plastiche rinforzate da fibre composite (CFRP) con la collaborazione delle maestranze dell’ACRC (Advanced Composites Research Center) di Santa��Agata Bolognese e la��ACSL (Advanced Composite Structure Laboratory) di Seattle, centro di ricerca sui materiali compositi che lavora tra l’altro in partnership con la Boeing e l’UniversitA� di Washington, si chiama Sesto Elemento proprio in quanto quest’ultima A? la a�?posizionea�? occupata dal carbonio nella tavola periodica degli elementi. Il materiale che ha dato forma alla vita sulla Terra A? stato dunque decisivo nella realizzazione della Lamborghini Sesto Elemento, prototipo realizzato sulla base della Gallardo Superleggera LP570-4, come del resto giA� capita per Ferrari Enzo, McLaren MP4-12C e Porsche Carrera GT: la monoscocca funge da elemento strutturale principale e da cellula di sopravvivenza. I bracci delle sospensioni, la��albero di trasmissione, la carrozzeria, gli spoiler, il fondoscocca e i cerchi sono in fibra di carbonio, mentre a�?resistonoa�? in metallo il telaietto ausiliario di sostegno del motore (alluminio) e di serraggio (titanio) e in Pyrosic (composito in vetro a matrice di ceramica) gli scarichi. CiA? ha reso possibile realizzare l’area anteriore e posteriore della scocca in un pezzo unico, con il risultato che i tecnici della Lamborghini Automobili hanno dovuto coniare il termine “cofango”, un neologismo formato dall’evocativa crasi dei vocaboli “cofano” e “parafango”. Il risultato, in a�?termini misurabilia�?? L’abbinamento leggerezza/V10 dA� un rapporto peso-potenza eccezionale, pari a 1.75 kg/Cv…
MASERATI GRANTURISMO MC STRADALE:
A? a�?l’auto piA? veloce, leggera e potente dell’intera gamma Maseratia�?, per usare l’espressione usata dalla Casa del Tridente, quella che ha debuttato al salone di Parigi edizione 2010. La si potrA� acquistare giA� a febbraio del prossimo anno, tranne in Canada, Stati Uniti e Corea del Sud. Ispirata alle versionicorsa Trofeo e GT4 che prendono parte alle competizioni internazionali eppure genuinamente rivolta a tutta la clientela, la GranTurismo MC Stradale A? una vettura a due posti (non se ne erano piA? viste dal debutto della MC12) e anche… double face, nel senso che coniuga l’anima sportiva (testimoniata dall’intento di un’accresciuta maneggevolezza e dall’aerodinamica raffinata) con la scelta di migliorare l’8 cilindri a V da 4.700 cc che la spinge pur senza incidere significativamente sui consumi: erogherA� 10 cavalli e produrrA� 20 Nm in piA? della GranTurismo S, ovvero 450 anzichA� 440 (potenza) e 510 invece di 490 (coppia motrice). Inoltre, accanto a un equilibrato bilanciamento dei pesi (48:52) e a un alleggerimento complessivo (da 1880 a 1770 kg), sarA� anche la prima Maserati a disporre di una modalitA� a�?Racea�? che si aggiungerA� agli a�?assettia�? di guida a�?Autoa�? e a�?Sporta�? in una plancia semplificata e razionalizzata. Anche il design della carrozzeria, cioA? a�?l’aspettoa�? nel senso piA? pieno del termine, A? stato subordinato all’immagine a�?racinga�?: differenti sono lo splitter frontale, i paraurti anteriore e posteriore, il cofano e i parafanghi, i longheroni e lo scarico; ma non manca nemmeno un allestimento con roll-bar e cintura di sicurezza a quattro punti d’attacco. C’A? poi il cambio elettro-attuato con schema transaxle, su cui l’elettronica avanzata e il dispositivo MC Shift hanno ridotto ad appena 60 millisecondi i tempi di cambiata. Gli effetti di queste misure – un po’ restyling estetico, un po’ intervento sostanziale di revisione dell’insieme – si traducono in una velocitA� massima di oltre 300 km orari. Del resto, erano stati gli stessi clienti della GranTurismo e della GranTurismo S a pretendere dalla Casa modenese la… quadratura del cerchio:un’auto sostanzialmente da corsa, erede sincera della Trofeo e della GT4, eppure fruibile come tutti gli altri modelli stradali giA� presenti nel listino ufficiale della Maserati.
Nello stand della Casa di Maranello, presidiato a vista da uomini della sicurezza anche quando la conferenza stampa di Luca Cordero di Montezemolo A? giA� stata digerita da qualche ora, campeggiava a mo’ di novitA� una singolare roadster: si tratta della Ferrari SA APERTA, che verrA� prodotta in tiratura limitata. Ottanta sono gli esemplari che usciranno dalle catene di montaggio della factory emiliana perchA� altrettanti sono gli anni trascorsi dalla fondazione della Pininfarina, di cui la vettura A? un oggetto celebrativo, tanto piA? che la sigla a�?SAa�? che precede nel nome il riferimento all’assenza di un… copricapo coincide con le iniziali di Sergio e del figlio Andrea, scomparso in un incidente stradale. La concept-car modenese, che ha l’architettura della 599, nasce infatti priva del tetto ed A? dotata di una copertura leggera da utilizzare soltanto in caso di meteo particolarmente inclemente. Disegnata dal Centro Stile Ferrari e dalla Pininfarina, A? infatti incentrata attorno a un uso che la pittura francese dell’Ottocento avrebbe definito a�?en plein aira�?: l’aspetto A? filante e slanciato in forza di un ribassamento del parabrezza e di un’altezza ridotta nonchA� di diversi altri accorgimenti; dal montante anteriore alla coppia di pinne posteriori si sviluppa una sorta di movimento arcuato, che permette di integrare i roll-bar sagomati sul profilo dei sedili di conducente e passeggero in un tutt’uno aerodinamicamente e armonicamente perfetto; dalla plancia sino al capiente portabagagli c’A? invece un trionfo di elementi e materiali che instillano subito nell’osservatore l’idea di una cura certosina, pelle, fibra di carbonio e Alcantara. Importante il risultato raggiunto dal redesign del telaio, che garantisce alla SA APERTA la stessa rigiditA� della berlinetta a fronte di un peso invariato. Sessanta millisecondi A? il tempo di cambiata, proprio della maggioranza di supercar oggi sul mercato, mentre eccezionali restano la potenza (670 Cv a 8.250 giri al minuto) e la forza motrice (620 Nm a 6.500 giri al minuto). A Parigi, sulla scorta di una fresca pulsione ecologista dei produttori di vetture di lusso e sportive, la Ferrari ha portato anche una California dotata di sistema HELE: prevede il controllo intelligente delle ventole del motore, delle pompe della benzina, della cilindrata del compressore del a�?climaa�? nonchA� l’adattamento dei cambi di marcia allo stile di guida, oltre alla tecnologia Stop&Start, che assicura peraltro il riavvio dell’automobile in appena 230 millisecondi. L’obiettivo raggiunto dalla Ferrari? Una riduzione del 23 per cento nel tipico percorso urbano delle emissioni di anidride carbonica, rispetto al valore annunciato inizialmente di 299 g/km. Il dato risultaa invece di 270 g/km nel ciclo di omologazione combinato (ECE+EUDC), il chA� fa della Ferrari California la leader del segmento, cioA? la supercar piA? ossequiosa del pianeta Terra…
Alfredo Nepi