venerdì , 22 Novembre 2024

QUALE FUTURO PER La��UCRAINA?

bluMercoledi 22 settembre 2010, alle 17,30, a Trento, nella Sala degli Affreschi della Biblioteca comunale (Via Roma 55) il Centro Studi sulla Storia della��Europa Orientale organizza la��incontro-dibattito Quale futuro per la��Ucraina? Interviene Fernando Orlandi. Introduce Massimo Libardi.

Il 2010 ha visto un deciso cambiamento della scena politica della��Ucraina. La rivoluzione arancione oggi sembra un episodio appartenente a una epoca decisamente remota.

Nel corso della��incontro si affronteranno due temi: da una parte la storia del paese nel corso del Novecento, perchA� spesso ci si dimentica che come stato territoriale, la storia della��Ucraina A? assai recente, sebbene quel paese vanti un importante e ricco passato. Dalla��altra le questioni della��attualitA�.

Viktor Yanukovich ha intrapreso una radicale revisione della��identitA� nazionale dell’Ucraina, che volge le spalle non solo alla��era Yushchenko, ma anche a tutto il periodo successivo alla��indipendenza. Come notava Taras Kuzio in un recente articolo, dopo il 1991, i presidenti che si sono succeduti a Kiev hanno promosso e coltivato una��identitA� nazionale ucraina a partire dai lavori dal decano della storiografia nazionale, Mykhailo Hrushevsky, che nel 1918 fu presidente dello stato ucraino indipendente e nel 1934 venne assassinato dalle autoritA� sovietiche.

Recentemente, il presidente Yanukovych e il Ministro della��istruzione Dimitry Tabachnyk hanno delineate le linee guida per riscrivere i testi scolastici: si abbandona il quadro tratteggiato da Hrushevsky e si apre alla��influenza russa.

La��iniziativa A? realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.

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Un commento

  1. Vorrei porre l’attenzione, su quello che sta’ avvenendo in alcuni paesi dell’est europeo.
    In particolare, oggi vi parlo dell’Ucraina, paese nel quale vivo per circa la meta’ dell’anno per motivi di lavoro.
    A partire dalla meta’ di agosto di quest’anno, tutti quelli che hanno a che fare con l’importazione in ucraina, si sono visti aumentare il prezzo dello sdoganamento delle merci, fino a sei volte, rispetto alle vecchie tariffe.
    Tutto questo in modo non ufficiale, visto che praticamente le tariffe ufficiali sono rimaste invariate.
    Ma il problema e’ dovuto, ” almeno per quanto dicono gli organi ufficiali/politici ucraini”, al fatto che un’organizzazione banditesca, cioe’ gli ufficiali doganali ucraini, hanno iniziato a chiedere delle cifre esorbitanti non autorizzate.(FINO A 6 VOLTE PIU’ DEL DAZIO UFFICIALE).
    Sta di fatto, che questo avviene oggi su tutto il territorio ucraino e sembra che l’attuale governo non sia in grado di risolvere la situazione, se non con la giustificazione che si sta riscrivendo il nuovo codice doganale, congiuntamente ad un nuovo codice anti-corruzione.
    In realta’, come noto, il paese e’ uno dei piu’ corrotti fra quelli dell’est europa e semplicemente assistiamo ad una guerra tra il nuovo esecutivo del presidente Janucovich e il partito, diciamo cosi’, alleato dei comunisti, che vogliono mantenere le dogane sotto il loro controllo.
    Questa e’ una delle voci che circolano, ma davanti c’e’ anche il forte riavicinamento all’ U.R.S.S. di Putin che vuole riportare tutte le ex nazioni sovietiche sotto il proprio cappello e creare quindi una nuova unione doganale di libero scambio tra questi paesi.
    Sotto un certo punto di vista direi tutto lecito, se non fosse per il fatto, che l’Ucraina ha appena ricevuto dal MFI ( FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE), un prestito megagalattico di circa 16 miliardi di dollari per aiuti alla ristrutturazione e ammodernamento della nazione e non di meno il 6 febbraio 2008 l’Ucraina e’ entrata a far parte del WTO (ORGANIZZAZIONE MONDIALE DEL COMMERCIO), quindi le regole dovrebbero essere uguali al resto del mondo, compresi i dazi doganali, O NO?.
    Ora, la domanda e’ questa, perche’ nessuno e per nessuno intendo dire i rappresentanti dell’unione europea, non dicono e non fanno niente per quanto sta avvenendo?
    Si parla tanto di crisi e non si fa niente nei confronti di un paese che sta deliberatamente e sistematicamente, creando situazioni di crisi.( VEDI ANCHE GAS).
    Dal canto europeo si permette di importare le merci ucraine senza alcuna difficolta’ particolare e si continua a foraggiare il paese.
    Dimenticavo, non meno importante, l’Ucraina e’ stata finanziata, anche per la realizzazione della nostra amata TAV, che forse non tutti sanno, ha come progetto il completamento del tratto ferroviario, proprio fino a Kiev.
    L’Italia dal canto suo sta perdendo non meno di altri paesi europei, visto che e’ una fra le nazioni piu’ attive nell’ IMPORT – EXPORT, con l’Ucraina.
    Possiamo solo citare l’esportazione delle calzature; dell’abbigliamento; dell’alimentare; del mobiliare, ecc. ecc.
    Allora, DOV’E’ L’ITALIA, perche’ non si protesta, perche’ non si fanno rispettare le regole elementari del commercio.
    Forse ci sono degli interessi diversi in tutto questo?, forse questa crisi mondiale, pilotata dalle banche, con l’aiuto dei politici, deve ancora continuare per qualche tempo? Forse fino a quando i padrononi della globalizzazione non avranno ottenuto i propri risultati?
    Fino a quando cioe’ non si saranno fatte fallire tutte quelle ditte medio-piccole che danno cosi’ fastidio hai grandi colossi?
    Ci si dimentica solo che l’Italia vive da sempre del lavoro artigianale delle piccole aziende, ma questo forse non interessa piu’ nessuno.
    Intanto stiamo perdendo miliardi e miliardi di entrate, che per la nostra bilancia commerciale e finanziaria, sarebbero molto utili.
    Che dire di piu’, non so, per ora !!! Mi piacerebbe solo, che qualcuno sollevasse il problema a livelli piu’ alti.
    E mi piacerebbe anche che qualcuno di voi al quale ho scritto mi rispondesse.
    O le mail stanno li, solo per ufficialita’ e in realta poi non servono a niente??
    Ciao a tutti!!!!

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