La facoltA� di ingegneria di Mesiano A? uno dei centri di studio, ricerca e aggregazione piA? importanti per i giovani e gli studenti della cittA� di Trento. Fino a due anni fa, il parco della facoltA� era teatro di un grande evento di musica dal vivo, che attirava migliaia di ragazzi: i fatti accaduti nell’edizione dell’estate 2008 hanno causato la chiusura del festival, ma non hanno attenuato nelle associazioni universitarie e nelle realtA� culturali che animano la cittA� la voglia di proporre qualcosa di intelligente, originale e aggregante per i giovani e gli studenti che vivono a Trento.
Il progetto di proporre “un’altra Mesiano” A? nato giA� nel 2009 da un’associazione universitaria da tempo attiva all’interno dell’ateneo di Trento, Asut, e intende creare nel mese di settembre una rassegna di serate culturali, per lo piA? improntate a performance teatrali, musicali e artistiche, che riescano ad animare il parco della facoltA� sul finire dell’estate, sulla soglia dell’inizio delle lezioni e degli esami universitari. La prima edizione si A? svolta in quattro serate del mese di settembre 2009, con un’affluenza di pubblico per ogni serata attorno alle 100/150 persone. Visto il buon riscontro di pubblico e di apprezzamento per la manifestazione, Asut intende riproporre l’evento. Per l’edizione 2010 si A? scelto un tema portante, quello del ‘costruire‘, e due giorni consecutivi per attirare l’attenzione sulla manifestazione.
MercoledA� 15 e giovedA� 16 2010: avranno inizio verso le 19.00 con un aperitivo a tema, per poi proseguire attorno alle 21.00 con le performance teatrali, e subito dopo con quelle musicali, per concludere le serate attorno alla mezzanotte. E’ inoltre previsto un servizio bar e tavola fredda, organizzato dal bar Al Porteghet, che proporrA� un ‘cantiere alimentare’, con la possibilitA� di ‘costruirsi’ la propria cena.
Il progetto “MesiArte 2010” A? stato studiato assieme a due importanti realtA� che operano in campo teatrale e culturale sul territorio: l’associazione Spazio Off, nota in cittA� per la sua gestione pluriennale dello Spazio Off di via Venezia, e l’associazione Il Funambolo, che anima e gestisce le serate organizzate all’interno del Circolo Wallenda di via San Martino.
Ecco il programma nel dettaglio:
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mercoledA� 15 settembre 2010 – dalle ore 19
scrittura corale (aperitivo)
la fabbrica delle parole
a cura de il funambolo
una fotografia e un gruppo di autori:
tante storie diverse ricostruiscono un personaggio sconosciuto
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ore 19,30
terrazza letteraria (aperitivo)
calcestruzzi
a cura di goghi & goghi
“Mi serve una pala, mi serve una pala”, “mi servono scatoloni, altro cartone” … una lettura- spettacolo sulla caducitA� della costruzione senza decostruzione.
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ore 21_teatro
plumes dans la tete/silvia costa
formazione pagana_insorta distesa
Una compagnia di teatro sperimentale, giA� ospitata in diversi importanti festival a livello nazionale, tra cui anche Drodesera, porta a MesiArte la prima tappa di un progetto a tre step, tutto giocato sullo studio e sull’utilizzo dei materiali e degli oggetti scenici. Una performance di grande impatto con Silvia Costa, una delle migliori giovani performer italiane, attiva anche in seno alla Societas Raffaello Sanzio, forse la piA? importante compagnia di teatro sperimentale oggi in Italia.
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ore 22,30_musica
johnny mox
johnny mox utilizza esclusivamente la bocca e la pratica del looping per combattere i volumi e i ritmi vorticosi. un castello di voci, pedali e beatbox accatastati con cura minuziosa l’uno dentro l’altro, da costruire, smantellare e ricostruire dal vivo.
www.myspace.com/bringmetheheadofjohnnymox
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giovedA� 16 settembre 2010
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dalle ore 19
terrazza letteraria (aperitivo)
costruzioni
a cura de il funambolo
come nelle cantine letterarie del wallenda, cosA�, anche a cielo aperto, c’A? un microfono a disposizione di tutti quelli che scrivono a tema e leggono in pubblico.
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ore 21_teatro
teatrino elettrico
dc12v
‘dc12v’ A? la predicazione in formato da tavolo della pratica dell’elektrolivecircus. Un teatrino in cui l’elettricitA� A? il vero motore di tutto, ciA? che attiva i congegni e ne assicura la fruizione. Una tragedia da scrivania in atto unico per macchine semoventi. Teatrino Elettrico A? attivo a livello nazionale nel campo della sperimentazione, della video-arte e delle installazioni: ha portato i suoi lavori in molte rassegne di teatro, performance e arte contemporanea, tra cui Deus ex machina, festival organizzato a Roma dai SantaSangre, e alla biennale dei giovani artisti di Skopje, in Macedonia.
www.myspace.com/teatrinoelettrico
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ore 21,30_musica
io sono un cane
Raccolti tutti i rumori di fondo, il chiasso televisivo, il suono ininterrotto delle cittA�, il borbottio di luoghi comuni, italiche lamentele e sconcezze variegate, iosonouncane compone un mosaico incontrollato e schizofrenico di basi di elettronica minimale e sporca cui aggiunge la genialitA� del grande cantautorato ironico italiano. Ad essere ricostruita A? l’anima profonda dell’attualitA�.
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ore 22,30_musica
marco parente + canenero
Dall’incontro delle canzoni chitarra e voce di Marco Parente e lo scratch “puro” su di un solo piatto del fuoriclasse canenero nasce un progetto curioso e originale, in cui il repertorio del cantautore viene smontato e rimesso insieme secondo nuove regole ritmiche e armoniche.
www.marcoparente.it – www.myspace.com/marcoparente www.myspace.com/cane2nero
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venerdA� 17 settembre 2010
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ore 21_teatro
giulio costa/elsa bossi
immobili
Immobili sono i beni che vengono radicati al suolo, immobili che vengono smantellati, a favore di immobili che dovrebbero portare qualitA� e cambiamento. Immobili sono questi tempi senza passato. Immobili le memorie da perpetrare nel futuro. Giulio Costa, autore e regista dello spettacolo, porta a MesiArte un intenso affresco del Novecento, visto attraverso una Casa del popolo, quella di San Vito di Spilamberto, in provincia di Modena, che diventa emblema della storia di un secolo intero. A partire dal dialogo fra un parroco e la sua perpetua (in dialetto modenese) fino ad arrivare, un secolo dopo, al dialogo fra un assessore e un consigliere comunale (in un italiano ormai contaminato dall’inglese), si assiste alla costante costruzione e demolizione di case e di idee.
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