venerdì , 22 Novembre 2024

“EUGENETICA: TRA SCIENZA E POLITICA”
Per il ciclo Scienza Tecnologia e Società

cassata-3.jpgRiparte oggi, alle ore 17.00, un nuovo ciclo di seminari organizzati dal progetto interdisciplinare di Ateneo “Scienza Tecnologia e Società – STSTN” dell’Università degli Studi di Trento.

Questo pomeriggio, mercoledì 3 dicembre, presso la Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, Francesco Cassata (autore del libro “Molti sani e forti. L’eugenetica in Italia“, Bollati Boringhieri, 2006) parlerà di “Eugenetica: tra scienza e politica“.

Il termine eugenics viene coniato nel 1883 da Francis Galton per connotare la versione moderna di un sogno “antropotecnico� risalente quanto meno alla Città del Sole di Tommaso Campanella: migliorare biologicamente la specie umana ostacolando la riproduzione degli “inadatti� (eugenica negativa) e favorendo invece quella dei “migliori� (eugenica positiva).

Sul piano della definizione concettuale, lo storico Daniel Kevles ha distinto tre varianti di eugenica: la mainline eugenics, caratterizzata da una politica statale coercitiva (ad esempio, le sterilizzazioni attuate in USA, Svezia, Germania), da un marcato pregiudizio di classe e di razza e dall’impiego della metodologia scientificamente infondata dei pedigrees; la reform eugenics – inaugurata a partire dagli anni trenta, da scienziati di sinistra come Hogben, Haldane, Penrose – critica nei confronti del pregiudizio razzista o classista della mainline eugenics, basata su più raffinati strumenti matematici e genetici, ma pur sempre legata ad un progetto politico di miglioramento della specie umana; la new eugenics, affermatasi nel secondo dopoguerra e contraddistinta dal rifiuto dell’intervento pubblico in materia di riproduzione umana e dal riconoscimento dell’autonomia riproduttiva dell’individuo all’interno del rapporto medico-paziente.

A lungo considerata esclusivamente nella sua versione anglo-americana o tedesco-scandinava, l’eugenica è ormai concepita e studiata dagli storici come un fenomeno culturale, sociale e politico di ampia portata internazionale. Non un movimento omogeneo, in sostanza, ma un arcipelago multiforme, caratterizzato dalla presenza di una molteplicità di national styles: accanto all’eugenica “nordica� – contraddistinta da birth control, certificato prematrimoniale obbligatorio e sterilizzazioni – vi è, infatti, un’eugenica “latina�, improntata su misure igieniste e pronataliste e diffusa in paesi cattolici come l’Italia, la Francia, il Belgio e diversi stati dell’America centro-meridionale. Eugenisti non erano soltanto i “mendeliani� come Charles Davenport, ma anche i “neo-lamarckiani�, come Adolphe Pinard ed Eugène Apert. Eugenisti non erano soltanto “pseudo-scienziati�, come Henry Goddard, ma anche grandi nomi della storia della biologia, come Fisher, Muller, Haldane. Ed eugenisti si dichiaravano non soltanto i reazionari antisemiti, razzisti, sessisti, classisti, ecc., ma anche i sostenitori del controllo delle nascite, dell’aborto, dell’amore libero, dell’eguaglianza fra gli individui, dell’emancipazione del proletariato: dalle prime femministe ai socialdemocratici tedeschi e svedesi, dai fabiani britannici ai bolscevichi russi, fino ai comunisti francesi del Fronte Popolare. Una storia plurale e complessa, dunque, che contrasta fortemente con gli strumentali usi attuali della parola eugenica, incentrati per lo più sull’“analogia nazificante�, in base alla quale la diagnosi prenatale o la diagnosi preimpianto non sarebbero che il primo passo verso un nuovo sterminio degli individui “difettosi�.

Ingresso libero fino a esaurimento posti. A studenti, dottorandi e docenti delle scuole sarà rilasciato su richiesta un attestato di partecipazione.

Per maggiori informazioni:
Tel: 0461-883748
www.soc.unitn.it/sus/ststn.htm
scienzaesocieta@soc.unitn.it

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