Basta puntare il proprio telefonino verso il paesaggio che si sta osservando e, pochi istanti dopo, si vedono apparire sul display tutte le informazioni desiderate, come ad esempio i profili delle montagne, i nomi delle cime e dei rifugi, e le diverse altitudini. Un sogno per chi si trova in un posto piA? o meno sconosciuto e vuole sapere tutto sul panorama che sta ammirando.
Il prototipo a�?Marmota mobile ARa�? sviluppato da Claudio Andreatta, Michele Zanin e Paul Chippendale, ricercatori presso la��UnitA� a�?Tecnologie della Visionea�? (TeV) del Centro Information Technology alla Fondazione Bruno Kessler (FBK) di Trento, A? giA� funzionante e attualmente in fase di sperimentazione presso il centro di ricerca trentino per ottenere ulteriori miglioramenti.
a�?Il sistemaa�?, spiega Michele Zanin a�?integra tecnologie e risultati provenienti da diverse discipline, dalla cartografia, alla computer grafica, a sofisticati algoritmi di visione artificiale. A ogni pixel della��immagine sul display possono essere associate delle informazioni come altitudine, latitudine, longitudine e distanza dalla��osservatorea�?. Tutto questo funziona utilizzando una quantitA� minima di memoria perchA� la posizione della��utente viene rilevata dal GPS alla��interno del telefonino e inviata via Internet al server centrale di a�?Marmotaa�? – attualmente presso la FBK – dove avviene la��elaborazione dei dati. Quando il pacchetto di informazioni A? pronto viene compresso (solitamente si tratta solo di 50-120 Kb) e mandato alla��utente che riceve una��immagine sovrapponibile al panorama, ad alta risoluzione e a 360 gradi. Secondo un ordine di prioritA� stabilito dalla��utente stesso, sulla��immagine saranno specificate le informazioni desiderate, come ad esempio i nomi dei paesi e le altitudini.
a�?Uno degli aspetti innovativi del sistemaa�?, prosegue Zanin a�?consiste nel fatto che il rendering fornito alla��utente mostra gli aspetti realmente visibili dal punto di osservazione, escludendo quelli nascosti che, con il classico effetto di una nuvola di punti illeggibili, creerebbero confusione. Il sistema permette di avere informazioni anche su punti molto lontani dalla��occhio, fino a 500 km di distanza, e funziona potenzialmente in tutto il mondo, da 60A� di latitudine nord e 60A� di latitudine sud. Sulla��immagine possiamo inoltre disegnare dati vettoriali di qualsiasi tipo come strade, sentieri, fiumi o laghi, sempre considerando la visibilitA� reale dal punto di osservazione della��utentea�?.
Potenziale applicazione fra le piA? scaricate nel prossimo futuro dai proprietari di cellulari di nuova generazione, il prototipo A? la versione mobile della tecnologia realizzata con a�?Marmotaa�?, il progetto sviluppato sempre dalla��UnitA� di ricerca TeV a partire dal 2007, con la��obiettivo di correlare le foto scattate a un panorama con modelli tridimensionali sintetici. La sigla AR nel nome del nuovo prototipo sta per a�?augmented realitya�?, espressione solitamente tradotta in italiano con a�?realtA� aumentataa�?.
a�?La sperimentazionea�?, comunica Zanin a�?proseguirA� nell’immediato futuro coinvolgendo volontari esterni a FBK, con l’obiettivo di individuare i punti critici del sistema, aiutandoci quindi a trasformare l’attuale prototipo di ricerca in un’applicazione in grado di diffondersi fra gli utenti realia�?.