A poco tempo dalla morte del fratello, abbiamo intervistato Umberto Panini co-inventore delle famose figurine, grande appassionato di motori.
E’ un peccato che Giovannino Guareschi non abbia conosciuto Umberto Panini. L’avesse conosciuto prima senza dubbio avrebbe trovato il modo di collocarlo in qualcuna delle sue storie magnifiche, tra Don Camillo e Peppone. Il personaggio merita attenzione sia per la sua vita umana che professionale. Panini con il suo lavoro e con i suoi prodotti, in giro per il mondo ha sempre fatto fare bella figura, anzi figurina, all’Italia. E’ lui insieme ai suoi fratelli che hanno realizzato le famose figurine con cui molti di noi hanno giocato e riempito album di personaggi e di sogni. Ma questo grande uomo, oltre ad essere un famoso industriale A? un grande appassionato di motori. Non poteva essere diversamente per uno che A? nato in provincia di Modena. Lo abbiamo incontrato per una breve intervista nella sua grande azienda agricola, dove al suo interno A? ospitato un museo di auto e moto storiche.
Lei A? universalmente riconosciuto come l’uomo delle figurine Panini che hanno fatto giocare e divertire milioni di persone in tutto il mondo. Come A? nata la sua passione per le auto ed in particolare per la Maserati?
Ho sempre lavorato nel mondo dei motori fin da piccolino. Prima di emigrare in Venezuela facevo il meccanico alla Maserati e poi da Stanguellini che era un preparatore di auto. Ed anche in America Latina ho continuato a fare il meccanico prima di tornare in Italia ad occuparmi delle figurine. La passione per la casa del Tridente nasce da due fattori: il primo che come ho detto, io sono nato meccanicamente alla Macerati, il secondo che Maserati in tutto il mondo significa Modena. Ed io alla mia terra ci tengo.
Nella sua vita professionale ha potuto incontrare molti personaggi del mondo dei motori: Enzo Ferrari, Ferruccio Lamborghini… Quali fra questi due personaggi l’ha colpita e perchA�?
Li ho conosciuti entrambi sia per conoscenza diretta che per attivitA� professionale. Molti di questi uomini dei motori modenesi avevano entrambi delle forti personalitA�, perA?…..( Panini ha una lunga pausa di riflessione).. io mi sono trovato sempre bene con Ferruccio Lamborghini perchA�, come me, veniva dalla terra ed era in tipo diretto e schietto, senza peli sulla lingua. Ferrari invece era giA� ad un altro livello, piA? difficile da capire e da comprendere. Il suo successo era giA� internazionale.
Ho saputo che lei era molto legato al pilota Michele Albereto tragicamente scomparso in un incidente durante un test a bordo di un Audi. Come era Michele Albereto?
Si ho conosciuto tanti piloti, sia di auto che di moto, sia italiani che stranieri, ma per Michele Alboreto ho avuto un grande attaccamento sia come pilota che come uomo. Penso che sia stato uno dei piloti piA? educato e gentiluomo che abbia conosciuto nella mia vita, sia per stile che per signorilitA�. Quando abbiamo realizzato la serie delle figurine degli sport in cui c’ era anche l’automobilismo, Albereto A? venuto a trovarci a Modena dove stampavamo le figurine e si A? interessato al nostro lavoro. Il bello A? che Alboreto in quella visita ci ha consegnato come regalo un alettone della Ferrari di formula uno, con cui correva e che A? ancora presente presso il mio museo.
La sua passione per i motori l’ ha portata a collezionare moto ed auto. Ma lei cosa predilige piA? l’ auto o la moto?
Come vede nel mio museo che si trova all’ interno della mia azienda agricola Hombre, ci sono decine di moto e decine di auto. Alcuni sono pezzi molto rari. Sono tutti modelli speciali e molto ricercati. Ma se devo essere sincero, amo molto la motocicletta perchA� la mia gioventA? A? stata caratterizzata dalla moto, perchA� in quegli anni del periodo della guerra non c’ erano soldi per comprarsi l’ auto e le figurine non erano state ancora stampate dalla mia famiglia, le risorse economiche erano limitate.
Lei che conosce i gusti dei consumatori soprattutto quello dei ragazzi, puA? dirci perchA?, secondo Lei le corse automobilistiche di questi ultimi anni hanno perso fascino e non attraggono piA? i ragazzi adolescenti come avveniva 20 anni fa?
BhA? penso che agli adolescenti e nelle etA� piA? piccole ci sia necessitA� di eroi. Oggi in formula uno non c’ A? piA? l’eroe. Non c’ A? piA? ad esempio un Gilles Villeneuve che rompeva auto che girava su tre ruote, che faceva sorpassi impossibili. Non c’ A? piA? l’eroe come Mario Andretti che correva e vinceva sia in Europa che in America. I gran premi di questi ultimi anni si decidono ai box, non ci sono piA? sorpassi, non ci sono piA? le auto che partivano piene di benzina e poi dovevano essere gestite durante la gara. Il ragazzo non si immedesima piA?. Oggi ha altri stimoli.
Ancora oggi siamo ancora a parlare di figurine, come quelle rese famose dal feroce Saladino stampate nel 1937 in soli 3 esemplari dalla ditta di cioccolata Perugina. Una curiositA� per i lettori, ma quante figurine ha stampato prima di andare in pensione?
Tenuto conto che in ogni bustina ce ne erano 6, credo almeno 80 miliardi di pezzi. Il record lo ottenemmo quando l’Italia vinse il mondiale di calcio in Spagna nel 1982. Quella tiratura fu di 300 milioni di pezzi. Oggi le figurine Panini si trovano in molti stati del mondo.
Alfredo Nepi
grandissimo