venerdì , 22 Novembre 2024

TRENTOFILM FESTIVAL
CINEPRESE CHE PUNTANO IN ALTO

jes7Si puA? parlare di picchi e di vette in termini di partecipazione per la��edizione 2010 del TrentoFilmfestival, il piA? antico e prestigioso festival internazionale dedicato al cinema di montagna.
Sul tavolo della commissione esaminatrice sono infatti arrivate oltre 300 pellicole, tra documentari d’autore, reportage e fiction. Augusto Golin responsabile della programmazione cinematografica, il critico Gianluigi
Bozza e il documentarista Pino Brambilla hanno passato ore e ore in sala proiezione.

Con il solo obiettivo di proporre al pubblico della 58A� edizione della rassegna solo quelle dai contenuti piA? originali e innovativi nel modo di raccontare la montagna, il rapporto tra la��uomo e la natura, la quotidianitA� di chi vive e lavora in ogni angolo del pianeta, le avventure piA? estreme. Arrivando dunque alla selezione definitiva delle opere che si contenderanno i palmarA?s del TrentoFilmfestival, in primis il Gran Premio CittA� di Trento – Genziana da��Oro.

La��edizione in programma dal 29 aprile al 9 maggio con la direzione artistica di Maurizio Nichetti, sarA� come sempre contraddistinta da importanti anteprime nazionali e internazionali. Tra le piA? attese la prima proiezione
in lingua italiana di Nanga Parbat, il film che il regista Joseph Vilsmaier – giA� vincitore nel 1996 al TrentoFilmfestival con il film Schlafes Bruder (tratto dal romanzo best seller dello scrittore Robert Schneider a�?Le voci del mondoa�?) – ha realizzato in collaborazione con la��alpinista Reinhold Messner. Il film racconta la
tragica spedizione in Pakistan del 1970 al Nanga Parbat a�� la nona montagna piA? alta della terra – in cui il fratello di Messner, GA?nther, venne travolto da una valanga al termine di una avventurosa discesa dalla��inesplorato versante Diamir.

Reinhold lo cercA?, senza successo, e alla fine scese da solo, ricomparendo al
campo base dopo sei giorni con gravi congelamenti ai piedi per cui dovette subire la��amputazione di sei dita.
Nel 2005, quando il corpo di GA?nther fu trovato a 4.300 metri di quota, ai piedi della parete Diamir si scrisse la parola fine sulle accuse rivolte a Reinhold Messner da alcuni compagni di spedizione di aver abbandonato il fratello in difficoltA�. Scarica la scheda di presentazione delle pellicole.

Vedi anche

Al Muse le monumentali sculture animali di Jürgen Lingl-Rebetez

Al MUSE – Museo delle Scienze di Trento, fino al 12 gennaio 2020 sarà possibile …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *