domenica , 24 Novembre 2024

STASERA AL MART “IL GRANDE SILENZIO�
terzo appuntamento per la rassegna “Docville�

Die grosse StilleE’ nelle visioni spirituali de “Il grande silenzio” di Philip Gröning che si concretizza, questa sera, martedì 2 maggio, il terzo appuntamento con “Docville- le vie del documentario”. Una proiezione, Organizzata dal Nuovo Cineforum Rovereto, proposta nella Sala Conferenze del Mart (dalle 21), si inserisce nell idea di fondo della rassegna di presenta novità e titoli da riscoprire in un genere, il documentario, in questi anni tornato al centro dell’attenzione da parte del pubblico. “Il grande silenzio” è ambientato all’interno della Grande Chartreuse nelle Alpi francesi il silenzio della preghiera e della riflessione è rotto solo dai rumori di una quotidianità essenziale: una porta che si apre, le campane che invitano alla preghiera, il canto della messa notturna . Cinema trascendentale di grande spiritualità per un film-monastero dalle rarefazioni bressoniane. La cinepresa spia dai pertugi delle mura massicce, s’introduce negli anfratti e inquadra i monaci avvolti in meravigliose tuniche color ghiaccio. “Pace delle fiammelle, meditazione e claustrofobia. Libri sacri sfogliati lentamente, cerimonie e vestizioni… Bellezza che esclude il resto del mondo”. Gran Premio della giuria al Sundance Film Festival e grande successo di pubblico in Germania e Francia. “Anche in sala c’è silenzio, quello delle occasioni rare”.

Ulteriori informazioni sul sito www.cineforumrovereto.it

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Un commento

  1. “Viviamo – ha scritto Enzo Bianchi, priore del monastero di Bose – in un’atmosfera di rumore assordante, non solo esteriore, ma anche interiore, i cui effetti ricadono su tutta la nostra vita, sempre più vuota, superficiale, impermeabile a ciò che richiede un ascolto e un’attenzione vigilante. Siamo saturi di informazioni come di pubblicità, eccitati da impressioni molteplici ed eterogenee, e così ci sembra che l’unica difesa sia diventare a poco a poco indifferenti quasi a tutto, se non cinici. Parole, suoni, rumori, immagini vogliono calamitare la nostra attenzione e cercano l’emozione, la novità, il sensazionale, la sorpresa. Viviamo sovrastimolati, con tanti “fornitori di contenutiâ€? che si preoccupano dell’audience, mentre “l’ascoltoâ€? è atteggiamento sempre più raro. E il silenzio, che all’ascolto è indispensabile, ci inquieta perché è percepito come una forma di passività, una patologia, una zona della nostra esistenza spiacevole ed estranea, nella quale ci capita magari di finire, ma dalla quale vogliamo uscire al più presto, come dal buio, dal vuoto, dal nulla”

    Il silenzio è il grande assente dalla nostra vita quotidiana e il grande successo mediatico di questo film sta forse nell’abilità del regista di aver saputo ascoltare e rappresentare il silenzio.

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