Continua con “La fine è il mio inizio” di Tiziano Terzani, la Stagione di Prosa organizzata dal Centro Culturale S.Chiara. L’appuntamento è al Teatro Auditorium, da giovedì 29 novembre a domenica 2 dicembre.
Sul palco Mario Maranzana e Roberto Andrioli per la regia di Lamberto Puggelli, le scene di Luisa Spinatelli e le musiche di Filippo del Corno.
Chi conosce Tiziano Terzani, lo ama. Lo ama al punto da voler approfondire e allo stesso tempo divulgare i suoi pensieri e il suo modo di affrontare la vita e il nostro quotidiano. Ed è per questo che Tiziano Terzani sta diventanto un vero e proprio fenomeno di massa; un fenomeno a cui è stato dato anche un nome: il Terzanismo.
Ma chi ha letto Terzani sa anche che lui stesso guarderebbe a questo “fenomeno� con atteggiamento critico e scettico. Perché è proprio il suo modo di parlare al cuore delle persone, alla parte più intima di noi, urlando e sussurrando i mali e le bellezze della nostra società e della nostra vita ad aver fatto di lui un uomo così amato e rispettato.
Ed è forse proprio questo aspetto più “intimo� ed al contempo popolare, a renderlo così adatto ad un linguaggio che ha queste caratteristiche: Il Teatro.
La fine è il mio inizio” è una biografia parlata, il testamento di un padre che cerca di passare al figlio l’essenza di quello che nella vita ha imparato e soprattutto l’ultimo libro che Tiziano Terzani ci ha lasciato, l’ultima tappa di un lungo cammino per il mondo alla ricerca della verità .
Tre mesi prima di morire, Tiziano Terzani chiama il figlio Folco a Orsigna, nella loro casa di montagna, per raccontargli la sua vita. Padre e figlio si incontrano sotto un albero, unico testimone un registratore, e parlano della vita passata, delle passioni e dei divertimenti.
Terzani racconta cose di cui non aveva mai parlato: l’infanzia povera a Firenze e i primi passi nel mondo del giornalismo. I grandi momenti della sua vita – la violenza della guerra in Vietnam, la delusione del comunismo in Cina, l’orrore del futuro visto in Giappone – si alternano ai ricordi personali di viaggi avventurosi in zone proibite, di incontri con spie e di passioni che lo hanno portato a collezionare migliaia di libri, statue tibetane e gabbie piene di uccelli esotici. Ed è così che, parola dopo parole, ricordo dopo ricordo, Terzani si mostra in tutta la sua pienezza: un uomo dalla vita intensa, colorata ed energica, un viaggiatore d’eccezione, un testimone non sempre comodo che ha attraversato gli eventi della storia, le guerre e i grandi temi politici degli ultimi cinquant’anni.