Al via, questa sera, la Stagione InDanza 2009/10. Al Teatro Sociale, mercoledA� 11 novembre, alle ore 20.30, il Balletto Teatro di TorinoA�interpreta “Primo Toccare” una co-produzione con Biennale de la Danse de Lyon, Festival TorinoDanzaA�di Torino.
Festeggia trenta��anni di vita questa��anno ilBalletto Teatro di Torino. Trenta��anni vissuti da pioniere nel panorama della danza italiana grazie alla lungimirante direzione artistica della fondatrice Loredana Furno che sin dagli anni a��70 ha saputo dare una��impronta originale al suo ensemble.
Etoile del Teatro Regio di Torino, Loredana Furno A? stata antesignana del a�?nuovoa�? in Italia aprendo le porte del suo ensemble a numerosi coreografi di fama internazionale. Per il BTT hanno creato tra gli altri Milorad Miskovitch, Vittorio Biagi, Gigi Caciuleanu, Luca Veggetti e, nel 2000, Karole Armitage, autrice di un bizzarro Yo, Giacomo Casanova.
Oggi il nome del Balletto Teatro di Torino A? principalmente legato al trentunenne coreografo-residente Matteo Levaggi, discepolo della Furno, che ha traghettato la compagnia nel Terzo Millennio con il suo stile puro, geometrico, vibrante e dinamico, spiccatamente formale e contemporaneo. A lui si deve il lavoro proposto questa sera, Primo Toccare, realizzato in collaborazione con la coppia di artisti Samantha Stella e Sergio Frazzingaro, ovvero Corpicrudi, uno dei nomi piA? gettonati e richiesti nella��ambito della��arte contemporanea.
Primo ToccareA�A? un lavoro a episodi, tre totali dal titolo White a�� Black a�� Red, che ad ogni rappresentazione diventa un evento artistico a sA�. Stratificazioni di elementi pre-esistenti e nuovi dettagli si sovrappongono rendendo l’opera sempre diversa, alternandone il meccanismo percettivo in base al luogo e al tempo in cui viene rappresentata.
Questa sera la compagnia presenta la parte I White, nata per la Biennale danza di Lione nel 2008 e la novitA� italiana II Black, brano che ha debuttato con successo di critica lo scorso ottobre al Joyce Theater di New York.
Matteo Levaggi coadiuvato da Corpicrudi proietta i suoi otto bravi danzatori in una scena futuribile: tre teche di vetro, una orizzontale in proscenio contenente un teschio argenteo e dei fiori bianchi recisi (rimandi colti alla��arte figurativa del Seicento, al tema della Morte e della Vanitas) e due verticali sul fondo del palco. Accoglieranno due donne immobili. Corpi fissati in un tempo espanso, innaturale ed inespressivo in contrasto/dialogo con la��armonia, il movimento, la dinamica ipertrofica dei corpi.
Al coreografo piemontese non interessa descrivere bensA� ricercare una dimensione nella quale il volume creato dai corpi incontri lo spazio, il suono, la luce, il rumore in una coerente monocromia, bianca o nera che sia, ipnotica e affascinante. Il tappeto musicale accosta sonoritA� techno a organi dal sapore liturgico, Lilith Orbital a Mika Vainio e Arvo PA�rt mentre i corpi in costante ricerca svelano sempre nuove configurazioni partendo da una base classica che piacevolmente a�?si perdea�? in linee e attorcigliamenti moderni di assoluta bellezza.
Direttore artistico Loredana Furno, coreografia Matteo Levaggi, Set concept/design Corpicrudi, Disegno luci Marco Policastro, Danzatori Yi Chun Liu, Manuela Maugeri, Viola Scaglione, Valeria Vellei, Giuseppe Cannizzo, Gert Gijbels, Rosario Guerra, Vito Pansini, costumi Alessandro De Benedetti (modelle), Corpicrudi (danzatori).
Per maggiori informazioni:
CentroA� Servizi Culturali Santa Chiara