Il mio colore preferito A? il rosso. SA�, ma quale rosso? Per i maori – gli aborigeni neozelandesi – la risposta potrebbe non essere scontata, dato che per il rosso, colore considerato segno di dignitA� e forza superiore, si conoscono decine di nomi diversi. La classificazione dei colori a seconda delle popolazioni A? un esempio perfetto di come, nella realtA�, non esista una percezione universale della qualitA�, misurabile secondo i rigidi parametri quantitativi della scienza.
La scienza, almeno per come siamo abituati a conoscerla, si basa esclusivamente su indicatori di tipo quantitativo, condivisibili da tutti che, nel caso del colore, hanno a che vedere ad esempio con la capacitA� di rifrazione della luce, la trasparenza o la fluorescenza. Non certo con la cultura o l’abitudine dell’individuo ad osservare in un determinato modo tutto ciA? che lo circonda. O, meno ancora, con la coscienza.
La nostra mente non ragiona secondo schemi probabilistici eppure sono ancora pochi gli studiosi che si occupano di “scienza della qualitA�” e che cercano di elaborare una “teoria della coscienza“. Alcuni di questi – i piA? famosi che oggi svolgono attivitA� in questo settore a livello internazionale – si riuniranno nei prossimi giorni a Rovereto per partecipare al convegno della European Science Foundation sulla “QualitA� nelle scienze della percezione“, che si terrA� fra martedA� 3 e giovedA� 5 novembre a Palazzo Fedrigotti. Si tratta di uno dei soli 18 workshop di questo tipo finanziati dall’ESF nel 2008 per tutte le discipline, un ulteriore riconoscimento, quindi, del valore della ricerca svolta presso l’UniversitA� di Trento.
Tra gli studiosi della percezione piA? attesi per l’evento Jan J. Koenderink, il piA? noto studioso della visione a livello internazionale, Irving Biederman, il piA? importante scienziato cognitivo, oltre a Anya Hurlbert e Rainer Mausfeld, gli scienziati del colore, Baingio Pinna, l’esperto nel campo delle illusioni, e Lewis D. Griffin, uno dei punti di riferimento nel campo della computer grafica.
Proprio la computer grafica A?, infatti, uno dei settori maggiormente interessati alle novitA� di questo nuovo approccio scientifico orientato alla “fisica dell’uomo”. Fotografi, artisti e soprattutto designer, studiosi di robotica, esperti di animazione ed effetti speciali per il cinema – tutte figure che lavorano nella definizione dello spazio percettivo – sono infatti interessati ad approfondire i meccanismi delle illusioni che ‘confondono’ la nostra mente.
Obiettivo del workshop internazionale sarA� dunque quello di elaborare una teoria delle qualitA� che possa mettere in luce le relazioni tra stimoli, elaborazioni neuronali ed esperienza visiva. Una nuova teoria dell’informazione, dunque, e un nuovo modo di misurare l’apparenza visiva alla ricerca dei cosiddetti primitivi qualitativi, frutto del lavoro di un gruppo interdisciplinare di scienziati, gli scienziati della visione.
Il convegno scientifico avrA� perA? anche un momento di divulgazione pubblico. L’incontro, promosso dal Centro Studi per la Filosofia Mitteleuropea, si terrA� venerdA� 6 novembre a partire dalle 15.30 presso la Fondazione Cassa di Risparmio di Rovereto (piazza Rosmini, 5).
Per maggiori informazioni:
www.events.unitn.it/en/qualities09