giovedì , 14 Novembre 2024

Violenza sulle donne
a�?Se questi sono gli uominia�?

a�?Se questi sono gli uominia�?, Riccardo Iacona a Trento
Per il ciclo a�?Storie di ordinaria violenza contro le donnea�? il giornalista sarA� alla��UniversitA� di Trento lunedA� 25 novembre, in occasione della giornata mondiale contro la violenza maschile sulle donne. La conferenza sarA� dedicata alla strage delle donne in Italia nel 2012, argomento trattato nel suo ultimo volume, di cui discuterA� al Dipartimento di Lettere e Filosofia

Per parlare di violenza maschile sulle donne, lunedA� prossimo, 25 novembre , sarA� a Trento il noto giornalista televisivo Riccardo Iacona. La��incontro, che si terrA� alle 16.15 nella��Auditorium del Dipartimento di Lettere e Filosofia (via Tommaso Gar 14), prenderA� spunto dalla��ultimo volume “Se questi sono gli uomini. Italia 2012, la strage delle donnea�? (per Chiarelettere) in cui il giornalista usa il termine a�?guerraa�? per descrivere questo tipo di violenza. Una violenza che prima di finire sui giornali nasce nelle case, dentro le famiglie, nel posto che dovrebbe essere il piA? sicuro e il piA? protetto e che, invece, diventa improvvisamente il piA? pericoloso. Iacona sarA� in conversazione con Giovanna Covi e Lisa Marchi del Dipartimento di Lettere e Filosofia e della SocietA� Italiana delle Letterate che hanno voluto portare questa voce maschile al centro delle manifestazioni per la giornata mondiale contro la violenza maschile sulle donne
La��incontro rientra nella��ambito del ciclo a�?Storie di ordinaria violenza contro le donnea�?, promosso dal Centro Studi Interdisciplinari di Genere (Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale) e dal Dipartimento di Lettere e Filosofia della��UniversitA� di Trento, inaugurato in ottobre con la conferenza sul femminicidio della giurista Barbara Spinelli, quindi con la poesia di Mary Dorcey. Il ciclo si chiuderA� a dicembre con la conferenza della��avvocata penalista Milli Virgilio, per indagare gli aspetti giuridici, sociali e culturali del dramma della violenza sulle donne.
A�La��indagine condotta da Icona nel 2012 dal Nord al Sud della��Italia a�� commentano le organizzatrici a�� non A? solo un encomiabile esempio di ottimo giornalismo, ma anche un documento pionieristico che ci permette di ascoltare le parole dei maltrattanti. Certo A? primaria la��importanza di azioni che diano alle vittime la forza di rompere il silenzio, ma una realtA� tanto complessa non puA? venire detta da una sola parte. Iacona si pone in ascolto senza il distacco tecnico della��intervistatore, di qui la validitA� di una riflessione che, coinvolgendo la voce narrante, coinvolge anche i lettori. A? lui, maschio, a chiedere, se questi siano gli uomini, se le parole degli assassini siano in parte condivise da quotidiane e acritiche rappresentazioni della maschilitA�. Sono le sue ospiti, donne e letterate, a chiedere a lui quali strategie un intervistatore e scrittore debba mettere in atto per facilitare la comunicazione di emozioni e fatti tanto dolorosiA�. La SocietA� Italiana delle Letterate di Trento A? impegnata in tal senso con la

UFFICIO STAMPA
Ufficio Stampa – UniversitA� degli Studi di Trento Divisione Comunicazione ed Eventi a�� Direzione Generale Via Belenzani, 12 a�� 38122 Trento, Italy – tel. +39 0461/281131-1136, ufficio.stampa@unitn.it Archivio comunicati: www.unitn.it/comunicati -stampa
promozione di laboratori nelle scuole per dar voce a chi assiste alla violenza domesticaA�.
Dopo la conferenza, alle 18, Iacona porterA� la sua testimonianza in Piazza Duomo dove, per iniziativa della Commissione Provinciale Pari OpportunitA�, si svolgerA� la manifestazione a�?Luci nel buio contro la violenzaa�?. Quindi, alle 19:00 parteciperA� alla��inaugurazione della mostra delle opere del Laboratorio Falenablu presso il MART di Rovereto.
Maggiori informazioni sul ciclo a�?Storie di ordinaria violenza contro le donnea�? sono disponibili sul sito:
http://www.unitn.it/csg/evento/31882/storie-di-ordinaria-violenza-contro-le-donne
Il femmicidio – approfondimento
Il femmicidio (che designa un omicidio compiuto contro una donna in quanto tale) e il femminicidio (che indica invece tutte le forme di discriminazione e violenza di genere che annullano la donna nella sua identitA� e libertA� non soltanto fisicamente) sono termini che hanno fatto di recente irruzione nella��attualitA� quotidiana. Ci permettono di nominare un fenomeno che in realtA� esiste da sempre, ma che solo negli ultimi venta��anni A? stato oggetto di analisi e interventi femministi, prima in America Latina e poi in molti Paesi del mondo, che hanno conquistato la��interesse della societA� e dei media. Gli incontri promossi dal Centro Studi Interdisciplinari di Genere offrono una��occasione per riflettere insieme a tutte le forze istituzionali e associative del territorio, a docenti e studenti, sulle azioni culturali che possono contribuire a contrastare la tragedia del femminicidio.
A�Nel 2010 su 151 omicidi di donne 127 erano femmicidi. Una realtA� che ha portato in questi giorni alla veloce approvazione, tra non poche polemiche, del decreto legge per la sicurezza e per il contrasto della violenza di generea�� spiega Giovanna Covi , coordinatrice del ciclo. A�La violenza maschile contro donne, bambine e contro tutti coloro che hanno identitA� femminile scaturisce da passioni personali le cui radici sono ben piantate in un contesto ideologico fortemente segnato dalla gerarchia di genere. Dunque non si tratta affatto di questione privata ma di un problema politico, le cui cause sono socio-culturali. Non a caso, infatti, la maggior parte dei femminicidi e femmicidi viene perpetrata entro le mura domestiche da parenti o conoscenti delle vittime. La��emergenza va quindi affrontata tanto con strumenti materiali, legali, medici, sociali, che con la diffusione e lo sviluppo di una cultura della nonviolenza attenta alle differenze di genere, La cultura italiana A? ancora troppo segnata da asimmetrie di genere che influenzano il pensare e la��agire nel sociale, dalle piccole cose, come la��uso della lingua e dei gesti, ai pregiudizi e discriminazioni piA? macroscopici e strutturaliA�.
Secondo la definizione data dalla��Onu, A? violenza contro le donne o violenza di genere: a�?ogni atto di violenza fondato sul genere che comporti o possa comportare

UFFICIO STAMPA
Ufficio Stampa – UniversitA� degli Studi di Trento Divisione Comunicazione ed Eventi a�� Direzione Generale Via Belenzani, 12 a�� 38122 Trento, Italy – tel. +39 0461/281131-1136, ufficio.stampa@unitn.it Archivio comunicati: www.unitn.it/comunicati -stampa
per la donna danno o sofferenza fisica, psicologica o sessuale, includendo la minaccia di questi atti, coercizione o privazioni arbitrarie della libertA�, che avvengano nel corso della vita pubblica o privataa�?. Subordinazione, annientamento della��identitA�, assoggettamento fisico e psicologico, fino alla schiavitA?, la tratta e la morte: tante sono le forme di violenza a cui la parte femminile della��umanitA� A? soggetta. Le statistiche fotografano una realtA� allarmante: dalla��entrata in vigore del decreto sicurezza (legge 38 del 2009) che ha introdotto il reato di stalking, le denunce presentate per atti persecutori sono state oltre 38mila, di cui quasi il 75% vedono le donne come vittima. Tra i segnali preoccupanti, la��aumento delle violenze in ambito familiare e affettivo e delle donne vittima di atti persecutori, ma soprattutto la consapevolezza del gran numero di casi che non vengono ancora denunciati per paura o vergogna. A�In modo eclatante a�� spiega Giovanna Covi a�� i dati statistici indicano che la maggior parte di vittime di violenza di genere sono donne che in qualche modo hanno trasgredito i modelli comportamentali della tradizione patriarcale. Sicuramente queste donne sono vittime di sentimenti di orgoglio ferito, di gelosia, di rabbia, di volontA� di vendetta e punizione, ma tali sentimenti sono nutriti da una precisa ideologia e da un consenso sociale che rende il nostro paese alquanto arretrato. Devastanti sono pure i dati che riguardano il numero di vittime giA� note per avere esposto la propria situazione alle forze della��ordine o ai servizi sociali: piA? del 70%. Chiaramente la��uccisione della donna non A? che la��atto ultimo di un continuum di violenza di carattere economico, psicologico o fisicoA�.

Vedi anche

Emanuele Masi - Bolzano Danza - Ph Tiberio Servillo

Emanuele Masi – Le Arti e il futuro, verso la 35^ edizione del Festival Bolzano Danza

Riccardo Lucatti intervista Emanuele Masi, il funzionario della Fondazione Haydn di Bolzano e Trento, dal …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *