FIAT sta rispondendo alla crisi economica puntando su modelli che rispettino l’ambiente.
In Trentino previsti a breve l’apertura di nuovi distributori di metano.
Il successo di vendite nazionali ed europee di alcuni modelli stanno permettendo a FIAT di limitare al minimo i danni derivanti dalla crisi finanziaria. I numerosi progetti portati avanti dall’amministratore delegato di FIAT, Sergio Marchionne, hanno permesso in questi ultimi tempi di realizzare interessanti sviluppi industriali ed economici sia come collaborazioni industriali che come progetti di ingegneria.
La “curaâ€? Marchionne, oltre al lancio di nuovi modelli previsti per l’imminente futuro, ha dato risultati positivi sul piano finanziario. Sul piano ambientale, FIAT sta raccogliendo molti successi. Di recente, la società JATO – leader mondiale per la consulenza e ricerca nel campo automotive – ha riconosciuto che, tra i dieci marchi automobilistici più venduti in Europa, Fiat è quello che nel 2007 ha registrato il valore medio più basso di inquinamento (emissioni di CO2) sulle proprie vetture vendute.
Coerentemente con questo impegno, FIAT ritiene che la propulsione a metano sia la scelta tecnologica più appropriata per aiutare a risolvere i problemi di inquinamento. Il metano presenta una valenza positiva sia sul piano ambientale (emissioni di CO2 ridotte di circa il 23% rispetto alla benzina ed emissioni del PM ridotte praticamente a 0) sia sotto l’aspetto economico. Ad esempio, sulla Panda, circa 10 euro di metano permettono un’autonomia di 270 km nel ciclo combinato.
In Italia la rete di distribuzione del metano è sempre più capillare: attualmente si contano oltre 600 impianti con una previsione di circa 100 nuovi distributori di prossima apertura tra cui numerose casi sono previsti nella provincia di Trento.
Alfredo Nepi