Il viaggio firmatoA�Giulia Nollo e Sara Predelli nell’universo del Trento Film Festival
Il viaggio personale
Il Trento Film Festival 2017 A? stata una��esperienza carica di emozioni, un viaggio alla scoperta di paesi e culture diversi in soli dieci giorni. Seduti su una poltrona abbiamo scalato il Monte Kenya, sognato le stelle che brillano nella notte iraniana con Sepideh, vissuto per una��ora o poco piA? in uno dei piA? grandi campi profughi al mondo, corso dalla��alba al tramonto assieme a Mira Rai. Chi si sarebbe potuto aspettare che in una cittA� tanto piccola, come Trento, ci potesse essere un intero mondo da scoprire? E’ stata una settimana cosA� ricca di iniziative e film che era difficile apprezzarli interamente. Anche i messaggi trasmessi non erano da meno: grandi tematiche come il surriscaldamento globale, il conseguente scioglimento dei ghiacci, la��immigrazione e la condizione delle donne nelle varie culture, sono state protagoniste di questa 65^ edizione.
Molti film, infatti, riguardavano la��ecosistema e la tutela di un ambiente che abbiamo ormai quasi irrimediabilmente mutato. Ma non bisogna perdere la speranza, come ci insegna RaA?mberdi, protagonista del cortometraggio A�a�?The Botanista�?. Lui non si A? lasciato prendere dallo sconforto dopo che la guerra civile del Tagikistan gli aveva portato via tutto, costringendolo a trasferirsi in una landa desolata sulle montagne del Pamir, ma si A? rimboccato le maniche ed A? riuscito a costruire un sistema autosufficiente in grado di produrre energia per sA� e per la sua comunitA�, sempre nel rispetto della natura. Se ognuno facesse la propria parte forse la situazione cambierebbe e insieme potremmo aiutare tutti quelli che, come Samuel (a�? Samuel in the cloudsa�?) e AuA?ra Revutaite (a�?Woman and the Glaciera�?) si sfamano grazie alle bellezze naturali e al turismo in alta montagna, ma che senza la neve vivono, non solo in povertA�, ma anche in solitudine.
Numerose proiezioni trattavano i temi della��immigrazione in varie sfumature e del confronto tra culture diverse. I documentari a�?District Zeroa�? e a�?Sherpa Stewa�? danno la��opportunitA� di riflettere su quanto sia difficile abbandonare il proprio paese, la propria casa e le proprie usanze per andare alla ricerca di una vita migliore per se stessi e per i propri cari. Questi stili di vita possono apparire distanti dalla nostra realtA� e fatichiamo a comprendere le motivazioni di scelte cosA� radicali, ma forse allargare i propri orizzonti ed immedesimarsi negli altri, potrebbe ridurre molti pregiudizi e mettere ognuno in grado di convivere con culture e ideali diversi. Ecco cosa tentano di fare, nonostante le difficoltA�, le donne israeliane di a�?Women in Sinka�?, trascorrendo le proprie giornate a stretto contatto tra di loro, nonostante abbiano religioni e tradizioni diverse. In fondo, hanno piA? cose in comune di quanto non appaia: i loro sogni, spesso ostacolati non solo dalla condizione sociale, ma anche dal fatto di essere donna.
E’ proprio questa��ultima barriera che aveva inizialmente sbarrato la strada a Sepideh (a�?Sepideh: reaching for the starsa�?) nella realizzazione del suo desiderio piA? grande: diventare astronauta. Questa��impedimento non la��ha di certo scoraggiata, anzi ha continuato a lottare per il suo sogno, muovendo un primo passo verso la��emancipazione femminile in Iran. A�Sono la caparbietA� e il desiderio di paritA� fra i sessi di quest’ultima che la accomunano alla trail runner nepalese Mira Rai, che, fra interviste e conferenze, ha dimostrato tutta la sua forte vitalitA� e tenacia.
Il paese ospite della��edizione di quest’anno A? stata la��Islanda, un paese dominato da tanta bellezza, talvolta giudicato erroneamente come isolato e arretrato, ma che, invece, si presenta innovativo e sempre a contatto con il resto del mondo, cosA� afferma Fabio Volo in una delle sue interviste.
Il vero protagonista dell’evento A? stato il nostro pianeta, con tutti i suoi abitanti ed i suoi limiti. Un mondo costituito da quattro elementi principali: terra, acqua, fuoco, aria. Quattro unitA� che sempre e comunque costituiscono parte della natura umana, come dimostra il film vincitore della Genziana da��Argento a�?Life in four elementsa�?. Quindi, al termine del Trento Film Festival, si puA? dire che il grande messaggio trasmesso consiste nel renderci consapevoli che il nostro mondo ci appartiene e che tocca proprio a noi prendercene cura. A�PerchA�, nonostante ci imponga grandi sfide, la nostra Terra rimane l’unica condizione necessaria per costruire un futuro migliore.