domenica , 17 Novembre 2024

TRENTO: come con lo Smart Code cambieremo l’urbanistica

Al convegno di oggi, organizzato dal Consorzio dei Comuni trentini, ha partecipato la��assessore provinciale alla��urbanistica

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La��assessore provinciale alla��urbanistica ha preso parte nel pomeriggio di oggi al convengo a�?La pianificazione morfologica della cittA�a�?, organizzato dal Consorzio dei Comuni trentini che ha visto la partecipazione di tecnici e la��intervento della��urbanista tedesco Duane Phillips, riferimento in Europa per i nuovi modelli urbanistici improntati alla sostenibilitA�. Le periodiche critiche ai modelli, alle tecniche e agli strumenti della pianificazione urbana – come hanno spiegato i relatori del convegno – hanno prodotto una diffusa disaffezione verso i piani regolatori, considerati superati e inefficaci. Tuttavia, la��ipotesi di sostituire i Piani regolatori generali (Prg) con piani strategici (a monte) e piani attuativi ad hoc (a valle) rischia di lasciare gran parte delle trasformazioni urbane senza regole e criteri che ne orientino la forma. Di qui la necessitA� di trovare nuove tecniche in grado di far evolvere gli strumenti della pianificazione, semplificando il quadro normativo per favorire la riqualificazione complessiva degli insediamenti, sia per le parti edificate, sia per gli spazi pubblici.

a�?Il metodo della della pianificazione morfologica – ha esordito la��assessore – ci offre una visione nuova del tema dello sviluppo urbanistico delle nostre cittA�. Il territorio A? un elemento vivo e la cittA� A? un contesto in continua mutazione che si adegua ai bisogno di chi ci abita. Il nostro compito e quello dei pianificatori A? di trasformare una criticitA� in opportunitA�. La vera sfida A? di programmare per tempo, oggi, e con gli strumenti e le metodologie migliori quel che accadrA� in futuro, domani, riuscendo cosA� ad anticipare gli eventi e non subirlia�?.

La��assessore ha ricordato come la recente legge urbanistica e il regolamento edilizio (che la giunta preadotterA� nelle prossime settimane) sono stati il frutto di una concertazione estesa a tutti gli attori del territorio. a�?Oggi – ha sottolineato la��assessore – siamo qui per imparare le migliori pratiche europee e ciA? che in altri contesti A? diventata una modalitA� ordinaria della pianificazione urbanistica. Il territorio trentino presenta proprie peculiaritA� ma siamo aperti ad una contaminazione positivo con le migliori novitA� internazionali perchA� siamo convinti che il territorio A? la��unica, vera, risorsa non delocalizzabile che abbiamo e su cui bisogna investirea�?. Il Trentino ha un fondovalle, urbanizzato, che ha adottato un approccio diverso rispetto alle valli: a�?Lo strumento pianificatori – ha aggiunto il responsabili alla��urbanistica – deve tenere conto di questa realtA�. Ascoltare e impara ciA? che di buono si sta facendo in Europa puA? rappresentare un piccolo seme che in Trentino puA? trovare il territorio ideale per diventare una pianta forte da diffondere, magari, al resto da��Italia. E questo rappresenta anche il senso della nostra Autonomia: sperimentare buone pratiche da condividere con il Paesea�?.

I relatori del convegno sono partiti dalla convinzione condivisa che ai nuovi strumenti di pianificazioni vadano affiancati metodologie innovative. Il convegno ha inteso cosA� offrire informazioni aggiornate sulla��approccio piA? sperimentato alla pianificazione morfologica oggi disponibile: lo SmartCode. La��obiettivo della nuova metodologia, lo SmartCode appunto, A? la formazione di un sistema urbano ed economico sostenibile, in grado di adattarsi alle condizioni locali con vantaggi e benefici tangibili.

Scoprire che quell’esperimento di “architettura del piano” A? entrato in crisi, e che, per uscire dall’impasse si sta valutando di adottare lo SmartCode, A? stata una sorpresa che ci ha indotto a concentrarci soprattutto su quest’ultimo strumento, che (Berlino a parte) si sta progressivamente diffondendo in Europa.
a�?Alla base dello SmartCode – ha spiegato Beppo Toffolon, architetto ed urbanista di Trento – c’A? il a�?Transect’, cioA? una sezione di territorio che contiene una transizione. Il concetto A? mutuato dall’ecologia ma si presta ad essere analogamente applicato alla transizione tra ambiente naturale e ambito urbano.Un aspetto rilevante di questo approccio A? che non fornisce solo strumenti per gestire le trasformazioni urbane, ma consente anche di controllare il rapporto con il paesaggio, integrando intimamente i due aspetti. Il Transect A? quindi una transizione tra zone che, partendo da quelle naturali, attraversa le zone agricole fino al margine degli insediamenti dove incontra prima le zone suburbane, prevalentemente residenziali e a bassa densitA� poi i tessuti urbani intermedi, di carattere generale, ancora prevalentemente residenziali ma con maggiore densitA�. Di qui procede verso le zone centrali con caratteri piA? intensamente urbani, dove la presenza di attivitA� terziarie comincia a essere significativa sino al vero “cuore” urbano, cioA? al nucleo a maggiore densitA� dove A? presente la massima concentrazione di attivitA� terziarie e di servizi di vasta portata. In sostanza, lo SmartCode A? un sistema flessibile e modulare di regole a�� prevalentemente morfologiche a�� applicabili alla diverse zone del Transect, cioA? alle diverse parti del continuum urbano e paesaggisticoa�?.
Secondo Duane Philipps, architetto ed urbanista di Berlino, a�?la��a��Europa puA? oggi affiancare le amministrazioni locali e i governi nazionali nella��aggiornamento della pianificazione urbanistica e propone strategie accessibili ed efficienti per affrontare le sfide della sostenibilitA�a�?.

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