Il Centro Studi sulla Storia della��Europa Orientale e la Biblioteca Austriaca organizzano a Trento, mercoledA� 28 novembre, alle ore 17,30, nella Sala degli affreschi della Biblioteca comunale (Via Roma 55), la��incontro-dibattito Sonnambuli tra le macerie. Interviene Alessandro Fambrini. Introduce Massimo Libardi.
Con questa iniziativa si intende ripercorrere attraverso alcuni romanzi particolarmente significativi la storia del mondo germanofono nel corso del Novecento. Ogni incontro avrA� al centro alcuni romanzi che fungeranno da stimolo per raccontare uno o piA? decenni di storia.
In questo quarto incontro interviene Alessandro Fambrini, professore associato di Letteratura tedesca alla��UniversitA� degli studi di Trento.
Gli anni Venti sono segnati in Germania e nei paesi di lingua tedesca da un momento di incredibile fermento, di caos e di vitalitA� che si ripercuotono in ogni ambito, da quello della vita politica e sociale a quello artistico. Tra le oscillazioni e le fibrillazioni di una societA� in continuo, febbrile mutamento scaturiscono in letteratura opere che tentano di trattenere entro i confini tradizionali della forma narrativa le tensioni e le pulsioni del reale.
Una delle prime e piA? vistose conseguenze A? che tali tensioni e pulsioni finiscono inevitabilmente per travolgere quelle stesse strutture che dovrebbero ospitarle e dar loro voce. Si apre cosA� una stagione che segna da una parte il culmine di una��epoca ormai tramontata e dalla��altra ne inaugura una nuova.
Due romanzi, apparsi sul limitare del decennio, riflettono emblematicamente questa condizione del loro tempo: da una parte la trilogia dei Sonnambuli di Hermann Broch, con la��ambiziosa aspirazione di contenere integralmente la tradizione del grande romanzo ottocentesco e insieme di dichiararne il trapasso, tanto nella forma quanto nella molteplicitA� dei fili tematici; e dalla��altra Berlin Alexanderplatz di Alfred DA�blin, in cui la��illusione di ricostruzione psicologica, la definizione della��individualitA� come perno della dimensione narrativa, lasciano il passo alla coralitA� delle voci e alla frammentazione delle esperienze che corrispondono al respiro della metropoli, della grande cittA� che si fa protagonista al di sopra dei singoli accadimenti e dei destini di chi ne fa parte.
Dietro a tutto questo, la sensazione che la stagione del romanzo cosA� come si A? affermato nel corso del secolo precedente sia definitivamente chiusa, e che una��altra stia per aprirsi: ancora incerta e indistinta, come le costellazioni che queste due opere lasciano intravedere.