domenica , 22 Dicembre 2024

SOLSTIZIO D’ESTATE: nel mese di giugno a Mezzocorona torna il festival della cultura

Venticinque anni di teatro, musica, danza, arte: A? un compleanno importante quello del festival a�?Solstizio da��Estatea�? che con un quarto di secolo di storia alle spalle questa��anno propone una stagione ricca di novitA�, anche nella��organizzazione.

 

Alla��edizione 2015 della rassegna hanno lavorato un gruppo di giovani fianco a fianco con i membri storici del direttivo, tutti volontari mossi dalla��amore per la cultura a mettere la propria professionalitA� al servizio della��associazione. Il a�?Gruppo Arte Mezzocoronaa�? che organizza il festival si A? arricchito di nuove leve, che hanno lavorato in sinergia durante tutto la��anno per portare in scena questa creatura. Come da tradizione il festival sarA� itinerante: nelle corti, nelle piazze, nei teatri, di Mezzocorona, Mezzolombardo e San Michele andranno in scena Ascanio Celestini, Gli AlmarosA?, Saverio la Ruina, Pino Petruzzelli, I Fratelli Della Via, Lorenza Zambon, Paolo Miorandi, la��ultimo film di Alejandro Jodorowsky e il concerto di NiccolA? Fabi con gli Gnu Quartet. Dal 7 giugno alla��11 luglio la Piana Rotaliana sarA� animata da una rassegna che questa��anno in particolare guarda al sociale: si parlerA� di femminicidio, dei suicidi degli imprenditori strozzati dalla crisi, degli orti urbani, di decrescita, di immigrazione, di politica e di societA�, perchA� a volte non ca��A? mezzo migliore di un palcoscenico per lanciare un messaggio. Due degli spettacoli, Semi di Futuro e Concerto tra gli orti, saranno gratuiti, mentre tutte le altre piA?ce teatrali saranno gratuite per gli under 21. Il concerto di NiccolA? Fabi alle Cantine Mezzacorona sarA� gratuito per gli under 18: perchA� i giovani, sono di tutti, e far passare un messaggio A? piA? importante che batter cassa, anche e soprattutto a teatro. Per chi crede che la bellezza salverA� il mondo: sarA� un festival tutto da vedere.

 

IL FESTIVAL 2015

 

07/06/2015 Ore 21.30 Mezzocorona, Vender legnami Srl, accesso da via Tonale.

MIO FIGLIO ERA COME UN PADRE PER ME

Teatro

Fratelli Dalla Via, Piccionaia, Bassano Opera Festival

Di e con Marta Dalla Via, Diego Dalla Via

Direzione tecnica Roberto Di Fresco

Partitura fisica Annalisa Ferlini

 

a�?La prima generazione ha lavorato. La seconda ha risparmiato. La terza ha sfondato. Poi noi.a�?

Racconto di ordinaria abulia, quella che viene dopo il boom, con i fallimenti, i crack, i suicidi. Ea�� la storia della crisi, non solo generazionale, della generazione dello spritz, dei figli che staranno peggio de genitori, ma anche geografica, della��illuso Nord Est, oggi fossilizzato, impossibilitato a reinventarsi. Sul palco i fratelli Dalla Via tessono due destini metaforici: la��autodistruzione del filosofo dello spritz che invita gli operai cassintegrati alla��happy hour, e la staticitA�, personaggio al femminile, che vede nella dieta ferrea la piA? rosea prospettiva. Sono i destini di quella generazione per la quale il traguardo A? diventato una barriera, sulla quale la crisi ha rovesciato lo specchio del benessere. I protagonisti sono simbolo di una popolazione intera che soffre di ansia da prestazione, condannata alla competizione. Vincitore del premio Scenario 2013, per la��ironia raggelante con cui affronta la tragica questione del suicidio, come scelta estrema compiuta da innumerevoli imprenditori. Per il suo essere una parabola generazionale, di una borghesia chiusa in se stessa, nascosta dietro un televisore, inebetita da un social network. A? la presa di coscienza del fallimento dei nostri padri, che non hanno saputo prevenire, nA� curare la piaga del suicidio, che in questo spettacolo diventa abbandono e fuga, e il nulla lasciato ai figli. Un nulla che sa di trucioli di legno, di bile e polenta, di certezze scardinate e autodistruzione.

IngressoA�: A�7 a�� A�GRATUITO UNDER 21 A�

 

12/06/2015 Ore 21.30 Mezzocorona, Piazza della Cooperazione.

In caso di pioggia: Palarotari.

 

RACCONTI Da��ESTATE

Teatro

Di e con Ascanio Celestini

Suono e luci: Andrea Pesce

Produzione: Fabbrica srl a�� Sara Severoni

Distribuzione e organizzazione: Ass. Lucciola a�� Paolo Gorietti e Marianna Pezzini

 

a�?Poco importa se si ride, e tanto, con i suoi apologhi: quel che rimane, poi, usciti dal teatro A? una��amara consapevolezzaa�?

Fiabe, per adulti che volevano essere bambini cattivi. Racconti, ironici, caustici, ispirati da alcuni dai racconti in a�?Io cammino in fila indianaa�?, pescati da quelli aggiunti nella versione francese, scritti per la messa in scena. Ea�� questo il baule delle meraviglie, dal quale Celestini pesca per raccontare e improvvisare un puzzle sentimentale, emotivo, politico. La��attore sale sul palco raccontando situazioni quotidiane e contemporanee che richiamano le barzellette che si raccontavano da bambini. Ma a differenza delle storielle in queste ca��A? qualcosa che si inceppa: la situazione che dovrebbe far sganasciare colpisce in modo diverso, quando ci si rende conto che la barzelletta, non A? altro che la realtA�. La politica e la societA� italiane in un monologo accompagnato da un microfono e poche luci. Il posto e il clima in sala determinano la scaletta, i a�?Racconti da��estatea�? mutano, cambiano pelle rivelandosi sempre una prima visione. La voce registrata di un notabile della politica, un jingle in sottofondo: gli escamotage stilistici possono interrompere il flusso delle parole, ma alla fine quello che si fa, sul palco e nella platea, A? uno degli esercizi piA? naturali della��essere umano: vedere le immagini evocate dalle parole altrui, generate nella propria testa. CosA� funzionano le storie. Queste fanno ridere, e arrabbiare, ma sempre col dubbio, che per scoprire la causa del riso e della rabbia non ci sia soluzione migliore che guardarsi allo specchio.

Ingresso: 12 a�� GRATUITO UNDER 21

 

14/06/ 2015 Ore: 16.00 Monte di Mezzocorona. Accesso dalla funivia e dal sentiero SAT 500, da Piazza della Chiesa.

SEMI DI FUTURO a�� GIARDINAGGIO PLANETARIO

Teatro

Di e con Lorenza Zambon

a�?Il giardiniere A? stanziale, la��attore A? nomade. Lorenza Zambon A? la��una e la��altro.a�?

Da anni Lorenza Zambon raccoglie storie, di natura, di giardini, di semi. Dagli incontri fa germogliare storie che porta in scena non su un palco, ma fra prati e piante, con le mani sporche di terra e la voce impastata di passione. Le lezioni sono prima di tutto quelle imparate dalla��artista nel tempo, con piccoli e grandi esperimenti personali di giardinaggio e di vita, a volte riusciti e a volte no. Ea�� il giardino che coltiva il giardiniere, non il contrario. Lezioni di consapevolezza e libertA�, dagli OGM e dalle barriere sociali, in cui i semi si trasformano in astronavi che viaggiano nello spazio e nel tempo, di casa in casa, di giardino in balcone dando vita a nuovi paesaggi. I maestri sono giardinieri insospettabili, privi di potere ma pieni di potenza, come quella giovane americana che ha creato una fattoria sotto un grattacielo, chi abbatte un garage per farne un giardino, o quella grande donna indiana che lotta per i semi del futuro. Tutti possono farsi complici dei semi liberi: Lorenza Zambon fornisce istruzioni per orti metropolitani e da passeggio. PerchA� la terra, le piante, i semi non cessano mai di riservare sorprese, tracciando ogni giorno strade nuove in cui sguardi e passi continuano a cambiare.

Lo spettacolo si svolgerA� nella natura. Il pubblico si siederA� sul prato, ed A? quindi invitato a munirsi di coperta.

Ingresso: gratuito

17/06/2015 Ore: 21.30 Mezzocorona, Casa Menestrina.

In caso di pioggia: Teatro San Gottardo.

 

POLVERE a�� DIALOGO FRA UOMO E DONNA

Teatro

Di Saverio La Ruina

Con Saverio La Ruina, Jo Lattari

Musiche originali Gianfranco De Franco

Contributo alla drammaturgia Jo Lattari

Produzione Scena Verticale

 

a�?Ma la violenza non arriva al suo compimento, il femminicidio, che pure qui virtualmente si consuma, non A? un delitto su di un corpo, ma su di un sentimento, su di una��emozione. Da vederea�?

Una storia di malamore, di quello che umilia e colpisce, che annulla. Storie di donne gettate nei fossi, abbandonate nei campi, rinchiuse nei sacchi di plastica, raccontate attraverso quello che succede prima. La Ruina analizza e interpreta il fenomeno del mostro, anzichA� raccontare una donna esplora la��universo maschile e violento. Eppure una donna sul palco insieme a lui ca��A?: Jo Lattari, che interpreta con finezza la vittima sempre piA? consapevole di una storia senza amore. PiA? che un dialogo, come suggerisce il sottotitolo, A? un vero e proprio match fra uomo e donna, attraverso cui si studiano le opache avvisaglie, i sintomi della malattia violenta che verrA�. Il disprezzo e gli sgarbi che inscenano la violenza dello scherno e della��insulto sussurrato, prima di quella delle botte e della��omicidio. a�?Polverea�? A? la sporcizia sollevata pian piano attorno e sul corpo della donna, da un maschio insicuro e feroce interpretato da La Ruina, con luciditA� estrema e forte impatto scenico. Tocca a lui dare vita a una��escalation di violenza emotiva anche grazie a una��interpretazione che si fa via via piA? secca, frutto di un lavoro preparatorio lungo e complesso. Uno spettacolo che nasce da interviste, incontri e testimonianze, da una realtA� in cui A? facile trovare qualche frammento della vita di ognuno. Polvere, senza filtro, in prima regionale.

Ingresso a��7,00 GRATUITO UNDER 21

 

20/06/2015 Ore: 20.00, Replica ore 22.30 Mezzolombardo, Teatro San Pietro.

LA DANZA DELLA REALTAa��

Cinema

Un film di Alejando Jodorowsky

Titolo originale a�?La danza della Realidada�?

Biografico, durata 130 min. Cile, 2013

 

a�?Per me questo film A? come una bomba atomica mentalea�? (Alejandro Jodorowsky)

 

Ca��A? di tutto in questa biografia su pellicola della��autore cileno. La��Odissea surreale di una famiglia di ebrei ucraini in un paesino del Sud America, fra circhi, dittatori e personaggi fantastici, la��Amarcord felliniano di situazioni spettacolari al limite del grottesco, il Vangelo in moltiplicazioni di pesci e guarigioni miracolose. Con a�?La danza della realtA�a�? Alejandro Jodorowsky torna dietro la macchina da presa dopo ventitrA� anni, offrendo allo spettatore il meglio del proprio repertorio visionario: nani, ballerine, fenomeni da baraccone, sono comparse e personaggi nella storia in chiave fantastica della vita della��autore. Nel paesino di Tocopilla, Jodorowsky A? il bimbo Alejandro, figlio di una giunonica madre che si esprime cantando e di un padre ateo e severissimo che attraversa il Paese per uccidere il grande dittatore. Ea�� proprio il padre Jaime il vero protagonista di questo racconto epico, coinvolgendo la��intera famiglia. Fra magie e rivelazioni scorre un racconto dalla grande resa visiva, che si dipana fra costumi fantasiosi e situazioni oniriche. Fatti e personaggi sono reali, ma la fantasia supera la realtA�: nella��universo poetico di Tocopilla la famiglia Jodorowsky A? reinventata attorno al viaggio verso la redenzione del padre. Dimenticata la ragione, rovesciata la logica: dal drammatico al fantasy questa��affresco della��esistenza A? la ricerca di un sentiero e un senso per la vita. Ea�� un film introvabile e indipendente, presentato a CannA?s nel 2013 ma mai circolato nei circuiti canonici delle sale italiane, una proiezione evento che non deluderA� i fan, di nuova e vecchia data, che vi ritroveranno tutto quanto amano del grande maestro.

 

FILM: vietato ai minori di 14 anni

Ingresso: a��7,00 GRATUITO UNDER 21

 

21/06/2015 Ore 21.30 Mezzocorona, Casa Menestrina.

Dalle ore 19.30 degustazione vini locali accompagnata da piccola gastronomia.

In caso di pioggia: Teatro San Gottardo.

 

La��UOMO CHE RACCOGLIEVA BOTTIGLIE

Teatro

Di e con Pino Petruzzelli

Testo,A�regia,A�elementoA�scenicoA�eA�interpretazioneA�Pino Petruzzelli.

MusicheA�ArvoA�Part

Voce narranteA�PaolaA�Piacentini

LuciA�eA�suonoA�FrancescoA�Ziello

ProduttoreA�esecutivoA�CentroA�TeatroA�Ipotesi

 

UnoA�spettacoloA�dedicatoA�adA�AndrejA�Tarkovskij

 

a�?InA�silenzioA�venneA�calataA�aA�terraA�laA�rete.A�InA�mezzoA�aiA�pesciA�cheA�ancoraA�siA�muovevano,A�ca��eraA�ilA�corpoA�diA�quel

A�poveretto.A�AA�malaA�penaA�siA�capA�A�cheA�eraA�appartenutoA�aA�unA�africano.A�ChissA�A�daA�quantiA�giorniA�eraA�inA�mare.a�?

 

Pasquale, raccoglie bottiglie per tenere pulito il suo mare. Sulla spiaggia ca��A? un albero secco. Ogni giorno Pasquale vi porta acqua. La��acqua che dona vita. Pasquale A? la bellezza di un mondo ancora vivo. Pasquale A? anche un grazie al pensiero di Andrej Tarkovski. Pino Petruzzelli porta in scena la vita e la storia di un maestro da��ascia di Lampedusa, che in apparente fuga dal mondo persegue una logica coerente: sceglie da solo le regole del gioco, in direzione ostinata e contraria. Con le bottiglie di vetro abbandonate sulla spiaggia, Pasquale costruisce la propria casa, con i morti dei “viaggi della speranza” cerca di trovare l’appiglio, il “perchA�” della vita. Attraverso Pasquale, Petruzzelli va alla ricerca dei lembi di una storia spezzata, per provare a ricucirli, ed a raccontare una��Italia, in apparenza sepolta, in realtA� ancora vitale. Pasquale, pur con le sue imperfezioni e contraddizioni, riesce ad esprimere una speranza radicata in un passato fatto di fatica e sopravvivenza e proiettata in un futuro di civiltA� e convivenza.

LaA�parolaA�di Pasquale A? quella di una��ItaliaA�cheA�ancoraA�resiste,A�lavoraA�eA�produce,A�seppurA�nelA�silenzio in cui A? stata relegata dalla��arroganza di massa.

PasqualeA�A?A�laA�bellezzaA�diA�unA�mondoA�ancoraA�vivoA�cheA�palpitaA�eA�pulsaA�sottoA�laA�cenere.

Ingresso a��7,00 GRATUTO UNDER 21.00

 

24/06/2015 Ore: 21.30 San Michele alla��Adige, Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina.

 

LESSICO DI HIROSHIMA a�� PER VOCE NARRANTE E PIANOFORTE

Teatro e musica

Di e con Paolo Miorandi

Al pianoforte Marco Dal Pane

Musiche originali di Roberto Conz

 

a�?La��uomo ha inventato la bomba atomica, ma nessun topo al mondo costruirebbe una trappola per topia�?

 

La catastrofe atomica che si abbattA� su Hiroshima e Nagasaki ha inaugurato un nuovo modo di pensare la guerra. Mai prima di allora la��uomo era stato capace di liberare una tale potenza distruttiva, al punto da lasciare senza parole sia le vittime che i carnefici.

A settanta��anni da quella��estate del a�?45, Lessico di Hiroshima punta il faro della memoria su quella ferita aperta, indagando come questa abbia modificato la prospettiva da cui la��uomo guarda la propria esistenza. Ad alzare il velo dei decenni, Paolo Miorandi, che evoca il fantasma di Hiroshima come evento e come dolente metafora della capacitA� della��uomo di perseguire il male. Frammenti, reperti, di un mondo che la��esplosione atomica ha cancellato dalla faccia della Terra, che diventano voci, lessico, in una��oscuritA� fluttuante e silenziosa, come quella calata sulle macerie delle cittA� dopo la��esplosione.

Nel vuoto si rappresenta la��orrore, si tenta di dare ad esso una forma immaginabile, che possa essere accolta, al posto della��anestesia della rappresentazione televisiva del male. La strada della compassione, A? tracciata dalle musiche composte da Roberto Conz, eseguite al pianoforte da Marco Dal Pane, nate in costante dialogo con il testo, che contribuiscono alla costruzione di un paesaggio sonoro dove note orfane, talvolta solo brevissime trafitture del silenzio, si alternano a luoghi musicali in cui poter sostare. Una storia di presenze, e spesso di assenze, che si sentono piA? della��ingombrante assuefazione alla��orrore quotidiano.

Ingresso: a��7,00 GRATUITO UNDER 21

 

27/06/2015 Ore 21.30 Mezzocorona, Piazza della Chiesa.

In caso di pioggia: Teatro San Gottardo.

 

CONCERTO TRA GLI ORTI

Teatro e musica

Compagnia AlmarosA?

Di e con Manuel Ferreira e Elena Lolli

Musiche di Mauro Buttafava

Musicisti Mauro Buttafava, Marco Fior, Gianmaria Stelzer

Luci Marco Da��amico

Montaggio fotografie e video Francesco Secchi

 

a�?Le api non pensano, come si suol dire, ognuna al proprio orticello ma alla��Orto di tutti.a�?

Storie di vita, solidarietA� e societA�, spuntate attorno agli orti. Sono quelle che raccontano Elena Lolli e Manuel Ferreira. Ad accompagnarli la melodia suonata dal vivo da tre musicisti: Mauro Buttafava, Marco Fior e Gianmaria Stelzer. Le note si fondono alla voce, agli sguardi, alle vite che nella piA? metropolitana delle cittA� italiane, Milano, hanno cambiato strada grazie a un seme. Ancora una volta gli AlmarosA? raccontano un modo diverso di vivere il presente, la cittA�, il progresso, dando voce alle storie di chi si A? impegnato a ricreare quel legame da tempo perduto con la Terra. Vera la storia, veri gli orti, i protagonisti, che nascono spontaneamente come risposte ai bisogni profondi della cittA�. Nel concerto fra gli orti vibrano le note della soddisfazione nel frutto germogliato dopo tanta fatica, la��amore per il coltivare rinato, e raccontato da Manuel Ferreira, che dopo aver conosciuto i protagonisti della sua storia li porta in teatro con divertimento e ironia. La��arte allora trasuda in ogni alito di vento, in ogni raggio di sole, in ogni germoglio, in ogni parola, in ogni accordo musicale. Tre storie, da Milano alla��Argentina, orti nella cittA� orti comunali, nelle scuole, nei quartieri, nei parchi, dentro il carcere: A? la realizzazione di una visione fondata sulla terra come bene comune. La��orto diventa un luogo dove ritrovarsi o il terreno da cui ripartire per ridare senso alla vita di comunitA�, in una visione planetaria. Ingresso GRATUITO

11/07/2015 Ore 21.30 Mezzocorona, Palarotari.

NICCOLOa�� FABI IN CONCERTO

Accompagnamento Gnu Quartet

Viola Raffaele Rebaudengo

Flauto Francesca Rapetti

Violino Roberto Izzo

Violoncello Stefano Cabrera

 

a�?Perfetto osservatore del mondo, viaggiatore nella��anima, attento disegnatore delle piccole cose.a�?

Per la data dell’11 luglio NiccolA? Fabi sarA� il protagonista alle Cantine Rotari del concerto di chiusura del Solstizio d’Estate 2015, accompagnato dal gruppo Gnu Quartet: un quartetto musicale composto da Raffaele Rebaudengo, viola, Francesca Rapetti, flauto, Roberto Izzo, violino, e Stefano Cabrera , violoncello. Un gruppo musicale dal suono originale ed eclettico a cui NiccolA? si A? giA� accompagnato in passato. Niccolo’ Fabi A? uno dei cantautori moderni italiani piA? amati e conosciuti. Gli apre la strada nel mondo della musica il singolo a�?Dicaa�?, nel 1997 vince il Premio della Critica nella Categoria Nuove Proposte con a�?Capellia�?. Poco dopo esce il suo primo album a�?Il giardinierea�?. Nel 1998 A? di nuovo al Festival con a�?Lasciarsi un giorno a Romaa�? seguito dall’album a�?NiccolA? Fabia�?. Incide nello stesso anno con l’amico Max GazzA? il brano a�?Vento d’estatea�? che vince Un disco per l’estate. Da qui si susseguono vari progetti e collaborazioni, che recentemente lo hanno visto impegnato nel grande successo del tour con Max GazzA? e Daniele Silvestri, sold out in gran parte delle date. Un disco e un tour a�?Il padrone della festaa�? nati da vent’anni di amicizia e canzoni condivise dai tre. Niccolo’ Fabi A? ripartito in solitaria, con le canzoni della��ultimo album a�?Eccoa�?, premio Tenco nel 2013, e tutti i successi di un ventennio. Un giro da��Italia con un tour, in piccole realtA� locali e inaspettate, una chicca per veri appassionati.

Ingresso: a�� 17,00 GRATUITO UNDER 18

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