IRI-ISTITUTO PER LA RICONVERSIONE INDUSTRIALE (ANCHE DELL’INDUSTRIA DELLA CULTURA E DEL TURISMO)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Marzo, 2021 @ 7:30 am

Detto altrimenti: mai dire mai (post 4619)

Non è detto che si debba creare questo nuovo Ente (per quanto …) ma che si debba ragionare in quest’ottica, sì.
Anni ’70. Io ho lavorato nel Gruppo IRI, quale Capo della Finanza Italia della STET, la finanziaria dell’IRI per le telecominicazioni e l’elettronica. La STET (Torino e Roma) era la maggiore SpA finanziaria del Paese e il capo della Finanza della Fiat era venuto nei nostri uffici “per vedere come si faceva”.
La Stet ha avuto un ruolo enorme quanto a investimenti, gestione, innovazione, trasformazione dei sistemi. Solo per citare le comunicazioni, ha sviluppato la fibra ottica (con il laboratorio CSELT di Torino); ha trasformato la telefonia da elettromeccanica in elettronica. In campo finanziario ha prodotto innovazioni assai rilevanti in un periodo di feroce stretta creditizia e valutaria.
L’IRI ha avuto un ruolo fondamentale nella industrializzazione del Paese dopo la guerra. Oggi stiamo vivendo una nuova guerra, quella contro la pandemia, anch’essa “mondiale”. Al momento purtroppo siamo in una fase di recessione e in queste fasi l’esperienza manageriale insegna che occorre accentrare, per poi tornare a decentrare appena inizia la fase espansiva.
La mia idea è che si debba accentrare almeno a livello di coprogrammazione pubblico-privata e di cofinanziameto pubblico-privato attraverso il coinvolgimento VOLONTARIO della finanza privata verso il settore pubblico su investimenti misti pubblico-privati, attraverso l’emissione di Titoli Irredimibili di Rendita e SpA miste pubblico-private, iniziando a mantenere in vita quelle esistenti (ad esempio, quella per la gestione dell’A22 Autobrennero).

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FINANZA PUBBLICO PRIVATA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Marzo, 2021 @ 7:05 am

Detto altrimenti: convogliare volontariamente la finanza privata verso il settore pubblico (post 4618)

Un giorno un importante personaggio economico finanziario mi ha detto:

“Occorre aumentare la produttività, questo è il vero punto debole dell’Italia rispetto a tutti gli altri paesi, non il debito pubblico che pro-capite è più sostenibile di quello di altri stati europei. Oggi il debito pubblico in scadenza annua è di circa 400-500 miliardi. Ormai siamo arrivati quasi al 160% del PIL. Tuttavia negli anni successivi dobbiamo assolutamente scendere anno per anno ad esempio di 5 punti alla volta, pena l’uscita dall’UE, il che comporterebbe una forte svalutazione con interesse dei soli Italiani a sottoscrivere titoli pubblici a rendimenti molto alti, ma con una moneta che varrebbe molto poco”.

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Gli sottopongo la mia idea che lo stato emetta Titoli Irredimibili Rendita, non di debito. Prosegue:

“Irredimibili, potrebbero essere una parte della soluzione a patto che il tasso fisso – inizialmente interessante – fosse rivedibile di cinque anni in cinque anni. Ciò, insieme alla “fiducia nello Stato” contribuirebbe a mantenere il valore del titolo intorno a 100, il che è un presupposto necessario per il successo del lancio. Occorrerebbe trovare una formula equa, che non sia una sorta di “truffa” per nessuno: emittente e investitore. Interessati a sottoscrivere potrebbero essere i piccoli risparmiatori, una certa parte degli investitori istituzionali quale il comparto Assicurazioni Vita. Con le banche occorrerebbe parlare. Importantissimo: la destinazione degli irredimibili per investimenti.”

Ho ringraziato questo personaggio, al quale ho fatto omaggio di una copia del mio libro edito nell’aprile 2020.

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CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Marzo, 2021 @ 10:30 am

Detto altrimenti: oltre l’8 marzo ….

Amici, lunedì 8 marzo ad ore 19,00 ci possiamo collegare a https://fb.me/e/zT0n8xZx

Si tratta di una iniziativa molto importante di civiltà e giustizia.

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FINANZA PUBBLICO – PRIVATA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Marzo, 2021 @ 8:19 am

Detto altrimenti: come fare collaborare le due “finanze”     (post 4617)

Presupposti del mio ragionamento

  • Il nostro debito pubblico continuerà a salire e per bene che sia investito il Recovery Fund, ci vorrà molto tempo prima di potere avere ritorni finanziari tali da iniziare a ridurlo.
  • La crisi Covid è mondiale e forse prima o poi potrà incidere sulla funzione di sostegno UE.
  • Oggi, la disponibilità finanziaria privata italiana è elevata (circa 4500 miliardi di cui 1700 nei c/c bancari) ed è alla ricerca di buoni rendimenti: occorre convoigliarla volontariamente verso il settore pubblico.

Il fatto

  • Il 25 agosto 2020 Banca Intesa Sanpaolo ha lanciato 1,5 mildi di propri Titoli Irredimibili di Rendita (non di debito) al 5,5% lordo tassati al 26% ed ha ricevuto richieste di acquisto per 6,5 mildi.
  • La banca ha pagato tassi così elevati perché era sicura di investire a tassi ancora più elevati: poi si apprende che è la principale finanziatrice della costruzione di una enorme centrale a carbone nei Balcani, contribuendo ad una politica contraria alle direttive UE in materia ambientale.

Il futuro

Se il sistema bancario seguisse questo esempio
– si drenerebbero i depositi bancari italiani per finanziare investimenti esteri anche di dubbia portata;
– si creerebbe una forte e dannosa concorrenza al collocamento dei titoli di debito dello Stato.

Ulteriore pericolo

Poiché il denaro non ha il cartellino, in assenza di altri investimenti esteri quale la suddetta centrale a carbone, le banche nostrane potrebbero emettere propri Titoli Irredimibili  a tassi di rendimento molto elevato e affidare il reinvestimento di quelle somme a proprie filiali o consociate estere che si avvarrebbero di altre banche/finanziarie etc. (a catena) a tassi di rendimento sempre crescenti fino ad arrivare all’investimento più redditizio e più immorale in assoluto che non voglio nemmeno nominare.

La proposta

Lo Stato emetta subito propri Titoli Irredimibili Rendita non di debito a tassi interessanti, tenuto conto che come titoli pubblici sono tassati solo al 12,5%, in sostituzione volontaria di tranche di propri titoli di debito in scadenza (in tal modo riducendo il proprio debito pubblico) + nuove tranche (in tal modo aumentando la propria liquidità). I maggior esborsi in linea interessi sarebbero molto più che compensati dai minori esborsi in linea capitale.

Il risultato

Riduzione del debito pubblico. Maggiore disponibilità finanziaria. Maggiore tempo per mettere a regime la redditività degli investimenti.  In caso di emissioni di irredimibili “tempestive”, attrazione in Italia di disponibilità finanziarie private estere.

E allora, why not?

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GLI ATTACCHI A RENZI: UN FALSO SCOPO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Marzo, 2021 @ 7:15 am

Detto altrimenti: eppure basta leggere una pagina arial12 per capire …    (post 4616)

Prima dell’entrata in vigore dei sistemi di rilevamento satellitare, quando un pezzo di artiglieria voleva colpire un bersaglio non visibile, si ricorreva a tiri di aggiustamento su obiettivi diversi, per cercare di aggiustare il tiro senza allarmare il vero obiettivo. In senso figurato, il falso scopo è l’obiettivo al quale si vuol far credere vengano rivolte critiche o azioni, per nascondere le reali finalità che si intendono perseguire.

Katà Renzi, contro Renzi come katà Eratostene, ma questa volta non contro uno dei trenta tiranni, bensì contro un solo “tiranno”, Matteo Renzi, il quale, facendo parte di un governo,– ha preteso (udite, udite!) di contribuire a governare bene interrompendo chi stava governando male. Ecco, e molti ad accusarlo di ogni infamia (le pallottole se le è spedite da solo; le dimissioni di Zingaretti sono colpa sua; etc.) e via così: cannonate su cannonate per distogliere l’attenzione dal vero obiettivo: la distruzione della democrazia parlamentare da parte della democrazia diretta, passando attraverso la più grave crisi economica finanziaria (pilotata) del Paese.

Ci stavano abituando, poco a poco: tanti DPCM, il Recovery redatto al di fuori del parlamento e di parte del governo; un paese guidato dai quesiti posti ad arte da pochissime persone al giudizio del voto di 70.000 reziarii con la pretesa di rappresentare 13 milioni di votanti alle politiche; un partito … anzi, “il” partito erede dei valori della resistenza dalla quale è nata la democrazia vera, quella parlamentare, a dire “il presidente e il capo ufficio acquisti non si toccano!” Il rapporto con l’UE vissuto come un rifiuto (dai sovranisti) o come una mucca da mungere da parte della Recovery Band. Ma ci siamo bevuti il cervello?

Una domanda: cosa sarebbe successo senza l’intervento di Matteo Renzi? Provo a rispondere:

  • Per bene che fosse andata, enormi ritardi nell’incasso delle tranche del Recovery, il che vuol dire molti fallimenti di ditte, molti disoccupati, molti morti in più;
  • Di fronte alla nuova crescente emergenza dovuta alla perdita dell’occasione di questo nuovo Piano Marshall, si sarebbe data la colpa al cattivo funzionamento della democrazia parlamentare e si sarebbe introdotta la democrazia diretta, cioè l’oligarchia, cioè il fascismo.
  • E allora, come fare per distrarre la gente dal vero scopo? Si crea un falso scopo: tutti addosso a Renzi: antipatico, presuntuoso, rovinafamiglie (politiche), ambizioso, arrogante, macosavuolequellolì,  il Lo Renzi d’Arabia, e chi più ne ha più ne metta.

Come uscirne? Presidente Draghi, per favore, “aggiorni” la composizione della dirigenza della RAI, di un ente che è ormai diventato un nuovo Minculpop, acronimo che se ieri significava Ministero della Cultura Popolare, oggi tende ad assumere il significato di chi vuole … “prendere in giro” (per non usare espressioni triviali) il popolo.

P.S.: dalla democrazia parlamentare alla democrazia diretta

  • Minor numero di parlamentari meglio se estratti a sorte o scelti attraverso la rete;
  • referendum propositivo con quorum molto limitato;
    vincolo di mandato per i parlamentari;
  • obbligo per i parlamentari di approvare la proposta referendaria senza alcuna loro modifica;
  • leggi fatte da poche persone;
  • oligarchia (fascismo);
  • oligarchi sempre più ricchi;
  • popolo sempre più povero;
  • il popolo protesta;
  • gli oligarchi rispondono con il populismo: “Noi abbiamo solo eseguito le vostre decisioni”;
  • morale: cornuti e bastonati.

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CARO MATTEO TI SCRIVO …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Marzo, 2021 @ 7:35 am

Detto altrimenti: così mi sfogo un po’ …. (post 46169

Caro Matteo, figlio mio, chè figlio mi puoi essere, te lo devo dire a cuore aperto. Tu sei ESAGERATO, sei TROPPO esagerato e se tanta gente ti odia ha i suoi buoni motivi! E ti spiego perché. Il tuo difetto principale è che appena ti si presenta un problema ti butti testa e piedi a risolvere il problema. Vedi che questo è un pregio nella considerazione di molti ma queste iniziative inevitabilmente scontentano anche quei pochi che dalle tue soluzioni ricevono un danno. I tuoi nemici, che tali sono, mica avversari, sfruttano proprio il malcontento di quei pochi che hai danneggiato per fartene una colpa. Non sono bravo nella teoria allora ti faccio qualche esempio.

1) Ti ricordi di quando hai voluto stabilizzare gli insegnanti? Quanti erano? 140 o 150 mila? Bene! Hai fatto un piacere alla maggioranza degli insegnati ma non hai considerato una cosa. Che molti precari lo erano da anche una decina d’anni. Magari nel frattempo si erano sposati, avevano messo su casa. Avevano avuto figli. Con l’altro coniuge che lavorava il loro stipendio serviva ad avere qualcosa in più ed era tutta manna dal cielo. Tu li hai obbligati ad avere una cattedra. Inevitabilmente, esauriti i posti vicino casa, gli altri avrebbero dovuto accettare cattedre sempre più lontane dalla propria residenza. Gli hai creato un problema e ti sei creato dei nemici.

2) Dopo la tua esperienza come presidente di Provincia hai deciso di eliminare le province. Capisco che lo hai ritenuto un organo burocratico inutile ed un costo aggiunto per la comunità ma dovevi anche esserti accorto che quello è anche uno dei tanti bacini elettorali che i politici utilizzano per “comprare” consenso. Pure tu ti sarai dovuto sedere a quel tavolo prima delle elezioni e decidere come incrementare le assunzioni con: “tanti a me, tanti a te e tanti a quell’altro”. Nel momento in cui le elimini ti sei fatto altri nemici sia da parte dei politici che da quelli che dovevano essere assunti.

3) Ma come t’è venuto in mente di mettere un tetto agli stipendi dei dipendenti pubblici? Capisco il motivo. Non è giusto che un giudice, per esempio, possa avere uno stipendio superiore a quello del Presidente della Repubblica che è anche il Presidente dell’organo giudiziario. E mica ti sei limitato a quello! Non ti andava giù che i tribunali, con tanti procedimenti arretrati, chiudessero dal 15 luglio fino al 15 settembre. Due mesi di ferie! Ed anche li ti sei fatto dei nemici. Tanti nemici. Perché pensi che non si dovrebbero vendicare?

4) Hai voluto che tutti pagassero il canone RAI per ridurlo a quelli che lo pagavano anche per i “dritti”. Il canone è stato ridotto ed anche rateizzato ma hai colpito quasi 5 milioni di utenti che nella loro vita mai avevano pagato il canone. Altri nemici.

5) Hai dato a 10 milioni e 500 mila dipendenti i famosi 80 euro mensili con una drittata pazzesca. Apparentemente allo Stato costa circa 10 miliardi l’anno ma fra IVA in più, consumi in più, assunzioni in più, cassa integrazione e indennità di disoccupazione in meno e contributi INPS in più quei 10 miliardi tornano tutti indietro (ed anche più dei 10 miliardi erogati). Ma come t’è venuto in mente di mettere un limite massimo e, peggio ancora, quello minimo per averne diritto? Lo sai o no quanti lavorano in aziende stagionali per cui assumono per 6 o 7 mesi e poi licenziano (tanto i dipendenti poi prendono la disoccupazione e arrotondano col lavoro in nero). Mettere il limite minimo significa scoprire chi, sia datori che lavoratori, usano questi “escamotage” per scaricare sullo Stato i periodi di inattività. Altri nemici ancora.

6) E poi il tuo Jobs act! E’ vero che hai raddrizzato un rapporto di lavoro distorto dove il “padrone” o il dipendente (assistito dal sindacato) entravano in conflitto spesso e volentieri e vinceva dove il padrone poteva ricattare (lettere di licenziamento in bianco) o essere ricattato dagli scioperi quando era nel pieno della produzione. Ma così hai scontentato sia i padroni disonesti che i lavoratori, ma soprattutto i sindacati, che si sono visti ridimensionati i poteri di veto e di ricatto. Altri nemici!

7) L’art. 18 dello Statuto dei lavoratori che in realtà difendeva solo i dipendenti pubblici scorretti. Quando c’era una vertenza nel settore privato le forze contrapposte erano equilibrate. Da una parte i datori e dall’altra i lavoratori con evidenti interessi realmente contrapposti e si arrivava ad una conclusione che accontentava (o scontentava) tutti in maniera equilibrata. Nel settore pubblico invece la vertenza finiva sempre con la vittoria del lavoratore perché a rappresentare l’Azienda c’era un funzionario dello stesso ente che prima di essere tale era un normale subalterno che, spesso, aveva commesso le stesse scorrettezze del dipendente da giudicare. Solo così si sono scoperti i famosi “furbetti del cartellino” che, sottratti alla trattativa (inter nos), dovevano e devono rispondere di “danno erariale” stabilito da un giudice. Una caterva di nemici visto che nel pubblico dove ne servono 10 ce ne stanno 40 che si pestano i piedi l’un l’altro per cui è ovvio che spesso decidano di fare altro fuori dall’ufficio, tanto non se ne accorge nessuno (tranne le telecamere della polizia).

8) Di errori che hai commesso ce ne sono altri che al momento non mi vengono in mente ma uno è quello fondamentale. Quando hai un problema lo risolvi secondo logica e giudizio mai badando, però, se la soluzione è di destra o di sinistra. Quindi di volta in volta ti accusano di essere o troppo di destra o troppo di sinistra ma non hanno interesse a capire che non sei né l’una né l’altra cosa, l’importante è darti addosso.

9) Tranquillo, non sto elencandoti un altro errore che mi è venuto in mente. Diciamo che è un tuo difetto che non devi però correggere. Essere “troppo” per quelli che sono nella “norma”. Non hanno spazio per concorrere con o contro di te. Capisco Calenda, tanto per essere chiaro. Come può pensare di essere un leader (di centro) se ci sei già tu? Togli ossigeno a tutti!

CALVANI PIETRO

Calvani Pietro

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S’I’ FOSSE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Marzo, 2021 @ 1:49 pm

Detto altrimenti: se io fossi Cecco Angiolieri …      (post 4615)

S’ I’ FOSSE …

“S’i’ fosse foco, arderei ’l mondo; / s’i’ fosse vento, lo tempesterei; / s’i’ fosse acqua, i’ l’annegherei; / s’i’ fosse Dio, mandereil ’en profondo…”  –  Così Cecco Angiolieri, il quale però voleva solo divertirsi, e lo si capisce alla fine del sonetto, quando scrive:  “S’i’ fosse Cecco, com’i’ sono e fui, / torrei le donne giovani e leggiadre: / e vecchie e laide lasserei altrui.”

Cecco Angiolieri, un toscanaccio senese contemporaneo di Dante. Siamo quasi concittadini visto che ‘l mi’ babbo gli era di Montalcino, ovvia! Mi è venuto in mente quel “S’i fosse” perché “S’i’ fosse … Riccardo, com’ i’ sono e fui vorrei dire quattro parole ad alcune categorie di persone:

A un gruppo numeroso di giornalisti che sotto mentite spoglie di equilibrio e di buonismo simulano e dissimulano la verità sulla reale portata dell’azione coraggiosa, intelligente, determinante di Matteo Renzi: “Siate concettualmente onesti!”

– Al PD, solo poche parole: “Quo vadis, PD?”

Al M5S e al PD: “Provate a immaginare come sarebbe andata a finire la cosa con la vostra gestione”.

Ai rappresentanti del M5S che alla TV frequentemente ci stanno “dicendo” che occorre fare questo e quello, e farlo presto: “Ma voi, col governo Conte 2, dove eravate? Cosa stavate facendo? L’urgenza non è sorta in queste ultime due settimane”.

A tutta la grande base del M5S: “Ma voi, voi che eravate anti sistema, vi rendete conto che l’obiettivo “Democrazia Diretta” dei vostri capi è una oligarchia cioè qualcosa di molto simile al fascismo? Inoltre: siete d’accordo che le decisioni più importanti del vostro gruppo siano prese sulla base di circa 70.000 votanti su oltre 13 milioni di voti che rappresentate?

Alla Lega: sono contento che ora siate europeisti, perché io ho vissuto come capo della Finanza Italia di una enorme SpA finanziaria la tragedia finanziaria  dell’Italia degli anni ’70 con la sua liretta solitaria dopo la cessazione degli accordi di Bretton Woods; sono contento che non stiate più reclamando l’uomo dai pieni poteri; concordo con voi che per gli immigrati occorra una  regola ed una compartecipazione paritaria di tutti gli Stati UE, anche di quelli che hanno eretto muri e fili spinati; anche di quelli che si proclamano “democrazia illiberale”; concordo con voi che chi ha “utilizzato in modo particolare” fondi pubblici, li debba restituire.


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SIMILITUDINI INFAUSTE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Marzo, 2021 @ 6:45 am

Detto altrimenti: mentalità fascista in azione     (post 4614)

Correva l’anno 1928, il 4 giugno 1928 Il Pubblico Ministero Michele Isgrò, del Tribunale Speciale “Per la difesa dello Stato fascista” concluse la sua requisitoria, avanti la Corte che giudicava Antonio Gramsci, con una frase rimasta famosa: «Per vent’anni dobbiamo impedire a questo cervello di funzionare». Di tempo ne è passato. Il ventennio è stato abbattuto dalla Lotta partigiana e dagli alleati della “Grande guerra”.L’Italia si è data una Costituzione che prevede la separazione dei poteri Legislativo, Esecutivo e Giudiziario e mai ci saremmo voluti trovare ancora con il potere Giudiziario, attraverso un magistrato (sebbene in pensione) e che ha svolto incarichi prestigiosi nell’ambito della Magistratura, proferire parole che richiamano alla mente quella frase pronunciata in un Tribunale speciale fascista ben 107 anni fa.

Agnello (Nello) Rossi ex Presidente di “Magistratura Democratica” (e per fortuna che è democratica…), sindacato di una parte considerevole di Magistrati, così ha esordito «… bisognerebbe stringere un cordone sanitario attorno a Matteo Renzi».
Ma a quale livello di virulenza nell’agone politico ancora dobbiamo assistere prima che chi di dovere e chi ha ancora sani principi democratici reagisca ad un inquinamento della vita politica e sociale di questo Paese? A quale strapotere di un organo che deborda dai propri confini istituzionali dobbiamo ancora permettere di agire impunemente senza conseguenze alcuna e senza veder messa in pericolo la Carta Costituzionale quale supremo atto costitutivo di difesa della democrazia e della libertà?

Qui non si tratta del sacrosanto diritto di contestazione di una scelta politica, o di insulti ad un politico (per altro sanzionabili per via giudiziaria). C’è ben di più. C’è la larvata insinuazione che va messo in condizioni di non parlare, di non pensare, di non esprimersi, di non agire, di non avere idee, di non progettare un futuro migliore, di non poter fare, in buona sostanza, quello che è sancito nella Costituzione: politica attiva con metodi democratici di un eletto dal popolo. Attenzione perché la sottovalutazione di piccole vibrazioni è pericolosa e se non si è vigili ne può nascere un terremoto. La storia ce lo insegna e da un’alzatina di spalle al Tribunale speciale il passo è breve. Non si è antifascisti solo nel dire no al fascismo così come conosciuto. Lo si deve essere sempre e con chiunque metta in discussione o paventi di farlo le libertà democratiche di ciascuno di noi.

Roberto Graffietti

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MA CI RENDIAMO CONTO? SVEGLIA!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Marzo, 2021 @ 7:05 am

Detto altrimenti: abbiamo bisogno di questo ossigeno puro per la nostra mente! (post 4613)

E’ squillata la tromba della sveglia! Giù dalle brande! Chi ha “fatto” il militare mi capisce! Quando noi Sten Cpl sottotenenti di complemento eravamo di servizio “Ufficiale di giornata” dovevamo controllare che i vari sergenti o “maggiori” (sergenti maggiori) tirassero giù dalle brande gli alpini i quali temevano quei sottufficiali di carriera, molto propensi ad elargire giornate di “punizione” più di quanto non lo fossimo noi.

E invece ora quell’incitamento sono io a gridarlo e la “sveglia” che risuona però non è quella fisica, bensì quella mentale: eravamo irretiti nella rete del sovranismo (loss von UE! Via dall’UE!) e da nuovi Mangiafuoco da moderno Paese dei Balocchi che si vantavano di avere “eliminato la povertà” (quando mai? N.d.r.).

E’ arrivata la sveglia: una persona ha sparigliato le carte, ha interrotto il gioco micidiale (una sorta di roulette russa), ci ha fatto vedere che il re era nudo e ha spostato la canna di pistola lontano dalla nostra tempia.
Qualcuno mi dice: vedrai …. poi (poi) sarai deluso. Al che rispondo: intanto non sono deluso adesso (adesso), poi vedremo. In dialetto milanese si dice: “Intant ‘l metum, poi ‘l vedum”.

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SCHON KATHOLISCH!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Marzo, 2021 @ 6:26 am

Detto altrimenti: già convinto … ma non basta        (post 4612)

Ero direttore in una società del Gruppo Siemens. Se insistevi nel sostenere una tua tesi di fronte a chi già ne era convinto, la risposta era “Schon Katholisch”, sono già cattolico, già convertito. Ovviamente è utile che noi di ITALIA VIVA ci si rafforzi fra di noi nella nostra idea di futuro, ma è bene ripetere alcuni concetti a chi chi sta elencando e criticando “nostre” decisioni del passato, ignorando completamente alcuni problemi centrali e attuali, ai quali quelle stesse persone stanno contribuendo a porre rimedio:

1) come impedire la ripartenza del percorso verso la democrazia diretta, micidiale per la democrazia parlamentare;
2) come organizzare il futuro uscendo da un’ottica quasi esclusivamente assistenziale;
3) come ridare centralità alla scuola e alla formazione in genere;
4) come dare ristoro immediato e adeguato ai soggetti imprenditoriali e ai lavoratori (attraverso il recupero del ritardo nella emissione dei decreti attuativi!);
5) come fare ripartire decine di OOPP (attraverso il recupero del ritardo nella nomina dei commissari);
6) come redigere un Recovery Plan e un Piano Vaccinale seri;
7) come meglio iniziare a gestire sin d’ora l’enorme crescente massa del debito pubblico senza un’improvvisa patrimoniale.

COSA SAREBBE SUCCESSO DI TUTTO QUANTO SOPRA ELENCATO SENZA LA MOSSA DI RENZI?

Ecco cosa mi permetto di suggerire di dire agli “elencatori” dei “misfatti storici” di RENZI e del “misfatto recente” di ITALIA VIVA.

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