MATTEO RENZI HA LANCIATO LA PRIMAVERA DELLE IDEE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Marzo, 2021 @ 5:51 am

(Continua dai post precedenti)

Detto altrimenti: e – per quello che può contare – mi trova assolutamente d’accordo!      (post 4629)

DICE MATTEO RENZI: Noi di ITALIA VIVA non dobbiamo avere paura di avere idee, soprattutto di avere idee nuove. Nemmeno se sono “controcorrente”. Ed io, da vecchio CEO-P AD DG di SpA ne coltivo una: quella che si passi da linee di prodotto a Progetti. Già, perchè ormai agire non è più “gestire”, bensì “innovare” rispetto alla nuova complessità di tutti i Progetti e ad un Progetto complesso deve corrispondere una risposta complessa, unitaria cioè interdisciplinare sin dalla sua prima impostazione.

Mi spiego con altre parole: occorre superare il metodo di lavoro secondo il quale 1) alcuni specialisti risolvono autonomamente ognuno il proprio problema tematico settoriale, per poi 2) essere chiamati a riunirsi per cercare di coordinare i singoli apporti in funzione della soluzione di un Progetto complesso …

… per arrivare invece ad un metodo diverso: 1) individuare il Progetto complesso; 2) nominare un Capo Progetto al quale debbano far capo sin dall’inizio i singoli responsabili tematici.

Ulteriore traduzione: il “coordinamento organizzativo ex post” non è più sufficiente per affrontare Grandi Progetti: occorre invece che ci sia una sorta di general management sin dal primo momento nel quale si individua un Grande Progetto e si inizia ad affrontarne la soluzione. E qui la competenza che si richiede è proprio quella del general manager.

Facciamo un esempio: si deve realizzare una nuova funivia che colleghi il centro città con un suo quartiere montano, in una zona a forte vocazione turistica. Gli aspetti da esaminare sono molteplici e – quanto meno – sono i seguenti:

  • societario
  • finanziario
  • economico
  • infrastrutturale trasportistico
  • turistico locale e interregionale
  • urbanistico

A mio avviso non conviene lasciare sviluppare separatamente i singoli aspetti per poi delegare ad un “coordinatore” il ruolo di “coordinarli fra di loro”. Occorre invece che vi sia una regia unica sin dall’inizio, un responsabile unico che abbia il potere-dovere di attivare i singoli aspetti tematici in modo coordinato. E qui la competenza che serve è quella del general manager.

Questa  rivoluzione si impone anche a livello di governo di ogni ente pubblico.

E se mi sbaglio, mi corigerete.

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20 MARZO 2021: LA RELAZIONE DI MATTEO RENZI ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Marzo, 2021 @ 7:03 am

Detto altrimenti: estratto di un discorso rivolto a noi iscritti  (ma non solo!)  (post 4629)

VOI – Voi di Italia Viva avete:
– fermato la conquista del potere da parte di un uomo con i pieni poteri;
– invertito il senso di marcia ( da marcia indietro a marcia in avanti) del Recovery e del piano vaccinale;
– determinato le condizioni dell’arrivo di Draghi;
– determinato un G20 con Draghi e non con Conte;
– determinato le condizioni di una Lega Europeista.

LORO
– Noi non faremo mai alleanze elettorali con loro (Salvini, Meloni, Di Maio, Di Battista).

PD – Il PD deve scegliere:
– giustizia o giustizialismo;
– Sud: investimenti o assistenzialismo;
– diritti evocati o garantiti per legge;
– rinnovamento dei vertici RAI o Minculpop (parole mie, n.d.r.);
– clima di odio o confronto civile;
– contenuti o chiacchere;
– liberismo democratico o statalismo.

NOI
– Avanti tutta con la PRIMAVERA DELLE IDEE!

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MATTEO RENZI ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE ITALIA VIVA, 20 Marzo 2021

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Marzo, 2021 @ 8:33 am

Detto altrimenti: mia (faticosa, un po’ imprecisa nei dettagli ma sostanzialmente vera) sbobinatura della sua relazione  (post 4628)

Buongiorno a tutte e a tutti e buona primavera. E’ difficile cominciare in questo periodo con l’immagine della Primavera è pure è così, come cantava il poeta. La Primavera intanto tarda ad arrivare. Questo potrebbe essere il clima fra le emozioni che vivono tante persone chiuse nelle zone rosse magari in quarantena per un contatto con un positivo o magari quelle persone, quelle famiglie che piangono uno degli oltre 100.000 morti per il Covid che in questo anno l’Italia ha pianto.  È una primavera difficile da immaginare, da inseguire chiusi in casa e magari nell’impossibilità di andare che un ristorante.

Abbiamo visto la fatica il disagio il dolore di tante piccole realtà commerciali che stanno subendo la crisi in un modo che era inimmaginabile. E allora perché parlare di primavera, perché andare controcorrente? Perché bisogna provare a immaginare di dedicare i nostri lavori a uno sguardo sul futuro che si basi proprio su questa nuova stagione perché c’è una nuova stagione innanzi tutto della politica che l’Italia ha davanti a sé. E’ la stagione della Primavera che si è aperta con il cambio di governo e con l’arrivo di Mario Draghi a Palazzo Chigi:  non ci credeva nessuno, ci davano di pazzi c dicevano “Ma dove vogliono andare?

Ricordate giornali di allora? Molti dicevano Italia Viva è finita, ha perso tutte le opportunità per poter giocare un ruolo fondamentale: ormai è tutto chiaro, ci sarà un Conte ter!

E invece  nel giro di due mesi abbiamo visto che l’Italia è tornata ad essere quello che deve essere:  una grande potenza mondiale, ha recuperato credibilità alla faccia di tutti quelli che dicevano con la crisi di governo sembriamo un paese di serie B. Con la crisi di governo questo paese ha una nuova leadership, ed è un risultato che merito tutto della vostra determinazione della vostra capacità di restare contenti e coerenti e di restare uniti nonostante tutto quello che ci veniva detto. E’ vostro merito se oggi L’Italia ha un orizzonte più serio più solido sul Recovery Plan, sulla campagna dei vaccini con un commissario che si chiama Figliuolo e non Arcuri, è vostro merito se in Italia ha vinto la politica verso populismo. E gli “ amici”  continuano a definire l’arrivo di Draghi è una sconfitta della politica !? L’arrivo di Draghi è la sconfitta del populismo! Questa legislatura cominciata con le polemiche su Paolo Savona che voleva uscire dall’euro,  questa legislatura segnata da incroci pericolosi con i gilet gialli, dalla posizionamento dell’Italia ai margini dell’Unione Europea,  si parlava di italexit, questa Italia oggi prosegue e procede con l’ex capo della Banca Centrale Europea alla guida di un governo di larghe intese:  non è una sconfitta della politica bensì un suo trionfo,  è un capolavoro della politica e chi lo nega, nega la realtà. Non è come dicono tanti osservatori uno dei quali voglio ricordarlo perché una persona che stimo molto che si chiama Giuliano Ferrara “Ah ma adesso avete perso il potere di veto, il potere di incidere, Italia Viva oggi non è più decisiva per la tenuta del governo”. Ma per Italia Viva l’obiettivo non è ritagliarsi una nicchia di potere, questa idea del “partito come fine” è un’idea che non ci appartiene. Il partito è uno strumento per raggiungere un obiettivo che è la salvezza del paese:  se noi non avessimo promosso la crisi di governo grazie al coraggio di Teresa, di Ivan e di Elena, se noi non avessimo proposto un cambio radicale grazie alla forza la determinazione dell’intero gruppo dirigente dei gruppi parlamentari, se noi avessimo fatto come tutti gli altri e ci fossimo semplicemente limitata ad andare alla cassa per ottenere qualche dividendo in più, se noi avessimo fatto questo, oggi l’Italia sarebbe in crisi nera e invece c’è un G20 da presiedere, lo presiederà Mario Draghi, un G20 importante in cui si tratterà di scrivere la nuova strategia per la comunità mondiale è un G20 che l’Italia avrà il compito di dirigere in un momento nel quale gli Stati Uniti hanno una nuova leadership, in un momento nel quale le pensioni internazionali vanno modificando di rapidamente pensate a quello che sta accadendo anche in queste ore fra USA e Russia; pensate a tutta la scommessa strategica degli anni Venti che la Cina ha indicato con la strategia di One Belt One Road;  c’è un grande tema che riguarda il Mediterraneo:  l’Italia è sparita dalla Libia negli ultimi anni una totale incredibile dimostrazione di incapacità di presenza su quello che era il primo dossier di politica di vicinato che il nostro paese avrebbe dovuto seguire. E  molto sta cambiando tra le potenze del territorio, sto pensando al ruolo che sta cercando di giocare la Turchia, il ruolo stesso che gioca la Russia,  gli accordi di …. che segnano la fine della tensione tra i paesi del…. Molto sta cambiando nel mondo e c’è bisogno di un grande investimento sull’Africa e c’è bisogno di tornare a crescere come presenza non soltanto economica in tutti i grandi scenari e teatri di interesse per il nostro paese. Di fronte a questo io mi sento più tranquillo se il G20 lo presiede Mario Draghi che Giuseppe Conte:  se qualcuno la pensa diversamente ovviamente grande rispetto. Io  non mi sento più tranquillo quando penso che fra qualche mese Angela Merkel e lascerà il ruolo di cancelliere con una  difficilissima campagna elettorale, Noi saremo naturalmente per quello che possiamo fare al suo fianco. Londra ha lasciato l’Unione Europea. in questo scenario io mi sento più tranquillo se al tavolo del consiglio UE siede Draghi che sa come funzionano certe cose, che sa come gestirle e mi sento più tranquillo nel pensare che quello che noi chiedevamo da mesi cioè che l’esercito potesse tornare in campo in prima linea nella gestione dell’emergenza sanitaria finalmente è avvenuto grazie o cambio di Passo importantissimo:  basta con i banchi a rotelle, con le Primule, con le vicende che abbiamo dovuto vedere in questi mesi come fanno gli Stati Uniti d’America:  il vaccino e il bonifico, cioè  l’assegno per recuperare una dimensione più semplice in risposta alla pandemia. Vaccini,  su questo probabilmente bisogna imparare a gestire in modo diverso l’emotività, è il caso di Astrazeneca. Vaccini e bonifici a chi sta  soffreddo la crisi economica più difficile degli ultimi anni, sicuramente la crisi economica più difficile del dopoguerra. Dunque in questo scenario italiano ecco ITALIA VIVA, ecco il partito che ha permesso il cambiamento.  A chi mi dice ma voi a cosa servite … noi siamo quelli che nel 2019 hanno bloccato una operazione come quella di Matteo Salvini che chiedeva i pieni poteri e l’allora gruppo dirigente del Partito Democratico voleva andare a votare in quel caso noi saremmo oggi nel secondo anno o forse del terzo anno di governo Salvini saremo a metà legislatura Salvini-Meloni se non ci fossimo stati noi ancora e allo stesso modo siamo quelli che quando si è trattato di cambiare e fare uno scatto in avanti, un salto in avanti, uno scatto di qualità hanno creato le condizioni per arrivare al Governo guidato da Mario Draghi anziché da Giuseppe Conte. Io non ho nostalgia del tempo in cui Ciampolillo era la star dei talk show della TV, è accaduto anche questo, la caccia al parlamentare per prendere il voto con Palazzo Chigi che teneva aperto fino alle ore piccole della notte per incontrare singoli parlamentari per ottenere un salto della quaglia e sulla base di questo mandare avanti un governo senza una strategia una visione ma semplicemente alla voto “o Conte o morte” dicevano coloro i  quali si ritenevano illuminati! Penso che di quella stagione durata fortunatamente poco tutti avremo un ricordo che è un ricordo da film dell’orrore:  andare a inseguire chi abbracciava gli alberi per bloccare la xylella e fare con costoro il piano di transizione ecologica del nostro paese …  era quello che volevate? Auguri …  e in questo senso l’idea che la comunicazione l’informazione stiamo tornando a un livello di accettabilità a livello di normalità livello di rispetto è un punto molto importante io non ho nostalgia del tempo in cui da Palazzo Chigi Rocco Casalino dettava la linea con le sue veline, lui che considera gli avversari politici un cancro da estirpare lui che attaccava le persone con Sindrome di Down, lui che ha fatto dell’aggressione verso gli avversari politici una cifra della comunicazione che sarà un motivo per cui il sottoscritto da tre  anni non fa un’intervista al Tg1 e pure in questi anni qualcosa abbiamo fatto, forse qualcosa anche noi abbiamo contribuito a creare come elemento di cambiamento della politica! Lo dico perché deve essere chiaro che cosa c’era fino a qualche settimana fa la mancanza di memoria è sempre il nostro primo problema ce lo dimentichiamo su io non ho nostalgia dei Ciampolillo e del Casalino ovviamente adesso la sfida è positiva,è come fare delle cover una grande occasione per far crescere le aziende. Sono stato qualche giorno fa in collegamento con alcune realtà a Brescia:  pensate che la provincia di Brescia a come PIL un PIL  superiore almeno a 4 stati che siedono nel Consiglio Europeo e  sarebbe la numero 25 dell’elenco deii paesi europei! Ho discusso con loro, occorre mettere finanza nelle imprese  per creare lavoro e non alimentare un meccanismo sbagliato di creazione di dipendenza dal il reddito di cittadinanza, questa è la creazione di una dipendenza dallo Stato:  noi non siamo per la dipendenza del cittadino dello Stato, siamo per la libertà siamo per l’autonomia siamo per la creazione di posti di lavoro che passa attraverso l’aiuto il sostegno alle imprese le quali devono creare le condizioni per essere competitive a livello internazionale. Il Recovery è un punto centrale così come è fondamentale fare una grande scommessa sulla transizione ecologica, una delle tante discontinuità che questo governo ha che non si limitano a Marta Cartabia Ministro della Giustizia al posto di Alfonso Bonafede, loi dico perché funzioni bene il Ministro della Giustizia, ma potrei farne altri e quello che riguarda l’ambiente e la sostenibilità. Ecco l’idea che non ci sia più il generale Costa ma ci sia il professore Cingolani è un passo in avanti enorme per il paese. Tutti parlano di sostenibilità ambientale e di transizione ecologica. Molto era molto spesso basato su una visione ideologica, in realtà la sostenibilità ambientale da un lato è un atto di responsabilità verso i nostri figli e verso i nostri nipoti per preservare il pianeta. Io sono così fiero e orgoglioso di aver firmato l’accordo di Parigi nel dicembre del 2015 poi ratificato dalle Nazioni Unite nell’ aprile del 2016 al Palazzo di Vetro, quell’evento per me è segnato nel cuore. Ricordo tanto di essere intervenuto alle Nazioni Unite qualche minuto prima di John Kerry che interveniva il nome degli Stati Uniti, lui  che adesso è il inviato speciale per il presidente Biden proprio su questi temi ma non è soltanto un atto di responsabilità: è un modo per creare posti di lavoro l’economia circolare, l’investimento sulle infrastrutture che riducano le emissioni …l’ idrogeno … con la grande scommessa che porterà questo paese essere uno dei leader mondiali nella sostenibilità dell’economia circolare:  non è uno sguardo ideologico sul passato che dica not in my backyard con il mio inglese, materialmente  vuol dire “non nel mio cortile”: è  un modo di dire che caratterizza quelli che vogliono gli impianti sempre del comune accanto mai sul proprio territorio. La nostra filosofia deve essere quella di chi costruisce posti di lavoro grazie alla sostenibilità ambientale. l’economia circolare e questa è una rivoluzione una delle tante rivoluzioni che il governo Draghi affronterà e che noi dovremmo rivendicare, perché noi dobbiamo smetterla di pensare che quando accade una rivoluzione di portata incredibile come quella del governo Draghi, noi  reggiamo per due giorni e poi dal terzo giorno ci prende lo scoramento perché ci attaccano sui sondaggi o ci fanno una polemica su uno dei miei viaggi all’estero qualcosa da trovare per attaccarci lo sarà sempre il punto è che noi dobbiamo capire chi vogliamo essere:  noi vogliamo essere quella forza politica che rivendica ciò che è successo e siamo gli unici a poter dire che eravamo su quella linea perché quelli che dicevano contro sono andati a casa e noi siamo qui;  dicevano li asfaltiamo , li mandiamo a casa e a casa sono andati loro. Il secondo punto della rivoluzione di Draghi che porta a presagire e a costruire la primavera è la trasformazione politica della Lega che è diventata europeista, almeno così sembra … mai riporre troppe speranze in certi cambiamenti. Ma certo è che vedere Borghi e Bagnai votare la fiducia al Governo Draghi è una bella cosa! E’  un piccolo passo avanti per l’Italia è un bel passo in avanti per chi era un sovranista antieuropeista. Dall’altro lato il Partito Democratico definiva Giuseppe Conte il punto di riferimento dei progressisti a un certo punto c’è stato un momento nel quale chi  ha cancellato le primarie lo ha indicato come capo della coalizione  come capo dei progressisti anche se aveva aveva dato una strana prova di sé firmando ad esempio i decreti Salvini o rivendicando il sovranismo e il populismo come alla scuola di formazione politica della Lega e sembrava un PD sotto incantesimo , che Conte fosse l’unico elemento di coesione del centrosinistra e invece oggi il centro-sinistra ha una possibilità diversa anche perché diciamolo chiaramente 5 stelle sono dilaniati se voii pensate che questa divisione interna 5 Stelle mi provochi tristezza avete sbagliato persona. Io penso che è la fine della esperienza politica di chi è nato col Vaffa Day. Di chi voleva aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno e oggi si limita a cercare di mantenere quanto più poltrone è possibile, dalle poltrone sulle autostrade e sulle infrastrutture in Piemonte e  Valle d’Aosta fino a la corsa ai sottosegretari dimostra che la grande retorica la grande narrazione del Uno vale uno è diventata una narrazione un po’ diversa uno vale l’altro purché si resti al potere: questa è la rivoluzione in corso. Io vorrei stare pure a parlare con voi di come potrà cambiare la politica italiana nei contenuti, di come possiamo rilanciare su tante questioni.

Ci sono dei momenti anche belli di discussione tante battaglie che sembravano assurde sono diventando battaglie condivise, da quelle più banali applicazione del bonus diciottenni quello che chiamavano bonus Renzi, ieri un maestro come Stephen King ha scritto parole molto belle su quel bonus cultura che è un modo per dire ragazzi voi siete cittadini! Oggi non c’è nessuno che mette in discussione questo dato di fatto cioè che il RDC non  ha funzionato persino la proroga dei Navigator molto discutibile è la dimostrazione che quello strumento non funziona una proroga a tempo finalizzata a capire come cambiare tutto il sistema della politica del lavoro che qualcuno aveva immaginato di poter presentare come la fine della povertà da un terrazzo di Palazzo Chigi. La povertà è una cosa seria, la povertà si combatte creando benessere, ricchezza posti di lavoro non producendo decreti perché se crei una impostazione culturale che si dipende dalla Stato,  ciò è uno statalismo che fa del male al suo interno. Noi riprenderemo Il punto fondamentale è che su questi temi continueremo a discutere e poi lascerò una proposta perché possiamo discutere la prossima settimana in modo molto forte.  Cha vinto la sfida della crisi di governo ora deve decidere cosa fare da grande Ci dicono ma voi avete solo 2% … io dico che se con il 2% abbiamo combinato tutto quello che abbiamo combinato in questi mesi, figuratevi cosa avremmo potuto fare se avessimo avuto il 10%! A tutti  quelli che dicono come può un partito politico pretendere di dettare la linea avendo il 2% rispondo: si chiama politica,  come può l’uomo più impopolare d’Italia mandare a casa il più popolare. Non ci sono solo i sondaggi nella esperienza Democratica, chi vive di sondaggismo non si rende conto che il sondaggio è un istante: non a caso adesso sono già altri gli uomini più popolari in Italia perché il sondaggio di per sé non fonda una cultura politica. Ma di come vogliamo arrivare alle elezioni politiche 2020 le lezioni si terranno tra 24 mesi in questi 24 mesi saranno passaggi importanti sui quali non è facile da adesso capire come posizionarsi. Quindi abbiamo bisogno anche del tempo per discutere tra di noi. Penso innanzitutto alle elezioni amministrative di ottobre 2021, si voterà Roma, Torino e Bologna e Siena,   Regione Calabria a Trieste, 6 città capoluogo di grande importanza una regione Sicilia di grande significato e di grande forza simbolica qual è quello di sì poi a gennaio del 2022 ci sarà l’elezione a presidente repubblica particolarmente caldo veramente delicato dovremmo essere in condizioni di eleggere un presidente della Repubblica capace di tenere viva la forte impostazione anti sovranista europeiste di Sergio Mattarella a cui va il nostro deferente saluto e ringraziamento per essere un valido punto di riferimento. Poi elezioni il   22 in contemporanea con il passaggio fondamentale delle elezioni presidenziali francesi e qui ci sarà una partita importante, il comune più importante che andrà al voto sarà a Palermo in realtà nella quale ITALIA VIVA  è  forza di maggioranza relativa il primo partito a Palermo del Consiglio quale Palermo e poi nel mese di novembre le elezioni regionali siciliane sono da sempre anticipatrici di ciò che avviene a livello nazionale, qualche mese dopo con le politiche e noi abbiamo tutte le condizioni di potere arrivare oltre la doppia cifra ma dovremmo in questo periodo dedicarci con particolare attenzione a un progetto Sicilia che è un argomento sul quale già abbiamo iniziato a lavorare.  

Allora cosa può fare Italia Viva in questa fase?  Questo è uno dei temi perché andare controcorrente non è facile tutti i giorni sei sotto attacco qualsiasi cosa accada ti massacrano e del resto ci siamo abituati ricorderete, siamo partiti con il vento in poppa alle stazione Leopolda del 2019 immediatamente dal giorno dopo prima tramite indagini e altro, …….occasioni di incontro come effetto assolutamente secondario ma comunque importante sulla politica quello di non avere l’occasione di incontro ed è un tema che sicuramente blocca. Io penso che sia un grandissimo problema che non riguarda innanzitutto la crescita psicologica dei nostri figli. Che cos’è la mancanza di un abbraccio, anche nella  tradizione letteraria, Omero con  Ulisse, Virgilio con Enea, Dante in Purgatorio. Ma è un grande momento nel quale la mancanza della esperienza fisica della mancanza di un abbraccio è la migliore rappresentazione simbolica della morte …  questo è aprirebbe uno scenario molto affascinante e suggestivo di discussione tra di noi:  la lontananza come caratterizzazione e la prossimità come reazione … e su questo sarebbe davvero affascinante discutere. Il punto è che in questo scenario puoi decidere che cosa fai e io vorrei farmi oggi qui una proposta.

Secondo alcuni noi eravamo finiti, molte volte finiti! Me lo dico da 10 anni dicono che … dopo le primarie con Bersani avevano definito finiti; poi che dopo le elezioni 2013 governo Letta eravamo finiti; poi che dopo la  sconfitta al  referendum eravamo finiti. E  poi la nostra vittoria il governo Salvini Di Maio che sembrava un governo che sarebbe durato trent’anni … “e noi eravamo finiti”  e poi la crisi di governo e “noi eravamo finiti” e invece noi siamo sempre qui e dobbiamo decidere come impostare la nostra capacità di organizzazione e di strategia con la mia proposta di oggi che è quella di fare la Primavera delle idee. Gli amici li avevano fatto un lavoro straordinario in questi mesi, Ettore che ringrazio perché riuscire via zoom a costruire un partito è un’impresa che sfiora l’impossibile aggiungo buona ma non sia soltanto la campagna. Ci sono dei comuni in cui vi ho fatto più del 20% ci sono delle superiori a quelle sarde in cui mi ha fatto più del 20 % particolarmente radicata ma oggi abbiamo bisogno di fare un passo in più come va fatto questo passo qui si apre la discussione ci sono quelli che vogliono una maggiore democratizzazione e anche che vai a fare i congressi vecchio stile tutte le esigenze comprensibile stare in un partito sempre di democrazia interna ai sensi del nostro articolo 49, dall’altro lato possiamo nemmeno immaginare che abbiamo lasciato l’altra, che caratterizza la nostra identità, che oggi abbiamo europeizzato la politica portando Draghi a Palazzo Chigi … come famiglia liberaldemocratica UE come possiamo declinare questa esperienza in Italia che un tema di grandissimo livello.

E naturalmente c’è la discussione su quali punti abbiamo oggi sintonia col governo …  condividere insieme  significa aprirsi ascoltare utilizzare questo tempo senza elezioni per entrare in sintonia con la realtà profonda del paese come cantieri abbiamo già iniziato. Dobbiamo adesso in qualche modo avere un Format, un metodo un modo di azione.

Immagino che tutti i comitati, che tutti i parlamentari, che tutti i consiglieri regional,i che gli eletti sindaci consiglieri comunali da qui al 21 di giugno potranno fare … io lo farò una volta alla settimana …… vorrei che il nmostro agire sia ispirato da un criterio di omogeneità perché questi incontri queste riunioni siano  elementi di condivisione di supporto di stimolo …ma anche che si impari qualcosa cioè io immagino una serie di appuntamenti su tanti settori dalle questioni organizzative,  alla Geopolitica dalle questioni economiche, al tema della riforma fiscale fino al rilancio delle Infrastrutture e lo sblocco dei Cantieri, alla politica giovanile fino alla grande questione sul come l’Italia potrà tornare a giocare un ruolo da protagonista fino a questioni più complicate di macroeconomia che comunque vanno affrontati ciascuno in una sorta di mix tra i cantieri che già stiamo organizzando …la transizione ecologica e coinvolge o su questo Roberto Cingolani e naturalmente tutti quelli che vorranno iscriversi perché a questi incontri che sanno pubblicizzare ciascuno potrà iscriversi lasciando il numero di telefono e l’email e discuteremo che cosa dopo tre mesi. La Primavera delle idee essere nelle condizioni di strutturare non solo una adeguata rete organizzativa di Italia viva ma anche e soprattutto una piattaforma contenutistica programmatica ideale che ci permetta di stare da protagonisti nel dibattito politico che non verrà se noi stiamo dalla mattina alla macchina la sera soltanto a difenderci dalla colata di fango non andiamo da nessuna parte. Parliamoci chiaro io per primo sono oggetto di questa colata di fango di fake news e io per primo farò sentire la mia voce. Ho praticamente finito di scrivere un libro l’ennesimo ma sarò felice di poter girare la mangio nelle forme ovviamente che saranno possibili si chiamerà Controcorrente proprio contro le ragioni di chi odia e contro tutte le fake news che h dovuto subire dalle banche, al  Medio Oriente dalle questioni giudiziarie agli attacchi personali sarà un modo non per togliersi qualche sassolino dalla scarpa ma per provare a costruire un messaggio non abbandonatevi alla depressione se tutto quello che vi dicono addosso e falso Siate forti siate capaci di essere leader non follower abbiate la dimensione di chi sa andare controcorrente in un tempo nel quale la mentalità è sempre la stessa la mentalità vorrebbe portare tutti a pensare allo stesso modo. Questo è il mio primo impegno un libro e lo farò volentierissimo. Naturalmente  faremo la battaglia, la stiamo facendo e continuiamo a farla in sede giudiziaria come è stato fatto che sia Io sono per la libertà di informazione ma la libertà di informazione e libertà di diffamazione e quindi se tu dici che io sono incapace hai diritto di dirlo se tu dici il falso su di me non hai più detto di dirlo però tutta questa parte difensiva Io vorrei che noi giocassimo attacco non catenaccio ma calcio totale e per andare all’attacco questa grande campagna di primavera delle idee è un modo bellissimo per andare a trovare nuove persone per andare a scoprire i nuovi talenti già chi sta facendo i cantieri Baby centinaia e centinaia di persone che si avvicinano abbiamo più iscrizioni di quelle che immaginavamo di avere tanta gente ci dà una mano a livello di quello che pensavamo di avere questa grande la vera delle idee sui contenuti sulla organizzazione in Italia di base al modo per far saltare questo tempo e anche lo dico con molta chiarezza per andare dritto sul tutto a gestire la protagonista il passaggio che partirà da settembre noi se vuoi sapere che a settembre non avevo a scuola di formazione 1/2 3 settembre a Ponte di lei anzi che vuole iscriversi lo faccia. Siamo già oltre 400 ragazzi under 30 iscritti e cercheremo di accontentare tutti stavolta a differenza del passato però è fondamentale e chi vuole scriverti che guardarci in faccia che vuole iscriversi lo faccia è il più rapidamente possibile. Ddall’altro lato a novembre torna la Leopolda e  sarà un momento di grande riflessione e sappiamo però che cosa accadrà. Secondo me il  Partito Democratico guidato da Enrico Letta a cui va il mio sincero augurio di buon lavoro che rappresenta oggettivamente una svolta rispetto all’epoca di Zingaretti …le prime parole del nuovo segretario del PD: “Non ci sia più o con te o morte”….  Parliamoci chiaro le parole sono parole interessanti ma sulle sole parole non è difficile trovarsi d’accordo. Infatti se davvero si vuole affermare l’inizio di una nuova stagione della cultura riformista passiamo dalle parole ai fatti … lanciamo la sfida sui contenuti a chi si proclama riformista.

il primo tema della Giustizia si sta dalla parte dei garantisti o si sta dalla parte di travaglio e dei giustizialisti e dell’atteggiamento che hanno avuto i grillini in questi anni semplice la vicenda Eni grida vendetta Io sono andato in Parlamento a difendere Claudio Descalzi e Paolo Scaroni. Per quello che volevano le loro dimissioni  perché avevo un avviso di garanzia …  anni di processi di spese legali e alla fine è dimostrata che quella vicenda non esisteva,  il fatto non sussiste!  Voglio citare e scusarmi con lui a nome della nostra comunità politica Edoardo rixi parlamentare leghista  assolto per la vicenda delle spese pazze in Liguria non soltanto lui anche altri ma è un modo per riconoscere un avversario politico la dignità che spesso gli è stata tolta sulla giustizia … da che parte si sta sulla prescrizione … dalla parte del diritto e della civiltà giuridica o dalla parte di Bonafede il primo tema…  vogliamo essere riformisti vediamo in Parlamento c’è una maggioranza garantista da che parte sta il Partito Democratico sta con noi o sta con i 5 Stelle

Secondo punto. Noi abbiamo un grande tema, il SUD: al  sud si va avanti con lo statalismo l’assistenzialismo il reddito di cittadinanza o si fa un grande lavoro di sblocca cantieri vero che porta il sud a camminare con le proprie gambe? Questo passaggio è cruciale perché la differenza tra riformisti e non riformisti non si fa con i commenti si fa con l’assunzione di responsabilità ad esempio sul tema del reddito di cittadinanza che non ha funzionato. Dice …ah ma tu non vuoi combattere la povertà quando io sono arrivata dal governo sulla povertà c’erano solo 20 milioni che io ho portato ad alcuni miliardi! La mia domanda è molto semplice se si sta dalla parte dello sblocca cantieri o si sta dalla parte del reddito di cittadinanza ?

Terzo punto il tema dei diritti c’è una certa sinistra che da sempre evoca i diritti senza combattere davvero per realizzarli voglio fare un esempio concreto per decenni la sinistra ganizzato convegni sulle unioni civili ha cambiato il nome: una volta erano i dico una volta erano i pacs etc.  Noi siamo quelli siamo intervenuti per legge di frontye a una  sinistra che avrebbe continuato a evocare questo tema come elemento identitario. E la  stessa cosa che accade con le donne si fanno grandi discorsi sull’importanza della presenza femminile giorno dopo ti metto solo uomini al governo … questo atteggiamento che ha caratterizzato una certa parte della sinistra rischia di essere oggi di nuovo evocato sulla questione dello ius soli o di altre questioni come la riforma del terzo settore, la cooperazione internazionale la riforma dello spreco alimentare, la legge sull’autismo etc.

Noi abbiamo fatto molto rischiando e pagando un prezzo in termini di consenso ma facendo una cosa per noi giusta.

Si è riformisti non se si evocano dei diritti ma se si organizzano delle riforme e a questo punto sul lavoro si parte dal presupposto che il lavoro lo creano le imprese non la legge sul reddito di cittadinanza! il Jobs Act è diventato di nuovo elemento di strategia del governo nel silenzio dei più perché ci si vergogna a dire che la devoluzione che avevamo immaginato era giusta! Ma il punto fondamentale è lo vogliamo dire che il Jobs Act non ha diminuito ma aumemtato il lavoro!….  e su questo tema volentieri raccogliamo la sfida riformista del Partito Democratico dicendo che siamo pronti al confronto su tutti i punti ma che …

… va spezzata insieme la catena d’odio che la poesia italiana ha creato in questi anni e che ha un grande responsabile atteggiamento di Beppe Grillo partito con il Vaffa Day proseguito con l’insulto degli avversari proseguito con la scelta di attaccare personalmente come persona fisica l’avversario politico, non per le sue idee ma per le sue caratteristiche e atteggiamento rivendicato in tutti i talk show da testate editoriali dirette da pregiudicati (il pregiudicato è chi è stato condannto con semtenza passata in giudicayto). Grillo in politica ha sdoganate la cultura dell’aggressione personale chi non la pensa come lui. È bellissimo dare un nome nuovo … io ti darò un nome nuovo e  Simone diventa Pietro e su questa pietra si edifica la chiesa … cambiare il nome dare un soprannome quando due persone si incontrano e si vogliono bene si chiamano con un diminutivo è bello, ma è un atto di amore … ma nella  cultura politica dell’odio cambiare il nome e definire il mondo l’avversario “cazzaro” o  con altri epiteti è una vera aggressione …perché è chiaro che se la cultura riformista PD accetta di stare nella sfida dell’Italia del 2023 on chi vive la cultura dell’olio c’è una contraddizione in termini bisogna probabilmente che nell’arco dei prossimi mesi delle prossime settimane dei prossimi giorni noi siamo in grado di capire che cosa significa una cultura riformista e come affermare questa cultura riformista nella pratica di tutti i giorni … Chi non vuole stare in una casa come quella è ITALIA VIVA fa bene andare via,  nessuno di noi mette dei lucchetti in uscita è giusto che chi non se la sente di condividere questa esperienza e ha voglia di fare altro , se ne esca. Noi siamo partiti in 30 parlamentari altri ne somno arrivati, qualcuno è uscito. Il punto è …vedere che nei prossimi  altri arrivi …in punto è la scommessa di oggi che ha di fronte Italia Viva la scommessa vincere la partita politica dopo che abbiamo messo in minoranza il populismo in questo paese e allora amici è il momento di dire addio all’inverno è ancora molto lunga la strada per uscire dalla pandemia vaccini e bonifici, bonifici e vaccini. Questa è l’unica soluzione ma si vede finalmente l’inizio della Primavera noi non limitiamoci ad aspettarla.

Costruiamo costruiamo la colla politica ho dato vita al governo Draghi per una emergenza che era l’emergenza al contempo economica sanitaria ed educativa, questa emergenza ha portato a stare insieme a persone con le quali non ci saremmo mai candidati alle elezioni e diciamolo per quello che ci riguarda non ci candideremo mai. Questo messaggio sia  chiaro a Salvini, Meloni, Di Maio, Di Battista perché questo è il nostro posizionamento. In questa stagione staremo a parlare soprattutto di contenuti quello che faremo insieme a voi dal 21 marzo al 21 giugno in questa primavera delle idee ma quello che faremo anche e soprattutto nelle prossime settimane e nei prossimi mesi abbandoniamo quella che Mino Martinazzoli chiamava la retorica mistica delle alleanze di cui noi oggi non abbiamo bisogno un mese fa il proporzionale … la riduzione dei parlamentari una sorta di salvagente .. oggi siamo già passati dalla promozione al Mattarellum  sono segni di cambiamento molto interessante … io dico che alla fine ho l’impressione che non se ne farà di niente ma staremo a vedere noi siamo pronti ad andare avanti con qualsiasi legge elettorale quello che è certo è che oggi la priorità è parlare di politica e rifiutare quella cultura d’odio … se andiamo dalla cultura d’olio poi alla fine arrivano i Boss e se non ci fanno paura le minacce.  Certo ci colpiscono anche se non ci fermano le considerazioni di organo ufficiale della rivista dei giudici di magistratura democratica che dicono intorno al senatore Renzi va aspetto un cordone sanitario io trovo che questa frase sia enorme e trovo sorprendente il silenzio dei più ma penso anche con George Herbert che la miglior vendetta è vivere bene! Allora basta con le polemiche: da domani parte questa grande primavera delle idee. Ma questi tre mesi che abbiamo di fronte a noi per organizzare in modo definitivo il nostro partito rilanciare in modo compiuto sui contenuti scoprire Nuovi Talenti tra di noi e poi l’appuntamento del 2 settembre con la scuola di formazione poi da Leopolda etc…. a Noi siamo quelli che rischiano, che si prendono del pazzo   il  mio grande amato Chesterton diceva che pazzo è colui che ha perso tutto tranne la ragione.

In questi mesi mi hanno dato del pazzo tante volte … l’idea di essere stato al vostro fianco di avervi avuto al mio fianco in questa stagione è stato per me un elemento straordinario perché ho capito che non eravamo noi quelli fuori di testa che stavamo facendo una cosa utile per il paese …e che se continueremo a mettere al centro non il nostro interesse ma l’interesse delle degli italiani avremo ancora molto da fare e molto da divertirci. Sì è vero: quello che abbiamo fatto in questi mesi già varrebbe da solo come la più bella avventura ma ancora più bella è quella che dobbiamo ancora scrivere e lo faremo insieme.

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ASSOCIAZIONE CULTURALE RESTART TRENTINO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Marzo, 2021 @ 7:12 am

Detto altrimenti: coltivare pensiero, generare futuro    (post 4627)

Ieri si è svolta (via web causa pandemia) l’Assemblea annuale dell’Associazione Restart Trentino, fondata su iniziativa dell’allora non ancora senatrice Donatella Conzatti il 20 gennaio 2017 e presieduta per il secondo triennio consecutivo dal sottoscritto.

Restart Trentino è un’associazione culturale, un incubatore d’idee e, quindi, uno Spazio Politico, nel senso più nobile del termine. Fra le parole pronunciate il 5 febbraio 2017 all’evento di presentazione, ho scelto queste: sollecitiamo la produzione di idee per il progresso della polis. In questo senso, sì, certo, facciamo Politica cercando una nuova strada, dialogando, per la costruzione del Bene Comune, che è quello “realizzato con la partecipazione iniziale e attiva di ognuno”. Libertà (di scegliere consapevolmente); coraggio (nell’esprimersi); cambiamento (in favore dei giovani); parità (di genere): le nostre parole chiave. Eventi pubblici realizzati 2017-2020:

– Riavviamo il sistema.
– Non ultimi: Parità di genere.
– La comunicazione.
– I giovani oggi.
– Il lavoro giovanile.
– Anna che sorride alla pioggia (famiglie con figli con sindrome di Down).
– E se Mentana avesse ragione: la nostra Autonomia speciale.
– Vivere territori di confine.
– Come Stelle portate dal vento (famiglie con figli con sindrome di Down).
– Magalizzi e Cattani, due giornalisti da ricordare.

Ieri erano presenti una trentina di soci fra i collegati e i deleganti, un risultato significativo dati i tempi. Fra le prossime iniziative: “Speriamo sia femmina”, sulla base della constatazione che fra tutte le Regioni Italiane una sola ha il Governatore al femminile; un altro evento su temi vari, quali il voto ai sedicenni e la costruzione di una nuova finanza mista pubblico privata.

Per iscriversi o essere aggiornati, potete telefefonarmi al 335 5487516 o scrivermi riccardo.lucatti@hotmail.it

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GOVERNARE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Marzo, 2021 @ 11:41 am

Detto altrimenti:  un paese, un piano di sviluppo aziendale, singoli progetti, oggi  (post 4625)

FUNZIONIGRAMMA E NON ORGANIGRAMMA: SEMPLICITA’ E’ RISULTATO.
In ogni campo oggi “governare” è sgomberare il campo, esercizio titanico di semplificazione, meno risorse che assorbano il pensiero, meno dispersione, canali di comunicazione ridotti all’osso, con una vera guerra alle LITURGIE DELLA COMUNICAZIONE. Si vince con poche idee, precise, battenti … si deve creare una gabbia di sicurezza che consenta di individuare e spingere ai margini le poche figure residue di intellettuali, genericamente perditempo, ancora convinti che la discussione sia un valore e il contraddittorio e l’anima del progresso. Costoro vogliono il riempimento di mansionari precisi, di schede, badando che la “condivisione” avvenga semplicemente su formulari precompilati. Dietro tutto ciò si cela la ricerca del consenso sulla propria persona più che del confronto: una formula sofisticata di manipolazione che consente di dettare temi, e, possibilmente, suggerire anche le risposte. Per costoro, “coordinare”, “gestire” da strumenti operativi in grado di risolvere problemi organizzativi e di governo pratico, sono diventati una vera e propria ideologia aziendale. (Pier Luigi Celli, “Il potere, la carriera e la vita – Memorie di un mestiere vissuto controvento” Ed. Chiarelettere).

UN PROGETTO, TRE APPROCCI DIVERSI
Prendiamo un progetto a caso: una funivia che colleghi una città ad un suo quartiere montano.
1) Funivia? Cavi? Motori? Avanti gli ingegneri! Il resto è contorno. Questo è un approccio. In questo caso il capo Progetto è un ingegnere.
2) Un secondo approccio è: come si inserisce l’impianto nel sistema dei trasporti e della viabilità della zona? Come si può coordinare con il suo sviluppo turistico e urbano-sociale? Quale assetto societario conviene che abbia il progetto? Come finanziarlo? Come renderlo economico? In questo caso il Capo Progetto è un manager despecializzato, formatosi nel general management e nella finanza. Dice …ma … e l’ingegnere? Scialla raga, calma; io non dubito che l’ingegnere coinvolto sappia progettare e realizzare perfettamente la parte meccanico-strutturale: ci mancherebbe altro!
3) Terzo approccio: si fanno sviluppare molti progetti separatamente: uno meccanico, uno urbano, uno turistico, uno societario, uno finanziario, uno economico, uno strutturale. Dopo basta “solo” coordinarli fra di loro … chevvoletecchesiamai?

RECOVERY FUND, PLAN
La stessa, sacrosanta, legittima e doverosa esigenza che ha avvertito a suo tempo Matteo Renzi e Italia Viva di conoscere quello che si stava facendo circa il Recovery Plan, la stessa, dicevo, l’avvero io, semplice cittadino in termini di metodo:
– Dove e come nascono le proposte di progetto
– Attraverso quali canali si portano avanti
– Chi decide se inserirle nel Piano
– Qual è il percorso dei fondi in entrata

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AMMINISTRAZIONE E POLITICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Marzo, 2021 @ 9:07 am

Detto altrimenti: politica e amministrazione       (post 4624)

 Si ritorna al primo significato, quello dell’antica Grecia: teknè politikà, tecnica della gestione della città stato. Oggi usiamo solo “politica”, un aggettivo sostantivato: stiamo però attenti a non perderci per strada la teknè!

Quando da V.I.P. Vecchietto In Pensione (normalmente Vecchietto In Paganella, ma quest’anno …) ho iniziato a “fare politica attiva” io, da ex capo azienda, CEU e P-AD, proponevo progetti, investimenti, gestioni e mi sentivo dire “la tua è amministrazione, ora dobbiamo fare politica”.

E invece … invece ora – soprattutto a causa delle necessità emerse ex pandemia – tutti a fare “amministrazione”, anche i “politici”! E allora mi sono detto: forse c’è più spazio anche per te, per il contributo di managerialità che puoi portare.

Ad esempio, quando vedo che le organizzazioni si strutturano per organigrammi, propongo che si operi per funzionigrammi e diagramma dei flussi; quando vedo che si opera per linee di specializzazioni, propongo che si operi per Progetti multidisciplinari e Capi Progetto; quando vedo che le idee e i progetti sono condotti alla fase della loro eventuale approvazione attraverso la catena dell’organigramma, propongo che ogni Capo Progetto possa esporre direttamente il suo lavoro e le sue tesi “là dove si puote ciò che si vuole” , ovvero nel luogo dove si decide.

La comunicazione della teknè poi è diversa a secondo della posizione e del tempo in cui ci si trova quando la si produce: maggioranza, opposizione, in operatività, al governo, in campagna elettorale.

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LE MINACCE AL PRESIDENTE MATTARELLA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Marzo, 2021 @ 6:29 am

Detto altrimenti: attacco alla Democrazia Parlamentare    (post 4623)

Attenzione! Al di là delle risultanze dell’indagine, purtroppo un primo risultato negativo è già in arrivo: avere dimostrato che “si può fare”, che la Persona del Presidente non è inattaccabile (sia pure a rischio di giustissime, pesanti sanzioni). Si tende ad incrinare comunque l’immagine, a cercare di distruggerla; poi a isolare, poi a eliminare. La stessa tecnica delinquenziale utilizzata contro Matteo Renzi. E non mi si dica, con tono di superiorità e sufficienza “Ma che accostamento fai … si tratta di due persone ben diverse …” perchè io non sto confrontando due Persone diverse, bensì i due attacchi uguali a quelle Persone.

La stessa tecnica dissacrante di “Occorre mettere una cintura sanitaria intorno a Renzi”; “Apriremo il parlamento come una scatola di sardine”; “Presto il parlamento non servirà più”; “E’ inutile che una componente del governo e del parlamento insista per vedere come stiamo organizzando la pianificazione del Recovery”; “Permettiamo, anzi, invitiamo la RAI a dileggiare una componente politica e di governo per di più senza contraddittorio”: dicesi nuovo Minculpop, che nel ventennio era il Ministero della Cultura Popolare e oggi è la RAI- “Ministero” per in … chiappettare la mente del popolo” (scusate il termine, prometto che non lo farò più!).

“Le parole sono pietre” scriveva Don Lorenzo Milani ad una professoressa …

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L’ETA’ DI MEZZO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Marzo, 2021 @ 2:27 pm

Detto altrimenti: no, non mi riferisco al Medio Evo … (post 4622)

Hai vissuto una vita intensa, ricca anche di esperienze di lavoro ai massimi livelli, sei soddisfatto. Ti metti a disposizione del sistema, per cercare di trasmettere agli altri quella tua “ricchezza” e ti accordi di essere … a metà del guado: troppo vecchio per aspirare a posizioni alle quali del resto tu non aspiri; troppo giovane rispetto alle esperienze di vita e di lavoro maturate oggi dai … quarant-cinquantenni, tu che quelle loro esperienze hai vissuto ieri solo dalla sponda opposta, quella sulla quale sedevano i sessantenni et ultra. Evvabbè …

Un esempio? Voglio testimoniare (non “insegnare”) e ricordare cosa accadde alla lira e alla finanza italiana qualche anno dopo la cessazione degli Accordi di Brettonm Woods (quelli sulla fissità dei cambi). Era la seconda metà degli anni ’70:  

  • svalutazione del 12%.
  • Feroce stretta creditizia e valutaria.
  • Costo del denaro effettivo annuo tra il 20 e il 40%.
  • Obbligo di pagare le importazioni a debito di conti anticipo in divisa estera.
  • Obbligo per gli importatori di versare a Bankitalia su un cinto vincolato per sei mesi e infruttifero una somma pari alla metà dei relativi pagamenti all’estero.

Questo perché non c’era l’Euro. Ma se non mettiamo mano sin d’ora alla crescita dell’indebitamento, prima o poi non è escluso che ci chiedano di uscire dall’Euro. E allora … Dice: ma tu sei un pessimista? No raga, scialla: io mi auguro, spero e e credo nel bene ma mi preparo al peggio.

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FINANZA PUBBLICO-PRIVATA LOCALE BOR, BOP, BOC: Buoni Ordinari Regionali, Provinciali e Comunali

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Marzo, 2021 @ 7:06 am

Detto altrimenti: de iure còndito e de iure condendo (post 4621)

Prendo lo spunto dai Bond Irredimibili Rendita non-di-debito già emessi dalle banche italiane (Banca Intesa Sanpaolo, 25 agosto 2020, 1,5 mildi a fronte dei quali ha ricevuto richieste di acquisto per 6,5 mildi!), Bond che ovviamente che possono essere emessi dagli Stati nazionali e anche dall’UE (per inciso, sarà interessante vedere come quella banca avrà classificato quell’emissione nel suo bilancio al 31 dicembre 2020, cioè non fra i propri debiti!), per parlare dei Bond locali BOR, BOP, BOC.

Mi riferisco infatti alle emissioni dei titoli di debito pubblico degli Enti Locali previsti dall’art. 35 della legge 23/12/94 n.724, che prevede, per le risorse così ottenute, il vincolo di destinazione a investimenti in specifici progetti di importanti opere pubbliche (funivie, interramenti ferroviari, etc.). Queste emissioni hanno durata minima cinque anni (la legge però non fissa la durata massima!) e sono convertibili in obbligazioni o in azioni delle società di scopo possedute dagli enti emittenti. Il loro rendimento può essere superiore fino a un punto rispetto a quello del corrispondente titolo statale.

Una proposta: che quel “possedute” si possa riferire anche a SpA miste pubblico-private a maggioranza azionaria pubblica.

Partendo da questa situazione, si potrebbe ipotizzare – sulla scia delle emissioni di irredimibili bancari – l’emissione di Bond locali irredimibili, cioè senza scadenza: l’unica modifica legislativa dovrebbe essere quella che autorizzi di remunerarli oltre quell’1% in più concesso agli attuali bond locali, magari con il tasso di rendimento rivedibile.

Una proposta: che il legislatore autorizzi un primo esperimento locale su di un Comune pilota, magari un comune turistico, per trasformare i propri turisti in investitori.

Gli investitori si troverebbero ad avere acquistato un’interessante rendita perpetua, che potrebbero disinvestire vendendo il titolo sul mercato. Gli enti pubblici potrebbero raccogliere denaro vedendo vedrebbero diminuire il livello del loro indebitamento, perché l’emissione di titoli senza scadenza di rimborso non costituisce un debito.

Una proposta: la certezza dei flussi di rendimento e potrebbe essere garantita dalla fidejussione di un pool di banche locali.

Quanto sopra potrebbe essere congiunto con la rivalutazione di istituti già esistenti quali le società di scopo, di general management, miste pubblico private e con le tecniche del project financing: tutto ciò nel senso di sensibilizzare il cittadino alla realizzazione del “Bene Comune” che non è una piazza o una scuola (che sono beni pubblici, collettivi), ma che è “quel Bene realizzato sin dall’inizio con il contributo attivo di tutti”.

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RINNOVO CONCESSIONE A22

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Marzo, 2021 @ 6:57 am

Detto altrimenti: perche’ chiediamo il rinnovo diretto della concessione A22 all’attuale SpA mista a capitale a grande maggioranza pubblica   (post 4620)

Si sono individuate e configurate la SpA come la forma giuridica migliore per la gestione dei fatti economici finanziari.
Nelle SpA gli azionisti definiscono lo Statuto, la composizione del CDA-Consiglio di Amministrazione; approvano o meno i bilanci. Il governo è del CDA, la gestione della DG-Direzione Generale.

Il settore pubblico in molti casi ha ritenuto di adottare la forma di SpA possedute al 100% per la gestione di suoi fatti economici finanziari. Tuttavia

1) ha creato organi esterni alla sua SpA con poteri di governo e controllo, separando il potere (ricondotto in capo all’ente pubblico) dalla responsabilità (lasciata in capo agli organi della SpA) = mancanza di motivazione = mancanza di risultati;
2) non ha arricchito la propria SpA delle competenze manageriali private;
3) ha escluso la possibilità di apporto di denaro fresco da parte dei privati sotto forma di aumento di capitale diretto; di conversione in azioni di obbligazioni Regionali, Provinciali, Comunali; di sottoscrizione di Titoli Pubblici Irredimibili di Rendita a destinazione di investimenti specifici.

In alternativa il settore pubblico ha aperto il capitale sociale della propria SpA ad una percentuale minima di azionariato privato (caso della società Autobrennero, gestore della A22). In tal caso, in occasione del rinnovo della concessione, si pretenderebbe che per ottenere l’affidamento diretto (senza gara UE), si debbano estromettere gli azionisti privati e ricondurre la Spa a quella forma in house assolutamente inefficiente.

Quanto meno si replica: in UE esistono casi di affidamento diretto a SpA miste pubblico private a stragrande maggioranza di azionariato pubblico. Quindi nel caso dell’A22 ci si potrebbe rifare a questi casi.

In casi futuri si potrebbe esperire una gara UE per la individuazione degli azionisti privati di minoranza, poi tenuti a prestare alla SpA le “prestazioni accessorie” di cui all’art. 2345 del Codice Civile, essendone remunerati: ad esempio, prestazioni quali la gestione della SpA e/o la progettazione di investimenti. Indi è possibile affidare direttamente a questa SpA mista incarichi e concessioni, quale, ad esempio, la progettazione del sistema di governo della mobilità pubblica o il lancio della gara UE per la realizzazione di importanti infrastrutture.

Panta rei, tutto scorre: la realtà, le esigenze, le esperienze … anche la prassi e la legge.
F.to Riccardo Lucatti, Coordinatore del Tavolo Finanza ed Economia Mista di ItaliaVitaTrentino.

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