ASSOCIAZIONE CULTURALE RESTART TRENTINO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Marzo, 2021 @ 7:12 am

Detto altrimenti: coltivare pensiero, generare futuro    (post 4627)

Ieri si è svolta (via web causa pandemia) l’Assemblea annuale dell’Associazione Restart Trentino, fondata su iniziativa dell’allora non ancora senatrice Donatella Conzatti il 20 gennaio 2017 e presieduta per il secondo triennio consecutivo dal sottoscritto.

Restart Trentino è un’associazione culturale, un incubatore d’idee e, quindi, uno Spazio Politico, nel senso più nobile del termine. Fra le parole pronunciate il 5 febbraio 2017 all’evento di presentazione, ho scelto queste: sollecitiamo la produzione di idee per il progresso della polis. In questo senso, sì, certo, facciamo Politica cercando una nuova strada, dialogando, per la costruzione del Bene Comune, che è quello “realizzato con la partecipazione iniziale e attiva di ognuno”. Libertà (di scegliere consapevolmente); coraggio (nell’esprimersi); cambiamento (in favore dei giovani); parità (di genere): le nostre parole chiave. Eventi pubblici realizzati 2017-2020:

– Riavviamo il sistema.
– Non ultimi: Parità di genere.
– La comunicazione.
– I giovani oggi.
– Il lavoro giovanile.
– Anna che sorride alla pioggia (famiglie con figli con sindrome di Down).
– E se Mentana avesse ragione: la nostra Autonomia speciale.
– Vivere territori di confine.
– Come Stelle portate dal vento (famiglie con figli con sindrome di Down).
– Magalizzi e Cattani, due giornalisti da ricordare.

Ieri erano presenti una trentina di soci fra i collegati e i deleganti, un risultato significativo dati i tempi. Fra le prossime iniziative: “Speriamo sia femmina”, sulla base della constatazione che fra tutte le Regioni Italiane una sola ha il Governatore al femminile; un altro evento su temi vari, quali il voto ai sedicenni e la costruzione di una nuova finanza mista pubblico privata.

Per iscriversi o essere aggiornati, potete telefefonarmi al 335 5487516 o scrivermi riccardo.lucatti@hotmail.it

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GOVERNARE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Marzo, 2021 @ 11:41 am

Detto altrimenti:  un paese, un piano di sviluppo aziendale, singoli progetti, oggi  (post 4625)

FUNZIONIGRAMMA E NON ORGANIGRAMMA: SEMPLICITA’ E’ RISULTATO.
In ogni campo oggi “governare” è sgomberare il campo, esercizio titanico di semplificazione, meno risorse che assorbano il pensiero, meno dispersione, canali di comunicazione ridotti all’osso, con una vera guerra alle LITURGIE DELLA COMUNICAZIONE. Si vince con poche idee, precise, battenti … si deve creare una gabbia di sicurezza che consenta di individuare e spingere ai margini le poche figure residue di intellettuali, genericamente perditempo, ancora convinti che la discussione sia un valore e il contraddittorio e l’anima del progresso. Costoro vogliono il riempimento di mansionari precisi, di schede, badando che la “condivisione” avvenga semplicemente su formulari precompilati. Dietro tutto ciò si cela la ricerca del consenso sulla propria persona più che del confronto: una formula sofisticata di manipolazione che consente di dettare temi, e, possibilmente, suggerire anche le risposte. Per costoro, “coordinare”, “gestire” da strumenti operativi in grado di risolvere problemi organizzativi e di governo pratico, sono diventati una vera e propria ideologia aziendale. (Pier Luigi Celli, “Il potere, la carriera e la vita – Memorie di un mestiere vissuto controvento” Ed. Chiarelettere).

UN PROGETTO, TRE APPROCCI DIVERSI
Prendiamo un progetto a caso: una funivia che colleghi una città ad un suo quartiere montano.
1) Funivia? Cavi? Motori? Avanti gli ingegneri! Il resto è contorno. Questo è un approccio. In questo caso il capo Progetto è un ingegnere.
2) Un secondo approccio è: come si inserisce l’impianto nel sistema dei trasporti e della viabilità della zona? Come si può coordinare con il suo sviluppo turistico e urbano-sociale? Quale assetto societario conviene che abbia il progetto? Come finanziarlo? Come renderlo economico? In questo caso il Capo Progetto è un manager despecializzato, formatosi nel general management e nella finanza. Dice …ma … e l’ingegnere? Scialla raga, calma; io non dubito che l’ingegnere coinvolto sappia progettare e realizzare perfettamente la parte meccanico-strutturale: ci mancherebbe altro!
3) Terzo approccio: si fanno sviluppare molti progetti separatamente: uno meccanico, uno urbano, uno turistico, uno societario, uno finanziario, uno economico, uno strutturale. Dopo basta “solo” coordinarli fra di loro … chevvoletecchesiamai?

RECOVERY FUND, PLAN
La stessa, sacrosanta, legittima e doverosa esigenza che ha avvertito a suo tempo Matteo Renzi e Italia Viva di conoscere quello che si stava facendo circa il Recovery Plan, la stessa, dicevo, l’avvero io, semplice cittadino in termini di metodo:
– Dove e come nascono le proposte di progetto
– Attraverso quali canali si portano avanti
– Chi decide se inserirle nel Piano
– Qual è il percorso dei fondi in entrata

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AMMINISTRAZIONE E POLITICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Marzo, 2021 @ 9:07 am

Detto altrimenti: politica e amministrazione       (post 4624)

 Si ritorna al primo significato, quello dell’antica Grecia: teknè politikà, tecnica della gestione della città stato. Oggi usiamo solo “politica”, un aggettivo sostantivato: stiamo però attenti a non perderci per strada la teknè!

Quando da V.I.P. Vecchietto In Pensione (normalmente Vecchietto In Paganella, ma quest’anno …) ho iniziato a “fare politica attiva” io, da ex capo azienda, CEU e P-AD, proponevo progetti, investimenti, gestioni e mi sentivo dire “la tua è amministrazione, ora dobbiamo fare politica”.

E invece … invece ora – soprattutto a causa delle necessità emerse ex pandemia – tutti a fare “amministrazione”, anche i “politici”! E allora mi sono detto: forse c’è più spazio anche per te, per il contributo di managerialità che puoi portare.

Ad esempio, quando vedo che le organizzazioni si strutturano per organigrammi, propongo che si operi per funzionigrammi e diagramma dei flussi; quando vedo che si opera per linee di specializzazioni, propongo che si operi per Progetti multidisciplinari e Capi Progetto; quando vedo che le idee e i progetti sono condotti alla fase della loro eventuale approvazione attraverso la catena dell’organigramma, propongo che ogni Capo Progetto possa esporre direttamente il suo lavoro e le sue tesi “là dove si puote ciò che si vuole” , ovvero nel luogo dove si decide.

La comunicazione della teknè poi è diversa a secondo della posizione e del tempo in cui ci si trova quando la si produce: maggioranza, opposizione, in operatività, al governo, in campagna elettorale.

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LE MINACCE AL PRESIDENTE MATTARELLA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Marzo, 2021 @ 6:29 am

Detto altrimenti: attacco alla Democrazia Parlamentare    (post 4623)

Attenzione! Al di là delle risultanze dell’indagine, purtroppo un primo risultato negativo è già in arrivo: avere dimostrato che “si può fare”, che la Persona del Presidente non è inattaccabile (sia pure a rischio di giustissime, pesanti sanzioni). Si tende ad incrinare comunque l’immagine, a cercare di distruggerla; poi a isolare, poi a eliminare. La stessa tecnica delinquenziale utilizzata contro Matteo Renzi. E non mi si dica, con tono di superiorità e sufficienza “Ma che accostamento fai … si tratta di due persone ben diverse …” perchè io non sto confrontando due Persone diverse, bensì i due attacchi uguali a quelle Persone.

La stessa tecnica dissacrante di “Occorre mettere una cintura sanitaria intorno a Renzi”; “Apriremo il parlamento come una scatola di sardine”; “Presto il parlamento non servirà più”; “E’ inutile che una componente del governo e del parlamento insista per vedere come stiamo organizzando la pianificazione del Recovery”; “Permettiamo, anzi, invitiamo la RAI a dileggiare una componente politica e di governo per di più senza contraddittorio”: dicesi nuovo Minculpop, che nel ventennio era il Ministero della Cultura Popolare e oggi è la RAI- “Ministero” per in … chiappettare la mente del popolo” (scusate il termine, prometto che non lo farò più!).

“Le parole sono pietre” scriveva Don Lorenzo Milani ad una professoressa …

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L’ETA’ DI MEZZO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Marzo, 2021 @ 2:27 pm

Detto altrimenti: no, non mi riferisco al Medio Evo … (post 4622)

Hai vissuto una vita intensa, ricca anche di esperienze di lavoro ai massimi livelli, sei soddisfatto. Ti metti a disposizione del sistema, per cercare di trasmettere agli altri quella tua “ricchezza” e ti accordi di essere … a metà del guado: troppo vecchio per aspirare a posizioni alle quali del resto tu non aspiri; troppo giovane rispetto alle esperienze di vita e di lavoro maturate oggi dai … quarant-cinquantenni, tu che quelle loro esperienze hai vissuto ieri solo dalla sponda opposta, quella sulla quale sedevano i sessantenni et ultra. Evvabbè …

Un esempio? Voglio testimoniare (non “insegnare”) e ricordare cosa accadde alla lira e alla finanza italiana qualche anno dopo la cessazione degli Accordi di Brettonm Woods (quelli sulla fissità dei cambi). Era la seconda metà degli anni ’70:  

  • svalutazione del 12%.
  • Feroce stretta creditizia e valutaria.
  • Costo del denaro effettivo annuo tra il 20 e il 40%.
  • Obbligo di pagare le importazioni a debito di conti anticipo in divisa estera.
  • Obbligo per gli importatori di versare a Bankitalia su un cinto vincolato per sei mesi e infruttifero una somma pari alla metà dei relativi pagamenti all’estero.

Questo perché non c’era l’Euro. Ma se non mettiamo mano sin d’ora alla crescita dell’indebitamento, prima o poi non è escluso che ci chiedano di uscire dall’Euro. E allora … Dice: ma tu sei un pessimista? No raga, scialla: io mi auguro, spero e e credo nel bene ma mi preparo al peggio.

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FINANZA PUBBLICO-PRIVATA LOCALE BOR, BOP, BOC: Buoni Ordinari Regionali, Provinciali e Comunali

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Marzo, 2021 @ 7:06 am

Detto altrimenti: de iure còndito e de iure condendo (post 4621)

Prendo lo spunto dai Bond Irredimibili Rendita non-di-debito già emessi dalle banche italiane (Banca Intesa Sanpaolo, 25 agosto 2020, 1,5 mildi a fronte dei quali ha ricevuto richieste di acquisto per 6,5 mildi!), Bond che ovviamente che possono essere emessi dagli Stati nazionali e anche dall’UE (per inciso, sarà interessante vedere come quella banca avrà classificato quell’emissione nel suo bilancio al 31 dicembre 2020, cioè non fra i propri debiti!), per parlare dei Bond locali BOR, BOP, BOC.

Mi riferisco infatti alle emissioni dei titoli di debito pubblico degli Enti Locali previsti dall’art. 35 della legge 23/12/94 n.724, che prevede, per le risorse così ottenute, il vincolo di destinazione a investimenti in specifici progetti di importanti opere pubbliche (funivie, interramenti ferroviari, etc.). Queste emissioni hanno durata minima cinque anni (la legge però non fissa la durata massima!) e sono convertibili in obbligazioni o in azioni delle società di scopo possedute dagli enti emittenti. Il loro rendimento può essere superiore fino a un punto rispetto a quello del corrispondente titolo statale.

Una proposta: che quel “possedute” si possa riferire anche a SpA miste pubblico-private a maggioranza azionaria pubblica.

Partendo da questa situazione, si potrebbe ipotizzare – sulla scia delle emissioni di irredimibili bancari – l’emissione di Bond locali irredimibili, cioè senza scadenza: l’unica modifica legislativa dovrebbe essere quella che autorizzi di remunerarli oltre quell’1% in più concesso agli attuali bond locali, magari con il tasso di rendimento rivedibile.

Una proposta: che il legislatore autorizzi un primo esperimento locale su di un Comune pilota, magari un comune turistico, per trasformare i propri turisti in investitori.

Gli investitori si troverebbero ad avere acquistato un’interessante rendita perpetua, che potrebbero disinvestire vendendo il titolo sul mercato. Gli enti pubblici potrebbero raccogliere denaro vedendo vedrebbero diminuire il livello del loro indebitamento, perché l’emissione di titoli senza scadenza di rimborso non costituisce un debito.

Una proposta: la certezza dei flussi di rendimento e potrebbe essere garantita dalla fidejussione di un pool di banche locali.

Quanto sopra potrebbe essere congiunto con la rivalutazione di istituti già esistenti quali le società di scopo, di general management, miste pubblico private e con le tecniche del project financing: tutto ciò nel senso di sensibilizzare il cittadino alla realizzazione del “Bene Comune” che non è una piazza o una scuola (che sono beni pubblici, collettivi), ma che è “quel Bene realizzato sin dall’inizio con il contributo attivo di tutti”.

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RINNOVO CONCESSIONE A22

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Marzo, 2021 @ 6:57 am

Detto altrimenti: perche’ chiediamo il rinnovo diretto della concessione A22 all’attuale SpA mista a capitale a grande maggioranza pubblica   (post 4620)

Si sono individuate e configurate la SpA come la forma giuridica migliore per la gestione dei fatti economici finanziari.
Nelle SpA gli azionisti definiscono lo Statuto, la composizione del CDA-Consiglio di Amministrazione; approvano o meno i bilanci. Il governo è del CDA, la gestione della DG-Direzione Generale.

Il settore pubblico in molti casi ha ritenuto di adottare la forma di SpA possedute al 100% per la gestione di suoi fatti economici finanziari. Tuttavia

1) ha creato organi esterni alla sua SpA con poteri di governo e controllo, separando il potere (ricondotto in capo all’ente pubblico) dalla responsabilità (lasciata in capo agli organi della SpA) = mancanza di motivazione = mancanza di risultati;
2) non ha arricchito la propria SpA delle competenze manageriali private;
3) ha escluso la possibilità di apporto di denaro fresco da parte dei privati sotto forma di aumento di capitale diretto; di conversione in azioni di obbligazioni Regionali, Provinciali, Comunali; di sottoscrizione di Titoli Pubblici Irredimibili di Rendita a destinazione di investimenti specifici.

In alternativa il settore pubblico ha aperto il capitale sociale della propria SpA ad una percentuale minima di azionariato privato (caso della società Autobrennero, gestore della A22). In tal caso, in occasione del rinnovo della concessione, si pretenderebbe che per ottenere l’affidamento diretto (senza gara UE), si debbano estromettere gli azionisti privati e ricondurre la Spa a quella forma in house assolutamente inefficiente.

Quanto meno si replica: in UE esistono casi di affidamento diretto a SpA miste pubblico private a stragrande maggioranza di azionariato pubblico. Quindi nel caso dell’A22 ci si potrebbe rifare a questi casi.

In casi futuri si potrebbe esperire una gara UE per la individuazione degli azionisti privati di minoranza, poi tenuti a prestare alla SpA le “prestazioni accessorie” di cui all’art. 2345 del Codice Civile, essendone remunerati: ad esempio, prestazioni quali la gestione della SpA e/o la progettazione di investimenti. Indi è possibile affidare direttamente a questa SpA mista incarichi e concessioni, quale, ad esempio, la progettazione del sistema di governo della mobilità pubblica o il lancio della gara UE per la realizzazione di importanti infrastrutture.

Panta rei, tutto scorre: la realtà, le esigenze, le esperienze … anche la prassi e la legge.
F.to Riccardo Lucatti, Coordinatore del Tavolo Finanza ed Economia Mista di ItaliaVitaTrentino.

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IRI-ISTITUTO PER LA RICONVERSIONE INDUSTRIALE (ANCHE DELL’INDUSTRIA DELLA CULTURA E DEL TURISMO)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Marzo, 2021 @ 7:30 am

Detto altrimenti: mai dire mai (post 4619)

Non è detto che si debba creare questo nuovo Ente (per quanto …) ma che si debba ragionare in quest’ottica, sì.
Anni ’70. Io ho lavorato nel Gruppo IRI, quale Capo della Finanza Italia della STET, la finanziaria dell’IRI per le telecominicazioni e l’elettronica. La STET (Torino e Roma) era la maggiore SpA finanziaria del Paese e il capo della Finanza della Fiat era venuto nei nostri uffici “per vedere come si faceva”.
La Stet ha avuto un ruolo enorme quanto a investimenti, gestione, innovazione, trasformazione dei sistemi. Solo per citare le comunicazioni, ha sviluppato la fibra ottica (con il laboratorio CSELT di Torino); ha trasformato la telefonia da elettromeccanica in elettronica. In campo finanziario ha prodotto innovazioni assai rilevanti in un periodo di feroce stretta creditizia e valutaria.
L’IRI ha avuto un ruolo fondamentale nella industrializzazione del Paese dopo la guerra. Oggi stiamo vivendo una nuova guerra, quella contro la pandemia, anch’essa “mondiale”. Al momento purtroppo siamo in una fase di recessione e in queste fasi l’esperienza manageriale insegna che occorre accentrare, per poi tornare a decentrare appena inizia la fase espansiva.
La mia idea è che si debba accentrare almeno a livello di coprogrammazione pubblico-privata e di cofinanziameto pubblico-privato attraverso il coinvolgimento VOLONTARIO della finanza privata verso il settore pubblico su investimenti misti pubblico-privati, attraverso l’emissione di Titoli Irredimibili di Rendita e SpA miste pubblico-private, iniziando a mantenere in vita quelle esistenti (ad esempio, quella per la gestione dell’A22 Autobrennero).

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FINANZA PUBBLICO PRIVATA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Marzo, 2021 @ 7:05 am

Detto altrimenti: convogliare volontariamente la finanza privata verso il settore pubblico (post 4618)

Un giorno un importante personaggio economico finanziario mi ha detto:

“Occorre aumentare la produttività, questo è il vero punto debole dell’Italia rispetto a tutti gli altri paesi, non il debito pubblico che pro-capite è più sostenibile di quello di altri stati europei. Oggi il debito pubblico in scadenza annua è di circa 400-500 miliardi. Ormai siamo arrivati quasi al 160% del PIL. Tuttavia negli anni successivi dobbiamo assolutamente scendere anno per anno ad esempio di 5 punti alla volta, pena l’uscita dall’UE, il che comporterebbe una forte svalutazione con interesse dei soli Italiani a sottoscrivere titoli pubblici a rendimenti molto alti, ma con una moneta che varrebbe molto poco”.

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Gli sottopongo la mia idea che lo stato emetta Titoli Irredimibili Rendita, non di debito. Prosegue:

“Irredimibili, potrebbero essere una parte della soluzione a patto che il tasso fisso – inizialmente interessante – fosse rivedibile di cinque anni in cinque anni. Ciò, insieme alla “fiducia nello Stato” contribuirebbe a mantenere il valore del titolo intorno a 100, il che è un presupposto necessario per il successo del lancio. Occorrerebbe trovare una formula equa, che non sia una sorta di “truffa” per nessuno: emittente e investitore. Interessati a sottoscrivere potrebbero essere i piccoli risparmiatori, una certa parte degli investitori istituzionali quale il comparto Assicurazioni Vita. Con le banche occorrerebbe parlare. Importantissimo: la destinazione degli irredimibili per investimenti.”

Ho ringraziato questo personaggio, al quale ho fatto omaggio di una copia del mio libro edito nell’aprile 2020.

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CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Marzo, 2021 @ 10:30 am

Detto altrimenti: oltre l’8 marzo ….

Amici, lunedì 8 marzo ad ore 19,00 ci possiamo collegare a https://fb.me/e/zT0n8xZx

Si tratta di una iniziativa molto importante di civiltà e giustizia.

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