EVENTO 9 APRILE 2022 A ISERA (TN)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Aprile, 2022 @ 3:59 pm

PENSÌERO RIFORMISTA ti invita sabato 9 aprile alle 10:30* nelle sale di Palazzo de Probizer a Isera (TN).

PenSÌamo assieme alla pace, al green e all’energia, alle infrastrutture, alla parità e alla diversità.
Diciamo SÌ alle RIFORME, alla voglia di spiegare perché sono importanti.
Diciamo SÌ a un PENSÌERO RIFORMISTA per vincere le sfide che la storia mette sul nostro cammino.
Abbiamo il dovere di trovare SOLUZIONI.
Iscriviti e partecipa anche tu! Ai tavoli delle Agende al mattino e alla Tavola rotonda del pomeriggio

http://bit.ly/pensiero-riformista

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“IL POLITICO PENSA ALLE PROSSIME ELEZIONI, LO STATISTA ALLE PROSSIME GENERAZIONI”Firmato Alcide De Gasperi

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Aprile, 2022 @ 9:08 am

Nel 2005 mia moglie ed io abbiamo avuto l’onore e il piacere di essere ospiti a Roma della figlia Signora Maria Romana Degasperi. Ieri ci è giunta notizia che è mancata … condoglianze al suo nipote mio amico Alessio e alla loro Famiglia tutta.

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SEBBEN CHE SIAMO DONNE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Marzo, 2022 @ 10:41 am

Rappresentazione già fatta a Lavis (TN). IN AUTUNNO SARA’ REPLICATA A TRENTO!

SEBBEN CHE SIAMO DONNE: questo il titolo che meriterebbe la rassegna canora (ma non solo!) di ieri pomeriggio “Voglio vivere così – Cantando lungo la storia” nell’ambito delle “Domeniche in musica” organizzate dalla Camerata Musicale “Città di Arco” presso il locale Casino.

Ore 15,30, salone pieno! 20 Donne “canore” sotto la Direzione musicale di MARIA LETIZIA GROSSELLI , prendendo lo spunto da “vecchie canzoni”, dagli anni ’20 in avanti e seguendo il testo drammaturgico di LUISA PANCHERA, hanno ripercorso il cammino delle “conquiste” femminili fino ai nostri giorni. Scrivo “conquiste” fra virgolette perchè in relatà si tratta di veri e propri atti di “giustizia dovuta” alle Donne, giustizia che tuttavia è arrivata solo grazie alla loro continua lotta in favore di una causa che più che “giusta” voglio definire “normale”: tale infatti dovrebbe essere in un mondo nel quale le relazioni non fossero inquinate dal pregiudizio maschile contro il genere femminile.


1945 : diritto di voto attivo
1946 : diritto di voto passivo
1950 : tutela fisica ed economica delle lavoratrici madri
1958 : abolizione della regolamentazione della prostituzione
1963 : divieto di licenziamento delle lavoratrici per matrimonio/maternità
1970 : disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio
1975 : riforma del diritto di famiglia
1977 : parità di trattamento uomini/donne in materia di lavoro
1978 . tutela sociale della maternità e interruzione volontaria della gravidanza
1981 : abrogazione della rilevanza penale della causa d’onore
2006 : codice delle pari opportunità tra uomini e donne
2008 : reato di atti persecutori (stalking)
2013 : legge contro la violenza sulle donne2018 : disposizioni in tema di violenza domestica e di genere
…..
2022: finanziamento del fondo per la rieducazione degli uomini violenti (Sen. Dontella Conzatti) . Questa l’ho aggiunta io!

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MUSICA A RIVA DEL GARDA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Marzo, 2022 @ 7:17 am

Ogni anno un concerto in ricordo di Ruggero Polito e di Riccardo Giavina: due carissimi amici, Presidente e Vicepresidente dell’Associazione Amici della Musica in Riva del Garda.

Quest’anno sono saliti da Roma la violinista Celeste Di Meo e il pianista Michelangelo Carbonara. Due note: Celeste è del 2002 (!) e si sta perfezionando in Olanda. Michelangelo, classe 1979, è nato a Salerno e Ruggero era di San San Mango Piemonte (Salerno)!
Il repertorio: brani di Johannes Brahms (1833-1897); Henryk Wieniawski (1835 – 1880); Petr Cajkovskij (1840 – 1893) molti dei quali eseguiti “a memoria”.

Il concerto è stato preceduto da una breve introduzione del Presidente dell’Associazione Prof. Franco Ballardini il quale ha ricordato Ruggero e Riccardo ed ha tratteggiato le caratteristiche dei brani in programma.

I giovani esecutori hanno mostrato una rara maestria e soprattutto il violino, uno strumento del 1600, una particolare creatività interpretativa. Il pianoforte poi ha saputo accompagnare magistralmente il violino senza mai “coprirlo”.

In prima fila le Signore vedove dei compianti amici.
Ruggero Polito, Presidente Emerito del Tribunale di Rovereto, violinista e pianista, è stato presidente dell’Associazione organizzatrice per quasi 50 anni. Riccardo Giavina, pianista e compositore fama internazionale: entrambi hanno lasciato un vuoto di umanità che facciamo fatica a colmare. Un abbraccio, amici carissimi!

Ruggero Polito
Riccardo Giavina

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9 APRILE 2022 – SEGNATELO IN AGENDA E TENETEVI LIBERI !

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Marzo, 2022 @ 2:58 pm

9 APRILE 2022 – SEGNATELO IN AGENDA E TENETEVI LIBERI !

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IRREDIMIBILI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Marzo, 2022 @ 7:00 am


PRIMA DOMMANDA – “Ma un titolo azionario vale in quanto rappresenta una Spa solida … e il titolo irredimibile cosa ha dietro di sè, come fa a mantenere il suo valore nel tempo quando lo vai a rivendere in borsa?”

Ho risposto: i titoli di debito pubblico e i titoli pubblici di rendita (irredimibili) NON sono titoli azionari. I primi contano sul fatto che lo Stato sia in grado di pagare la rendita stabilita + di rimborsarli a scadenza. I secondi che lo Stato possa continuare solo a pagare la rendita. Poichè i flussi finanziari delle sole rendite dei titoli irredimibili sono molto minori dei flussi finanziari delle rendite + capitale dei titoli di debito, il sottoscrittore dei titoli irredimibili è maggiormente garantito rispetto al sottoscritopre dei titoli di debito circa il perdurare nello Stato della necessaria capacità finanziaria.

SECONDA DOMANDA – “Ma che sicurezza ha il sottoscrittore che riuscirà a vendere il titolo irredimibile in borsa?”

Ho riposto: l’unica sicurezza che tutti noi abbiamo è che prima o poi tutti muoriamo! A parte la battuta, il sottoscrittore si trova di fronte quale potenziale compratore la finanza privata esdtera e quella italiana la quale ultima, da sola , oggi vale ben 3 volte il PIL e 2 volte l’indebitamento pubblico italiano: in altre parole, si trova a cercare di vendere il proprio titolo iredimibile ad un possibile acquirente molto dotato di mezzi finanziari e molto desideroso di farli fruttare. Basti pensare che i titoli pubblici tedeschi “pagano” un interesse negativo, cioè sottoscriverli “costa”.

TERZA DOMANDA – “Ma il valore del titolo non potrà scenderere sotto il valore nominale a causa dell’inflazione e far sì che io alla sua vendita registri una perdita?”

Ho risposto risposta: “No, perchè il livello della sua rendita sarà regolato da un tasso in parte variabile, che adegui il valore del titolo rispetto all’andamento delle oscillazioni monetarie”.

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UCRAINA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Marzo, 2022 @ 2:38 pm

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“GHE VURIEIVA N’ATRA GUERA”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Marzo, 2022 @ 10:21 am

Dialetto genovese: “Ci vorrebbe un’altra guerra”.

1951, Genova, quartiere di Albaro, avevo sette anni: in Via Rodi stavo camminando verso la vicina scuola elementare di Via Montezovetto (1). Un tale che trascinava un carretto a mano pieno di pesche e gridava “Perseghe bele, gente!” (Pesche belle, gente!), scontento degli affari e evidentemente nostalgico del mercato nero, aveva pronunciato questa frase che mi aveva colpito se non altro perchè in casa mia con un babbo toscano ed una mamma professoressa di lettere si parlava rigorosanente italiano. Dopo 71 anni quella frase è ancora scolpita nella mia mente.

La guerra, ogni guerra: arricchisce pochi e impoverisce molti sotto ogni profilo: di libertà, di familiari, di amici, di speranze, di salute, della vita, di ricchezza, di futuro. MA ALLORA, PERCHE’?

(1) – Montezovetto alias Monte Zovetto (Vicenza), montagna fortificata durante la prima guerra mondiale. E siccome in inverno ci tirava un forte vento da nord, in famiglia lo chiamavamo Montesoffietto! E dire che ora io, che abito a Trento, sono vicino a questa montagna che si trova poco a sud di Asiago! Andrò a visitala con la mountainbike.

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UNO VALE UNO? ALL’INIZIO, FORSE, MA POI…

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Marzo, 2022 @ 1:50 pm

C’era una volta anzi, c’è ancora, un piccolo paesino della Toscana in provincia di Siena: S. Angelo in Colle, a 450 metri di altitudine. Il paesino si affaccia sulla valle dell’Orcia aldilà della quale si erge il Monte Amiata. Non fa nemmeno comune, è una frazione di un altro centro, Montalcino, oggi conosciuto per il vino Brunello (anche presso il paesino tuttavia si produce oggi quel vino).

C’erano una volta trecento anime, c’erano una volta tutti i servizi: la Stazione dei CC, il parroco, la macelleria, il medico condotto, il fabbro, il falegname anzi due, il calzolaio, la merceria, il macello, la levatrice, due bar, un circolo ricreativo. Mancava solo la farmacia, ma il medico condotto spesso sopperiva egregiamente.

Giuseppe è operaio comunale, la moglie Maria, casalinga. Una casetta con l’orto e il forno ammesso, forno sul quale grava una servitù in favore di tutte le donne del paese, per cui c’è un passa parola per accordarsi su quando accenderlo, in modo tale che tutte le donne del paese possano sfruttare l’inerzia del calore per cuocere il pane, i famosi pani toscani, i quali, una volta sfornati, sono adagiati ben allineati su di una tavola che ogni interessata porta a casa tenendola in bilico sulla testa!

1912: a Giuseppe e Maria (celebre accoppiata di nomi!) nasce … Dario (e che vi credevate?) che frequenta fino alla terza elementare. Poi va “a bottega” ed impara l’arte del falegname. Se non che, fattosi grandicello, si arruola nei “Reali”: così li chiamavano allora: Carabinieri Reali. In divisa, viene trasferito  in Trentino:  Val dei Mocheni, Val di Sole, Bolzano: in questa città si innamora della sua insegnante (sta conseguendo i diplomi di quinta elementare e di terza media), viene traferito a Genova insieme  a lei e la sposa.

La guerra. Due anni di prigionia in Germania. La moglie sola a Genova con il secondo genito (Riccardo, classe 1944) ): il primo genito, Giuseppe (classe 1942) , è stato mandato sfollato in Toscana, dai nonni paterni; il terzo, Alberto, nascerà anni dopo, nel 1949. Dario torna a casa liberato dagli Americani. Diventa Maresciallo Maggiore CC., titolare dell’Ufficio Matricola della Legione. Poi, dcopo 1t5 anni, è trasferito in Trentino (Cles).

I figli a Genova studiano e diventano, nell’ordine, ingegnere elettronico; top manager e CEO; medico cardiologo. Tutto partendo da un paesino che oggi conta cinquanta abitanti, da una casa, quella dei nonni, nella quale non c’era, all’inizio, corrente elettrica, acqua corrente, servizi, e riscaldamento se non il grande focolare in cucina.

UNO VALE UNO? All’inizio forse, certo ma poi unus quisque faber fortunae suae est ognuno si crea il proprio destino!

Dice … ma tu, di quella casa conservi? Rispondo: il ricordo; il caffèhouse (vetrinetta); la madia; il tavolino;  il letto dei nonni, mio da 51 anni di matrimonio.

F.to Riccardo, secondogenito

Lassù S. Angelo
Il “caffèhouse” e, sopra, la “batteria” d’una volta
La “madia”: dispensa e, dentro, il piano di lavoro per impastare il pane
Un tavolo allungabile ultracentenario
Originariamente era di colore nero
Genova, 10 Aprile 1950 (Prima Comunione)
Il forno, il pergolato e a sinistra, invisibile, la casa dei nonni
Da S. Angelo verso la Valle dell’Orcia e il Monte Amiata
Il “chiasso” e a sinstra l’entrata della casa dei nonni

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DEMAGOGIA, POPULISMO, POPULISMO QUALITATIVO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Marzo, 2022 @ 8:29 am

DEMAGOGIA – Promettere o fare ciò che il popolo si aspetta, a prescindere da ogni considerazione morale, economica, finanziaria etc. allo scopo di mantenere o conquistare il potere.

POPULISMO – Attribuzione di ogni decisione propria al popolo, come se si fosse solo esecutori della volontà popolare.

POPULISMO QUALITATIVO. Umberto Eco, nel suo bel libro “Il fascismo eterno” (Ed. La nave di Teseo 2017, 51 paginette, €5.00) individua e definisce il POPULISMO QUALITATIVO che si ha quando taluno pretende che il popolo sia una massa qualitativamente uniforme che esprima un’unica, identica volontà. Al che Eco continua osservando che poiché non è immaginabile né realistico che milioni di persone esprimano la stessa identica volontà, in realtà quell’ “unica volontà” è quella personale del dittatore di turno che fa passare la propria volontà come quella unica, uniforme del popolo intero.

Ecco cosa ho pensato vendendo lo spettacolo dello stadio di Mosca osannate l’unico, solitario oratore che parlava senza alcun contraddittorio.

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