SEGANTELO IN AGENDA!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Novembre, 2022 @ 7:32 am

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LIBRINCONTRI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Novembre, 2022 @ 8:19 am

Finalmente! Dopo la lunga pausa Covid sono riprese le belle riunioni del Gruppo di Lettura Librincontri, nella saletta riservata del Caffè Città di Piazza Italia a Trento. “Librincontri” è la creatura della cara amica Mirna, GL- Grande Lettrice la quale aveva iniziato anni fa con la rubrica “Un libro al giorno” che recensiva sul suo spazio Trentoblog. Da tempo Librincontri ne ha preso il posto. Per partecipare non ci sono tessere o modalità di iscrizione, ma solo il passaparola fra amici. Ieri ci siamo riuniti e fra un tè, una spremuta, un caffè, ognuno ha parlato del libro che ha letto o sta leggendo.

Mirna ci ha parlato di “Amatissimi” di “Cara Wall”, Fazi Ed..
Emma, di “I Moosbugger”. Keller ED. e dli “Luigi e Antonietta” di Andrea Pirandello, laFeltrinelli Ed..
Maria Teresa, di “Sanguina ancora” di Paolo Nori, Mondadori Ed.. e si “La porta” di Magda Zabò, Super ET Ed..
Marcello, di “Resto qui” di Marco Balzano Einudi Ed. e de  “Il cercatore di luce” (Giovanni Segantini) di Carmine Abate, Mondadori Ed..
Alfonso, di “Marie e il signor Mahler” di Paola capriolo, Bompiani Ed. e di “Il contrabbasso” di Patrick Suskind, Ten Ed,.
Maria Grazia, di “Il maestro della cascata” di Christoph Ransmayr, Narratori Feltrinelli Ed.. e ”Intelletto d’amore – Quattro donne e un poeta, Dante Alighieri” di Lella Costa e Gabriele Vacis, I Solferini Ed.; “L’amico armeno” di Andrei Makine, La nave di Teseo Ed..
Giovanni, “Se questo è un uomo” d “La tregua” di Primo Levi.
Daria, di “Viaggio al termine della notte”, autobiografia di Louis Ferdinand Celine, EdiKit Ed..
Riccardo, di “Parla come Dante”, Newton Compton Ed..

La discussione si è allargata oltre i confini dei libri su argomenti vari quale la conquista (relativa!) dello “spazio Universo” da parte dei nostri scienziati con un accenno al rapporto fra scienza e Fede secondo gli approfondimenti dell’Ing. Giovanni Straffelini e il pensiero di Albert Einstein, le varie mostre d’arte presenti in zona.

Abbiamo quindi deciso di ritrovarci stesso luogo ed ora (17,00) il 23 novembre 2022 per una consueta riunione e il mercoledì 7 dicembre 2022 per discutere sul libro che leggeremo tutti “ La vita davanti a se’” di Romain Gary, Neri Pozza Ed..

GOOD BOOKS EVERYBODY!

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LA NUOVA CABINOVIA TRENTO-MONTE BONDONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Novembre, 2022 @ 7:40 pm

Il quotidiano locale “l’Adige” riporta oggi 9 novembre 2022 un articolo su questo impianto che si continua a chiamare funivia mentre sarebbe più  corretto ed augurale chiamarlo con il suo nome: cabinovia. Nell’articolo, intervengono due personaggi politici i quali fanno riferimento a due aspetti: la necessità di valorizzare la  montagna, in particolare per la pratica dello sci; la necessità di un forte coinvolgimento della finanza privata.

Al riguardo mi permetto di suggerire una visione più ampia, per il primo aspetto ed una  più dettagliata per il secondo.

Primo aspetto: non si tratta di valorizzare la montagna soprattutto per lo sci, bensì di fare in modo che il nuovo impianto sia la scintilla per la replica in regione di quanto l’Austria ha realizzato da anni: il Tirol Bike Safari che ha messo in rete ben 750 km di ciclo discese, con importanti effetti positivi sulla destagionalizzazione del turismo. Si tratta cioè di dare l’avvio al progetto TRENTINO SUD TIROLO BIKE SAFARI.

Secondo aspetto. Nulla si dice del soggetto che dovrà realizzare l’impianto: se una SpA comunale, e allora suggerirei che fosse una SpA multiservizi per utilizzare le ingenti imposte che alcune SpA comunalo versano allo Stato. Oppure il Comune stesso, potendo inoltre contare su ammortamenti finanziari che peserebbero molto meno sul suo bilancio. Oppure una Spa mista pubblico privata, con il che suggerirei di esaminare la possibilità di lanciare BOC e BOP (Buoni Ordinari Comunali e Provinciali) convertibili in azioni della società di scopo, ex art. 35 della L. 724 del 23 dicembre 1994. Infine, andrebbe calcolato quale sarà l’utile “calcolatorio” e cioè il beneficio che l’impianto porterebbe all’economia della città e della sua montagna.

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TRENTO, UN PASSO VERSO IL PROGETTO TRENTINO il SUD TIROLO BIKE AFARI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Novembre, 2022 @ 1:26 pm


Trento è soprattutto una città “lunga”, ovvero che si sviluppa molto lungo il corso del fiume Adige. Ma Trento è anche una città “alta” per i suoi dislivelli urbani (Bondone, Sopramonte, Cadine, Povo, Villazzano, Martignano, Villamontagna e Mesiano, dove è situata la facoltà di Ingegneria per raggiungere la quale dal Viale Bolognini (Lungofersina) si deve superare un salto di dislivello corto ma ripido.

Ecco che il quotidiano l’Adige di oggi ci dà una bella notizia: quella di una nuova pista ciclabile di circa i Km che dalla parte superiore di Viale Bolognini si snoda in direzione 220° gradi bussola verso la zona semicentrale della città, collegandosi al Ponte dei Cavalleggeri al sistema delle piste ciclabili urbane e da qui, con altri 3 km, al sistema delle piste ciclabili della Valle dell’Adige.

Ma non basta: alla sua base di partenza, in cima a Viale Bolognini, partirà presto un ascensore inclinato fino a Mesiano a superare quel dislivello.

Il che è utilissimo per quattro motivi: agevolerà gli studenti di ingegneria; stabilirà un collegamento trasversale fra il sistema ciclabile della Valle dell’Adige verso quello che porta in Valsugana, in corso di realizzazione; sarà un tassello per Trento città sempre più (ciclo)turistica; sarà in tassello per realizzare il Trentino Sud Titolo Bike Safari.

Solo un piccolo tassello, questo. Altro, ben più importante, sarà la realizzazione della cabinovia Trento-Monte Bondone che potrà innescare il circuito cicloturistico Valle dell’Adige, Valle dei laghi, Altogarda Trentino, Rovereto, Trento nei due sensi di marcia, anzi, di pedalata.

Già, perché la nostra regione deve “copiare” quanto realizzato da anni da parte dell’Austria che con il suo Tirol Bike Safari ha messo i rete ben 750 km di ciclo discese! E anche noi dobbiamo “mettere a reddito” un bene prezioso, i nostri “dislivelli” anche e soprattutto nelle stagioni intermedie (primavera e autunno),  al fine di diversificare e destagionalizzare il nostro turismo, soprattutto in presenza di un clima sempre più avaro di neve.

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LE AGENZIE DI RATING

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Novembre, 2022 @ 7:53 am

Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch Ratings sono le agenzie di rating più autorevoli e conosciute al mondo.

Il rating è una classificazione del rischio creditizio legato a un titolo obbligazionario o a un’impresa. Viene assegnato attraverso un voto espresso con una o più lettere. La tripla A (AAA) indica la massima sicurezza del capitale, A+ indica un rating medio-alto, BBB+ un rating medio-basso, B+ indica un investimento altamente speculativo, D indica un investimento in perdita.

In base al rating assegnato, il mercato stabilisce un premio per il rischio da richiedere per accettare quel determinato investimento. Scendendo nel rating aumenta il premio per il rischio richiesto e quindi l’emittente del titolo dovrà promettere una remunerazione più elevata ai propri titoli di debito.

Quando Moody’s ha abbassato il rating di uno Stato importante come la Grecia da A2 ad A3 e comunica che potrebbe ribassarlo ulteriormente innesca una grave crisi per questo Stato perchè afferma in sostanza che le obbligazioni emesse dalla Grecia hanno un rischio più elevato di prima che il capitale investito possa NON essere più rimborsato! A questo punto gli investitori disinvestiranno dai titoli statali della Grecia e per la Grecia avere soldi in prestito per finanziare l’economia dello Stato diventa molto più oneroso, innescando un “pericoloso vortice” che rischia di mandare in bancarotta lo Stato.

Analogamente, quando Moody’s afferma che c’è esiste un alto “rischio Italia” i nostri titoli del debito pubblico perdono valore, il loro rendimento per i sottoscrittori deve essere maggiore, lo spread Italia – Germania cresce etc.

Moody’s è l’agenzia che aveva dichiarato che “Lehman Brother merita 10 e lode” quando poi questa azienda è stata invece protagonista dello scandalo finanziario più grande del secolo!

Standard & Poor dava un buon rating di Parmalat fino a due settimane prima del crollo.

Queste “agenzie” sono in un incredibile conflitto di interesse nell’assegnare le loro valutazioni in quanto contemporaneamente svolgono l’attività di banca di investimenti e pertanto potrebbero utilizzare il rating in modo strumentale nell’interesse della banca, ovvero dei clienti per attività speculative sui mercati borsistici o per acquisire azioni, obbligazioni e titoli di stato a prezzi di realizzo!

Non vi è (ancora, n.d.r.) alcuna sanzione per gli errori commessi dalle Agenzie.

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IL PIL QUESTO SCONOSCIUTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Novembre, 2022 @ 2:26 pm

(Estratto dall’ articolo a firma Gianluigi De Marchi, pubblicato su “il Torinese” del 17.10.2022

INIZIA

“Il PIL (Prodotto Interno Lordo) è il valore di mercato di tutti i beni e servizi finali prodotti in un Paese in un dato periodo di tempo. I beni e i servizi che entrano nel PIL sono valutati al valore di mercato, cioè ai prezzi a cui sono venduti. I prodotti considerati sono quelli finali, cioè quelli venduti e consumati. Se una lamiera d’acciaio è utilizzata per fabbricare un’auto, non viene conteggiato il suo valore ma quello dell’auto. E valgono solo i beni prodotti, non quelli venduti (ad esempio valgono le auto nuove di fabbrica, non quelle usate).

Il compito di come calcolare, di cosa calcolare e di dove reperire i dati è stato affidato all’ l’ISTAT. Per la produzione industriale o agricola, in teoria nessun problema: si prende il fatturato di tutte le aziende, si sottraggono i costi di approvvigionamento delle materie prime ed il valore è pronto. Ma per quanto la metodologia sia “rigorosa” (ed infatti è sottoposta a precise procedure, omogeneizzate a livello europeo, per facilitare i confronti), è pur sempre frutto in gran parte di stime o di calcoli “ad occhio”.

Infatti, come si fa a determinare con esattezza il valore della produzione di centinaia di migliaia di unità produttive e come si fa ad essere certi della “depurazione” dei vari passaggi da un’azienda a un’altra? Pur con tutta la raffinatezza statistica e la potenza dei sistemi informatici, è impossibile considerare quanto viene prodotto in un mese in Italia.

Ancora: siccome dal 2014 nel calcolo del PIL sono state inserite anche stime del fatturato prodotto da attività illegali (traffico di droga, sfruttamento della prostituzione, contrabbando di sigarette ed alcolici sulla base di una decisione delle autorità internazionali che regolano le statistiche), il dato diventa ancor più impalpabile e difficilmente quantificabile. Quanto produce veramente la cosiddetta “economia sommersa” che, per sua natura, non emette fatture e non contabilizza nulla? Al momento del suo inserimento ufficiale nel PIL, il sommerso è stato stimato pari ad un valore di 187 miliardi (11% circa del valore “ufficiale”), mentre droga, prostituzione e contrabbando varrebbero circa 15,5 miliardi di euro.

Inoltre, una parte consistente del PIL è dato dalla Pubblica amministrazione per la quale, in via semplificata, si considera “reddito prodotto” la somma degli stipendi pagati. Quindi se, per assurdo (ma non tanto, data la massa enorme di dipendenti pubblici…), tutti gli italiani fossero assunti dallo Stato per timbrare pratiche, passare carte, rilasciare carte d’identità, ecc. il PIL crescerebbe ad ogni rinnovo contrattuale; ma, ovviamente, senza produrre nulla!

E che il PIL sia un’entità “manovrabile” lo ha dimostrato clamorosamente un fatto avvenuto una trentina d’anni fa. Era allora presidente del consiglio Bettino Craxi, che un giorno pensò bene di sollecitare una revisione dei meccanismi di calcolo del prodotto interno lordo. Risultato della “pressione”: l’Istat effettuò una rivalutazione del 17% che valse al nostro Paese la possibilità di «sorpassare» l’economia inglese”.

FINISCE

Da qui in avanti è “farina del mio sacco”. In molti miei post precedenti ho insistito a che l PIL fosse rapportato non solo al Debito Pubblico, ma anche alla disponibilità finanziaria privata. Ora aggiungo che occorre una revisione ed un controllo del sistema di calcolo del PIL.

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LA GOLETTA e ITALIA VIVA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Novembre, 2022 @ 11:11 am

LA GOLETTA – Veliero bermudiano, utilizzato dai “privateers”, armatori privati, nella guerra del mare contro la madre patria Inghilterra (1912-1815). Scafo basso, molto slanciato; deriva sempre più profonda verso poppa; due alberi inclinati, di uguale altezza; armamento velico con due enormi rande e molti fiocchi; equipaggio ridotto ma manovre pericolose a causa della grande  forza sviluppata dalle enormi rande, vele non frazionate; velocissima di bolina, cioè nel risalire il vento, per di più con un angolo molto stretto. Se sull’albero di trinchetto (anteriore) porta anche due vele quadre (gabbiole), si chiama goletta a gabbiole. Io ne ho vista una “vera” ormeggiare a vela al porto di Genova, la Pride of Baltimore, rifacimento della goletta originaria (1812, “morta” per vecchiaia) e della sua prima copia (1977, naufragata per un ciclone nei Caraibi nel 1986).

ITALIA VIVA – Perché ne parlo insieme alle golette? Perché il mio partito mi richiama l’idea della goletta: non ha (ancora) le dimensioni dei grandi “vascelli politici” ma sta risalendo il vento dell’inerzia di un pensiero politico vecchio con molta energia; è viva e vivace come una goletta. E “siccome che” io sono anche un velista, so per esperienza che quella che sembra la navigazione più facile, quella con il vento (dell’abitudine) in poppa, in realtà è la più pericolosa per il pericolo di improvvise pericolose “abbattute” (strambate).

Al contrario la navigazione “di bolina”, cioè quella che risale il vento un bordo dopo l’altro, a zig zag come un sentiero che sale la montagna, è la navigazione più sicura, quella che richiede un po’più di tempo ma che non ti espone a improvvise strambate. Certo che il timoniere deve conoscere la sua barca, i venti ed aver un buon equipaggio: deve sentire la barra del timone come un tutt’uno con il proprio braccio e corpo, deve sapere prevedere l’andamento del tempo.

E il timoniere politico deve avere la stessa sensibilità a quella del suo collega timoniere a vela. Non so se Matteo Renzi è un bravo timoniere a vela: so solo che è un ottimo timoniere politico della nostra goletta “ITALIA VIVA”.

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“FALSO SCOPO” O ARMA DI DISTRAZIONE DI MASSA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Novembre, 2022 @ 9:11 am

Tanti anni fa, ho prestato servizio miliare NON in artiglieria, ma so cosa è il “falso scopo”: “il falsoscopo (o falso scopo) è un punto di riferimento naturale o artificiale al quale è necessario ricorrere, in balistica esterna, per il puntamento indiretto verso un obiettivo non individuabile a vista”. Oggi mi viene da collegare quel concetto ad un altro, sempre in materia di armi, sia pure in modo figurato: alle “armi di distrAzione di massa”.

Destra o sinistra? Medici no vax si/no? Rave party si/no? E altre alternative simili. Nel contempo l’attenzione è distratta rispetto a (cito solo alcuni casi):

  • il mantenimento della democrazia vera o la sua progressiva sostituzione di fatto con una oligarchia mascherata da democrazia;
  • il divario sempre crescente fra la crescente moltitudine dei sempre più poveri e il diverso numero dei sempre più ricchi a livello personale, interregionale e interstatale;
  • il rapporto fra PIL-Debito Pubblico-Ammontare della finanza privata;
    i flussi della finanza privata verso l’estero;
  • i flussi della finanza privata verso le criptovalute;
  • l’utilizzo (furto) degli aiuti finanziari da parte delle organizzazioni criminali;
  • la lotta all’evasione fiscale;
  • la lotta al riciclaggio;
  • i flussi migratori di medici e infermieri verso l’estero;
  • il fururo delle prossime generazioni.

E SE MI SBAGLIO, MI CORIGERETE.

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Non manchiamo!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Novembre, 2022 @ 5:59 pm

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SCRIVE MATTEO RENZI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Ottobre, 2022 @ 11:30 am

INIZIA

“Post dedicato a chi ama la logica e detesta il pregiudizio. Quello che è successo ieri andrebbe studiato nei manuali di strategia parlamentare come esempio di incapacità di fare politica.

Nelle democrazie parlamentari sono previsti ruoli di rappresentanza per le opposizioni. Pd e Cinque Stelle hanno stretto un patto tra loro per eliminare noi dal tavolo. Non era mai accaduto nelle precedenti legislature che una forza politica fosse totalmente cancellata dagli uffici di presidenza. Mai successo!

Eliminando noi dal voto in Aula i posti per le opposizioni paradossalmente sono scesi, passando da 14 a 12: Fratelli d’Italia ha avuto due segretari d’aula in più perché noi e il gruppo delle autonomie siamo stati costretti dall’arroganza Pd-Grillina a stare fuori dall’Aula.

Come in campagna elettorale il Pd è stato dunque il miglior alleato della Meloni.

Rimanevano 12 posti in ballo, anziché 14. Il Pd con 107 parlamentari ha ottenuto 5 posti; i Cinque Stelle con 80 Parlamentari hanno preso ben 7 posti: grazie ad alcuni franchi tiratori dem e cinque stelle, la follia di questo Pd ha regalato ai grillini due posti in più. Due candidati del Pd, casualmente entrambi emiliani, sono stati bocciati dai franchi tiratori dem e grillini.

Si chiama fuoco amico. E poi c’è ancora qualcuno che si domanda dove abitano i franchi tiratori? Si pongono due temi.

Il primo è la mancanza di rappresentanza di una forza che ha preso comunque l’8% dei voti: è una ferita gravissima per una democrazia parlamentare. Gridano contro il pericolo autoritario degli avversari e poi fanno cappotto alle spalle delle altre opposizioni?

La seconda è politica: il Pd con più voti regala più posti ai Cinque Stelle (e inconsapevolmente a Fratelli d’Italia) sacrificando persino due propri candidati pur di non fare l’accordo con noi.

Mai visto un partito più masochista di chi dona il sangue agli avversari pur di attaccare noi tutti i giorni: prima o poi l’incantesimo svanirà e si renderanno conto di quello che stanno combinando. Ma non c’è nessuno al Nazareno che abbia il coraggio di dire che questa strategia è allucinante? Nel frattempo danno le veline ai giornali: Renzi fa polemica perché vuole fare il presidente del Copasir. Ovviamente io non ci penso nemmeno. Io voglio fare politica e so farla anche senza un ruolo istituzionale.

Ma l’idea che mi attacchino sul personale – gli stessi che non hanno aperto bocca dopo la campagna vergognosa contro la mia famiglia e dopo l’assoluzione dei miei genitori – la dice lunga su come certa sinistra concepisca la politica solo come odio personale.

Hanno messo il veto su di noi nelle alleanze, hanno perso le elezioni, ci hanno lasciato fuori dagli accordi istituzionali, hanno sbagliato i conti, hanno fatto diventare i grillini la prima forza di opposizione e anziché andare a nascondersi sparlano alle spalle non avendo il coraggio di scusarsi in pubblico. Io non farò il Presidente del Copasir, io farò opposizione da senatore semplice.

E questa polemica su di me è la stessa, identica, della fine del governo Conte quando dicevano che facevo polemica perché volevo fare il ministro. Io non facevo polemica, io facevo politica. Grazie a quella mossa Conte è andato a casa ed è arrivato Draghi, salvando il Paese. Continueranno ad attaccarmi sul piano personale, utilizzando tutte le armi dalle veline ai giornali fino alle aggressioni giudiziarie: io continuerò a rispondere con il sorriso, facendo politica. Perché la politica è una cosa diversa da ciò che fanno loro. E i numeri delle votazioni in Parlamento di ieri lo dimostrano in modo definitivo.
Buona giornata.

FINISCE

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