OCCUPAZIONI: ALCUNE BEN ONORATE, ALTRE MAL SOPPORTATE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Giugno, 2012 @ 6:00 am

Detto altrimenti: e invece tutte le occupazioni sono necessarie e dovrebbero essere svolte con serietà, dignità, coscienza del proprio ruolo, cortesia, senso del servizio, soddisfazione personale, etc.. 

Erasmo da Rotterdam

Tempo fa ero a  Rotterdam per lavoro. Sul bus che dall’aeroporto conduceva in città. Era sera tardi. Chiesi all’autista di farmi scendere alla fermata più vicina al tale Hotel. Annuì. Giunti in città, a una fermata l’autista accese le quattro frecce della sosta di emergenza, scese con me dal bus, fece i pochi passi che ci separavano dall’angolo della via, m’indicò l’Hotel. Io ringraziai. Stupito, ammirato. Anche perché, nel frattempo, tutti i passeggeri, i quali avevano assistito consapevolmente alla scena, rimasero in silenzio al loro posto. Stavano assistendo ad una scena normale. L’autista risalì alla guida del bus, dignitosamente, serio e compito. Un cenno di saluto e ripartì. Ecco, quell’uomo viveva il suo lavoro con dignità e consapevolezza dell’importanza del suo ruolo. Quell’uomo, la sera, tornando a casa, non si sarà certamente sentito solo parte di un ingranaggio ma soggetto attivo di un sistema.

Il 29 giugno 2012 ad ore 15,00, dopo aver pedalato da Levico a Bassano del Grappa, mi presento alla biglietteria FS per fare il biglietto ferroviario per il mio rientro. Cito testualmente il dialogo (D = mia domanda; R risposta dell’addetto alla biglietteria):

E adess che gh'avemo la strada ferata, in meza giornata se viene e se va ...

D: Per favore un biglietto per me e la bici fino a Levico
R: Sino al 7 luglio i treni sono sospesi
D: Ma come?
R: Non ha visto le disposizioni appese alle pareti?
D: No, mi dica Lei
R: Legga le disposizioni
D: Ma non c’è un bus sostitutivo?
R: Si
D: Per favore, mi dica dove
R: Fuori
D: A che ora parte?
R: Domandi all’autista
D: Carica le bici?
R: Domandi all’autista.

Esco, cerco e trovo l’autista: un kossovaro che lavora in Italia da 20 anni. Gentilissimo. Ci informa sui vari orari, ci carica le bici. Siamo in anticipo di mezz’ora rispetto alla partenza. Gli offro da bere al bar (lui un caffè macchiato, io un’acqua tonica).

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I TESORI DI UN BLOG

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Giugno, 2012 @ 5:17 pm

Detto altrimenti: informare ed informarsi, comunicare, conoscersi, condividere … anche attraverso un blog … perché no?

Soprattutto il mio, che è un blog “despecializzato”. Despecializzato? Si, nel senso che non è mirato alla musica o ai motori o alla politica o all’economia, o a …, ma un po’ a tutto. E poi, “soprattutto cosa” direte voi. Soprattutto il mio si presta ad allacciare rapporti con persone fisicamente sconosciute (solo per il momento … siatene certi … solo per il momento!) ma che entro breve diventano “intellettualmente conosciute” e poi, spesso, anche “personalmente” conosciute.

Io mi occupo molto di economia, finanza, politica. Ma anche di società, costume (e mal costume), vela, ciclismo, musica classica, attualità, etc. Ed ecco che molti di coloro che commentano per iscritto i miei post mi scrivono, io rispondo, talvolta ci conosciamo di persona. Tutto è basato sulla spontaneità, sulla mancanza di interessi, di spirito di competizione, di esigenza di confronto competitivo … ognuno dice quello che pensa, sente, ama, critica, etc. l’altro risponde. Francesca, una mia collega blogger, mi ha scritto: “Ciò che più mi piace di queste iniziative sono lo spirito disinteressato e la voglia di condividere ….”. Brava Francesca, grazie … ed io, appunto,  “condivido” la tua affermazione!

Informazione: a quanto ammonta il nostro debito pubblico? A 2.000 miliardi di euro. Conoscere è la base di tutto.
Comunicazione: communis actio, agire e ragionare insieme. Molto più che informazione. Infatti non basta informare ed informarsi. Occorre comunicare. Ma tu lo sapevi? L’hai forse fatto tu questo debito? A cosa è servito? Sta crescendo o diminuendo? Cosa proponi di fare? Cosa possiamo fare, insieme, tutti noi?
L’altro vi risponde. Iniziamo a comunicare con lui e quindi a conoscerlo. Conoscenza. Solo dopo che si è “comunicato” con l’altro, possiamo dire di conoscerlo.
Ma conoscere non basta. Occorre condividere. Condivisione: sentimento simpatetico, sun patos, sentire insieme, dal greco antico. Infatti non basta comunicare. Occorre condividere. In tutto. Tu stai peggio di me, me ne sono accorto. Anch’io devo rinunciare a un po’dei miei privilegi a favore tuo. Ed anche i Parlamentari e i super-stip-pension- liquidati … anche loro …

Ma ora, che c’azzecava questo riferimento ai super-super-super ? Ve lo spiego subito, infatti d’altra parte, “Ceterum censeo Carthaginem delendam esse”, diceva Marco Porcio Catone detto il Censore, alla fine di ogni discorso, tanto ci teneva all’affermazione della sua idea, cioè a che Cartagine fosse rasa al suolo, e lo ripeteva ogni volta, anche quando si fosse parlato di lanciare un Project Financing per l’ampliamento del porto di Ostia. Project Financing al tempo degli antichi romani? Si, ve lo spiego un’altra volta. Voi comunque ricordatemelo, se me lo dimenticassi … sapete … alle volte … ad una certa età tutto può succedere … che uno si dimentichi …

E voi, cosa ne pensate di questa mia “pausa di riflessione”?

P.S.: ecco, vedete, che vi dicevo?  “Dimenticavo”:  … domani non pubblico post. Vado in Bici da Trento a Bassano del Grappa …

Altro P.S.: nel frattempo, sono le 22,45, Italia/ Germania, 2 a 1, tiè! La foto della Merkel qui sotto nel post precedente l’avevo scelta giorni fa … comunque, se la guardate ora alla luce del risultato della partita, sembra proprio appropriata …

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EUROBOND SI O NO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Giugno, 2012 @ 6:53 am

Detto altrimenti: è un braccio di ferro … o no?

Angela Merkel dice: “Perché devo accettare che i debiti dei Paesi indisciplinati diventino anche miei? Prima si mettano in ordine, siano seri, rispettino le regole, poi se ne parla … ” E non ha tutti i torti, a mio avviso. Infatti, se una SpA va male e gli azionisti continuano a ripianarne le perdite, non vi è stimolo per la SpA di migliorare. Rispettare le regole? Volete un esempio? Eccolo: pagare e far pagare le tasse e non legittimare il sistema di “supersconti agli evasori” che vige in Italia! (vedi da ultimo il mio post del 20 giugno).

Si ribatte: ma se l’Italia “fallisce” non può più acquistare i prodotti tedeschi e poi, se l’Italia cade, l’Euro cade e se l’Euro cade anche la Germania è danneggiata. Concordo.

E allora, come se ne esce? E’ un braccio di ferro, dicevo prima. Senonchè, il problema non è affermare un principio, far vedere chi è più duro dell’altro. Non si tratta di una gara di di celodurismo, ma di intelligenza. Chi più ne ha, più ne adoperi. E allora, capiamola una buona volta, che quello che la Merkel vorrebbe fosse fatto è innanzi tutto nel nostro interesse, prima che nel suo!

Dobbiamo smetterla di giocare, smetterla con le furbizie, con i bizantinismi, con gli sprechi (dei troppi parlamentari, dei superstipendi, del regime dei benfit feudali, etc.), con i furti (del pubblico denaro), con il fumo negli occhi nostri ma soprattutto degli altri, con la falsa democrazia (“Fate, fate pure il referendum sul non finanziamento dei partiti .. tanto poi io faccio una legge che attribuisce loro i rimborsi …”). Il re è nudo, disse il bambino della favola … ormai il re è nudo. Solo se torniamo ad essere seri riusciremo a vestirlo. Altrimenti nudi diverremo anche tutti noi.

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Lago di Garda: occorre attivare il Servizio di Avvisi ai Naviganti

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Giugno, 2012 @ 4:55 am

(Vedere il post del 24 aprile 2012)

Detto altrimenti: POTREBBE ESSERE UNA INIZIATIVA DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO, con Centrale a Riva del Garda … Infatti, quante altre morti ci dobbiamo aspettare? Il Servizio di Avvisi ai Naviganti è attivo sul mare. Solo sul mare, purtroppo. E nel Garda si continua a morire … eppure Virgilio ci aveva avvertito, ci aveva ben detto che le tempeste del Garda sono del tutto simili a quelle del mare … “fluctibus et fremitu adsurgens Benace marino” … Benaco, le cui onde in tempesta sono simili a quelle del mare …

Alle 14.20 di sabato 23 giugno 2012 l’elicottero della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Como, ha ritrovato il corpo di Mario Bombana, il pescatore 55enne di Pozzolengo disperso il precedente giovedì sera. Il cadavere, galleggiante si trovava in prossimità della spiaggia dell’Hotel Astra di Sirmione. Due sub stanno recuperando il corpo. Il corpo di Marco Perdoncin, 50enne di Rivoltella, ripescato venerdì a mezzogiorno. Il cadavere galleggiava nel tratto di lago di Colombare di Sirmione, impigliato nelle reti da pesca.
I due amici erano usciti giovedì sera alle 20 giugno 2012 partendo da Rivoltella di Desenzano per una spensierata nottata di pesca alle sardine al largo di Peschiera, a bordo della loro imbarcazione in vetroresina, lunga 6 metri. Ma non hanno più fatto ritorno al porto. E in mattinata al porto sono stati ritrovati la macchina e il motorino dei due. I famigliari (la mamma e i due fratelli di Marco, la moglie e i tre figli di Mario) allarmati hanno subito dato l’allarme. E sono scattate le ricerche: la motovedetta della Guardia Costiera, i vigili del fuoco, il 118 con l’elicottero, già dalle prime ore del mattino hanno sorvolato la zona di Rivoltella di Desenzano, da dove erano partiti giovedì sera alle 20. Ma sul lago la notte del naufragio, intorno alle 22, si è alzato un vento fortissimo, l’Ander, che soffia in direzione Nord-est. Vento che potrebbe aver rovesciato la loro barca. Infatti a Peschiera, sulla costa veronese, in tarda mattinata è stata ritrovata l’imbarcazione alla deriva.

P.S.: anche nel naufragio di cui al mio post del 24 aprile, l’imbarcazione fi ritrovata alla deriva, in quel caso capovolta, ma galleggiante. Lo so che della scienza del poi … son piene le fosse, ma raccomandiamo di essere ben equipaggiati contro il freddo (anche in una calda serata estiva!), di indossare i giubbotti di salvataggio e di disporre di un efficiente mezzo di chiamata per soccorso.  Restare aggrappati alla barca, non sfinirsi per il freddo e potere chiamare i soccorsi salva la vita.

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Chiesa Evangelica di Arco (Tn), “sgarrupata”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Giugno, 2012 @ 4:46 pm

Detto altrimenti: Cosa vuol dire “sgarrupata”? E’ dialetto napoletano, vuol dire scassatiella, sporca, mal tenuta, piena di scrostature … insomma … sgarrupata. No, io non sono napoletano, l’ho imparato assistendo ad un film …

Sono entrato. Per la prima volta. L’avevo sempre vista dall’esterno, questa Chiesa protestante. Bella, dall’esterno. Sono entrato per un concerto di chitarra classica. Sono rimasto impressionato dalla differenza fra le nostre Chiese, belle, ricche, pulite, manutenzionate e questa. Questa era sporca, sbrecciata, dava quasi la sensazione di un posto abbandonato. Mi sono chiesto: è giusto? No, non sto per abbandonare la mia fede cattolica, ma anche in questa Chiesa c’era un Crocifisso, lo stesso delle “mie” Chiese …
Ed ecco che ho trovato questo fatto profondamente ingiusto. Mi si dirà, ognuno è libero di professare la fede che vuole, di organizzarsi al meglio, lui e le sue Chiese. Se ha soldi. D’accordo, ma “quel” Crocifisso è anche il mio, è lo stesso, unico Crocifisso. Da oltre 2.000 anni. E allora?
E poi, scusate, io sto solo mettendo per iscritto un sentimento improvviso che mi ha assalito. Non sono andato a cercarlo io, questo sentimento. Mi è saltato addosso, così, improvvisamente. E io lo scrivo.

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ENI RIBASSA IL PREZZO DEI CARBURANTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Giugno, 2012 @ 4:29 pm

 Detto altrimenti … da parte di qualcuno: “E’ concorrenza sleale!”

Ma se volevate il mercato libero … libero di fare cosa? Forse lo volevate solo libero  di  stipulare un “cartello” per tenere alti i prezzi? Via … ora che il mercato è libero ed una compagnia “si permette” di rompere il cartello e di ribassare i prezzi al consumo, gridate alla concorrenza sleale? Ma via, siamo seri!  Ma è solo per il week end … i camionisti che lavorano solo in settimana non possono usufruirne … gli stessi gestori sono sottoposti ad un tour de force … Via, sono motivazioni da “fumo negli occhi”, dettagli, tentativi di arrampicata (sui vetri)!  Resta il fatto di base. Finalmente qualche cosa si è mosso. D’altra parte il consumo di carburante era molto diminuito … ed allora la regola del mercato dice che se la domanda frena, occorer agire sul tipo di offerta … E poi, non è forse vero che i supermercati “normali” vendono di meno e i “discount” vendono di più’ Ed allora, di cosa ci meravigliamo? Con il carburante sta succedendo la stessa cosa. Era ora.

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TRENTO, LA NOTTE BIANCA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Giugno, 2012 @ 4:28 pm

 Detto altrimenti: bianca … brava … o cattiva?
Dice … negozi aperti, la gente “vive la notte”, diamine, siamo vivi, giovani o giovanili, e poi lo fanno anche all’estero … Vabbè, se lo fanno all’estero …dico io …

... senza parole ... sono senza parole ...

Sta di fatto che, uscendo io alle 07,00 del giorno dopo, e recandomi in bicicletta in Piazza Dante per incontrarmi con altri “normali” per una bella pedalata sino a Riva del Garda, ho dovuto schivare cartelli stradali divelti, moltissimi cocci di ceramica, moltissimi pericolosi frammenti di vetro, mucchi di spazzatura, etc.. Uno spettacolo da terzo mondo. Ma poi puliscono sa, mi si dice .. Si, e ci mancherebbe altro! Solo che il problema non dovrebbe essere quello di “pulire” ma quello di “non sporcare”. Sono stato giovane anch’io, ma l’impulso di spaccare le bottiglie vuote per terra, di divellere segnali stradali, di attaccare briga con ubriaconi non l’ho mai avvertito.

 

... Dante, per oggi la tua gita con noi salta, purtroppo! Con la bici conciata in questo modo non puoi proprio venire ...

 

 

 

In attesa degli amici, ho scattato qualche foto. Povero Dante … forse quando scrivevi “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” avevi in mente proprio una “notte bianca”. E poi, guarda la tua bicicletta che avevi parcheggiata vicino alla tua statua … guarda come te l’hanno trattata!

 

 

 

 

 

 

 

 

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TRENTO: “ACCADEMIA DELLE MUSE” IN TRASFERTA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Giugno, 2012 @ 6:30 pm

Detto altrimenti: … circolo culturale privato, in riunione di inizio estate, in una sede diversa dal solito

La padrona di casa

 

 

A Trento succede anche questo. Un gruppo di privati si riunisce, senza alcuna formalità, e “fa” musica e cultura varia. Una volta al mese, da ottobre a giugno. La riunione del 23 giugno 2012 è stata quella “straordinaria” di inizio estate.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il compositore Bonporti

 

 

 

Una coppia di amici, veramente molto ospitali,  da tempo insisteva perché la riunione si tenesse a casa loro, casa che era stata del Trentino  Francesco Antonio Bonporti (6721 -1749). Bonporti, uomo di Chiesa e di compositore musicale. A lui è intitolato il Conservatorio musicale di Trento.

 

 

 

 

 

 

 

Documento immaginario, contenuti veri

 

Ci siamo riuniti. Di Bonporti è stata data lettura di un “falso” quanto alla forma, al documento, ma non certo quanto ai contenuti, cioè di una lettera che Bonporti (non) avrebbe scritto alla madre, la quale tuttavia riepiloga le fasi salienti della sua vita, le sue aspirazioni e le sue delusioni.

 

 

 

 

Carlo Fierens

 

 

Carlo ha eseguito alcuni brani alla chitarra classica: un brano tradizionale argentino, “Campo abierto”; poi, di Giulio Regondi, “Introduzione” e “Capriccio”; infine, di Villa-Lobos, “Studio n. 1”.

 

 

 

 

 

 

 

Mirco

 

 

 

 

Mirco ha suonato alcuni brani al sitar indiano ed al flauto traverso indiano (ricavato da una canna di bambù autentica indiana!)

 

 

 

 

 

 

 

Ruggero

 

 

 

Ruggero si è esibito con il violino: la Czarda di Vittorio Monti; una variazione arpeggiata della linea melodica dell’inno alla gioia dalla nona sinfonia di Beethoven; “Sulle onde del Danubio” di Ivanovich; per finire, alcune canzoni napoletane.

 

 

 

 

 

 

 

 

Cristina

 

 

Cristina, Presidente dell’Accademia, la quale oltre che pianista è anche soprano, ha cantato. Questa la musica.

La "Cerenda" (cena+merenda)

Ciascuna signora aveva preparato quanto di meglio del proprio repertorio culinario per imbandire la “cerenda” (merenda con cena). E così è stato.
La riunione si è svolta nel giardino della casa, vista Trento e vista Cima Tosa, 3173 metri, la vetta più alta del Brenta.

 

E il sol ridea calando dietro ... la Cima Tosa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

79 anni. E' stato più semplice mettera la candelina che mancava agli 80!

Abbiamo quindi festeggiato i 79 anni di Ruggero ed i 69 di Gianfranco.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un "pezzo" storico della casa Museo

Calate le tenebre, ci siamo trasferiti all’interno della “Casa museo”.

 

 

 

 

 

 

 

 

Che dire di più?  “Avanti tutta”, “Alla via così”, “Ad majora”, Accademia delle Muse! E “grazie!” ai nostri ospiti Daniela e Luigi! Un solo rammarico: che Mirna, sì, Mirna di trentoblog.it/mirnamoretti non sia stata con noi!

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INIZIATIVA LOMBARDA E ACCOGLIENZA TRENTINA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Giugno, 2012 @ 7:56 am

Sotto il ponte di Arco il Sarca scorre ...

Detto altrimenti: BICI UISP TRENTO insieme ai ragazzi di Suzzara

Da tempo, ben prima del terremoto, le loro Parrocchie avevano programmato di far fare loro una biciclettata su una qualche ciclabile. La loro non è stata una zona particolarmente colpita dal sisma, ma molti di loro, comunque, hanno la casa inagibile. La gita quindi ha assunto un maggiore significato: la volontà e la capacità di continuare a vivere. Richiesti di un consiglio da parte degli organizzatori (Gianpaolo Ilcina e Don Nicola Catarin), li abbiamo guidati per un sopralluogo. Detto, fatto, la zona ed il percorso sono approvati e scelti rispetto ad latri percorsi fuori provincia. Ed ecco che il 19 e 20 giungo si snoda il serpentone dei 45 ragazzi, maschi e femmine dagli otto ai quindici anni. Li aspettiamo alla stazione ferroviaria di Rovereto. Loro arrivano in treno, le bici su di un furgone.

Tuffi dal Ponte Romano di Ceniga (TN)

Si parte per Borgo Sacco (Rovereto) e Mori. Colazione nei giardini pubblici. Indi a Torbole, scortati dalla Polizia Locale per l’ultima, ripida discesa della Vecchia Torbole. Indi si costeggia il lago e poi a nord, verso Arco e Dro … anzi, al Ponte Romano di Ceniga … e chi li trattiene questi ragazzi? Tutti in acqua!
La sera, grazie all’ospitalità di Don Stefano, tutti a cena e a dormire presso l’Oratorio di Dro.
La mattina dopo, si ripedala. Da Dro si prende la nuova ciclabile sulle sinistra orografica del fiume, in salita verso Pietramurata, indi si gira a destra, prima su di una strada poderale, poi sulla nuova bretella ciclabile che conduce al Lago di Cavedine. Sosta sul lago, nei prati del nuovo centro velico. Quindi si riparte: le marocche, il discesone che da Drena scende su Dro, le ciclabili sino a Riva del Garda, dove l’armata è ospitata presso la terrazza della Fraglia Vela Riva. Indi tutti alla spiaggia dei Sabbioni per un bel bagno finale, ristoratore.

 

Edoardo Pellegrini, sua moglie Pia, Mara Lucian, Monica Giacomozzi e l'autista vivandiere Aldo

 

 

Un grazie a Don Stefano, alla Polizia Locale di Nago Torbole, a Bici UISP (che fra l’altro ha fornito i giubbottini colorati per tutto il gruppo),  alla Fraglia Vela Riva.
Gli accompagnatori trentini sono stati: Monika Giacomozzi, Presidente Bici-UISP del Trentino Alto Adige; Mara Lucian, Edoardo Pellegrini e il sottoscritto (UISP).

 

 

Ed ecco alcune foto scattate da Edoardo Pellegrini:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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POLITICI, USATE I MEZZI PUBBLICI!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Giugno, 2012 @ 6:04 pm

Detto altrimenti: il primo a farlo, a mia memoria ed esperienza, fu il Sindaco di Genova Vittorio Pertusio (1951-1960; 1961-1965).

Quel sindaco usava il tram, ogni giorno, casa-ufficio e ritorno. L’auto blu c’era. Ferma, in garage. Pertusio abitava nel mio quartiere, Albaro, ad est della piana ove di trova la famosa Piazza della Vittoria e la Stazione Ferroviaria di Genova Brignole, ad est, verso l’alba, Albaro, appunto. Una collina un tempo sede solo delle ville signorili e dei poderi contadini, poi divenuta sempre più anche quartiere residenziale a scapito dei poderi dei contadini, poderi “urbani” che a Genova si chiama(va)no “ville” ed il cui “capo”, baccan, padrone (in Toscana direbbero “capoccia”).

Io, ragazzino, classe 1944, mi stupivo di quanto mi raccontavano, ammirati, i miei genitori. Erano suoi amici. Mamma, insegnante delle sue figlie. Babbo, Maresciallo dei Carabinieri, si era reso colpevole di un reato non arrestandolo quando Pertusio era ricercato come antifascista.

Pertusio usava il tram ed ascoltata i “mugugni” (termine genovese per “lamentele”) ed i problemi della gente. Quello che dovrebbero fare i nostri politici odierni. Scendere dalle auto blu ( o grigie), uscire da una sorta di isolamento acustico e soprattutto intellettuale, ascoltare, ascoltare, ascoltare … quindi capire ed infine condividere.

Io non sono un politico. Tuttavia – sotto altra veste, quella di manager d’azienda – ho sperimentato il passaggio dall’uso quotidiano dell’auto all’uso dei mezzi pubblici. A Torino, garage-auto-garage. Trasferito a Milano andai ad abitare a Monza. Ogni giorno Monza –Milano e ritorno: in totale 36 km alla media di 36 km/all’ora? Magari! In realtà la velocità era di 36Km/3ore! Quindi, spesso, usavo il bus ed il treno. Il treno … a Monza, salendo, trovavo impiegati e impiegate provenienti, ogni giorno, anche da Sondrio! La prima cosa che notai, il rumore, anzi, il suono delle voci. Come quando camminate per le calli veneziane. Già questo fatto vi sorprende, voi che eravate abituati al giornale radio o ai nastri di tedesco, voi che lavoravate alla Siemens e che lo dovevate imparare …

Subito dopo, i contenuti dei loro discorsi. I problemi quotidiani, le difficoltà, le speranze, la lotta per fare quadrare i conti, gli artifici per trovare il tempo per fare tutto, soprattutto le madri … Un mondo di eroi e soprattutto di eroine quotidiane, alle quali nessuno avrebbe mai dato la medaglia, per le quali nessuno mai avrebbe proposto l’erezione di un monumento all’Eroe civile ignoto. Eppure c’erano, anzi, ci sono ancora, tanti … che oggi pagano l’IMU, che fanno il proprio dovere, ognuno a portare la sua goccia di prezioso contributo al Paese, come padri, madri, lavoratori, lavoratrici. Sono loro le persone che i politici devono ascoltare mentre esse, eroi sconosciuti, vivono la propria vita e la propria battaglia quotidiana. E poi confrontare il piano dei loro problemi, quelli delle “vite vere”, con il piano – purtroppo non intersecante – dei  problemi (troppo diversi) delle “vite della politica”, vite che accettano di vedersi dimezzati i  “rimborsi” elettorali … tanto ne spendevano un quarto …

Perché ho scritto questo post? Perché in questi giorni mi è capitato di percorrere più volte il tragitto Trento- Riva del Garda e ritorno sui bus pubblici …

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