“2084” – Capitolo 3°

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Gennaio, 2013 @ 4:10 pm

Detto altrimenti: troverete i capitoli 1 e 2 ai post del 4 e del 6 gennaio 2013

Franz era stanco. Aveva lavorato tutta la giornata alla relazione che il Presidente dell’EG, European Governement avrebbe tenuto innanzi alle Camere riunite, circa la situazione del sistema bancario della Confederazione.

Aveva dovuto andare a rileggersi tutta l’evoluzione storica del sistema, con particolare riferimento alla svolta epocale avvenuta nei primi decenni del secolo, allorquando alcune fra le maggiori banche del sistema si erano lanciate a “far finanza in proprio”” anziché far banca, avevano assunto rischi enormi in forma diretta e stavano per fallire, costringendo gli Stati ad intervenire con prestiti a tasso agevolato e capitalizzazioni. Ciò in quanto in allora giustamente si era voluto evitare che la “mala gestio” bancaria mettesse a rischio i risparmi dei cittadini. Solo che per salvare i risparmi dei cittadini si erano tassati i cittadini stessi, per raccogliere il denaro da dare alle banche …

Questa della necessità di salvaguardare i cittadini era stata di fatto un alibi per alcuni banchieri, i quali si erano lanciati in speculazioni assai rischiose, contando che le loro banche fossero comunque “to big to fail”, troppo importanti per essere lasciate fallire, e loro stessi, personalmente, “to big to jail”, troppo importanti e troppo “in vista” per subire la pena del carcere. E nel frattempo i loro Consigli di Amministrazione avevano deliberato (e pagato) a loro favore enormi premi di produzione di utili immediati, premi che – ovviamente – non erano stati restituiti quando, negli anni successivi, da quelle loro scelte erano derivate perdite ben superiori.

A seguito di ciò, le Associazioni di categoria delle banche interessate al fenomeno avevano impegnato le loro aderenti “ a non far finanza per cinque anni”, il che era una implicita ammissione degli errori precedentemente commessi. Anche il bambino, quanto ti dice “Prometto che non lo farò più ..” implicitamente ammette la marachella …

Ma nel frattempo era intervenuto un altro fatto, ben più rilevante. Gli stessi clienti delle banche in questione decisero di “cautelarsi da soli” e progressivamente, senza clamore, senza che fosse intercorso alcun accordo o alcuna class action, trasferirono i loro depositi dalle banche con tendenza ad operare da finanziarie a banche immuni da tale “inclinazione”. Il risultato fu che molte banche chiusero i battenti senza coinvolgere i propri clienti.

In questo business spontaneo avevano cercato di inserirsi anche importanti banche cinesi, ma fu loro impedito dalla legge europea che vietava qualsiasi rapporto commerciale, industriale, di joint venture, bancario o finanziario con i paesi che non garantivano il rispetto dei diritti umani e civili.

Questa era la storia. Ora il Governo Europeo aveva aperto una trattativa con gli USA per la definizione di una nuova disciplina bancaria e finanziaria comune. Ecco la ragione a seguito della quale gli era stato richiesto di preparare una relazione sull’accaduto. Inoltre gli era stato precisato che analoga analisi avrebbe dovuto effettuare sulle Agenzie di Rating USA, sul loro modo di funzionare e sulla costituzione, avvenuta a ridosso della fondazione degli Stati uniti di Europa, della ERA European Rating Agency, creata per controllare l’operato delle consorelle USA  (!), non sempre cristallino e disinteressato. Ma a questo argomento si sarebbe dedicato l’indomani.

Franz chiuse i fascicoli in cassaforte, spense la luce e si diresse verso casa, ben sapendo che avrebbe dovuto concedersi alle domande di Edoardo, sempre ansioso di imparare, capire, studiare come andavano le cose dell’Unione. Anche perchè  “… il prof è molto esigente!”

 (continua)

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TECNICHE AZIENDALI E DI GOVERNO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Gennaio, 2013 @ 3:36 pm

Detto altrimenti: anche per il Governo della nazione, prendiamo ciò che c’è di buono … ovunque esso si trovi …

… anche dalle tecniche di gestione aziendale. Io ho “governato” molto, solo SpA e nelle SpA si fa così:

Il primo anno di vita si redige un Piano Strategico, il quale deve essere aggiornato se cambiano rilevanti condizioni di contorno (crisi economica nazionale o europea, nuove leggi agevolative o restrittive, importanti mutamenti del mercato, etc.). Si tratta di un documento di poche pagine, che traccia le linee fondamentali dell’azione della Spa, che deve essere sempre aggiornabile e aggiornato.

Su questa base, il primo anno si redige un Piano Pluriennale (ad esempio triennale) e quindi lo si aggiorna di anno in anno: per questo il Piano si chiama “scorrevole”. Esso è basato su “stime” cioè su ipotesi ancora abbastanza incerte (chi può prevedere il futuro?).

Su questa base ogni anno si redige il Piano annuale (budget). Esso è basato su “previsioni” cioè su dati previsionali abbastanza certi.

Su questa base di redigono i report mensili e semestrali: ognuno di essi, con i dati di consuntivo e la proiezione a fine anno (“previsioni”). Questi dati si confrontano con il budget, che rimane immutato.

Su questa base, verso la fine di ogni anno (ad esempio a novembre) si redige il pre-consuntivo, cioè una previsione di chiusura dell’esercizio molto, molto verosimile. Questi dati si confrontano con il budget, che rimane immutato.

Dopo la fine dell’anno, sui redige il consuntivo dell’anno trascorso. Questi dati si confrontano con il budget, che è rimasto immutato.

Il primo obiettivo di ogni SpA è innanzi tutto la formulazione un budget attendibile. Quindi se il risultato finale è molto peggiore o anche molto migliore del budget, ciò significa che si è sbagliato almeno una volta: nella redazione del budget. Il secondo obiettivo è il pieno raggiungimento del budget. Né più, né meno.

I dati di budget? ve ne elenco alcuni: l’ordinato (gli ordini acquisiti); il fatturato; l’incassato; i costi ed i ricavi finanziari; i costi del personale; il livello delle spese generali; l’andamento del margine positivo (utile) o negativo (perdite).

Orbene, supponiamo di non avere sbagliato a fissare il budget dell’anno. Per raggiungerlo ogni bravo Capo Azienda deve avere alcune soluzioni: quella adottata, una di riserva se la prima non va bene, una di riserva se non va bene nemmeno la seconda, e così via. Infatti il “padrone” della Società, l’Azionista, in sede di Assemblea deli Azionisti, gli potrà sempre dire: “Io ti pago perché tu fissi un budget credibile e perché tu lo raggiunga. Il resto è un problema tuo. Io ti giudicherò dai risultati”.

Vedete bene quanto si programma e controlla una spa, anche se di piccole dimensioni. Mi domando: quanto di più potrebbe/dovrebbe essere fatto nei confronti di quel grande Sistema Societario e Sociale che è il nostro Paese?

Passiamo all’azione di governo con un esempio concreto: la Questione ILVA. Il Governo ha operato in modo da consentire la prosecuzione della produzione, in parallelo alla sistemazione dei problemi ambientali, nonostante il divieto della Magistratura Ordinaria, la quale invece aveva apposto sigilli, sequestrato semilavorati etc.. La Magistratura ordinaria è ricorsa alla corte Costituzionale sollevando il problema del conflitto di interessi fra due poteri dello Stato, quello esecutivo e quello giurisdizionale.

Mi domando: il capo Azienda (Governo) ha comunque pronta la soluzione da adottare soprattutto per l’ipotesi che sia accolto il ricorso della Magistratura Ordinaria che vuole bloccare la produzione? Oppure in tal caso ci sentiremo dire: “Che volete, tutti noi medici abbiamo operato bene, nessuno ha colpa se il paziente è morto”?

In miei post precedenti ho ipotizzato una soluzione. Noi non possiamo né dobbiamo accettare di essere messi di fronte alla scelta fra due mali: eliminare posti di lavoro (con il blocco della produzione) o sacrificare la salute dei cittadini (con la prosecuzione della produzione). Tertium datur, esiste una terza soluzione: Lo Stato espropri l’azienda, la paghi ai suoi attuali proprietari a valori di mercato al netto delle somme necessarie a risarcire i danni procurati, ad adeguare gli impianti ed a pagare il personale costretto a casa in questo frattempo. Il prezzo potrebbe essere pagato con Titoli del Debito Pubblici Serie Speciale ILVA Irredimibile 2%.

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DEFINIRE LE ALIQUOTE FISCALI IRPEF PER ALGORITMI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Gennaio, 2013 @ 2:09 pm

Detto altrimenti: in informatica e matematica, il termine algoritmo indica un procedimento che risolve un determinato problema attraverso un numero finito di passi.

Alzare le tasse (nell’esempio: imposta Irpef), abbassarle, cambiare le aliquote … così, a braccio, a “pancia”? E invece no. Proviamo ad impostare un sistema, proviamo ad utilizzare gli algoritmi. L’ipotesi di lavoro è la seguente:

Suddividiamo le fasce di reddito in un numero assai più elevato delle attuali, ad esempio (importi in migliaia di euro):
0-15; 15-20; 20-30; 30-45; 45-65; 65-90; 90-120; 120-160; 160-210; 210-270; ……500-600; 600-700; …. 1000-1200; 1200-1300 etc.,.

Impostiamo quindi un algoritmo (un sistema software) che ci consenta di calcolare come mantenere il livello totale delle imposte che si vogliono incassare, intervenendo su una serie di sconti fiscali decrescenti a partire dalla classe di reddito più bassa, unitamente ad una serie di aggravi fiscali decrescenti a partire dalla classe di reddito più alta. In altre parole, si applicano sconti tanto maggiori quanto più bassa è la fascia di reddito e si applicano aggravi tanto maggiori quanto più alta è la fascia di reddito. Poiché si è impostato un algoritmo, cioè un sistema software, si possono agevolmente ottenere in tempo reale un numero elevatissimo di simulazioni.

Per realizzare tutto ciò occorre semplicemente

 1. conoscere i dati degli ultimi incassi annuali Irpef e quanto è stato previsto di incassare per il futuro;
2. disporre
• di un PC – Personal Computer
• di un programmatore
• di un esperto in matematica finanziaria.

Quanto sopra consentirà di “vedere cosa succede se”, in tutte le ipotesi possibili ed immaginabili. Dopo, la decisione su quale combinazione adottare sarà ovviamente “politica”, ma, questa volta, “a ragion veduta”, cioè “consapevole”.

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OPEN BLOG, QUASI UN FORUM

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Gennaio, 2013 @ 6:08 pm

Detto altrimenti: quasi una rubrica “Lettere al Direttore”, dico “quasi” perché io sono solo un neo-blogger, non certo il Direttore di un giornale!

Cara lettrice, caro lettore, questo post non è l’ultimo di quelli pubblicati. Ho solo attivato una funzione della procedura che fa in modo che ti appaia come l’ultimo, appena entri nel blog (in realtà invece l’ultimo è quello che risulta il penultimo della serie). Ho fatto così perché, per un certo lasso di tempo, possiate conoscere questa mia iniziativa.

Io sono un fun della “comunicazione” intesa come “communis actio”, azione comune, cioè dell’azione che nasce dal confronto. In parte ciò si realizza già, con la possibilità che ognuno di Voi ha di commentare i miei post.  Tuttavia i vostri interventi restano isolati, in quanto collegati allo specifico post e quindi letti solo da chi è interessato a quel singolo post. Al contrario è mio intendimento lasciare a ciascuno di Voi la possibilità di pubblicare un post “suo” su questo blog “mio”.

Pertanto vi invito a scrivere il “Vostro” post indirizzandolo alla mia mail personale riccardo.lucatti@virgilio.it. Io mi limiterò a correggere eventuali sviste tipografiche; ad eventualmente sintetizzare interventi troppo lunghi; a fare comunque da moderatore rispetto agli standard di Tremntoblog. Interventi per i quali la Vostra partecipazione vale sin d’ora da Vostra preventiva autorizzazione.

I Vostri interventi potranno essere di due tipi: 1) “autonomi” cioè potranno esprimere vostre tesi originarie; oppure 2) potranno contenere domande o osservazioni su miei post, anche con richiesta di incontro personale (il giorno 14 gennaio avrò il primo incontro con una commentatrice dei miei blog, su cui Vi riferirò).

Potrete firmare i Vostri post con il Vostro nome oppure con un pseudonimo: in calce al post io trascriverò la firma che vorrete voi.

Se questa mia iniziativa non avrà successo, il blog continuerà come prima. Se avrà “troppo” successo, sarà mio compito operare delle scelte. Se avrà successo, cioè se i Vostri interventi saranno in numero accettabile, saranno pubblicati tutti.

Vi ringrazio per avere letto questo post che alla data ed ora odierna, ore 18,08 del giorno 9 gennaio 2013, è il 470° di una serie iniziata il 6 dicembre 2011, serie frequentata da oltre 22.000 letture al mese, e attendo l’esito di questa iniziativa.

Buon Trentoblog a tutti!

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TAGLI LINEARI ALLA SPESA O GESTIONI SEPARATE?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Gennaio, 2013 @ 2:58 pm

Detto altrimenti: a mio avviso la prima priorità riscrivere l’ordine delle priorità, mettendo al primo posto la Questione Morale.

Dicesi “taglio lineare della spesa” una riduzione di una percentuale uguale per tutti i tipi di spesa, senza fare alcuna distinzione fra settori più e meno prioritari. Dicesi “gestione separata” una gestione “privilegiata”, più ricca delle altre, che non porta i propri avanzi a confluire nella gestione generale del Sistema Italia.

Notizia: da Padre Alex Zanotelli (estratto)
Il 10 dicembre 2012 il Parlamento ha approvato il disegno di legge delega per la Riforma delle Forze Armate voluta dal Ministro della Difesa, l’ammiraglio Di Paola.
La riforma costerà nei prossimi dieci anni 230 miliardi di euro.
La Legge autorizza le Forze Armate a riorganizzarsi in proprio in dodici mesi con una delega, per ora in bianco. Questa Legge prevede un taglio di 43 mila addetti sia militari come civili nei prossimi dieci anni.
I soldi risparmiati rimangono al Ministero della Difesa per l‘ammodernamento’ dell’esercito: il Ministero della Difesa avrà un miliardo di euro in più all’anno da spendere in nuove armi, mentre per la Spending Rewiew di Monti,  avrebbero dovuto rientrare nel Bilancio dello Stato.
La nuova legge prevede che gli enti locali dovranno rimborsare il Ministero della Difesa per gli interventi di soccorso e prima emergenza come terremoti e alluvioni.
Nel 2000 l’Italia aveva promesso all’ONU che avrebbe versato lo 0,7% del suo PIL per la cooperazione internazionale. L ’Italia, all’ultimo posto nella graduatoria, ha disonorato in questi dodici anni gli impegni presi arrivando allo 0,2% del PIL mentre spende il 2% del PIL in armi.
2012: per la Difesa si sono spesi 26 miliardi di euro (dati SIPRI) a cui bisogna aggiungere 10 miliardi di euro per gli F-35 (più altri 20 previsti per l’utilizzo e la manutenzione, n.d.r.).

Approfondimento: ecco un esempio di “gestione separata” un po’ come le “gestioni separate” per le pensioni d’oro dell’INPS. Inoltre, quali sono le priorità prioritarie? Queste o la Questione Morale, il lavoro, le pensioni, l’assistenza sanitaria, l’istruzione, la ricerca, la difesa del territorio da alluvioni e terremoti, etc.?

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CAMPAGNA ELETTORALE ?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Gennaio, 2013 @ 7:29 am

Detto altrimenti: Campagna elettorale per alcuni e campagna di guerra di sopravvivenza o di difesa di un futuro, per altri

Mi sarei aspettato che la campagna elettorale fosse mantenuta sui contenuti e non sulle possibili alleanze. Un esempio per tutti: di fronte al dramma dell’ILVA (ILVA non IVA) cosa propone ciascun partito, nelle varie ipotesi? Ad esempio, se la Corte Costituzionale desse ragione ai giudici ordinari le cui decisioni “fermano” l’azienda come si intenderebbe procedere? In post precedenti io un’idea l’ho lanciata …

Un altro esempio: la disoccupazione (soprattutto giovanile) e la povertà diffusa stanno aumentando. Come si intende riscrivere l’ordine delle priorità di spesa e di investimento, ad esempio destinando diversamente i miliardi oggi destinati al TAV e agli armamenti?

Milano. Regione Lombardia. La magistratura ha iniziato a “chiedere gli scontrini” anche all’opposizione. Domando: avviene ciò anche in tutto il resto del Paese? E avviene ad ogni livello politico, ad esempio, con la richiesta di “scontrini” a tutti i tesorieri dei partiti (di ieri e di oggi) e a tutti i parlamentari? Sicuramente un partito si è posto questo obiettivo, ma a me è sfuggito, e me ne scuso con i lettori …

Scaldali. Abbiamo la Procura Antimafia. C’è un partito che abbia proposto una “Procura Antiscandali”? Sarebbe necessario dare centralità al problema e affrontarlo in modo organico. Chi sta proponendo ciò?

C’è un partito che abbia ripreso la promessa di quel tale (non ricordo bene, Bergusconi, Berdasconi … un nome del genere) di ridurre il numero dei  parlamentari a 300 deputati e 150 senatori?

Equità? Equità nella tassazione (che può essere perfezionata …!) ma anche “equità” nelle spese e negli investinenti: chi l’ha proposta? Cioè, spendere e investire dove è moralmente giusto investire con priorità.

Priorità? Occorre dare priorità e centralità al tema della revisione delle priorità. Se mi dite quale partito lo ha fatto, lo voto!

Un “movimento” propone la “guerra santa” contro tutti i partiti. C’è un partito che abbia evidenziato la perfetta analogia fra la situazione attuale e quella dalla quale sorse il fascismo?

(continua)

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DALL’EUROPA (Ultima ora!)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Gennaio, 2013 @ 10:08 pm

Detto altrimenti: visti da fuori

La Corte Europea per i Diritti Umani ha intimato all’Italia di risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri. Entro un anno. Inoltre dovremo stabilire dei percorsi per le denunce delle violazioni dei diritti dei carcerati ed un sistema di risarcimenti in caso di loro violazione, prevedendo inoltre anche pene alternative alla detenzione.

L’Unione Europea ha giudicato iniqua (cioè non equa) l’IMU, in quanto “genera ulteriore povertà in un paese già sbilanciato verso la povertà”. Ci vengono fornite indicazioni “tecniche” per una sua revisione.

Speriamo però che l’Europa abbia notato anche che abbiamo assolto gli extracomunitari di Crotone in quanto gli atti da loro compiuti (una sorta di guerriglia urbana per protestare contro le condizioni disumane del “Centro di identificazione ed espulsione” dell’Isola di Capo Rizzuto) sono stati valutati come atti di “legittima difesa” contro un pericolo “attuale, per loro inevitabile e proporzionale all’offesa”, offesa consistente nella “violazione della loro dignità umana e della loro libertà personale”.

Speriamo inoltre che l’Europa abbia notato anche che non consentiamo più che si trucchino appalti, o meglio perseguiamo quelli “truccati”: fornitura del centro Elettronico della Polizia di Napoli? Detto, fatto! 4 ordinanze di custodia in carcere, 4 ai domiciliari, 4 obblighi di  presentazione alla polizia. Tra gli arrestati c’è Mario Mautone, ex  provveditore alle opere pubbliche di Campania e Molise – già condannato nel  processo per l’appalto Global Service – e due manager di Elsag (Finmeccanica), Carlo Gualdaroni, Francesco Subbioni. Ai domiciliari il prefetto Oscar Fiorolli.  Chiesta l’interdizione dai pubblici uffici per i prefetti Nicola Izzo e Giovanna  Iurato. Le accuse vanno dall’associazione a delinquere alla corruzione.

Che dire? Che scrivere?

Sulle carceri ho già scritto: chi è responsabile se la Costituzione è violata là dove dice che la pena deve tendere alla riabilitazione del condannato?

L’IMU ha dato un gettito di 33 miliardi. Grosso modo quanto costa l’acquisto e la gestione/manutenzione di 90 cacciabombardieri F35. In altre parole: abbiamo pagato l’IMU per acquistare cacciabomnbardieri! Ma come ha fatto il Canada a disdire l’acquisto dei “suoi” 60 F35? E’ un esempio autorevole, che proviene da un paese equilibratio, moderno, assai credibile … avremmo potuto imitarlo … citarlo quale precedente … Il 6 gennaio scorso, nel post “Finanza italiana” mi auguravo di conoscere i detagli dei flussi finanziari in entrata ed in uscita dello Stato, per capire i “percorsi” compiuti dalle tasse che noi paghiamo ….

Gli extracomunitari, i loro centri di identificazione … peggio delle carceri, il che è tutto dire. Don Lorenzo Milani, 1964, nella sua Lettera ai 20 cappellani militari che in Firenze avevano definito “vili” gli obiettori di coscienza, scriveva che lui non divideva le persone fra “Italiani e stranieri” ma fra “diseredati ed oppressi da un lato e privilegiati ed oppressori dall’altro”.

Gli appalti? Storia vecchia è … che dire? Certo che un Prefetto ai domiciliari .. non s’era ancora visto! Ma ci vogliamo rendere conto che così non si può andare avanti?

 “Italia mia, benchè ‘l parlar sia indarno a le piaghe mortali che nel bel corpo tuo sì spesse veggio …”

Ma coraggio, ce la possiamo fare, ce la dobbiamo fare, e ce la faremo. Prima risolviamo la Questione Morale, poi subito a ruota, la Questione Sociale. “Il resto sono dettagli”, come diceva Einstein, dopo avere affermato “Voglio conoscere il pensiero di Dio”. Coraggio, Italia! E … forza, Europa!

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PATRIMONIALE SUI SUPER RICCHI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Gennaio, 2013 @ 3:26 pm

Detto altrimenti: da un nuovo punto di vista, cioè da una seggiovia verso Cima Paganella

Cima Tosa, Brenta Alta, Campanil Basso, Sentinella, Campanile Alto, Sfulmini, Torre, …

Primo sciatore: “La tassa al 75% sui grandi capitali … ma se uno quei soldi li ha guadagnati onestamente … è una rapina”.
Secondo sciatore: “Tutto è relativo. Se la legge stabilisce che una parte rilevante del super utile debba essere pagata all’erario, non è una rapina”.
Primo sciatore: “Ma non è giusto!”
Secondo sciatore: “Giusto? Secundum jus? Ma se la legge lo stabilisce, è secundum jus, cioè giusto”.
Primo sciatore: “No ma io dicevo che non è giusto in senso generale ..”
Secondo sciatore: “ Una legge che consenta un enorme accumulo di ricchezza in capo a pochi e di enorme povertà in capo a molti è immorale (e non conviene a nessuno, pwerchè distrugge il ceto medio, che poi è quello che garantisce i consumi).  E guardi che non mi riferisco ai principi della nostra religione… la quale non “è” la morale, ma “ha” una sua morale. Infatti la legge di “non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te e fai agli altri ciò che desideri sia fatto a te” risale al codice di Hammurabi, nel 1850 a. C.. E nessuno di noi vuole essere impoverito, non le pare? Quindi a nostra volta, non dobbiamo impoverire gli altri. A meno di essere immorali o, peggio, amorali. Sa, la Questione Sociale si risolverà solo dopo che avremo risolto la Questione Morale.
Primo sciatore: “Ma allora i ricchi vanno all’estero”
Secondo sciatore: “E noi facciamo gli Stati Uniti d’Europa e ci accordiamo con gli USA per uguali leggi fiscali e magari detassiamo grandi capitali e utili se sono reinvestiti in attività economiche diffuse sul territorio”.
Primo sciatore: “Ma loro vanno in altri paradisi fiscali”.
Secondo sciatore: “E noi e gli USA mettiamo al bando tutti i paesi che non rispettano i diritti umani e civili e le leggi fiscali. Al bando loro, le loro merci e le loro transazioni finanziarie”.
Primo sciatore: “Guardi che siamo arrivati, alzi la sbarra … Lei da che parte scende? Fino ad Andalo? Vengo con lei così mi spiega meglio alla prossima risalita”. A proposito, mi chiamo Giovanni. e lei?

Secondo sciatore: mi chiamo Riccardo, sa, io sono un blogger … ecco il mio biglietto da visita … ma diamoci del tu… però … che bella neve oggi … vero?

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METTIAMO LE COSE AL LORO POST …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Gennaio, 2013 @ 2:16 pm

Detto altrimenti: … ma no, forse è meglio raggrupparle, le “cose”, cioè le notizie! Ciò premesso, abbiamo notato che …

I partiti auto – pre – misurano le proprie forze (in viste delle elezioni e degli accordi parte e post elettorali) non più dal numero dei propri iscritti, ma dai partecipanti alle primarie o dai sottoscrittori dei loro manifesti, che in genere possono ben essere più degli stessi iscritti. Sulla base di queste valutazioni i partiti hanno poi maggiore forza contrattuale nella trattativa delle alleanze. Alleanze? Vedi qui in appresso.

Alleanze fra partiti. Sono più facili fra partiti che non hanno principi radicati. Sono più difficili (ma più fruttuose) fra partiti che credono in ciò che propugnano. Accordi? Vedi qui in appresso.

Accordo presto fatto fra PDL e Lega: (esce Monti e) entra Tremonti …

I partiti …., chi (dai monti) ipotizza di tassare  e chi (da uno yacht in Costa Smeralda) promette di non tassare … i grandi capitali? Vedi qui in appresso.

La super tassazione dei redditi altissimi (Francia) potrebbe provocare (altre) fughe (oltre quella di Depardieu) di capitali e di capitalisti (anche dall’Italia). E noi proviamo ad immaginare di sospendere per un anno la tassazione di quegli utili, ove nel frattempo siano reinvestiti in iniziative locali di economia diffusa, le quali poi saranno tassate in misura agevolata per i primi cinque anni di vita. Proviamo …

Viva la pappa col pomodoro di Rita Pavone: “La storia del passato ormai ce l’ha insegnato che un popolo affamato fa la rivoluzione …” E rivoluzione bisogna fare, subito, con urgenza, ma non cruenta, bensì sostituendo alla amoralità la immoralità e contemporaneamente alla immoralità la moralità. Solo così potremo risolvere la Questione Sociale.

Questione Sociale? Scusate, avevo capito “Questione societaria” … ma io quella l’ho già risolta: è tutto inetstato a perstanomi vari  all’estero … Firmato: un nullatenente.

P.S.: per i lettori, quel “nullatenetente” non sono io! Io “tengo”una pensioncina regolarmente tassata … e poi anche da militare ero S.Ten., cioè Sottotenente (della “Tridentina”), non nullatenente!

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L’ATTORE FRANCESE GERARD DEPARDIEU SI RIFUGIA PRESSO PUTIN

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Gennaio, 2013 @ 6:53 pm

Detto altrimenti: ma i comunisti non erano contro i capitalisti?

Taluno, qui da noi, continua ad erigersi contro il pericolo comunista. Comunista. Il termine è storicamente superato e fallito sotto il profilo economico. Tuttavia il suo lato peggiore l’ha dimostrato non “quando c’era” ma quando ha deciso di “non esserci più”. Infatti L’apertura sfrenata e incontrollata alle regole del mercato ha generato in Unione Sovietica  un enorme divario fra pochi personaggi sempre più ricchi ed un numero sempre crescente di  molti cittadini sempre più poveri.

Ora l’attore francese, per protesta contro la tassazione francese dei grandi patrimoni – ma forse anche per sfuggire ad essa – ha chiesto ed ottenuto il passaporto russo, ricevendolo direttamente dalla mani di Putin.

La cosa mi dà da pensare per il passato e mi preoccupa per il futuro

Per il passato mi dà da pensare: infatti, non vorrei mai che Depardieu – a sua insaputa – avesse svelato una prassi già in atto, e cioè che sia bastato essere amici di Putin per essere aiutati nella delicata e difficile interpretazione delle leggi fiscali dei vari paesi (evidentemente a Mosca esiste – a nostra insaputa – una formidabile scuola di professori e di commercialisti esperti in diritto tributario internazionale!)

Per il futuro mi preoccupa: infatti non vorrei mai che Depardieu – a sua insaputa – avesse fatto da “apripista” a tanti altri signori plurimilionari e plurimiliardari. Il che potrebbe far pensare alla nascita di un nuovo “paradiso” per “rìfugiati fiscali”. Il che è l’ultima cosa che serve a tutti i Paesi dei futuri Stati Uniti d’Europa. A pensar male …

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