QUARANTA ISTRUZIONI PER LA VITA LAVORATIVA DEI GIOVANI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Luglio, 2023 @ 1:13 pm(MEMORIE DI UN QUASI OTTUAGENARIO)
1 – Napoleone era solito dire: “Mi vanno bene i generali fortunati, purché lo siano sempre”. Io vi dico: ricercate la creatività più che la fortuna e siate regolarmente creativi, cioè siate sempre un poeta: infatti il termine “poeta” deriva dal verbo greco “poiein” che significa fare, creare. Tuttavia state attenti ad un particolare: l’italiano in genere è molto creativo, ma rende pubblici i suoi progetti troppo presto, progetti che spesso gli vengono rubati da chi li sa realizzare più tempestivamente. In ogni caso la creatività raramente è pagata per quello che vale, e cioè molto. Se avete una buona idea cercate anche di riuscire a “firmarla” come vostra. Infine v’è da dire che le idee vengono a chi è abituato a farsele venire, quindi … allenatevi!
2 – Come reagire di fronte alla mancanza od all’eccesso di creatività, in se stessi e negli altri? Ragazzi, innanzi tutto il malanno più frequente e ben più grave è la mancanza di idee, quindi ben vengano le “troppe” idee! Pensate sempre che senza idee Colombo non avrebbe scoperto l’America, Fleming non avrebbe inventato la penicillina e così via. Dovete solo cercare di distinguere fra intuizioni (ci vogliono anche quelle) ed idee maturate dopo attente analisi (suggerisco di dedicarvi molto a questo secondo genere).
3 – Un padre disse al figlio: “Mettiti una scimmietta su di una spalla e vai in un paese dove non conoscono le scimmie: farai fortuna.” Può essere vero, ma attenzione …una bottiglia è mezza piena e mezza vuota allo stesso tempo! Se volete “fare carriera” dovete anche considerare l’opportunità di eccellere in modo omogeneo all’ambiente che vi ospita: mi spiego, se siete dei bravi manager, ma molto bravi, allora potrete fare carriera in un ambiente moderno e managerialmente organizzato. Ma attenzione a volervi imporre come manager molto professionali in un ambiente un po’ troppo “alla buona”! Lo stesso dicasi per il contrario: se un ambiente è molto bene organizzato, voi non potrete progredire se siete voi ad essere troppo “alla buona”.
4 – Persevera, non ti stancare, non scoraggiarti mai, saresti il primo nemico di te stesso! Abbi invece fiducia nei risultati dell’allenamento e della perseveranza: nello sport, nel lavoro, nella vita.
5 – Abbi fede in una logica superiore, immanente nelle cose, che funziona “nonostante” l’intervento dell’uomo.
6 – Quanto ai principi, sii fedele ai tuoi, non avere paura di viverli e diffida di chi ti fa lezione pretendendo di farti applicare i suoi: si chiama “teoria del campo da tennis”. Ovvero, ognuno giochi come crede la pallina nella sua metà campo e non ascolti i suggerimenti dell’avversario sul come giocarla!
7 – Ricorda che spesso la morale comune condanna chi denuncia le violazioni della morale comune molto di più di chi viola la morale comune. Comunque, su con il morale…
8 – Sii coerente.
9 -Sii semplice nella comunicazione verbale e scritta, ed usa il lessico più comprensibile in assoluto: soprattutto ricorda che l’impresenziazione di uno sportello ferroviario vuol dire solo che l’impiegato è momentaneamente assente, non che è veramente mal vestito e con la barba lunga e quindi “non presentabile”! Che la conversione dei mezzi operativi significa solo che ci sono autocarri in manovra, non che metà degli operai dell’autostrada si è convertita al cristianesimo. Che la convergenza complanare è solo un incrocio con uno svincolo stradale, non l’incrocio delle rotte di due aeroplani. E state attenti a non obliterare a casa il documento di viaggio, perché in realtà il biglietto del tram dovete timbrarlo sul tram stesso, e non dimenticarlo a casa!
10 – Abbi carattere anche se poi ti diranno che hai un cattivo carattere.
11 – Sii estremamente specifico, evita le occasioni di coinvolgimento in situazioni generiche, non chiare: rimetterle sui binari ti attirerebbe l’accusa di essere pedante o di avere un caratteraccio.
12 – Cerca di porti in grado di produrre risultati, di sapere fare bene il tuo mestiere.
13 – Cerca di riuscire a firmare il tuo lavoro.
14 – Non farti escludere, proprio perché sai fare il tuo lavoro e vuoi firmare quello che hai fatto.
15 – Attento ai sistemi assistiti: a gestire l’ordinaria amministrazione o a dividere la ricchezza sono capaci tutti. La professionalità serve solo se c’è necessità e volontà di produrre ricchezza.
16 – Attento ai sistemi eccessivamente politicizzati: per la divisione del potere non serve la professionalità che ti invito comunque a conseguire.
17 – Diffida delle novità in quanto tali, se non motivate da effettive nuove necessità di miglioramento.
18 – Ricerca sempre la motivazione che spinge ognuno ad agire (il famoso “cui prodest”, “cui bono”, a chi giova). Cioè: troppo spesso la gente cerca di capire le conseguenze di un fatto e dimentica di analizzare le ragioni che lo hanno determinato.
19 – Chiarisci a te stesso i tuoi obiettivi e finalizza onestamente ogni tua azione agli stessi.
20 – Se devi competere e sai nuotare bene, non accettare di misurarti nello sci alpino.
21 – Se ti accorgi che stanno per far votare una mozione contro la tua idea, chiedi una sospensione, esci dalla stanza, fai la pipì, lavati le mani e, rientrando, sii tu a proporla. Vincerai anche quella volta.- Se altri realizzano come propria la tua idea e tu cerchi di riappropriartene, allora tu saresti anche un bravo manager, ma hai un tale cattivo carattere …
22 – Se vuoi difendere al meglio una tua idea, cerca di inquadrarla in un progetto completo ed articolato al fine di fare emergere la sua portata strategica. Se la controparte accetta di misurarsi sullo stesso terreno, allora vuol dire che stai operando in un ambiente moderno e professionale. Se ti dicono “Tutte chiacchere, quello che conta è il particolare di dettaglio del quale stiamo discutendo” … allora, se puoi, cercati altri compagni di viaggio.
23 – Quando gestisci un piano, ricordati che talvolta le sue fasi sono, nell’ordine: entusiasmo, perplessità, ripresa di contatto con la realtà, ricerca del colpevole, punizione dell’innocente, lode ad estranei.
24 – Se ti consigliano come agire “nel tuo interesse”, applica la mia sopracitata teoria del campo da tennis (v. prima, al n. 6): ringrazia, ma che ognuno torni nella sua metà campo e giochi come crede, lasciando a te la scelta di come battere la palla o di come rispondere alla battuta altrui.
25 – Non ti fidare di chi, con aria assorta e quasi sognante, magari accarezzandosi il mento e volgendo lo sguardo al cielo, si “lascia scappare” importanti riflessioni o ipotesi di soluzione relative ad un problema che ti riguarda o nel quale sei coinvolto, tipo:”Sto pensando se non sarebbe meglio…”. Infatti, se fossero riflessioni vere, se le terrebbe per sé. E invece, il più delle volte quelle riflessioni sono fatte ad arte per indurti a far tue le sue idee. Sono subdoli messaggi pubblicitari, promozionali, al limite della “pubblicità subliminale occulta”.
26 – Guardati anche da chi non parla mai e semplicemente ascolta, per due motivi: o è veramente molto intelligente ed astuto; oppure è stupido e quindi ugualmente “pericoloso”. Sappi infatti che nessuno assomiglia di più ad una persona intelligente di uno stupido che tace.
27 – Cerca di perseguire sempre contemporaneamente più soluzioni per lo stesso problema, ognuna come se fosse l’unica percorribile.
28 – Quando operi all’interno di una SpA, opera come se tu ne fossi il proprietario: con lo stesso amore e con la stessa attenzione.
29 – Di ogni tuo intervento, fanne un fatto seriale: cioè che ogni tuo intervento non sia un fatto isolato, ma l’occasione per organizzare la gestione dell’intera gamma di quel tipo di problema.
30 – Persegui, nell’ordine, l’efficienza (il rispetto delle regole) e l’efficacia (il raggiungimento dei risultati). Dante scriveva: “Scienza non fa, sanza lo ritener aver inteso”, non è apprendimento se non ricordi ciò che hai capito, cioè, non è lavoro se le tue azioni non producono risultati.
31 – Ricordati che i sofisti (non i surfisti, quelli sono un’altra cosa!) dimostravano una tesi ed il suo contrario: non erano in contraddizione con loro stessi, ma si esercitavano a porsi dal punto di vista “degli altri”. Infatti una bottiglia può essere allo stesso tempo “mezza piena” e “mezza vuota”, e tu, nel constatarlo, non ti devi sentire minimamente disorientato.
32 – Ricorda che ogni contrapposizione dialettica ha sempre tre soluzioni: la tua, quella del tuo avversario e quella giusta.
33 – Non rinunciare mai al lato umoristico della vita.
34 – Se non sai il latino e vuoi usarlo nelle citazioni, attento agli accenti. “Dìvide et ìmpera” non si pronuncia “divìde et impèra”! Inoltre ricorda che “sine qua non” non vuol dire “siamo qua noi”; cum grano salis, non vuol dire “quando cresce il grano”; ed “in medio stat virtus” non equivale a “in Mediaset virus”. In ogni caso ti suggerisco il libro di De Mauri, “5000 Proverbi e motti latini” Edizioni Hoepli, Milano.
35 – Se hai messo a fuoco un problema e ne proponi la soluzione e i tuoi interlocutori la approvano ufficialmente, allora hai fatto carriera. Se la discutono e la bocciano, sei sulla buona strada. Se la ignorano o ti dicono che non hanno avuto il tempo di leggerla, vuol dire che stai per diventare un loro pericoloso concorrente. In questo caso, c’è chi dice che per far carriera devi far finta di non accorgerti di nulla. Altri, fra i quali io stesso, ti dicono: insisti cortesemente ma con fermezza perché la tua proposta sia verbalizzata con estrema precisione e discussa.
36 – Temi, evita e combatti la trasversalità. Talvolta infatti ti potrà capitare di notare che alcuni potenti non siano contenti nemmeno se tu dai loro ragione. La verità è che spesso le motivazioni vere che li spingono ad agire sono diverse da quelle ufficiali. Ciò può accadere perché purtroppo esiste un sistema a rete nascosta, trasversale appunto, che prescinde dagli schieramenti ufficiali dei partiti, delle correnti di pensiero, della concezione della morale comune, delle strategie aziendali ed è invece fondato soprattutto su di un sistema di interessi e di potere, ed in parte minore anche su di un sistema di comodi equilibri (quaeta non movère). Come e cosa fare in questi casi? Non è facile a dirsi. Occorre comunque darsi una calmata, smettere di agitarsi, di proporre e di proporsi, di assumere posizioni ferme, non perché si voglia o debba rinunciare a se stessi, ma perché prima occorre capire quali sono i reali intendimenti e le singole vere ed intime motivazioni di ciascun interessato, al fine di valutarne le possibili reazioni.
37 – “Guardati dalle masse osannanti, dalle unanimità, dalle idee uniche totalizzanti, se non altro perchè entro i grandi numeri più facilmente può nascondersi il male” (firmato: Premio Nobel Josif Broskij, “Il canto del pendolo”, Adelphi).
38 – Chiedere aiuto e ricevere consigli? No buono….
39 – Se contraddici pubblicamente un potente ed hai torto, ti può perdonare. Se hai ragione, no.
40 – …? … eppure erano quaranta, ve lo giuro, si vede che uno me lo sono perso per strada … vedo se lo ritrovo e poi vi dico!
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CABINOVIA TRENTO-MONTE BONDONE: SPA AD AZIONARIATO TOTALMENTE O PARZIALMENTE DIFFUSO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Luglio, 2023 @ 9:44 amUna SpA che appartenga ad una moltitudine di azionisti in inglese si definisce Public Company e viene quotata alla borsa valori. Da noi al contrario il termine SpA pubblica indica che i suoi azionisti sono solo enti pubblici.
Ora accade che nostre grandi società pubbliche vogliano aumentare il proprio capitale sociale lanciando suoi aumenti sottoscrivibili dal pubblico dei risparmiatori, o che emettano titoli di debito con uguale destinazione.
Da qui un concetto: chi destina i propri risparmi ad una iniziativa – ad esempio infrastrutturale – non deve essere necessariamente cittadino residente nella zona nella quale l’infrastruttura – ad esempio una nuova cabinovia – si realizza, né deve essere necessariamente cittadino italiano.
Dico questo perché oltre alle SpA private e alle SpA pubbliche, esistono le SpA miste, i cui azionisti sono in parte enti pubblici e in parte soggetti privati (italiani ed esteri).
In questo spirito, dall’art. 35 della L. 23.12.1994 sono stati creati i titoli BOC-BOP-BOR, Buoni Ordinari Comunali, Provinciali, Regionali i quali nascono come titoli di debito con un rendimento superiore di un punto rispetto ai titoli statali, durata non inferiore a cinque anni, convertibili in azioni della società di scopo costituita dall’Ente Pubblico per la realizzazione di una infrastruttura.
Prendiamo il caso del progetto cabinovia Trento-Monte Bondone. La sua progettazione, realizzazione e gestione potrebbe essere affidata ad una SpA pubblica multiservizi, la quale comprenda attuali SpA pubbliche con forti utili di bilancio, quali farmacie e parcheggi e rilevanti pagamenti di imposte all’erario: in tal caso, l’eventuale perdita gestionale della cabinovia sarebbe coperta da questi utili a valere sui notevoli risparmi fiscali e comunque la SpA pubblica sarebbe sempre in attivo.
A questo punto, o in tale ottica, l’Ente pubblico potrebbe lanciare i titoli sopra citati, convertibili in azioni (magari privilegiate) della SpA pubblica multiservizi che diverrebbe quindi una SpA mista pubblico privata. Questi titoli potrebbero essere reclamizzati dalla rete dei nostri alberghi e – attraverso la rete dei tanti sportelli bancari presenti in provincia – offerti in sottoscrizione anche ai nostri turisti non residenti, italiani ed esteri.
Una impostazione finanziaria del genere indirizzerebbe volontariamente la ricca finanza privata, italiana ed estera, verso il settore pubblico e sarebbe attrattiva per due categorie di risorse finanziarie: quelle della massa dei piccoli risparmiatori, alla ricerca di un rendimento maggiore rispetto al livello di titoli di stato; quella di imprenditori privati, alla ricerca di entrare a far parte dell’azionariato della SpA multiservizi, per contribuire alla massima funzionalità della sua gestione, anche in relazione alle esigenze dele proprie aziende, pur non escludendosi il loro interesse alla percezione di dividendi azionari.
Gli Enti pubblici emittenti i Buoni Ordinari potrebbero essere, a fianco del Comune, anche la Provincia e, ove il progetto della cabinovia potesse innescare un nuovo prodotto ciclo turistico regionale – sull’esempio del Tirol Bike Safari- anche l’altra provincia della regione e la stessa Regione, progetto particolarmente necessario a causa della crisi climatica che rende difficile la pratica dello sci in molte stazioni invernali e che consente di sviluppare il cicloturismo anche in primavera ed autunno.
Last but not least, il peso del pagamento da parte dell’ente pubblico del rendimento sui titoli non convertiti in azioni sarebbe in parte o totalmente bilanciato dal rendimento delle azioni della SpA mista multiservizi rimaste di sua proprietà.
L’idea è complessa, ma attiva molti temi e comunque merita di essere trasformata in un vero e proprio progetto, per essere poi a buona ragione (totalmente o parzialmente) attuato oppure motivatamente (totalmente o parzialmente) scartato.
Riccardo Lucatti, ITALIA VIVA TRENTINO.
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CABINOVIA TN-BONDONE: SPA AD AZIONARIATO TOTALMENTE O PARZIALMENTE DIFFUSO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Luglio, 2023 @ 7:35 amUna SpA che appartenga ad una moltitudine di azionisti in inglese si definisce Public Company e viene quotata alla borsa valori. Da noi al contrario il termine SpA pubblica indica che i suoi azionisti sono solo enti pubblici.
Ora accade che nostre grandi società pubbliche vogliano aumentare il proprio capitale sociale lanciando suoi aumenti sottoscrivibili dal pubblico dei risparmiatori, o che emettano titoli di debito con uguale destinazione.
Da qui un concetto: chi destina i propri risparmi ad una iniziativa – ad esempio infrastrutturale – non deve essere necessariamente cittadino residente nella zona nella quale l’infrastruttura – ad esempio una nuova cabinovia – si realizza, né deve essere necessariamente cittadino italiano.
Dico questo perché oltre alle SpA private e alle SpA pubbliche, esistono le SpA miste, i cui azionisti sono in parte enti pubblici e in parte soggetti privati (italiani ed esteri).
In questo spirito, dall’art. 35 della L. 23.12.1994 sono stati creati i titoli BOC-BOP-BOR, Buoni Ordinari Comunali, Provinciali, Regionali i quali nascono come titoli di debito con un rendimento superiore di un punto rispetto ai titoli statali, durata non inferiore a cinque anni, convertibili in azioni della società di scopo costituita dall’Ente Pubblico per la realizzazione di una infrastruttura.
Prendiamo il caso del progetto cabinovia Trento-Monte Bondone. La sua progettazione, realizzazione e gestione potrebbe essere affidata ad una SpA pubblica multiservizi, la quale comprenda attuali SpA pubbliche con forti utili di bilancio, quali farmacie e parcheggi e rilevanti pagamenti di imposte all’erario: in tal caso, l’eventuale perdita gestionale della cabinovia sarebbe coperta da questi utili a valere sui notevoli risparmi fiscali e comunque la SpA pubblica sarebbe sempre in attivo.
A questo punto, o in tale ottica, l’Ente pubblico potrebbe lanciare i titoli sopra citati, convertibili in azioni (magari privilegiate) della SpA pubblica multiservizi che diverrebbe quindi una SpA mista pubblico privata. Questi titoli potrebbero essere reclamizzati dalla rete dei nostri alberghi e – attraverso la rete dei tanti sportelli bancari presenti in provincia – offerti in sottoscrizione anche ai nostri turisti non residenti, italiani ed esteri.
Una impostazione finanziaria del genere indirizzerebbe volontariamente la ricca finanza privata, italiana ed estera, verso il settore pubblico e sarebbe attrattiva per due categorie di risorse finanziarie: quelle della massa dei piccoli risparmiatori, alla ricerca di un rendimento maggiore rispetto al livello di titoli di stato; quella di imprenditori privati, alla ricerca di entrare a far parte dell’azionariato della SpA multiservizi, per contribuire alla massima funzionalità della sua gestione, anche in relazione alle esigenze dele proprie aziende, pur non escludendosi il loro interesse alla percezione di dividendi azionari.
Gli Enti pubblici emittenti i Buoni Ordinari potrebbero essere, a fianco del Comune, anche la Provincia e, ove il progetto della cabinovia potesse innescare un nuovo prodotto ciclo turistico regionale – sull’esempio del Tirol Bike Safari- anche l’altra provincia della regione e la stessa Regione, progetto particolarmente necessario a causa della crisi climatica che rende difficile la pratica dello sci in molte stazioni invernali e che consente di sviluppare il cicloturismo anche in primavera ed estate.
Last but not least, il peso del pagamento da parte dell’ente pubblico del rendimento sui titoli non convertiti in azioni sarebbe in parte o totalmente bilanciato dal rendimento delle azioni della SpA mista multiservizi rimaste di sua proprietà.
L’idea è complessa, ma attiva molti temi e comunque merita di essere trasformata in un vero e proprio progetto, per essere poi a buona ragione (totalmente o parzialmente) attuato oppure motivatamente (totalmente o parzialmente) scartato.
Riccardo Lucatti, ITALIA VIVA TRENTINO.
Gli Enti pubblici emittenti i Buoni Ordinari potrebbero essere, a fianco del Comune, anche la Provincia e, ove il progetto della cabinovia potesse innescare un nuovo prodotto ciclo turistico regionale – sull’esempio del Tirol Bike Safari- anche l’altra provincia della regione e la stessa Regione.
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CAROSELLO BONDONE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Luglio, 2023 @ 7:51 pm
Qualche decennio fa mi inventai e creai la Carosello Tonale, con la quale ristrutturai il sistema delle società trentine di impianti di risalita del Passo del Tonale.
Adesso, dopo tanti anni, sto proponendo di replicare con la creazione della CAROSELLO BONDONE, cioè della nuova cabinovia Trento-Monte Bondone, quale anello fondamentale del carosello ciclo-turistico che unirà le Valli dell’Adige e dei Laghi alla zona dell’Altogarda Trentino nei due sensi di marcia.
In questi giorni a Bressanone hanno inaugurato la nuova telecabina alla Plose: ogni cabina ha un sistema di allacciamento automatico anche delle pesanti E-bike che ogni cicloturista potrà effettuare in completa autonomia e senza fatica.
Non ci resta che copiare.
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IL CAMBIAMENTO CLIMATICO, LE ALTITUDINI, I DISLIVELLI.
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Luglio, 2023 @ 10:34 amSi sta calcolando che entro qualche anno, a causa dell’innalzamento della temperatura, a causa della ,limitata altitudine, un terzo delle stazioni sciistiche della provincia avrà seri problemi quanto alla pratica dello sci alpino.
Al che credo che occorra organizzarsi per tempo e se il clima cambia e le altitudini nostrane non sono più sufficienti per lo sci, a noi resta un bene importante che possiamo trasformare in un nuovo prodotto turistico: i nostri “dislivelli” che dobbiamo prepararci a vendere anche al di fuori della pratica dello sci invernale, nelle tre restanti stagioni: primavera, estate, autunno. E vendere questo nuovo prodotto ai cicloturisti ed aiciclo escursionisti, il cui numero è in costante, notevole ascesa.
L’Austria ci ha già pensato e da anni esiste il Tirol Bike Safari, un insieme di impianti di risalita che mette in rete oltre 700 km di ciclo discese. Al ciclo-turista-escursionista si offre (e si vende): la risalita meccanica, la ristorazione e l’alloggio, il noleggio e la riparazione delle bici, la ricarica elettrica celle e bike, il servizio di guida turistica e cicloturistica, tutti i prodotti locali, etc.. insomma, si vende il territorio in ogni sua sfaccettatura.
In Trentino molti sono i singoli casi di località che si stanno muovendo in questa direzione: quello che manca è la loro riunificazione organizzata a sistema per la vendita di un Trentino Bikeland, tale sia per il sistema delle piste ciclabili di valle che per l’auspicato sistema di ciclo discese.
L’iniziativa può ben partire dalla città di Trento, con la realizzazione della nuova cabinovia al Monte Bondone, alla quale si affianca l’imminente collegamento ciclabile della Valle dell’Adige con il sistema ciclabile della Valsugana. Infatti, la nuova cabinovia collegherà tre importanti sistemi ciclabili: quello della Valsugana, quello della Valle dell’Adige e quello della Valle dei Laghi-Altogarda. Non sta a me in questa sede descrivere i percorsi fattibili, i quali attirerebbero cicloturisti da ogni dove.
L’investimento sul ciclo turismo va poi fatto anche da stazioni sciistiche a quote elevate, quale ad esempio il passo del Tonale, ove, a prescindere da eventuali carenze o abbondanze di nevicate, si potrebbe incrementare il turismo delle due stagioni che ancora richiedono (e possono sostenere!) maggiori presenze di ospiti: la primavera e l’autunno.
Una iniziativa trentina in tal senso potrebbe poi coinvolgere anche la Provincia di Bolzano e anticipare una sua azione in tal senso che sarebbe collegata più con il sistema austriaco che con il nostro: in altre parole, avrebbe anche una valenza politica.
Riccardo Lucatti, ideatore e fondatore della Carosello Tonale e attuale responsabile del Tavolo di lavoro Finanza ed Ecomonia mista di ITALIA VIVA TRENTINO
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CICLOTURISMO E CICLO ESCURSIONISMO TRENTINO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Luglio, 2023 @ 2:39 pmIeri, 1° Luglio 2023, la TV ha (ri)trasmesso due documentari “nella bellezza” sul fenomeno ciclo turistico toscano de L’Eroica e sul circuito cicloturistico bolognese BOMBA-Bologna Montana Bike Area, evidenziando il forte sviluppo che le due iniziative stanno dando alle economie locali in tutte le quattro stagioni e citando inoltre i molti miliardi di euro di fatturato che questo nuovo turismo genera in tutto il paese.
Sullo stesso tema i nostri quotidiani locali spesso riportano le numerose, (ma purtroppo ancora separate!) iniziative che alcune nostre località turistiche stanno assumendo in materia.
Al che insisto sulla funzione strategica che avrà la nuova cabinovia Trento-Monte Bondone, quale innesco di un progetto provinciale “sistemico”, mirato alla realizzazione del Trentino Bike Safari, sull’esempio del Tirol Bike Safari che in Austria ha messo in rete numerosi impianti di risalita per complessivi 700 km di ciclo discese. Il progetto che potrebbe essere esteso all’Alto Adige per la realizzazione del Trentino Sud Tirol Bike Safari.
In altre parole: occorre organizzare e mettere in rete due sistemi: quello delle ciclabili di fondo valle e quello delle ciclabili “in discesa”, creando e vendendo un nuovo prodotto turistico, il dislivello, anche nelle stagioni non ancora sature di turismo e cioè la primavera e l’autunno.
La nuova cabinovia Trento-Monte Bondone innanzi tutto realizzerà un primo importante “anello”, il circuito Trento/Rovereto – Valle dei Laghi – Altogarda nelle due direzioni, anche in previsione di captare i sempre più numerosi cicloturisti del Lago di Garda.
In sintesi: si tratta di pensare ed operare per sistemi di area e di captare i forti segnali di cambiamento che il turismo sta subendo, ad esempio verso il ciclo-turismo, soprattutto con l’avvento delle biciclette a pedalata assistita (le cosiddette e-bike) che si stanno sviluppando presso utenza di tutte le età e in particolare sono sempre di più utilizzate anche turisti sempre meno giovani (la popolazione sta invecchiando!) ma dotati di maggiori mezzi finanziari di spesa.
Quanto alla regolamentazione dell’uso delle biciclette in montagna, si vedano i Quaderni di Ciclo-turismo e di ciclo-Escursionismo editi dal CAI centrale, reperibili in internet.
Dice … ma come realizzare questa nuova cabinovia? Rispondo: occorre trasformare il progetto che ITALIA VIVA ha proposto già alle “comunali” in un progetto anche provinciale.
- Per dare una risposta straordinaria a eventi e concorrenza straordinaria, e cioè
- per fronteggiare i cambiamenti climatici e vendere i nostri “dislivelli” anche in primavera e autunno;
- per sfruttare l’enorme sviluppo del cicloturismo;
- per connettere il cicloturismo di valle con quello verticale;
- per iniziare a realizzare il Trentino Bike Safari sull’esempio del Tirol Bike Safari austriaco (700 Km di ciclo-discese in rete);
- nel rispetto delle indicazioni dei Quaderni di ciclo turismo e ciclo escursionismo editi dal CAI Centrale. uaderni di ciclo
- nella prospettiva anche politica di ampliarlo a livello regionale in Trentino Sud Tirolo Bike Safari.
- La Cabinovia è da realizzare all’interno di una Spa multiservizi
- per recuperare le rilevanti imposte che oggi Farmacie e Parcheggi versano allo Stato, utilizzabili per coprire sue eventuali perdite di gestione del settore.
- La SpA multiservizi si apre ad una partecipazione della PAT azionaria di minoranza ma finanziariamente significativa
- a saldo di quanto ancora non finanziato;
- finanza che la PAT potrebbe eventualmente raccogliere anche con la emissione di
- BOP-Buoni Ordinari Provinciali ex art. 35 della L. Finanziaria 23.12.1994 n. 724
- con rendimento +1% rispetto ai titoli pubblici;
- rendimento garantito da un pool di banche locali;
- convertibili in azioni privilegiate della SpA multiservizi.
F.to Riccardo Lucatti, Responsabile del tavolo di Lavoro Finanza ed Economia Mista ITALIA VIVA TRENTINO
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DONATELLA CONZATTI – ITALIA VIVA TRENTINO INTRODUCE …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Giugno, 2023 @ 2:46 pmComments Closed
SPA MISTA PUBBLICO-PRIVATA OPPURE SPA IN HOUSE?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Giugno, 2023 @ 5:50 amQuando per l’esercizio di attività economiche il settore pubblico utilizza la forma della SpA, ci si chiede: Spa “mista” ovvero a capitale pubblico e privato oppure Spa “in house”, cioè a capitale interamente pubblico? La questione va esaminata caso per caso, tuttavia, in linea generale, la mia lunga esperienza di lavoro anche in società dei due tipi in discorso, mi porta a difendere la forma mista per una serie di ragioni. Infatti, è corretto che il pubblico adotti la forma delle Spa per le sue attività economiche, ma non è coerente che poi le trasformi in SpA a capitale interamente pubblico perché, così facendo:
- si esclude l’apporto privato soprattutto in materia di capacità e tecnica gestionale;
- i soci privati di minoranza possono essere tenuti a fornire alla Spa le cosiddette prestazioni accessorie ex art. 2345 del C. Civile, e cioè diventare fornitori di prestazioni di qualità alla loro stessa società;
- la forma della Spa mista rende più funzionali le procedure di selezione, assunzione, coinvolgimento, MOTIVAZIONE e gestione del personale;
- stante l’attuale normativa, nelle Spa in house il potere è in larga misura concentrato in sedi pubbliche esterne alla SpA (organismi di indirizzo e controllo, ma che spesso sforano nella gestione), ed è separato dalla responsabilità dei risultati, la quale invece resta in capo agli organi societari. In altre parole, in queste società si realizza quello che nelle SpA a capitale interamente privato sarebbe un “monstrum” e cioè che agli azionisti si attribuissero poteri decisionali che invece competono al potere e alla responsabilità del Consiglio di Amministrazione e ai suoi delegati;
- attraverso le SpA miste si può convogliare volontariamente verso il settore pubblico la ricca finanza privata, la quale in Italia ha un volume circa doppio dell’intero debito pubblico, rendendo attrattive anche partecipazioni azionarie di minoranza con l’attribuzione agli azionisti privati di azioni privilegiate;
- 6) la Spa mista tende ad operare per area funzionale e non limitatamente all’area territoriale amministrativa d’origine;
- quanto all’estromissione egli azionisti privati presenti i una SpA mista, rimando alle motivate, documentate e condivisibili ragioni che hanno di recente escluso la trasformazione della Società di gestione dell’A22 da Spa mista a SpA in house.
Parlando di partecipazione azionaria privata in una SpA che gestisce un servizio pubblico, occorre poi fare una distinzione fra azionisti privati portatori di quote rilevanti di capitale e/o di know how e società aperte ad un azionariato privato diffuso, quelle che nel mondo anglosassone sono chiamate “public company”, cioè aperte all’azionariato del pubblico dei privati: infatti in inglese “privatizzare” (sino a quotare in borsa una Spa) si traduce con l’espressione “to go public”.
Riccardo Lucatti, già amministratore di SpA pubbliche, private, miste e in house, responsabile del Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia mista di ITALIA VIVA TRENTINO.
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LE SOLUZIONI NAZIONALI POSSONO ANCHE NASCERE LOCALMENTE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Giugno, 2023 @ 3:35 pmPier Luigi Celli, top manager e imprenditore, nel suo prezioso libro “Il potere, la carriera e la vita – Memorie di un mestiere vissuto controcorrente” (Ed. Chiarelettere, 2019) fra le molte testimonianze che offre al lettore, una: nelle aziende, occorre dare spazio e far vivere le periferie, perché sono quelle a contatto diretto con i problemi e le opportunità che si formano nel mondo, ove per “mondo” si intende l’insieme delle relazioni umane.
Ho preso lo spunto da questa sua proposta per formularne una circa la crisi degli alloggi per gli studenti e per o giovani in genere: gli Enti Pubblici, Stato in testa, mettano in vendita il loro enorme patrimonio immobiliare oggi non a reddito (si tratta di centinaia di miliardi di euro in valore!), conferendolo ad un fondo Immobiliare che – al fine di non disturbare il mercato – lo collochi sul mercato a tranche annuali, con due caratteristiche:
- impegno dell’acquirente (garantito da fidejussione bancaria) di investire sull’immobile acquistato a fini economici e/o sociali;
- prezzo ridotto che tenga conto dell’impegno di cui sopra.
Questa idea nasce localmente, ovvero in “periferia” ed in periferia potrebbe avere una sua prima attuazione, ma ha una portata che va ben oltre i confini del Trentino.
Riccardo Lucatti – Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia mista Italia Viva Trentino.
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ITALIA VIVA TRENTINO E’ VIVACISSIMA!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Giugno, 2023 @ 2:38 pmComments Closed