LETTERA APERTA A MARIO MONTI, DA TRENTO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Marzo, 2013 @ 9:32 amDetto altrimenti: o felè fa ‘l to’ mestè
 Caro Presidente, la frase qui sopra riportata è in dialetto milanese. Io non sono un “Lumbard” ma ma ho lavorato a Milano oltre dieci anni, e qualcosa mi è rimasto … Sai cosa vuol dire quella frase? Vuol dire “Pasticcere fa il tuo mestiere†che ulteriormente tradotto significa “ognuno faccia il mestiere suoâ€.
Ora la gestione politica di questa delicatissima fase pare che non sia “arte tua†(questa espressione è napoletana). E non per Tua colpa, ci mancherebbe altro! Solo che a Milano montagne ne avete poche, quindi hai avuto poche possibilità di allenarTi nello slalom speciale e soprattutto nella discesa libera della … politica … libera sì, ma controllata, altrimenti si finisce per schiantarsi contro gli alberi del bordo pista!
Ecco. Noi Trentini Ti stimiamo, Ti vogliamo bene e abbiamo pensato di darTi una mano: Ti abbiamo mandato da Trento una persona che da una vita si è allenata sulle nostre montagne … lasciale quindi maggiore spazio, (magari anche tutto lo spazio), fai correre lui … sai, a me hanno sempre detto che è importante saper fare le cose, ma che se non le sai fare è importante saper trovare chi le sa fare al posto tuo … e lasciarlo lavorare.
Parliamoci chiaro. Un progetto si costruisce mattone dopo mattone, anzi, masso dopo masso, e il macigno che Lorenzo Dellai aveva posizionato nell’edificazione del tuo progetto era tale da consentirne la posa di altri fino alla realizzazione dell’intera muraglia. Dellai Presidente della Camera avrebbe avuto un effetto catalizzatore … una maggiore legittimazione a “comunicare†… ma tant’è, ormai è latte versato, sunk fund, soldi spesi, affondati, dicono gli inglesi. Pensiamo al futuro. Abbiamo da misurarci con la seconda manche della discesa libera. Vedi un po’ Tu di fare una riflessione. E scusa se mi sono permesso ..
Grazie comunque per avermi letto sin qui.
Distinti saluti
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LETTERA APERTA A BEPPE GRILLO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Marzo, 2013 @ 8:03 amDetto altrimenti: la scrivo anche se magari tu non la leggerai nemmeno …
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Beppe, io non ti ho votato. Ti do del tu perché sono genovese, ho 69 anni e a S. Ilario ci passeggiavo prima di te.
Hai dato un paio di forti scossoni: innanzi tutto alle televisioni, sconfitte dal tuo web. Quindi ai partiti, suonando una sonora “Sveglia! Giù dalle brande!†accompagnata da un “gavettone†di acqua gelida … Non è poco!
Adesso hai due possibilità :
1) Insistere nella tua carica a testa bassa, contro tutto e contro tutti, il che ricorda esattamente l’approccio di Benito Mussolini. Vedi, Beppe, io voglio difendere la Democrazia, la quale è basata su di una maggioranza, oppure su di un accordo di maggioranza. L’unanimità non è richiesta. L’esistenza di piccole minoranze è una garanzia in favore della stessa Democrazia. Ma se le minoranze non sono piccole (come la tua) e non sono disposte a collaborare al governo, la Democrazia è a rischio. Quindi, se insisti su questa tua idea, io continuerò a fare  opposizione nettissima al tuo progetto.
2) Puoi accettare di farti carico della responsabilità che hai lavorato molto per procurarti: e cioè puoi dare la fiducia al governo sulla base di un piano d’azione che comprenda alcuni dei tuoi punti. Saresti uno dei “salvatori†della situazione.
Scegli tu. Grazie per avermi letto sin qui.
Te salùu, nan … in zeneize … ti saluto, ragazzo,  in genovese
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ECCO DOVE CI HAI PORTATO, BERLUSCONI !
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Marzo, 2013 @ 7:32 amÂ
Per reclamizzare in India la sua nuova station wagon “Figoâ€, la Ford ha utilizzato lo spot di cui alla foto. A seguito delle proteste dell’India che sta lanciando una campagna contro la violenza sulle donne, la Ford si è scusata con l’India e ha ritirato lo spot …
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… ma il significato dell’iniziativa è chiaro, con il conseguente ulteriore danno d’immagine e di credibilità per l’Italia. Ma con tutti gli italiani, chi si deve scusare? Innanzi tutto Berlusconi e poi la Ford! E poi, da minore credibilità deriva maggiore spread, quindi maggiori tasse per ciascuno di noi! Quindi a quest’ultimo proposito siamo noi che dobbiamo “ringraziare” Silvio …
P.S.: Italia-India, zero a tre (elicotteri, marò, Silvio)
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CIPRO 3) – ULTIM’ORA: 2.000 MILIARDI – 8.0000 MILIARDI … SI, VABBE’, MA DOPO CIPRO, COME LA METTI, SILVIO?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Marzo, 2013 @ 7:32 pm
Detto altrimenti: Berlusconi aveva detto che l’Europa non deve preoccuparsi di noi perché a fronte dei 2000 miliardi di debito pubblico l’Italia ha una ricchezza privata di 8.000 miliardi: “L’Italia non è la Grecia”, diceva (oggi che diresti, che l’Italia non è Cipro?).
 Cipro: prelievo forzoso del 37,5% sui conti correnti con saldo oltre 100.000 euro.
E forse anche trasformazione dei depositi di contanti in azioni: i depositanti perdono il contante e acquistano azioni delle banche (notizia da verificare).
Il Ministro olandese delle Finanze, Presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, dichiara all’agenzia Reuters e a Financial Times:  “E’ un metodo applicabile anche in altri paesiâ€.
Silvio, non è che per Cipro ti hanno copiato l’idea?
Nel frattempo oggi la borsa di Milano ha perso il 2,5%, in un giorno. Moltiplicate per 365 … certo, lo so, non andrà sempre così … ci mancherebbe, ma se fosse … sapete, era solo per capire la tendenza … certo che i media dovrebbero darci l’andamento progressivo d’anno, non solo il dato del giorno: cioè. dall’inizio dell’anno ad oggi, quanto ha guadagnato/perso la capitalizzazione di borsa?
P.S.: La sanzione a Cipro … colpa della Merkel? Pericoloso precedente per tutti? No. Io credo che sia un giusto monito per i tutti paradisi fiscali!
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EINE ITALIENISCHE GROSSE KOALITION
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Marzo, 2013 @ 4:00 pmDetto altrimenti: warum nicht? Perché no? Purchè sia “italiana†e non “all’italianaâ€
Premessa
• In regime democratico regge fino a che i cittadini accettano come definitivo il verdetto della maggioranza;
• se manca una maggioranza fra i rappresentanti, occorre che i diversi gruppi raggiungano un compromesso;
• l’’unanimità non è necessaria: la democrazia sta in piedi fino a quando ci sono piccole minoranze;
• la crisi sopravviene quando le minoranze non sono più piccole e si rifiutano di prestare collaborazione nel momento in cui essa diventa indispensabile.
Fine della premessa
1) Grosse Koalition -Â Prima questione: morale o del lavoro?
Una parte politica afferma: “L’urgenza è quella economica: economia e lavoro. Che volete che importi l’ineleggibiità , la corruzione, il conflitto di interessi, la riforma elettorale, giusizia sociale? Economia e lavoro, lavoro ed economia, anzi lavoroâ€.
L’altra parte potrebbe dire: la prima urgenza è la questione morale, (cioè l’ineleggibiità , la corruzione, il conflitto di interessi, la riforma elettorale, LA giustizia sociale),  la quale non può attendere.  In parallelo, non “dopoâ€, economia e lavoro, lavoro e d economia, anzi lavoroâ€.
Se fosse così, come si metterebbero d’accordo? Troverebbero un accordo prima (Grossa Coalizione Italiana) o ignorerebbero il problema per poi … per poi fare cosa? Litigare? (Grossa Coalizione all’italiana).
2) Economia e lavoro (o economia del lavoro): un po’ di riso amaro … tanto per distrarci un po’ …
Italia-Germania: in Italia si lavorano un numero maggiore di ore pro capite ma la produttività è minore.
Ho lavorato (anche) per la Siemens. Siemens Milano. Spesso mi recavo alla Siemens Monaco. Da Milano prendevo l’aereo alle 07,00. Ero a Monaco, in ufficio, alle 08,15. Ricordo che una volta la segretaria del mio interlocutore mi ricevette, socchiuse la porta del suo capo e disse. “Doctor Lucatti ..â€. E lui, con tazzina di caffè nella destra e giornale nella sinistra, credendo di non essere visto e udito …. “Schon da?†(già qui?). Evviva! Avevo sorpreso anche un tedesco … questa volta l’avevo fregato!
I manager tedeschi miei colleghi abitavano in zone residenziali fuori Monaco, zone boscose su splendidi laghetti. Sveglia alle 06,00. Grosse Frusstuck, grossa colazione con die ganze Familie, l’intera famiglia radunata intorno al tavolo imbandito sino alle 07,20. Indi Es-bahn, metropolitana esterna, in ufficio alle 08,00.
Riunioni? Programmate con un sistema elettronico a mezzo delle agende inserite sui PC di ognuno. con ordine del giorno. Come ci si deve preparare. Chi deve riferire su cosa. Chi fa cosa entro quando. Elenco della distribuzione del documento finale. Alle 17,00 si stacca. Alle 17,30 a casa. Cena presto, poi, eventualmente, anche ad un concerto alle 19,00 con le signore in abito da sera illuminate dai raggi del sole al tramonto.
2+2 aveva fatto 4, dalle 08,00 alle 17,00 (da noi? “Vediamo un po’, … lei, dica, quanto vorrebbe che facesse? E poi …, quanto tempo mi lascia?â€). Sentite un po’ …
Ufficio a Milano. Abitavo a Monza. Anch’io in mezzo al verde, ma. Ma … sveglia alle 06,30. Si esce di casa alle 07,15. Un’ora di lotta nel traffico (metropolitana Monza Milano? Quando mai!). Riunioni? Si, un po’ più “fantasiosamente organizzateâ€. Si finisce di lavorare alle 19.00. Ti affacci alla finestra: traffico caotico. Telefonavi a casa: “Cara, tanto vale che mi fermi ancora un po’, che si smaltisca il traffico …â€. Lavoravi ancora un’ora. A casa alle 21,00.
Anche a Milano 2+2 aveva fatto 4, ma c’erano volute alcune ore in più.
ORA, SE GROSSE KOALITION DOVESSE ESSERE, CHE SIA “ALLA TEDESCA, CIOE’ “ITALIANA”, NON “ALL’ITALIANA”: … COSI’ FACCIAMO TUTTI PRIMA …
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LA STORIA D’ITALIA – 6) DAL FASCINO AL FASCISMO AL FASCINO,OVVERO, “ALLARME DEMOCRAZIA”
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Marzo, 2013 @ 1:39 pmDetto altrimenti: post precedente? Ieri …
1919 – Debolezza e indecisione del governo di fronte al problema della “terra ai contadini†e di “D’Annunzio a Fiumeâ€. In natura non esiste il vuoto. Nemmeno del potere. C’è sempre qualcuno che lo occupa, quello spazio, se tu glie lo lasci libero …
Molti volevano una nuova costituzione
I socialisti massimalisti (la maggioranza, rivoluzionaria solo “teoricamente†e non alla prova dei fatti) si affidarono a tale Nicola Bombacci, maestro elementare poi divenuto fascista, che redasse un capolavoro di idiozia sulla falsa riga dei soviet russi. Progetto che non ebbe alcun seguito.
Repubblicani, fascisti e nazionalisti volevano una assemblea Costituente. Il Re pensava che prima avrebbero dovuto riuscire a sostituire la Monarchia con la Repubblica.
I socialisti massimalisti volevano una rivoluzione sociale che “comprendesse†la Repubblica, come il tutto comprende una parte.
Morale: tutto si ridusse alla sostituzione del sistema elettorale uninominale con quello proporzionale su base provinciale (12.000.000 di elettori).
Mentre ci si preparava alle elezioni …
… in tutta Italia i contadini iniziano ad occupare terre non loro, poiché “era stato così promesso prima della guerraâ€. Il Governo intervenne debolmente a difesa della proprietà privata, le terre occupate furono una % minima rispetto al totale, ma il principio della proprietà privata era stato violato: Nitti viene Accusato di “bolscevismo agrarioâ€.
Adotta “Giovinezza†e si inventa: olio di ricino; manganello; saluto romano; il “Partito Italianoâ€, partito unico, tutti gli altri sono da cancellare (Grillo); pena di morte per chi la pensa diversamente; l’arringa alle folle alzando la mano destra (Berlusconi).
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La gente inizia a preoccuparsi. I socialisti ne trassero vantaggio, perché i “benpensanti†pensarono bene che i socialisti fossero meno pericolosi dei capi dell’esercito.
Ottobre 1919, Bologna, Congresso socialista, ri-vincono i massimalisti rivoluzionari
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In campagna elettorale Mussolini (con soldi destinati dagli USA a D’Annunzio che “disapprova†il furto) paga picchiatori che arrivano anche a uccidere. I massimalisti non reagiscono.
16 novembre 1019: grande vittoria socialista. Liberali, nazionalisti e democratici scendono da 310 a 114 seggi.
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Ma … il diritto di voto non è la fonte della sovranità , ma solo il mezzo dato ai cittadini di dire se sono contenti o meno di chi ha governato. Il voto sostituisce i proiettili e la rivoluzione. Il suffragio universale è il migliore antidoto alla rivoluzione. Nel 1919 il popolo attese le elezioni. Nel 1920 il popolo attese gli esiti delle elezioni. E così si superarono i due anni più difficili del dopoguerra. In attesa … di chi poi, “arrivo”
A Milano: corteo di socialisti che festeggia la vittoria. Bomba fascista, nove feriti. Arrestati e poi subito dopo rilasciati Mussolini, Marinetti, Vecchi. I socialisti non reagiscono.
Si insedia la nuova camera. Il Re non prende alcuna iniziativa. Accetta violazioni delle leggi e dei regolamento da parte dei partiti, che “fanno solo baccano in attesa della grande oraâ€. Continuano gli scioperi senza però alcuna finalità politica. Lenin scrive, invitando alla prudenza. I nazionalisti sono scontenti perché avrebbero voluto un pretesto “rosso†per invocare il colpo di stato militare.
Il parlamento non si attiva. Nitti è più a Parigi che a Roma, con la scusa di risolvere la “questione adriaticaâ€. Il parlamento si indebolisce, si rafforzano Ministri e burocrazia, che operano sulla base di decreti legge:3,4 miliardi per opere pubbliche (17 novembre 1918). Si istituisce l’assicurazione contro al vecchiaia (5 gennaio 1919) e contro al disoccupazione (14 ottobre 1919); si riforma il sistema fiscale; si lancia u presito pubblico di 18 miliardi di lire; si riorganizzano le forze dell’ordine. Ma il parlamento resta paralizzato: eletto in un momento anormale, funzionava in modo anormale.
2013 come 1919
1) In regime democratico regge fino a che i cittadini accettano come definitivo il verdetto della maggioranza;
2) se manca una maggioranza fra i rappresentanti occorre che i diversi gruppi raggiungano un compromesso;
3) l’’unanimità non è necessaria: la democrazia sta in piedi fino a quando ci sono piccole minoranze;
4) la crisi sopravviene quando le minoranze non sono più piccole (Grillo) e si rifiutano di prestare collaborazione nel momento in cui essa diventa indispensabile.
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Nel frattempo D’annunzio va a Zara con una nave militare. La Regia Marina lo accoglie trionfalmente (invece di arrestarlo). Il Governo lascia correre. E’ la prova generale della marcia su Roma e del prevalere della mionoranza violenta ed organizzata su di una maggioranza distratta ed inerte.
(Continua)
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SCUOLA E UNIVERSITA’
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Marzo, 2013 @ 10:04 amDetto altrimenti. … già … è un bel po’ che non ne parliamo
Dice … stanno diminuendo gli iscritti ai licei (soprattutto classici) ed aumentano quelli alle scuole linguistiche e tecniche. Aumenta la percentuale dei laureati disoccupati.
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Questi i fatti. Al riguardo mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori alcune sottolineature:
1) Ben vengano ottimi tecnici. Ne avremo sempre bisogno.
2) Male la dimunuzione al “classicoâ€. Infatti checché se ne dica, è la scuola di gran lunga più formativa.
3) Università . I ragazzi non ci credono più tanto, visto che poi non trovano lavoro. Ma come deve essere l’Università ?
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Oggi ci troviamo di fronte ad una eccessiva liberalizzazione dell’accesso all’Università per quanto riguarda il tipo di precedente titolo di studio posseduto, e allo stesso tempo ad università a “numero chiuso†e con esami per selezionarne l’accesso.
Forse sarebbe meglio tornare al vecchio sistema, e cioè restringere i titoli scolastici d’accesso e fare in modo che da molto prima lo studente scelga e si prepari a questo tipo di studi. Se non altro perché il sistema attuale si è dimostrato “inefficaceâ€, cioè non produce laureati che trovino lavoro. Ma c’è la crisi .. si dice … si, vabbè, ma un laureato in legge in corso, che abbia seguito un piano di studi severo, che si sia laureato con 100 e lode con una tesi veramente “sua†sul diritto internazionale commerciale cinese o indiano, che conosca benissimo tre lingue, che durante le sue estati invece di bighellonare o di raggranellare qualche spicciolo facendo il bagnino e l’italian lover sulle sabbie romagnole, abbia seguito corsi all’estero, lì sì magari mantenendosi con lavoretti vari … bè, io dico che quel ragazzo un lavoro lo trova, e non da poco.
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E allora, cosa propongo? Di “tornare all’anticoâ€, ad un liceo classico severo e ad una Università severa che selezioni non i ricchi ma i volenterosi. E a chi mantiene medie elevate, al liceo e all’università , tasse scolastiche zero e libri gratis.
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Sono un reazionario? Un conservatore? Un restauratore? No, provengo da una famiglia di due impiegati statali con tre figli maschi che si passavano i vestiti uno all’altro … Il mio liceo classico? Il Doria di Genova, rigidissimo. La mia laurea in legge? Genova, con professori di fama quali Talamona, Trimarchi, Uckmar, Lucifredi. Non si scherzava … Un esempio, la domanda fatta ad un mio collega, oggi avvocato a Genova: “L’atto illecitoâ€. Riposta: “L’atto illecito è l’atto lesivo del diritto altruiâ€. “Bocciato. La risposta è “ogni†atto lesivo del diritto altruiâ€.
Una Persona, della quale mi onoro poter dire essere amico, presidente emerito di un tribunale, mi dice che in certi concorsi per l’avvocatura, si fu costretti ad inserire la clausola che i candidati – laureati in legge – avrebbero dovuto esibire un piano di studi che avesse ricompreso l’esame di procedura penale! Già , perchè ci si poteva laureare in legge senza avere sostenuto quell’esame!
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 Dice … già … e chi non ce la fa a seguire questa strada? Nema problema, dicono i Croati, si accorgerà in tempo (questo è il punto: in tempo!) che quella non è la sua strada e diventerà un ottimo elettrauto, idraulico, odontotecnico, tecnico di computer, tutte posizioni ben più remunerate di un lavoratore di concetto.
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L’UE E I “NOSTRI†IMMIGRATI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Marzo, 2013 @ 9:10 amDetto altrimenti; eh no, cara UE, questa volta la colpa non è solo nostra …
Gli immigrati scelgono ovviamente la via più corta: Lampedusa. Non puntano certo su Marsiglia o su … Rotterdam! Gli immigrati sono informati sulla maggiore opportunità di lavoro che troverebbero in Francia e in Germania piuttosto che qui da noi, e pertanto molto spesso approdano in Italia considerandola una terra di passaggio. Solo che poi, quando noi li abbiamo accolti e li lasceremmo “passareâ€, sono gli altri stati europei che si chiudono a riccio, per cui le nostre strutture e risorse economiche destinate ad una accoglienza di transito (e comunque anche in questo caso, male organizzate, del resto basta guardare come gestiamo le nostre carceri!) risultano di “accoglienza permanente†e quindi a maggior ragione assolutamente insufficienti ed inadeguate. E l’UE ci critica e ci sanziona!
Eh, no, cara UE! Ti chiami “Unione†Europea? Ed allora “unisciti†a noi con mezzi navali, risorse finanziarie, accoglienza, per risolvere un problema che è di tutti e non solo nostro. Altro che criticare l’Italia!
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TOT CAPITA TOT SENTENTIAE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Marzo, 2013 @ 8:58 amDetto altrimenti: Italiani, brava gente (mah?) ma sicuramente individualisti, specifici, forse troppo …
Ecco, si siamo: all’interno del Centro, del PPI, del MoVimento5Stelle, si inizia a fare un “distinguoâ€. Nel PDL il “distinguo†c’è stato ai tempi di Fini; al tempo di amici-nemici della Lega; al tempo dell’inizio di questa campagna elettorale (in politica scendo, salgo, vado a piedi); infine ora: mai più con la sinistra anzi no.
Ed allora? Mai dire mai, in politica. Basta che ne esca un governo, anzi, un Governo! Io cosa ne penso? Che le vie sono tre: 1) Bersani ce la fa, aiutato da alcuni Grillini che ragionano diversamente dal loro guru. 2) Bersani retrocede e/o si fa un accordo PD/Centro/PDL; 3) Il Capo dello Stato conferisce un incarico ad altra personaggio di prestigio, non espressione di partiti, per un Governo di scopo.
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TAGLIO DI COSTI, SPRECHI E PRIVILEGI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Marzo, 2013 @ 8:15 amDetto altrimenti: ma insomma, non si può parlare solo di questo e poi, il prestigio delle istituzioni … si, vabbè, dico io, ma intanto, con i denari gestiti in modo “riservato†dalle Fondazioni dei partiti politici, come la mettiamo?
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Ecco, ci risiamo. Arriva l’onda di ritorno. Adesso cominciamo a prendercela con i “censori†perché i “censiti” o i “censendi”, cioè i ladri, i privilegiati, le caste, gli spreconi … tutti costoro insomma, poverini … tutto sommato … devono campare pure loro … E poi, il prestigio delle istituzioni, dove lo mettiamo? Che vuol dire, ridurre il numero dei parlamentari, dei consiglieri, etc.? E poi abbiamo ben altro cui pensare ..
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No, non ci sto. Ecco, sono costretto a casa da una bronchite – e ve ne siete accorti ieri, se non altro da quanti post ho pubblicato – e ‘sta mattina mi stavo giusto chiedendo quale argomento avrei potuto trattare. Ascolto la rassegna stampa e De Rita, persona che io ho sempre stimato e stimo, mi offre lo spunto. “Insomma, dice, non esageriamo … non è questa la priorità più urgente†afferma, cioè quella del ridimensionamento dei costi della politica … dei privilegi delle cosiddette caste …”
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Eh no, De Rita, no … questa volta non posso seguirti. Infatti, che deve dire un pensionato INPS che riceve una pensione da 5-6-700 euro al mese quando apprende che il “suo†presidente, cioè il presidente dell’INPS riceve uno stipendio di 100.000 (centomila) euro al mese?
E il nostro Capo della Polizia che riceve uno stipendio triplo rispetto al suo collega USA?
E poi lo so che dimezzando il numero dei parlamentari non si risolve il problema della finanza pubblica, ma gli USA ne hanno la metà dei nostri!
E le banche? Le banche che pagano 40 milioni di euro di buonuscita ad un proprio capo?
E i continui scandali, furti e sprechi? Uno al giorno leva quello di ieri di torno …
Basta, rischio di diventare noioso, la noia porta alla disattenzione e la disattenzione lascerebbe ulteriori spazi agli abusi. Però uno sfizio me lo voglio levare, e sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori una sottolineatura sui denari gestiti dalle Fondazioni dei partiti politici.
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Le Fondazioni. Se ne costituiscono per raccogliere fondi per progetti di ogni tipo: sociale, medico, culturale, bancarie  e … politico. Già perché le Fondazioni godono di particolari regimi fiscali, gestionali e di bilancio che lasciano molto più “liberi†(troppo liberi!) i loro amministratori di gestire i fondi. Una riprova? Poco tempo fa, quando si scoprirono i primi furti di alcuni tesorieri dei partiti, un presidente di partito fu libero di decidere in modo assolutamente discrezionale di devolvere in beneficienza una notevole somma prelevata dalla “sua†Fondazione. Ma come è stato libero di utilizzarli bene, quei fondi, altrettanto sarebbe stato libero di utilizzarli male. Come in effetti molti tesorieri e molti partiti hanno fatto e come probabilmente sono ancora liberi di fare. E allora, ecco un ulteriore obiettivo per il prossimo governo, o un ulteriore argomento per la prossima (speriamo di no!) campagna elettorale: una “pettinata†a tutti i tesorieri dei partiti e a tutte le Fondazioni, dei partiti, bancarie e di ogni altro tipo. Altrimenti sarebbe come, di una grande botte, chiuderne il piccolo rubinetto e lasciare che il vino si disperda dal “coconâ€, cioè dalla grande apertura prevista per l’accesso dell’operaio addetto alla pulizia della botte stessa.
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