Post 949 – COME LE PECORELLE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Settembre, 2013 @ 6:19 pm

Detto altrimenti: “nati non fummo a viver come bruti  ma per seguir virtute e canoscenza …”   ovvero non siamo nati per essere come le pecorelle …

Come le pecorelle escon del chiuso
a una, a due, a tre, e l’altre stanno
timidette atterrando l’occhio e ‘l muso;

e ciò che fa la prima, e l’altre fanno,
addossandosi a lei, s’ella s’arresta,
semplici e quete, e lo ‘mperché non sanno;

… soprattutto ora che si avvicinano le elezioni nella nostra Provincia Autonoma di Trento, bensì … come dice il Vangelo … ragioniamo noi stessi con il nostro cervello, noi stessi con la nostra mente:

 … Luca, 12-53: … Gesù … omissis …. diceva ancora alle folle: “Quando vedete una nuvola levarsi a ponente, voi dite: “Viene la pioggia” e così avviene e quando soffia il vento da sud dite: “Farà caldo” e succede! Ipocriti, sapete discernere l’aspetto della terra e del cielo, come mai non sapete discernere questo tempo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?

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POST 948 -VIAGGIO IN … SUD TIROL!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Settembre, 2013 @ 8:50 am

Detto altrimenti: pochi km da Trento, ma un mondo, per certi aspetti, molto diverso  dal Trentino. Dal resto dell’Italia, poi …

Wolfgang Goethe

Wolfgang Goethe è l’autore di “Viaggio in Italia”, diario di un viaggio dal quale egli imparò molto e trasse molte ispirazioni, sino ad un nuovo concetto di “bellezza”. Non mi voglio certo paragonare a Goethe, ma da Goethe posso ben prendere ispirazione, non vi pare? Il mio viaggio … 60 km in auto per andare da Trento a parcheggiare vicino a Piazza Walter, a Bolzano.

Sud Tirol … o Alto Adige. L’unità d’Italia si fece con una liberazione (del Trentino) e tre conquiste: il Regno delle due Sicilie, lo Stato Pontificio e il Sud Tirolo. Oggi: Italia, una ed indivisibile. Concordo. Ma provate ad andare in Sud Tirolo, soprattutto nelle valli (che sono più “tedesche” della città capoluogo, che pure …): lì le cose funzionano, anche meglio che in Trentino, ove pure non stiamo certo male … anzi …  Provare per credere … Provare? Provate ad immaginare di essere uno di quei contadini che addirittura lavano e spolverano le casse nelle quali raccoglieranno le mele, che curano le loro terre e le loro case come se dovessero esporle ad un concorso di bellezza … lo so, possono essere considerati aspetti superficiali … ma sicuramente sono aspetti significatici ed indicativi … ecco, provate a mettervi in quelli panni e a giudicare, da quel punto di vista, la serie ininterrotta degli scandali e delle incapacità di un popolo, quello “taliano” …  popolo creativo, molto creativo … troppo creativo … anche del caos.  Mettetevi nei panni del contadino della Val Venosta che a Lasa, lungo la pista ciclabile, per i ciclisti di passaggio mette in vendita “self service” le sue mele lasciando un cartellino con i prezzi, per cui chi passa si serve e ripone il denaro in una cassettina, e … la cosa funziona, ecco, mettetevi nei suoi panni quando legge delle super pensioni e super stipendi pagati a chi ha rovinato una banca, le ferrovie dello Stato o l’Alitalia  o non ha governato il Paese … gli devono certo girare i cabbasisi, e non poco … Dice … si, è facile fare così con i soldi italiani … Provincie Autonome, Statuti Speciali … replico: anche la Sicilia e la Sardegna sono regolate nella stessa maniera, ma lì la situazione è ben diversa … e allora?

Prima del teatro, una passeggiata in città. A Piazza Walter un gruppo di Egiziani manifestava pacificamente e civilmente contro il colpo di stato militare nel loro paese. Ne ho intervistato uno. Parlava un italiano comprensibile: “ Nostro partito per anni fuori legge. Poi ammesso a elezioni, ha vinto elezioni ma ciò non bene per militari che volere il potere. Militari cacciato Presidente e messo esercito in strade. A noi non va bene, noi ci sorprende l’Europa stare a guardare. Abbiamo impressione che Europa preferisce ordine dittatoriale a democrazia”. Come dargli torto?

Al centro:  Rodolfo Leone

Ma torniamo a noi. A Bolzano per la finalissima con premiazione del 59° Concorso Pianistico Internazionale “Ferruccio Busoni”, ospiti di una famosissima marca di ottima birra meranese che non cito per nome per non fare della pubblicità occulta … ma che tanto avete capito di quale birra si tratta … Il “Busoni”, concorso biennale. I tre finalisti si sono cimentati in due con il concerto n. 3 in re minore di Rachmaninov ed uno con il concerto 1 in si bemolle di Tschaikowsky. Il primo premio non è stato assegnato. Il secondo premio è andato al nostro Rodolfo Leone di Moncalieri (TO) (Rachmaninov), Moncalieri … in dialetto piemontese Muncalè.

Nell’intervallo mi è capitato di incrociare e quindi di parlare con Luis Durnwalder, il Presidente (Governatore) “uscente” della Giunta della Provincia Autonoma di Bolzano, e di ricordargli quando era venuto in visita all’Interporto di Trento (del cui CDA io facevo parte) per verificare di persona se fosse conveniente una partecipazione di Bolzano all’impresa intermodale. “Quanto tempo è passato” ha detto Durni … già, Presidente … ed ha aggiunto “Cosa fa lei adesso?” Si è subito interessato alla persona … io l’ho aggiornato sulle mie attuali occupazioni e attività e ci siamo lasciati con un tramezzino al salmone nella sinistra ed un’ottima birra meranese nella destra. A parte ogni altra considerazione: Durni, persona molto comunicativa, ti guarda in faccia, esamina il tuo volto … a differenza di tanti politici nostrani, anche locali: io comunque non gli ho detto che l’ho soprannominato Sturmwalder (sturm = tempesta), per la forza travolgente della sua azione di governo …

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POST 947 – ANALISI LOGICA DELLA POLITICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Agosto, 2013 @ 6:35 am

Detto altrimenti: cerchiamo di analizzare con un po’ di logica la politica di questi giorni

Partito “A”:
• Il segretario fa il suo mestiere: l’IMU va graduata; le sentenze si eseguono. Punto.
• Il capo del governo: l’IMU va tolta (anzi sostituita, n.d.r.); le sentenze ….? Discutiamo. Punto.

 Partito “B”:
• La cancellazione dell’IMU era nei patti di governo (no: il discorso programmatico sulla fiducia parlava di rimodularla, non di toglierla, n.d.r.).
• Se non si toglie l’IMU io faccio cadere il governo.
• Gli Italiani si ricordino a chi va il merito dell’abolizione dell’IMU.

Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur … mentre a Roma si discute se mandare un esercito in aiuto di Sagunto assediata dai Cartaginesi, il generale cartaginese Barca la espugna. Mentre a Roma si discute su 4 miliardi di imposte, se ne bruciano una valanga per gli F35 e il TAV, le fabbriche chiudono o si trasferiscono all’estero, i nostri migliori giovani espatriano, si fatica a trovare i fondi per esodati e cassa integrazione, si pagano stipendi, pensioni e buonuscite da capogiro, si mantengono privilegi medievali in capo alle varie caste, etc..

Dal partito “B” avrei voluto sentire una “minaccia” ben diversa: “Se non si trovano i fondi per esodati, disoccupati, cassintegrati, assistenza sanitaria, rilancio dell’occupazione, conversione del modello di sviluppo, politica per le famiglie … se non si riscrive l’ordine delle priorità … io faccio cadere il governo”.

Italiani … arrangiatevi!

Gli Italiani si ricordino? Certo! Gli Italiani si ricordino di chi ha tolto una tassa sulle prime case dei ricchi ed ha privato lo Stato di risorse che avrebbero potuto essere utilizzate, ad esempio, in favore dei cassintegrati.  Mi aspetto di vedere il capo … ops, scusate … il proprietario del partito “B” annunciare da un balcone (o da un predellino): “Italiani, le hanno chiuse (le tasse IMU sulle prime case, anche se di lusso, n.d.r.), arrangiatevi!” E l’invito ad arrangiarsi sarebbe ovviamente rivolto a cassintegrati, esodati etc.. La storia si ripete: ieri il film di Totò, oggi la (dura) realtà del proprietario del partito “B”.

P.S.: gradirei conoscere le percentuali delle varie voci di copertura dellle mancate entrate IMU: quanto dalla riduzione dei costi della PA e della politica? Quanto da ciascuna altra fonte? Grazie se qualcuno mi sa dare risposta.

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POST 946 – LA BATTAGLIA DELLE ARANCE (IVREA) – LA TOMATINA (BUNOL, SPAGNA) – LA STRAGE DELLA BALENE PILOTA ALLE ISOLE FEROE (DANIMARCA).

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Agosto, 2013 @ 2:36 pm

Detto altrimenti: Homo sapiens? Quando mai!? Piuttosto … homo insipiens!

La cosiddetta “battaglia delle arance” del Carnevale di Ivrea e la altrettanto cosiddetta “battaglia dei pomodori” a Buñol (provincia di Valencia): due enormi sprechi di derrate alimentari ai quali si aggiunge il peggio del peggio: la strage degli innocenti cetacei alle Isole Feroe (DN). Il tutto in un mondo nel quale un terzo della popolazione soffre e muore di fame ed in cui si rischia di estinguere il ciclo vitale e naturale di esseri marini ( e non solo di quelli, si pensi ad esempio, alla possibile estinzione delle tigri del Bengala).

Dettagli e foto di tutto ciò li trovate in internet. In questa sede mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori una sottolineatura: il mondo attuale non è più “moderno” nel senso che si rifà a valori, idee e principi ampiamente superati in quanto venefici e disastrosi: l’indifferenza, l’egoismo, l’arricchimento a qualsiasi costo, il sembrare più che l’essere, la violenza alla natura, l’economia del comunismo, l’economia del liberismo, l’ignoranza del volto dell’altro, solo per citarne alcuni. E invece oggi più che mai l’uomo sarebbe “moderno” se si ispirasse a idee moderne, cioè a quelle idee che “oggi” (ecco la modernità, “oggi”) sono “attuali” in quanto possono migliorare e salvare l’umanità, quali la sobrietà, la misura, il rispetto della natura, l’attenzione e l’apertura verso l’ “altro”, solo per citarne alcune.

I tre episodi sopra citati invece richiamano quanto di più deteriore c’è stato nel Medio Evo. E uso questo paragone – sia chiaro – solo per essere certo di essere capito, in quanto trattasi di un termine di riferimento molto utilizzato nella comune accezione come un riferimento negativo. Infatti si usa dire: “Basta con i privilegi medievali di cui godono i parlamentari odierni”. Tuttavia mi sento obbligato a chiarire che il medio Evo non è stato (solo) un’epoca buia, ma al contrario esso è stato la fucina di una civiltà che noi, oggi, uomini “moderni”, appena usciti dal nostro “secondo ventennio” ci stiamo sforzando di fare regredire al livello della barbarie che faceva da corona all’Impero Romano … e quando parlo di Impero, mi riferisco a quello dell’antica Roma, nona quello del “primo ventennio.

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POST 945 – IL GOVERNO VARA UN PIANO PER AGEVOLARE LA CONCESSIONE DEI MUTUI ALLE GIOVANI COPPIE – VARIE ED EVENTUALI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Agosto, 2013 @ 7:06 am

 Detto altrimenti: cerchiamo di specificare meglio …

1) Mutui agevolati alle giovani coppie? Non c’è problema. Infatti esiste un precedente consolidato e ampiamente sperimentato: quello dei mutui agevolati ai parlamentari. Basta adottare lo stesso schema, le stesse condizioni le quali – grosso modo – prevedono un tasso di 3 punti percentuali inferiore alle condizioni di mercato. Anzi, con l’occasione, si potrebbe modificare l’agevolazione dei parlamentari riservandola solo alle coppie di giovani parlamentari: giovani d’età, non di nomina, s’intende …

2) IMU abolita come “da impegni programmatici del governo”? No, l’impegno del governo era diverso: infatti non era l’abolizione dell’IMU, ma la sua ristrutturazione.

3) IMU abolita o sostituita dalla SERVICE TAX?

4) IMU, imposta diretta progressiva, sostituita da imposte indirette non progressive?

5) 500 milioni per la cassa integrazione? Se ne devono trovare altri 500 … si discute, si tratta, si raschia il fondo del barile … Briciole. Infatti nel frattempo nel dicembre 2012 il parlamento ha stanziato 20 miliardi (miliardi) di euro l’anno per 10 anni per il ministero della difesa. Nel silenzio generale.

Apprezzo lo sforzo del Presidente Letta, e mi rendo conto della sua necessità di agire con piccole e progressive correzioni della barra del timone. Il timone … già … se siete su una barca – a vela o a motore non importa – che stIa navigando molto velocemente in una direzione ed agite sul timone in modo improvviso, molto brusco e violento e con un movimento molto ampio, il timone “entra in cavitazione”, cioè genera intorno a se’ un vortice di acqua e NON ottiene lo scopo desiderato, cioè NON modifica la rotta della barca. Nemmeno arrivo a dire che il governo Letta è migliore di altri: infatti  sarebbe come dire che le medicine sono migliori dei veleni …

E allora? E allora, ben vengano le piccole correzioni. Ben vengano ma. Ma cosa? Ma nel frattempo si metta mano anche alla verifica della idoneità o meno e dell’attualità o meno del modello di sviluppo che stiamo cercabndo di far sopravvivere; ci si preoccupi di verificare e di gestire i fenomeni di disinvestimento verso l’estero e di investimenti dall’estero; si metta mano al fenomeno della emigrazione dei cervelli; si rivedano i vecchi progetti (TAV, F35) alla luce delle risultanze odierne. E poi, niente più sconti milionari agli evasori fiscali. Quanto poi alla cosiddetta “riforma delle PA”, non credo che essa possa consistere solo nella regolamentazione della situazione dei precari, bensì credo che occorra passare dal criterio dell’efficienza a quello dell’efficacia. Last but not least … non si capisce come mai nell’ambio del lavoro privato si applichi una maggiore o minore flessibilità, e nel settore del lavoro pubblico si applichi la inamovibilità. Dice … ma nel settore pubblico si entra per concorso … Che vuol dire, dico io? Il concorso serve a individuare i migliori, le persone idonee a ricoprire l’incarico … non ad altro.

I GT, Grandi Temi, non sono l’IMU o le sorti di un condannato, sia pure senatore. Sono ben altri.

Insomma, confrontiamoci con quanto avviene in Europa, confrontiamo ogni singolo sistema gestionale e regolamentare, che ci costa? Se c’è da imparare dagli altri, impariamo. Non possiamo continuare ad essere autoreferenziali e – ad esempio – pagare a chicchessia super stipendi, super pensioni e super buonuscite multiple anche decine di volte  dell’emolumento della Merkel o di Obama. Anche perchè se paghiamo il giusto – cioè cifre “terrstri, umane e non stellari – la persona è incentivata a  fare del suo meglio, a fare meglio per meritarsi piccoli aumenti che per lei soarebbero significativi. ma se la “strapaghiamo” l’unica preoccupazione della persona è mantere il suo super reddito, anche a costo di “quaeta non movere”, cioè di non “muovere le cose quete, l’acqua stagnante” cioè la persona è disincemntivata a  provare ad innovare, a migliorare le cose … perchè  chi non fa non corre rischi … “tanto mi pagano moltissimo già così…”

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POST 944 – BICI E MELE IN TRENTINO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Agosto, 2013 @ 2:44 pm

Detto altrimenti: la mela più saporita della mia vita

Caro diario, come sai io ho una bronchitina che ogni tanto mi dà qualche fastidio, ragion per cui in questi giorni mi stanno facendo ingoiare un po’ di antibiotici … con il divieto di affaticarmi. Una settimana? E chi ci sta fermo? E poi io in bici da Trento al bicigrill di Nomi e ritorno, giusto per gustarvi un caffè al sole,  mica mi affatico! Ed allora, in sella e via! Ma senti un po’ cosa mi è capitato. Stavo rientrando verso nord, sulla pista ciclabile destra Adige. Alla mia sinistra vedo alcune persone che, qualche metro più in basso, ai piedi della piccola scarpata del terrapieno sul quale corre la ciclabile, stanno raccogliendo le mele: campagna di Ravina? Di Aldeno? Non posso saperlo… Comunque la scena è troppo bella … mi fermo, torno sui miei … pedali, appoggio ad un palo la mia vecchia gloriosa bicicletta (28 anni assai ben portati) e mi metto a fotografare la scena. Nel frattempo mi sfila di fianco, diretta verso sud, una lunga, lunga comitiva di ciclisti tedeschi, saranno stati un centinaio. Li saluto e continuo con i miei scatti.

Ed ecco il fatto: uno dei  raccoglitori di mele – deve essere stato il proprietario del meleto – mi grida un saluto e mi mostra una mela, con la palese intenzione di regalarmela. Accetto ben volentieri e al secondo lancio la mela è mia! La mangio golosamente: è saporitissima, è una di quelle bianche e rosse … sì, come dovevano essere bianche e rosse le gote delle ragazze delle valli trentine in inverno, tanti, tanti anni fa … dopo che erano state qualche ora a spalare la neve davanti alla porta del prprio maso …  Il raccoglitore mi chiede: “Lù è da Trent?”, lei è di Trento … si rispondo, colto un po’ all’improvviso. Se avessi riflettuto un po’ di più avrei potuto rispondere indicando la città di nascita, Genova, e non Trento, città dove risiedo da 25 anni. Forse sarebbe stato più contento di avere offerto la sua mela ad un “turista vero”. Ed io … io sono rimasto così colpito dalla spontaneità di  quel gesto che non ho pensato di chiedergli di vendermi un paio di chili di quelle delizie appena colte … già che avevo un zainetto sulle spalle che pareva fatto apposta: avrei fatto una bella e gustosa sorpresa a Maria Teresa. Pazienza, ci tornerò domani mattina.

Ed ecco che mi è venuto spontaneo un collegamento: Il Trentino delle mele (oltre che di tante altre cose belle), il Trentino delle piste ciclabili … perchè non organizzare l’Offerta Trentina lungo le nostre ciclabili? Essa potrebbe riguardare innanzi tutto l’offerta delle stesse piste (magari venisse il collegamento dell’asta dell’Adige con la Valle dei Laghi e la Valsugana!) e poi l’offerta delle mele, dell’uva, del vino, dei castelli, delle località sciistiche, dei masi, delle chiese affrescate dai Baschenis, etc.. Quanto (poco) sarebbe costato all’APT offrire una mela a ciascuno di quei cento pedalatori tedeschi? Quanto bello sarebbe stato il ricordo della nostra Terra che ognuno di essi avrebbe portato con sè, tornando a casa!  Concludo: e poi dicono che i Trentini sono musoni, un po’ chiusi in se stessi … Ma qua’ chiusi, per piacere … basta conoscerli, rispettarli e soprattutto riconoscere e mostrare di apprezzare il loro lavoro.

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POST 943 – AL LUPO, AL LUPO!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Agosto, 2013 @ 7:24 am

Detto altrimenti: Esopo, scrittore greco del 600 a. C., ci insegna che chi mente sempre non è creduto nemmeno quando dice la verità (sempre ammesso che la dica, una buona volta, la verità …)

In un villaggio viveva un pastore che, in quanto membro del Consiglio degli Anziani del paese, di notte faceva la guardia alle pecore di tutti i pastori di quella comunità. Egli si annoiava e quindi, decise di fare uno scherzo: mentre tutti i paesani erano a dormire egli cominciò a gridare: “Al lupo, al lupo!” Tutti si svegliarono e accorsero in aiuto … per sentirsi dire che si trattava solo di uno scherzo! Questo scherzo si ripetè per parecchie notti, fino ad una notte in cui quel lupo viene veramente. Il pastore cominciò a gridare: “Al lupo, al lupo!”, ma nessuno venne ad aiutarlo perché tutti ormai pensarono che fosse il solito scherzo. Così il lupo si mangiò tutte le pecore. A seguito di ciò, i paesani gli intentarono un processo per i danni che aveva arrecato alla comunità. Egli promise che da quel momento in avanti avrebbe svolto il suo lavoro con impegno e serietà e che, se non si fosse riusciti a catturare il lupo e a fargli ripagare i danni, egli li avrebbe risarciti di persona, pagando con il suo patrimonio privato.

Quindi aggiunse: “Se non mantengo le mie promesse non farò più il pastore ed inoltre vi prometto che in caso di condanna mi dimetterò dal Consiglio degli Anziani perché le mie questioni giudiziarie devono restare separate dalle vicende del villaggio ed inoltre ove non riuscissi a fare ripagare i danni al lupo, li  pagherò io, per tutti, con i miei denari privati”.

Ma ormai nessuno credeva più a quel pastore …

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“PEST” (PEST!) 942 – IL PESTO ALLA GENOVESE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Agosto, 2013 @ 3:02 pm

Detto altrimenti: dopo tanti “post”, un po’ di “pest”

Una lavoratrice stagionale impegnata nella raccolta del basilico

Il vostro blogger… nato a Genova ….”ma” residente in Trentino da 25 anni. E che volete, le origini non si dimenticano! Ed eccomi, coltivatore diretto di basilico nei vasi dei balconi. La raccolta … due volte l’anno. la prima a fine giugno, la seconda ora, a fine agosto. Quanto “pesa” il raccolto? Circa mezzo chilo (di sole foglioline). Mi raccomando, per la raccolta usate forbici pulite e poi non lavate il raccolto. E’ essenziale.
Cosa? Dite che Genova utilizzano un altro tipo di basilico … con le foglioline più piccole e coltivato in un particolare sedime molto concimato? Si … lo so, ma che volete, questo qui è più fotogenico! E poi, quando ne cogliete un po’ per insaporire una bella insalata di pomodori, o quando ci condite una spaghettata al pomodoro crudo … ecco, si spande per la mensa un profumo d’antico, nobile, regale, da “basileus” appunto, da re!
Una volta lo si preparava nel mortaio di marmo con un pestello di legno: oggi abbiamo i frullatori ed il Bimbi, ma tant’è … è buono lo stesso. Come è nato questo condimento? Semplicemente così, in quanto le massaie liguri avevano imparato ad utilizzare ciò di cui disponevano: basilico, olio extra vergine di oliva, pinoli, … insomma: di necessità hanno fatto virtù.

Ed ora, scommetto … vi aspettate che io vi dia la ricetta … Eccovi serviti, direttamente dalla mia “cuoca” Maria Teresa, che di cognome “fa” Perasso, che sarebbe l’equivalente ligure del diffusissimo cognome trentino “Bortolotti”: ottima cuoca:  sennò mica la sposavo, 42 anni fa! …

Un buon raccolto

“Frullare foglioline di basilico fresco pulito (non lavato, n.d.r.)  con pinoli, olio extra vergine d’oliva, formaggio pecorino stagionato, parmigiano o altro grana, aglio a piacere. Niente sale. Le quantità… qualunque massaia genovese direbbe che il tutto è a occhio. L’ultima volta (ed è venuto bello cremoso) io avevo ben 400 gr. di sole foglioline di basilico, 50 gr. di pinoli, 50 gr. di pecorino e altrettanti di grana trentino. Ho aggiunto circa 250 cc di olio, ma forse anche un po’ di più. Naturalmente si può farne meno, molto meno. Con queste quantità me ne sono venuti ben quattro vasetti. Ah, dimenticavo: io metto pochissimo aglio (una grattatina di spicchio), poi ne metto uno spicchio intero un po’ inciso col coltello nel vasetto in cui metto il pesto o nel recipiente di portata quando condisco la pasta.
Alcuni suggerimenti: non mettere nel frullatore tutto così com’è, ma triturare prima i pinoli e grattugiare i formaggi. Buttare nel frullatore in successione prima un po’ d’olio, poi un po’ di basilico, l’aglio e i formaggi, poi aggiungere pian piano il resto del basilico e olio. Se non diventa subito una crema, fermare e riprendere la frullata. Quando è pronto e si versa per l’uso, il vaso del frullatore resta meravigliosamente sporco di pesto e allora si può versarci acqua, frullare bene e utilizzare quell’acqua per ottimi minestroni di verdura che d’estate, freddi, sono deliziosi! Al momento di condire, non scolate troppo la pasta e comunque, se il condimento risultasse troppo denso, aggiungete un paio di cucchiai di acqua di cottura. Una finezza ligure: la pastasciutta al pesto ligure prevede – facoltativamente – anche l’aggiunta nel condimento di pezzettini di patate bollite e di fagiolini bolliti. Infine, Potete riempire di pesto le vaschette del freezer con le quali fate i cubetti di ghiaccio e surgelare il tutto: avrete pesto fresco tutto l’inverno. Buon appetito!”

Eccovi serviti, cari amici lettori del blog! Tutti a tavola!

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POST 941 – NUOVI ESODATI “SP … INTANEI”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Agosto, 2013 @ 2:06 pm

Detto altrimenti: … dalla riforma del precariato della Pubblica Amministrazione e … delle auto blu.

Dicono che i veri amici sono quelli che cercano di farti vedere se e dove sbagli … ed allora lasciatemi fare una breve analisi critica del provvedimento del governo sui precari della PA.

1) Innanzi tutto: perché ci si è occupati solo dei precari della PA e non anche di quelli del settore privato? Forse perchè  … dice … tanto anche se i privati fanno sciopero … un fuoco di paglia … poi passa … i nostri invece … devono funzionare sempre, altrimenti la nostra burocrazia crolla … la gente non ci vota più … (forse per questo? N.d.r.).

2) E poi: si apprende che saranno indetti concorsi riservati ai precari che siano al lavoro da oltre tre anni e che vincano i migliori. Ecco, io mi domando: su 150.000 precari, quanti hanno una anzianità over tre anni? E quanti sono i posti messi in palio? E ancora, se “un migliore” fosse al lavoro da due anni e undici mesi e se costui di fatto fosse “molto migliore” di quello che poi sia risultato il “più migliore” fra coloro che avendo un’anzianità superiore ai tre anni hanno avuto il diritto di partecipare al concorso, vincendolo? Summa lex summa iniuria …

Dice … questo si può fare … non di più … le risorse sono limitate tant’è vero che abbiamo ridotto del 20% le auto blu della PA. Al che faccio la solita domanda: 20% di quanto? Infatti se ad esempio per una amministrazione pubblioca 10 auto sono troppe nel senso che a livello europeo ce ne sono due, ridurre le 10 ad 8 non è sufficiente, non vi pare?

Dice … fai presto tu a parlare (rectius, a scrivere, n.d.r.)  … ma cosa proporresti? Io? Io proporrei di adottare la tecnica aziendale dello zero base budget, cioè una programmazione ripartendo da zero (in questo caso da zero auto blu): nessuna auto per nessuno salvo riassegnarle a chi ne ha veramente bisogno per ragioni del suo ufficio, non come benefit o status symbol.  E poi, solo auto di marche italiane: chi vuole le straniere, se le paghi di tasca sua.

Dice … ma per l’assegnazione delle auto, quali criteri adotteresti? Io copierei dagli USA, dalla GB  o dalla Germania, ad esempio. Quale maggiore garanzia di questi riferimenti !?

Dice … ma dello stuolo di autisti, che ne facciamo? Dice … sarebbero anche loro esodati … Che ne facciamo? Dico: offriamo loro altre due opportunità di impiego nella PA. Se non le accettano, vuol dire che non hanno bisogno di lavorare.

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POST 940 – L’ITALIA NON E’ UNA SPA, TUTTAVIA …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Agosto, 2013 @ 6:56 am

Detto altrimenti: … tuttavia se dalle SpA possiamo prendere qualcosa di buono … why not?

Si diceva: … Spa? massimazione del profitto monetario, a vantaggio degli Azionisti. Poi ci siamo accorti che non è così e oggi, da parte di alcuni (illuminati) si dice: …  SpA? Massimazione della crescita umana di chi ci lavora. Ma questa è solo l’anteprima.

Di buono, anzi, di ottimo, nelle SpA c’è sempre stata la pianificazione o programmazione pluriennale, che si articola come segue:
1) Documento di politica strategica, poche pagine di indirizzo.
2) Documento di pianificazione triennale scorrevole, cioè aggiornato di anno in anno. Gli obiettivi che si vogliono realizzare sono a livello di “stima” cioè in buona parte “stimati” e un po’ meno “calcolati”.
3) Pianificazione annuale o “budget”. Gli obiettivi che si vogliono realizzare sono “calcolati”, cioè sono delle vere e proprie “previsioni”.
4) Situazioni di controllo (report) mensili, rispetto al budget, che nel corso dell’anno NON viene modificato, anche nel caso che si impongano, come spesso avviene, interventi diversi da quelli “budgettati”.

Per “sapere come andrà a finire e come è finito l’esercizio annuale” si redigono situazioni che hanno una attendibilità crescente: stime, previsioni, preconsuntivo (sul finire dell’anno), consuntivo (a bocce ferme, cioè dopo la chiusura dell’esercizio). E i documenti che descrivono l’intero processo sono via via meno sintetici e più dettagliati, sia nella fase di andata (previsione) che in quella di ritorno (rendicontazione). Essi tuttavia devono essere e sono di fatto sempre assolutamente ed immediatamente comprensibili da parte dei loro destinatari. In particolare gli Azionisti emettono un documento sintetico ma significativo e a loro volta devono ricevere un documento sintetico ma significativo.

Ad un capo Azienda, gli Azionisti chiedono tutto ciò, cioè che abbia una “visione del futuro” e che inoltre abbia sempre una soluzione di riserva, una alternativa agli obiettivi stabiliti, chiedono cioè che sia pronto a fronteggiare qualsiasi situazione. Egli non potrebbe mai rispondere loro. “E’ successo un imprevisto e quindi non ho raggiunto i risultati del budget” perché gli risponderebbero “Un imprevisto? Imprevisto da lei! Ma noi la paghiamo proprio perché lei preveda …”

Ecco, tutto questo il governo del Paese dovrebbe imparare dalle SpA. Il Paese ha i suoi “azionisti”: essi siamo noi, i cittadini, i quali esprimono un documento sintetico (il risultato elettorale) ma non ricevono niente di sintetico e significativo da parte dei “loro” amministratori. “Loro” in senso oggettivo, cioè da parte di “amministratori-oggetto” che gli stessi “cittadini-soggetto attivo” hanno nominato, non “loro” in senso soggettivo, cioè da parte di “amministratori-soggetto” che amministrano i “cittadini oggetti passivi”.

E invece … nel governo del paese, le ideologie sono perloppiù morte, a torto o a ragione. Tutti proclamano il tutto ed il suo contrario, i governi durano lo spazio d’un mattino (salvi i due ventenni), si discute e ci si sbrana su dettagli ma si perde di vista (e si fa perdere di vista ai cittadini) il quadro generale (visione d’insieme o percezione sensoriale del dettaglio? Si vedano i miei post del 23 dicembre  2012 e del 13 maggio 2013).

Mi vengono in mente due bilanci, quello di una SpA e quello di un circolo sportivo. La SpA articolava alla lira decine di spese minori la cui somma totale poteva arrivare a Lit. tre milioni. V’era poi una ulteriore unica voce: “Spese varie” di Lit. tre miliardi. Il circolo sportivo, idem: tante “vocine” per 200 accompagnate da un’unica grande voce, non dettagliata: “Attività agonistica”, 200.000.000.

Recentemente un mio amico, professore universitario di filosofia, nel suo commento al mio post 938, ha elencato le seguenti riforme come quelle necessarie per rimettere le cose a posto in Italia: la riforma dello Stato, della Pubblica Amministrazione, del lavoro e del Bilancio. Ecco, mi ha favorevolmente sorpreso che abbia inserito la riforma del Bilancio fra quella da fare necessariamente. Che questo input provenga da me, uomo di SpA, è normale, ma che sia una necessità avvertita da un professore di filosofia, è una forte conferma della validità dell’idea.

Mancano due miliardi per l’IMO, uno per la cassa integrazione, uno per gli esodati? Basta non acquistare gli F35 e non completare un’opera inutile (TAV). Ci si sbrana per l’IMU? Nulla si dice che nel dicembre 2012 il Parlamento ha stanziato 200 (duecento) miliardi di euro per la “difesa” (difesa da chi?) da erogarsi a venti alla volta per dieci anni, e da spendersi a discrezione del competente ministero … ministero che inoltre può contare sui fondi aggiuntivi per le missioni all’estero e sui fondi del ministero dei Lavori Pubblici per gli interventi in caso di calamità naturali. Ma poi, si litiga pr l’IMU invece di discutere della prossima Finanziaria 2014! Ma via … siamo seri …

Nel frattempo si prospetta una azione legale da parte di Grillo contro chi ha plagiato una sua creazione, e cioè contro chi ha ordinato ai propri fedeli sostenitori di interrompere i contatti con la stampa, la quale “… strumentalizza le vostre dichiarazioni”.

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