IL TRENTINO VERSO UN NUOVO PRODOTTO TURISTICO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Ottobre, 2023 @ 6:05 pm

Quella che segue è la lettera da me oggi inviata al quotidiano locale l’Adige, a seguito dell’articolo allegato.

“Egregio direttore, ho letto con piacere l’articolo a firma D.F. a pagina 20 del Suo giornale del 16 ottobre, annunciante la realizzazione del circuito “In mountain bike o a piedi: 10 percorsi attraverso 6 comuni”, cioè del Progetto Hand&Bike Pinè.

Sono iniziative lodevoli che – se comprese, ampliate e coordinate dalla Provincia – si muovono nella direzione giusta e cioè verso la creazione e la vendita di un nuovo prodotto turistico, il “dislivello”, anche nelle stagioni non ancora sature di turismo: la primavera e l’autunno.

Mi riferisco a quanto già esiste in Austria: il Tirol Bike Safari (“safari” = viaggio), un circuito di impianti di risalita che ha messo in rete ben 750 km di ciclo discese e attira anche in quelle due stagioni moltissimi ciclo turisti.

Alcuni dati di fatto: la neve tende a scarseggiare; la popolazione invecchia; i turisti anziani hanno maggiore capacità di spesa; il ciclo turismo e il ciclo escursionismo stanno aumentando notevolmente anche grazie alla crescente diffusione delle e-bike.

Già in occasione delle ultime elezioni comunali io sono stato fra i sostenitori della realizzazione della nuova Cabinovia Trento-Monte Bondone  non solo in chiave “cittadina” bensì anche in un’ottica strategica “provinciale”, quale primo passo per la realizzazione del primo anello (Valle dell’Adige – Busa del Garda, nei due sensi) del Trentino Bike Safari che potrebbe poi ampliarsi in Trentino Alto Adige Bike Safari e collegarsi quindi con il Tirolo, in un’ottica euro regionale, realizzando un unicum in tutta Europa e oltre.

Il tema del completamento del finanziamento dell’opera deve essere collegato alla redditività dell’impianto che – ove giustamente reclamizzato nella prospettiva di cui sopra – dopo il primissimo periodo di avvio avrebbe una gestione fortemente in attivo.

In ogni caso a livello comunale esiste la possibilità di recuperare finanza, ove si facesse realizzare l’impianto da una Spa multiservizi (Spa a Rovereto già esistente, per esempio) che comprendesse società comunali oggi in forte attivo: in tal modo parte delle imposte da esse non più versate all’erario potrebbero  pareggiare l’iniziale eventuale sbilancio di gestione del settore Cabinovia, mantenendo pur sempre in attivo la Spa multiservizi e rendendola attraente per ogni altro intervento azionario e idonea ad investimenti in ogni altro settore di attività.

Infine, sulle perplessità delle bici in montagna, mi permetto di suggerire la lettura dei Quaderni di ciclo turismo e ciclo escursionismo editi dal CAI Centrale reperibili in internet, secondo i quali la materia non va vietata né lasciata libera, bensì regolata. La ringrazio.

Riccardo Lucatti, candidato ITALIA VIVA alle provinciali del 22 ottobre.”

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COME SI VOTA ALLA PROVINCIALI TRENTINE DEL 22 OTTOBRE 2023

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Ottobre, 2023 @ 2:50 pm

E SE POI VOLETE AGGIUNGERE UN SECONDO NOME, DEVE ESSERE DI UN UOMO. POTRESTE SCRIVERE “LUCATTI”. VI RINGRAZIO

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APPARENZA, FORMA, SOSTANZA anche in politica

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Ottobre, 2023 @ 9:50 am

Vi sono i politici aspiranti Politici i quali sono solo “apparenti”, cioè pieni di apparenza. Sono quelli del Vaff; dei piciemme; del “io? Io con quello non ci parlo”; sono quelli dall’aspetto anche misurato, serio ma pieni di … vuoto: nessuna sostanza.

Vi sono poi Politici con varie forme ma tutti pieni di molta sostanza. Infatti la forma è solo un modo di essere della sostanza la quale in questo caso non manca e può assumere varie forme appunto, ma sempre sostanza è! Si riconoscono da un segnale inequivocabile: la loro ricerca del confronto sui contenuti.

Gli “apparentisti” contestano ai “formali contenutisti” la forma come se fosse apparenza ed evitano di controntare la sua sostanza con la propria, anche perchè la propria è mancante.

L’ “apparentista” si riconosce da alcuni segnali, il più evidente dei quali è il rifiuto del contronto in diretta con il formale-contenutista: “Ah, io non quello non ci parlo!”. Altro segnale è attaccare il formale-contenutista con accuse generiche.

Cosa? Mi chiedete di fare un esempio, un esempio di politico apparentista attaccante e di Politico formale-contenutista attaccato? Eh no cari miei … ecchè? Mica vi devo dire tutto io, mica vi devo …

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UNA MIA LETTERA A COMMENTO DI UN EDITORIALE DEL DIRETTORE DE ilT

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Ottobre, 2023 @ 12:23 pm

Egregio direttore, mi riferisco al suo articolo “Lo scenario internazionale e il voto trentino” sul Suo giornale odierno alle pagine 1 e 3, intervento assolutamente chiaro e lucido del quale La ringrazio e dal quale ho tratto molti spunti. Ne cito solo due.

  • Il riferimento alle numerose concomitanti crisi internazionali che paiono essere ignorate dalla campagna elettorale della quasi totalità dei partiti, tranne da chi come ITALIA VIVA si definisce partito-filiera e già adesso si occupa di stabilire una continuità fra le competizioni elettorali di ogni livello, dalle comunali alle europee.
  • L’indisponibilità di molti partiti di accettare un dibattito pubblico a livello nazionale e “sui contenuti e sulle prospettive del Trentino” anche a livello locale, con una campagna che “aggiunge poco a ciò che sapevamo soprattutto in termini di futuro”.

Cito i due passaggi perché il futuro, anche il nostro futuro, dipenderà in gran parte anche dall’andamento degli eventi internazionali e da come una UE politica saprà intervenire, ed anche per evidenziare che “fare politica” non significa imporre il proprio punto di vista, ma ascoltare, dialogare, discutere, confrontarsi ed alla fine arrivare a quei compromessi onorevoli che hanno fatto e faranno la Storia. Posizione ben lontana da quella frase ”Chi vince governa e chi perde non … disturba”.

Da ultimo mi permetto di ricordare che l’intelligenza collettiva è di gran lunga superiore all’intelligenza singola e che il mondo è l’insieme delle relazioni umane: rifiutare di relazionarsi è tipico dell’uomo, mentre la donna è molto più portata a tessere relazioni: anche per questo il nostro partito e la nostra lista sono “a parità di genere” per un mondo finalmente anche donna.

La ringrazio.

Riccardo Lucatti, candidato alle prossime elezioni provinciali.

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FINANZA PER TUTTI – 6 (Ultimo della serie)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Ottobre, 2023 @ 9:59 am

Nel post precedente ho parlato delle SpA miste pubblico-private. In chiusura della serie “Finanza per tutti”, vi svelo un “segreto”.
Comuni, Province e Regioni, per il finanziamento di investimenti in spesifici progetti esecutivi, ai sensi dell’art. 35 della l. 724 del 23 dicembre 1994 possono emettere rispettivamente Buoni Ordinari Comunali/Provinciali/Regionali i quali hanno queste caratteristiche:
– durata non inferiore a 5 anni;
– rendimento +1 rispetto ai titoli statali
– convertibili in azioni della rispettiva società di scopo.

ATTENZIONE: gli enti emittenti sono locali per opere pubbliche locali, ma i sottoscrittori possono ben essere anche non-locali quali i turisti del nostro territorio. Al riguardo potremmo trasformare la rete dei nostri sportelli bancari e postali e dei nostri alberghi in venditori/reclamizzatori dei BOC-BOP-BOR.

f.to Riccardo Lucatti, candidato alle provinciali, responsabile del Tavolo di Lavoro Finanza ed economia mista di ITALIA VIVA TRENTINO.

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FINANZA PER TUTTI – 5

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Ottobre, 2023 @ 9:54 am

Dice … ok hai parlato della funzione finanziaria della provincia ma … due post fa accennavi al rapporto finanza/economia pubblico privata. Ci dici qualcosa in merito?

OK, eccomi a voi. Quando un ente pubblico deve gestire un’attività economica quale ad esempio la sosta delle auto o le farmacie, utilizza la forma delle SpA, che è quella più adatta a questo tipo di attività. Solo che è molto meglio se utilizza SpA miste, cioè a capitale sociale anche privato anche in minoranza. Infatti la presenza dei privati garantisce non solo il loro apporto manageriale, ma che nella SpA il potere sia sempre unito alla responsabilità, il che non avviene nella SpA inhouse, cioè a capitale totalmente pubblico, nelle quali si attua questa micidiale separazione: il potere è spesso allocato in commissioni pubbliche esterne alla Spa e la responsabilità è lasciata in capo agli organi societari. No buono.

f.to Riccardo Lucatti, candidato alle provinciali, responsabile del Tavolo di Lavoro Finanza ed economia mista di ITALIA VIVA TRENTINO.

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FINANZA PER TUTTI – 4

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Ottobre, 2023 @ 9:51 am

La PAT- Provincia Autonoma di Trento – mutatis mutandis – potrebbe essere paragonata ad una SpA Holding di partecipazioni che possegga e gestisca un gruppo di società operative (i Comuni). Come tutte le Holding essa può essere di tre tipi: di pura partecipazione azionaria; operativa in loro vece; mista (parte di partecipazioni e parte mista).
Orbene, la PAT per la funzione finanziaria e progettuale si deve atteggiare in modo diverso a secondo del volume della/delle società (dei singoli Comuni) con le quali si rapporta. Mi spiego.
1) Se deve pronuovere e realizzare un investimento o un’attività che riguarda la moltitudine dei comuni minori, bene fa la PAT ad configurarsi come holding operativa, cioè che agiste al posto loro.
2) Ma quando si tratta dei comuni maggiori – capoluogo in testa – la PAT dovrebbe/potrebbe intervenire operativamente solo di fronte all’inerzia del Comune. Ove invece il Comune si attivi, la PAT si deve limitare alla funzione finanziaria, e cioè ad erogare la finanza di competenza, senza per questo avere il diritto/pretesa di gestire l’iniziativa.

Ciò in linea con il citato principio di sussudiatietà che non vuol dire “dare sussidi a chi ti ha votato o a chi vuoi che ti voti”, bensì “non faccia l’ente successivo (la PAT) ciò che può fare meglio e prima l’ente precedente (il Comune)”.

f.to Riccardo Lucatti, candidato alle provinciali, responsabile del Tavolo di Lavoro Finanza ed economia mista di ITALIA VIVA TRENTINO.

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FINANZA PER TUTTI – 3

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Ottobre, 2023 @ 9:48 am

Il Tavolo di Lavoro di Italia Viva Trentino che io gestisco si chiama Finanza ed Economia mista. Cosa vuo dire quel “mista”? Ha molti significati:

1) Finanza mista all’economia
2) Finanza/economia pubblico-privata
3) Finanza personale, comunale, provinciale, statale UE miste fra di loro.

Parliamo del n. 3. Io sono solito dire che “finanza non facit saltus” e cioè che è difficile parlare della finanza di uno di quei cinque livelli senza che siano coinvoltI gli altri quattro. Un esempio? Se l’UE ci destina 37 miliardi del MES Sanitario; lo Stato li rifiuta; la provincia non ha i mezzi (o la volontà, ma questa un’altra storia) per impedire il decadimento della sanità pubblica; il Comune si aspetta da UE/Stati i fondi del PNRR; il privato cittadino che deve curarsi è costretto a utilizzare la sua finanza personale.

Dice: si vabbè, caro Riccardo, hai iniziato finalmente a parlare anche della finanza delle provincia, ma quando dai centralità a questa materia?Rispondo: presto raga … anzi … nel prossimo post!

f.to Riccardo Lucatti, candidato alle provinciali, responsabile del Tavolo di Lavoro Finanza ed economia mista di ITALIA VIVA TRENTINO.

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FINANZA PER TUTTI – 2

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Ottobre, 2023 @ 9:44 am

Una SpA produce tre risultati: economico (ha generato utili o perdite?); patrimoniale (il suo patrimonio è aumentato grazie agli utili o è diminuito a causa delle perdite?); finanziario (alla fine, la disponibilità dei suoi mezzi finanziari è aumentata o diminuita?).

Il nostro Stato chiude l’anno indeficit, cioè produce meno finanza di quanto serva (anche per finanziare la legge di bilancio), quindi ogni anno aumenta il debito pubblico.

Se da un lato abbiamo un pesante debito pubblico, sul fronte opposto abbiamo una buona ricchezza finanziaria privata superiore a quel dato: solo che quel dato tende a crescere e quella ricchezza a dimuìinuire, ma questa è un’altra storia.

Domanda: come si fa ad attrarre VOLONTARIAMENTE la ricchezza finanziaria privata italiana (ed estera) verso il nostro settore pubblico?
Risposta: con l’emissione di Titoli Pubblici Irredimibili di Rendita, i quali, ove escludano espressamente il diritto al loro riscatto , non sono titoli di debito. Con la loro emissione si riduce il debito pubblico e contemporaneamente si aumenta la liquidità. Ne ho scritto abbondantemente nel mio libro qui a fianco sotto e da ultimo tre giorni fa sotto il titolo ITALIA SPA E I TITOLI IRREDIMIBILI. Buona ricerca e buona lettura!

Dice: e ci risiamo! Ma della finanza della provincia, non ce ne parli?
Rispondo: nel prossimo post, arrivoooo!

f.to Riccardo Lucatti, candidato alle provinciali, responsabile del Tavolo di Lavoro Finanza ed economia mista di ITALIA VIVA TRENTINO.

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FINANZA PER TUTTI – 1

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Ottobre, 2023 @ 7:29 am

Se siamo in ambito delle SpA, si tratta di movimenti di denaro frutto di utili o di perdite, ma sempre finanza è. Se una Spa ha iscritto a bilancio un bene a 100, ha bisogno di liquidità (di fare finanza) e il prezzo di mercato di quel bene è sceso a 70, la SpA lo venderà registrando una perdita economica di 30 che abbassa il valore del suo patrimonio,  ma avrà un incremento di finanza di 70.

Ora, gli enti pubblici non sono SpA, non puntano all’utile economico ma ad avere finanza per sostenere la propria struttura, per fornire sevizi ai cittadini ed anche per avviare e gestire alcune iniziative economiche. Il maggior esempio dello Stato imprenditore è stato l’IRI-Istituto per la Ricostruzione Industriale.

Oggi lo Stato si misura soprattutto su un dato patrimoniale (il debito pubblico); su un dato “industriale” il PIL-Prodotto interno lordo; sul rapporto debito/PIL; su un dato finanziario: il surplus o il deficit annuale della sua finanza: cioè a fine anno, è avanzata un po’ di finanza o ne sta mancando? Specchio di tutto ciò è lo spread, cioè l’andamento della differenza di valutazione dei nostri titoli pubblici rispetto a quelli della Germania: se lo spread sale, va male; se scende va bene.

Proviamo ad esaminare qualche singolo aspetto, ad esempio quello patrimoniale. Oltre al patrimonio passivo (il debito pubblico) lo Stato e gli altri Enti Pubblici hanno anche un patrimonio attivo, ad esempio una pluralità di immobili non utilizzati e non a reddito, per un valore di centinaia di miliardi. Al riguardo, una proposta che avanzo nel mio libro qui a fianco, è che lo il settore pubblico ponga in vendita questi cespiti come segue:

  • Attraverso un Fondo Immobiliare
  • a tranche limitate per non disturbare l’andamento del mercato immobiliare
  • anche a prezzo “sotto mercato”

e qui aggiungo: contro impegno dell’acquirente, garantito da fidejussione bancaria – a realizzare entro una certa data un investimento produttivo o funzionale.

Con il che, se lo Stato fosse una SpA (ma tale non è!) registrerebbe una perdita (prezzo ricavato inferiore al valore a bilancio o al prezzo di mercato). Non avendo rilevanza l’aspetto economico, lo Stato avrebbe invece molta finanza a disposizione per le sue esigenze e – ad esempio – non sarebbe costretto a finanziare con l’aumento del debito pubblico circa la metà di una legge finanziaria di 25 mildi.

f.to Riccardo Lucatti, candidato alle provinciali, responsabile del Tavolo di Lavoro Finanza ed economia mista di ITALIA VIVA TRENTINO.

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