POST 1144 – SUL BILANCIO DELLO STATO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Dicembre, 2013 @ 8:25 am

Detto altrimenti: … sul nostro bilancio, su un bilancio che è di noi tutti cittadini!

IMU, IUC, TARES, ETC (no, “ETC” non è una nuova imposta, aLmneo questa …ETC vuol dire eccetera eccetera!). Un amico mi ha detto: “Non sarà mai possibile mettere sotto controllo il bilancio dello Stato. Si tratta di un sistema troppo complesso, di troppe voci, di troppi numeri …”. No, rispondo io. No, almeno da quando esistono i computer! Infatti un qualsiasi computer può contenere e gestire miliardi di informazioni. Miliardi. Ed allora, a cascata, partendo dall’alto, prima si divide l’agglomerato totale per due, poi ogni parte ulteriormente per due e così via sino a dettagliare ogni minima spesa/entrata.

 Insomma, se i computer di oggi possono gestire i movimenti di miliardi di operazioni Bancomat, miliardi di informazioni sui dati di milioni di contribuenti, volete che non siano in grado di gestire qualche migliaio di voci di entrate ed uscite del “bilancio” dello Stato, che poi “bilancio” non è ma situazione finanziaria?

Ma allora, perchè non lo si fa? Io penso che non lo si faccia perché non lo si vuole fare, perché all’interno del caos ogni parte politica, economica e sociale che ha potuto, si è scavata la sua nicchia di privilegio, di potere, di proprio “diritto acquisito” a sopraffare l’altrui “dovere acquisito”. E nel caos tutti (coloro che possono) pescano.

Il risultato? E’ che i Cittadini non riusciranno mai a capire come stanno le (loro) cose, che i Cittadini sono come gli schiavi negri dell’America dell’800, ai quali era vietato imparare a leggere e scrivere, perché “dovevano” restare ignoranti, cioè “dovevano” continuare ad “ignorare” il loro mondo di essere (“mondo” di essere).

Problema per l’alunno Cittadino Italiano: “Ma se non si dà ai cittadini la conoscenza, cosa si può offrire loro in alternativa per far sì che restino (abbastanza) calmi? Soluzione: “Panem et circenses”: ovvero, quel poco da mangiare e i giochi del “circo” (della politica e  delle TV commerciali e non). Voto dato all’alunno: dieci e lode!

La differenza fra bilancio e situazione finanziaria? Ne parliamo in un prossimo post (ovviamente per i non addetti ai lavori. Gli altri, abbiano pazienza e “saltino” quel post, grazie).

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POST 1143 – MORTE A PRATO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Dicembre, 2013 @ 7:53 am

Detto altrimenti: è scoppiata la prevista emergenza

Morti e feriti in una fabbrichetta in nero a Prato. Pare che siano schiavi cinesi, che lavoravano e dormivano in fabbrica, anzi, in prigione perché le finestre erano sprangate! Ah, be’ … se sono cinesi … Alcuni commentano così. Molti invece si chiedono se sia accettabile ignorare, tollerare, accettare, anzi ricercare una situazione generalizzata a conoscenza di tutti ma tollerata perché – tutto sommato – dà lavoro. Ed allora … ce la caviamo con una giornata di lutto nazionale.

Ma se si intervenisse con un’azione a tappeto, che succederebbe? Succederebbe che tanti cinesi, tanti pakistani ed anche tanti italiani (!) perderebbero il lavoro. E allora … vabbè … se le cose stanno così … Vogliamo ragionare così? No, non possiamo ragionare così!

Questa tragedia mi ricorda l’approccio dello Stato verso il fenomeno della prostituzione, quando furono chiuse le case chiuse. Io sono del 1944 e sia per educazione familiare sia per oggettivi “limiti” di età non ebbi occasione di conoscere quelle “strutture”. Non che io sia favorevole alla loro riapertura, ma la loro chiusura tout court mi pare che sia stato un atto di ipocrisia politica: quell’antico mestiere, infatti, ha continuato ad essere esercitato, con l’aggravante delle minori garanzie sanitarie e della minore possibilità di controlli sulla dimensione del fenomeno quanto ad aspetti sociali e fiscali. Le “ragazze” infatti sono schiave abbandonate a loro stesse e ai loro protettori. E non pagano tasse.

Così a Prato, i lavoratori segregati da sbarre alle finestre, da orari impossibili, da retribuzioni in nero, da assenza di qualsiasi aspetto assistenziale, previdenziali e sulla sicurezza sul lavoro. Abbandonati a loro stessi.

 “E lo Stato che fa? Si costerna, s’indigna, s’impegna, poi getta la spugna con gran dignità…” (firmato Fabrizio De Andrè).

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POST 1142 – GIALLO ALL’ITALIANA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Dicembre, 2013 @ 7:57 am

Detto altrimenti: ma è tutto vero, purtroppo!

Fiat Croma: non è più in produzione ma continua a riservare sorprese!

In una città del nord Italia, dentro una Fiat Croma hanno trovato il cadavere di un carrozziere, ucciso a colpi d’arma da fuoco, risultato titolare di un conto svizzero sul quale sono transitate forti somme di denaro (sfido io! Con quello che costa riparare la carrozzeria dell’auto, direte voi! E invece no … state un poo’ a sentire), somme manovrate da …. (segreto istruttorio, indagini in corso). La vittima aveva lo stesso cognome del tesoriere di un importante partito politico del nord Italia inquisito per peculato. Indiziato dell’omicidio sarebbe un calabrese.

Senza

Senza coppola? Nonzi, la coppola niura non havi nenti acche fari co Piazza Affari, Wall Street e Londra ... nenti!

A me mi (lo so, lo so che “a me mi” non si dice, ma tant’è … a me mi pare che in questo caso sia un buon rafforzativo!) … dunque, dicevamo … dove ero rimasto? Ah sì … a me mi fa venire in mente quell’uno che molti anni fa hanno “suicidato” sotto i ponti di Londra … o quando qualcuno qualche anno fa ha rapito e ucciso il presidente di una importante finanziaria con sede a Milano, il cui cadavere fu poi ritrovato tagliato a pezzi. Della serie “Coi piccioli non si può babbiare“, con i soldi non si può scherzare. A buon intenditor …  poche parole. Chi sono queste persone?  Muto sto! Omo de panza sugno!

Ma poi, l’incriminato per l’omicidio del carrozziere, mica siculo è! Calabrese è … non facciamo confusione, ordine ci vuole. Solo che io del dialetto calabrese … nenti saccio!

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POST 1141 – POST “LEGGERO”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Novembre, 2013 @ 4:20 pm

Detto altrimenti: che vi dicevo nel post precedente? Intercalare, amici, intercalare … post leggeri a post seri !

Valeria e Saraswathy
Valeria, 1,7 – Saraswathy, 8,7

Ecco, ieri pomeriggio grande festa a casa mia, per l’incontro di una indianina, Saraswathy e di una romanina, Valeria! Uei, raga … lo so .. c’era anche la mia nipotina Sara, ecchisseladimentica!? Solo che fare incontrare a Trento una Indianina ed una romanina… bè, non è cosa di tutti i giorni! Saraswathy da un paio di mesi è la figlia di nostri carissimi amici trentini. Valeria lo è (di altri due carissimi amici romani) dalla nascita. Fra tutti, grandi e piccini, eravamo in 13: un numero che sicuramente porterà fortuna alle tre bimbe.

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Laila e Sergio

E ‘sta mattina, dopo avere scritto e pubblicato il post precedente, sono andato a inaugurare la stagione sciistica in Paganella. Solo tre ore, il primo giorno … con una breve sosta dagli amici della Malga Zambana, Laila e Sergio: sono entrato nella malga gridando “Largo al primo cliente della stagione!”… Ed invece ero il quinto! Vabbè, fa lo stesso, fa sempre piacere reincontare due amici! E grazie per l’ottimo caffè che mi avete voluto offrire! Perchè mi piace questa malga? Perchè oltre che per gli amici e la qualità del cibo, l’apprezzo in quanto si trova un poco distanziata dalle “grandi rotte” del traffico sciatorio e degli impianti, e quindi, guardando fuori, ti “dai del tu” con le Dolomiti del Brenta da quello che ti pare possa essere un rifugio “conquistato” con una lunga salita con le pelli di foca!

Laila, nome arabo per una Trentina DOC! E allora la saluto in lingua araba: “As salam aleikum va rahmal Liali va barakatu = la pace sia con te e la misericordia di Dio e le sue benedizioni”. Barak (Benedetto) Obama, così sapete come è tradotto in italiano il suo nome. Molti dicono “Obama, sei veramente benedetto” (senza ironia, i democratici). Altri (i repubblicani)invece, “Benedetto Obama, cosa mi combini?” (Personalmente gli auguro che la riforma sanitaria gli riesca in pieno!)

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Bel tempo in arrivo da nord!

Le piste? Aperte e ben battute le alte e le medie lato Molveno. Le altre “in lavorazione” in previsione dell’8 dicembre.

Il tempo? All’inizio nuvoloso con nebbia. poi solo nuvoloso, poi anche un po’ di sole. Vento debole da nord porta il bel tempo per domani.

P.S.: un po’ di curiosa linguistica comparata: sulla sbarra di sicurezza che trattiene gli sciatori sul seggilino della seggiovia, è scritto in varie lingue. “Prima di arrivare alla stazione d’arrivo, sollevare la calotta di plastica e il poggiapiedi”. In una lingua dell’est è scritto così: “

Prsed = prima (c’è una certa assonanza)

wjazdem = via, “viare”, arrivare … (noi diciamo ar-riva-re. Loro dicono av-via-re)

do stacji = alla stazione (di arrivo) (c’è una certa assonanza)

otworzyc = aprire, in  dialetto trentino “averzere

kopule = la calotta, la cupola di plexiglas (c’è una certa assonanza)

i = e (troppo facile trovare assonanze!)

drazek = alzare, qui non vedo analogie se non con il dialetto trentino “trarre” che significa “prendere” (mi la trago, io la prendo; tragla via, prendila via)

 zarezpieczajacy = zarez- piecz – ajacy = barra – piedi – giacere (poggiare, poggiapiedi)

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POST 1140 – UN PO’ …ST … ATISTICO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Novembre, 2013 @ 9:31 am

Detto altrimenti: ma sì, dai … facciamo un po’ un post di statistica!

Mi pare ieri, 6 dicembre 2011 … il mio primo post! Ad oggi i nostri numeri, miei e di voi amiche lettrici e amici lettori, sono i seguenti:

Dati del (quasi) biennio

Post pubblicati ……………………………………………………… 1140
Media giornaliera post pubblicati ………………………………..1,5
Commenti scritti ricevuti  …………………………………………….1511
Commenti approvati       ………………………………………………1294
Commenti spam    ……………………………………………………….. 217
Media visitatori giornalieri     ……………………………………………..163
Media pagine lette al giorno    ………………………………………………..821
Durata media di ogni visita (in minuti) …………………………….. 9
Media giornaliera contatti da altri siti ……………………………1015

Massimo giornaliero raggiunto (23.11.2013)

Visitatori, 315 – Pagine lette, 822 – Contatti da altri siti, 2823

Io non sono un blogger esperto. Amici del settore mi dicono che posso ben essere soddisfatto del risultato. Qualcuno mi dice: ma è un “lavoro” gravoso, chi te lo fa fare? All’amico rispondo: sì, far vivere il blog richiede un certo impegno, ma questo mio “non lavoro” è un impegno gradevole e gratificante. Perché gratificante? Perché il mio obiettivo è “far circolare le idee, stimolare riflessioni, attirare l’attenzione, rendere comprensibili cose magari un po’ ostiche”. Insomma, “fare cultura” ove per “cultura” si intende “insieme delle conoscenze”. Dice … ma tu ai post seri intervalli post leggeri, di intrattenimento. Certo, non di sola serietà vive l’uomo … e poi varietas delectat… e poi ancora, per dirla con Torquato Tasso, lasciatemi aspergere di post leggeri l’insieme dei post seri

…così a l’egro fanciul porgiamo aspersi
di soavi licor gli orli del vaso:
succhi amari ingannato intanto ei beve,
e da l’inganno suo vita riceve.

Nel senso che – non lo nego – il mio intento è quello di attrarre anche per questa via il maggior numero di “cittadini riflettenti”, cioè che riflettono sui temi seri della nostra Bella, Travagliata Italia. Nella speranza che tutti noi Italiani, insieme, si guarisca dalla malattia della assuefazione … perchè- come ben si sa – ogni malattia si può concludere con la guarigione, ma purtroppo si può concludere anche con l’invalidità o con la morte!

Italia travagliata? Travaglio … travaglio …. quando Berlusconi, recentemente ebbe a preannunciare in Senato la concessione della fiducia al Governo Letta, disse “Concediamo la fiducia con profondo travaglio …”. Travaglio? … chissà se stava pensando a quell’altro Travaglio, al giornalista suo “amico” … o se gli è scappata così, per una sorta di lapsus freudiano … chissà!?

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POST 1139 – NON ROMPETE LE SCATOLE!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Novembre, 2013 @ 12:35 pm

Detto altrimenti: non rompete gli imballaggi, altrimenti la garanzia non vale …

La garanzia di un elettrodomestico, di una radio, di un computer … di tutto, insomma, è valida se conservate lo scontrino e … l’imballaggio originale. Più che giusto, e che … vorreste mica spedire l’oggetto al venditore o al fabbricante ni un imballo generico, “non originale? Ma in che mondo vivete!? Cosa? Dite che fra televisione, lavatrice etc. non avete lo spazio necessario in casa vostra per conservare tutti gli imballaggi? Nessun problema: cambiate casa, acquistatene una più grande, con la “stanza delle scatole”. E conservatele integre, queste scatole.

Mi raccomando: non rompete le scatole!

P.S.: la legge prevede due anni di garanzia gratuita. Attenzione, il primo anno di garanzia è a carico del fabbricante, il seondo del venditore, il quale spesso vi propone di estendere a pagamento a due anni la garanzia del fabbricante, così lui non è più obbligato a garantirvi il secondo anno gratuitamente.

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POST 1138 – LEGGE VALIDA E LEGGE EFFICACE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Novembre, 2013 @ 9:14 am

Detto altrimenti: alcune riflessioni sulla validità e l’efficacia delle leggi

Un po’ come il rapporto efficienza-efficacia: è efficiente chi rispetta tutte le prescrizioni comportamentali. E’ efficace chi raggiunge i risultati. Se notate che l’illuminazione pubblica della strada sulla quale si affaccia casa è attivata benchè sia giorno pieno e lo fate notare ad un vigilie urbano, potete ricevere due risposte: una efficiente (“Lo comunico subito a chi di dovere”), l’altra efficace (“Otterrò presto che i lampioni vengano spenti”).

Ma che c’azzecca questo esempio con la validità e l’efficacia della legge? C’azzecca, c’azzecca … infatti una legge è valida se è emanata dall’organo legittimamente preposto a quello scopo. Una legge è efficace se viene rispettata, cioè se raggiunge il risultato per il quale è stata emanata.

Solo che “le leggi son ma chi pon mano ad esse?” diceva qualche anno fa il nostro Padre Dante …

Infatti la legge viene rispettata se prevede una sanzione. E la sanzione è efficace se viene applicata tempestivamente (altrimenti, se si tarda, è meglio lasciar perdere … e già qui sorge un problema …).

Ma molte leggi non prevedono una sanzione. Ad esempio, quale sanzione è connessa nei confronti del legislatore ordinario che non emani leggi ordinarie in attuazione del dettato costituzionale?

Per capirsi meglio: dalle leggi ordinarie derivano obblighi (non sempre) sanzionati e diritti (talvolta “acquisiti”). Dalla Costituzione derivano indicazioni che sono vincolanti e sanzionate solo quando un atto formale venga impugnato per incostituzionalità  (e quindi annullato). Ma che succede quando non vengono garantiti a tutti i Cittadini i diritti costituzionali fondamentali, quali il lavoro, l’istruzione, le cure mediche, il diritto a crearsi una famiglia, ad una casa, etc.? Nulla. Non succede nulla. Questi “diritti costituzionali” dei Cittadini non sono considerati “acquisiti” con la stessa forza con la quale sono considerati “acquisiti” i diritti a super pensioni, super stipendi, super buonuscite stabliti dalle leggi ordinarie dello Stato o dalle leggi dei privati (contratti).

Se ne deduce che la nostra Costituzione è una legge valida ma spesso non è efficace.

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POST 1137 – LA POLITICA IMPARI DALLE SPA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Novembre, 2013 @ 8:37 am

Detto altrimenti: la cultura delle SpA può fornire modelli utili al governo del Paese

Premessa

Il primo obiettivo di una Spa NON è la massimizzazione del profitto, ma la crescita di chi ci lavora E QUINDI la crescita propria.

 Corpo del testo

 La premessa fa parte integrante e sostanziale del presente ragionamento.

Ing. Adriano Olivetti

A quale “cultura delle SpA” mi riferisco? A quella tipo “Adriano Olivetti”, il quale, rispetto al consueto canone che identificava  i fattori della produzione in “capitale e lavoro”, preferiva identificare quei fattori in “capitale e motivazione dei Lavoratori”.

La motivazione dei Lavoratori e la “motivazione dei Cittadini Lavoratori”, motivati a fare il proprio lavoro onestamente e con impegno, motivati a coltivare l’onestà, la Morale (= ricerca del Bene Comune), ad andare a votare. Motivati dall’esempio dei propri “Amministratori Delegati” dell’ “azienda Stato”, cioè dall’esempio dell politica, delegata dai Cittadini a governare la res publica, la cosa pubblica. Motivati dal riuscire a capire come la propria azione, il proprio sacrificio, le proprie tasse, i propri benefici ricevuti si inquadrino nell’insieme delle azioni dello Stato, dei sacrifici richiesti dallo Stato, dei benefici trasferiti  dallo Stato in capo a ciascun Cittadino.

Come si motivano i Lavoratori? Non solo dando loro una retribuzione adeguata, ma anche rispettando la loro persona; facendoli crescere culturalmente e professionalmente; garantendo loro un futuro; ammettendoli ai processi di comunicazione (communis actio) aziendale; riunificando in capo a ciascun Lavoratore la sua “dose” di responsabilità e di potere (e di potere!); e non invece considerando i Lavoratori esclusivamente destinatari di informazioni-ordini da eseguire pedissequamente, con una visione aziendale del “giorno per giorno”.

Come si motivano i Cittadini? Lo si fa mettendo in grado ogni Cittadino di comprendere il peso specifico di ogni singolo atto; di ogni singola decisione; di ogni singolo investimento; di ogni singolo “contributo al Bene Comune”; di ogni singolo “contributo al Male Comune”; di ogni singola decisione dell’Ordine delle Priorità; etc,. insito in ogni atto positivo (ad esempio, uno sgravio fiscale) o negativo (ad esempio, uno scandalo politico-economico).

In altre parole, la frase del Ministro Lupi “Il TAV serve perchè da lì passa il 30% delle merci” non ha significato se non si specifica quanto sia il 100% delle merci citate e come questo dato, da venti anni a questa parte, stia diminuendo/aumentando.

Lo stesso dicasi per i 40 milioni annui che saranno travasati dalle pensioni d’oro a persone disoccupate, se non si specifica che l’ammontare trasferito in un anno corrisponde a metà del costo di un solo cacciabombardiere F35.

Lo stesso vale per la mancata decisione di acquistare aerei commerciali idonei alle rotte intercontinentali (il solo modo per rilanciare Alitalia) con le risorse finanziarie che si renderebbero disponibili ove non si acquistassero i cacciabombardieri F35.

Insomma, il bilancio dello Stato è un documento complesso. Tuttavia, ugualmente complesso è il bilancio della FIAT, dell’IBM, e di tutte le grandi aziende e società, nel mondo. ma se ai livelli (aziendali) inferiori è giusto e necessario dettagliare al centesimo, man mano che i documenti di programmazione e di rendicontazione sono predisposti per i successivi livelli gerarchici superiori, essi dovrebbero essere resi più sintetici, leggibili e immediatamente comprensibili – alla fine della “salita” – anche dagli Azionisti (nel nostro caso, anche da noi Cittadini).

Questa sintesi tuttavia deve rispettare l’esigenza della serietà e della significatività. Mi spiego con un esempio massimamente negativo (ma in qualche caso realmente avvenuto!: il caso di un bilancio che riporti con il massimo dettaglio – ad esempio – 30 voci dettagliatissime, ognuna di poche centinaia di euro, seguite da una voce di molte centinaia di migliaia euro, denominata semplicisticamente “Spese varie”.

Per ulteriori dettagli, telefonare al 335 5487516 (mio cellulare)

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POST 1136 – IL CETO MEDIO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Novembre, 2013 @ 6:22 am

Detto altrimenti: natura non facit saltus, non ci sono “strappi” nella continuità dei processi naturali

La "prima"

In un post precedente ricordavo le ferrovie del nostro dopoguerra: prima, seconda, terza classe. Lo stesso accadeva per le classi sociali. Chi era in “terza”, si attivava per migliorare e passare in “seconda” (ferroviaria e sociale) e i passeggeri della “seconda” si impegnavano per passare alla “prima”. Una continuità logica, progressiva, direi “naturale”.

Poi tutto è cambiato. infatti da tempo è stata abolita la terza classe ferroviaria e da qualche anno, di fatto si sta cancellando la seconda classe sociale, il Ceto Medio. Il ceto medio ferroviario si è diviso: pochi sono passati in prima, molti sono retrocessi nella nuova seconda (ed ultima) classe. Che ne è stato del Ceto Medio sociale? Ha fatto la fine di quello ferroviario!

Della “prima” neanche a parlarne. E chi non troverà posto nemmeno nella odierna “seconda”?

Se non che in una società con pochi “viaggiatori” comodi in una prima classe pulita, riscaldata, spaziosa e veloce e moltissimi in una “terza” sporca. sovraffollata, fredda e lenta … prima poi può scoppiare lo sciopero della massa dei viaggiatori scontenti, i quali, consci di non riuscire a fare il gran salto sino alla prima classe, sentendosi condannati per sempre a non migliorare, possono arrivare ad occupare i binari, possono interrompere il servizio anche ai treni di prima classe, a quelli superveloci …

Come se ne esce? Occorre ripristinare le tre classi, ferroviarie e sociali. Il Ceto Medio infatti rappresenta la necessaria continuità del processo di crescita di un insieme sociale armonico. Esso rappresenta la Scuola Media Inferiore e Superiore, che consente, a chi si impegni nel frequentarla, di iniziare con le Scuole Elementari e di terminare con l’Università.

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POST 1135 – LE TERRE ALTE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Novembre, 2013 @ 7:24 pm

Detto altrimenti: “Il punto di ascolto perfetto”

Me me ha regalato una copia. Un mio amico. Improvvisamente, almeno per me. Improvvisamente ha scritto un racconto. Ricordate “Fantasia” di Walt Disney? Un film che ti faceva “vedere” la musica e “sentire” le immagini. Ecco, questo racconto mi ha ricordato quell’esperienza. Infatti le Parole del racconto si immedesimano, anzi, si trasfigurano in sentimenti, in raggi di luce, in suoni, in aria pura che si respira, sempre più leggera, man mano che si sale, nel leggere, verso le Terre Alte. Un misticismo estetico, sacro e profano, interiore ed esteriore allo stesso tempo. Quando inizi a leggere non sai che ti troverai a salire in alto, insieme alla prima persona che racconta, seguendo il suo passo cadenzato, facendo le sue stesse soste, guardando i  suoi stessi panorami e valutando quanta strada ancora devi percorrere per arrivare in vetta. La conquista della vetta ,,, il gnozi autòn, conoscere se stessi. E non principalmente fisicamente.

Non occorre arrivare a 8.810 metri. Ogni conquista, anche piccola, se è nostra è una Grande Conquista

Non credo che l’Autore sia un alpinista. Ma ama la montagna e la capisce, questo è certo, E poi, disse un tale, non è alpinista solo chi scala letteralmente le vette, ma anche chi le sa guardare dal basso, chi sa far salire i suoi sentimenti verso la cima, chi sa ascoltare il silenzio che si è conquistato passo dopo passo per il sentiero “normale”. Ecco, il punto d’ascolto perfetto, quello in cui a parlare è il Silenzio. Un Silenzio che parla a chi finalmente non si limita a sentire, bensì ascolta. Mistico, naturalistico, alpinistico? Ognuno potrà cogliere uno o più di questi aspetti, a secondo della propria sensibilità.

Andrea Bianchi, Trento, “Il punto d’ascolto perfetto” – Primo premio nella sezione Inediti della 9° Edizione del Concorso Letterario “LEGGIMONTAGNA 2011” (foto Francesca Gregori)

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