SALVE, PIEMONTE!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Gennaio, 2014 @ 2:40 pm

Detto altrimenti: schsuma nen, ne’ … monsù (post 1284 – 34/2014)

Conversazione “rubata” da parte di un blogger indiscreto in un bar di Torino:

“Piemonte” di G. Carducci

“Schersuma nen, né … monsù …  non scherziamo, vero, signore … che mi dice? Che le ultime elezioni regionali piemontesi sono state annullate dal TAR per avvenuti brogli? Ma parla pa’ … ma non me lo dica … as pol nen … non se ne può più! Cosa? Che mi dice? Che questo scandalo non è nemmeno il peggiore? E quale sarebbe il peggiore? Ah … dice lei … che il TAR ci abbia messo tre anni e mezzo per arrivare a sentenza … che quei giudici si dovrebbero chiamare ri-TAR-da-TAR-i? Lassuma perde che l’è mei parei, monsù … anduma a travajè che l’è tard … e speruma mac cha la vaga bin … lasciamo perdere che è meglio così, signore, andiamo a lavorare che di è fatto tardi … e speriamo solo che la vada bene … Ciarea nè …  monsù … buongiorno, nè … signore …”

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QUAL E’ L’OPERA D’ARTE “PIU’ ECCELSA”?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Gennaio, 2014 @ 2:04 pm

Detto altrimenti: a vostro giudizio, s’intende … (post 1283 – 33/2014)

In USA. Un esperimento. Il miglior violinista del mondo. Un giovane. Un genio della musica. lo hanno vestito alla bell’e meglio e lo hanno messo a suonare in una stazione della metropolitana. Davanti a lui una cassettina. In due ore, qualche decina di dollari di offerte. A fermarsi, estasiati dalla perfezione della sua musica, soprattutto i bambini che strattonavano i genitori, cercando di trattenersi ad ascoltare. Gli altri …via di corsa … di fretta.

A Trento. Via Grazioli verso Piazza Venezia. Scendo a piedi lungo la “destra orografica”. Dalla “sinistra orografica” della strada sento provenire  il suono di una fisarmonica che esegue un pezzo di Astor Piazzolla: sincopato, inconfondibile. Mi fermo, torno indietro fino all’attraversamento pedonale, raggiungo il suonatore: “Piazzolla?” “Si”. Lascio la mia offerta. Sulla via del ritorno a casa, chiedo il permesso e scatto una foto. Non sarà il migliore fisarmonicista del mondo, ma ama Piazzolla. E lo sa suonare.

La Musica, direte voi, la musica è per Riccardo l’Arte più eccelsa, e quindi che ora ci dica quale brano elegge sul podio del primo arrivato. E invece no amici. Io mi intendo poco di musica e quasi niente di scultura, ma a mio avviso l’opera d’arte Number One al mondo è la Pietà di Michelangelo. Ai posti successivi colloco Van Gogh, Dante Alighieri (La Divina Commedia) e Alessandro Manzoni (I promessi Sposi).

Motivazioni:

Michelangelo. Primo arrivato: “L’artista è mosso da una ispirazione pluridimensionale che non lascia spazio ad alcun errore o ripensamento. Lo spazio esiste nella sua mente e le sua mani lo sanno trasferire nel marmo con la morbidezza della carezza di una mamma al suo bimbo. Egli va oltre ogni umana immaginazione.”

Van Gogh. Secondo arrivato: “Una mente anche un po’ malata, di una malattia che ha però indebolito i freni inibitori del razionale e che quindi – fortunatamente – non ha avuto la forza di frenare l’estro, la fantasia, l’amore per la creazione di emozioni, di luci e colori che vanno al di là dei colori dello spettro solare e dell’umano intendere la pittura, fino a quel giorno”. Vincent Van Gogh, il seminatore di una pittura evangelica. Per quattro anni predicò con i colori come un profeta:  “Vincent Van Gogh, Lettere”, Einaudi I Millenni, pp. XLV, 768 pagine, €85,00).

Dante Alighieri. Terzo arrivato: “Tutto a memoria, un mondo a memoria, una Commedia di fantascienza, morale, storica, umana, anche divina; con molti, tanti passaggi poetici di una delicatezza insuperabile; dura dove vuole essere dura, a sperimentare una lingua nuova per una visione da un diverso punto di vista, assolutamente libera e non convenzionale (copiata poi nel film “L’attimo fuggente”).

Alessandro Manzoni. Quarto arrivato (pari merito): “I Promessi Sposi: storia, morale, fantasia, suspence, natura, sarcasmo, ironia e soprattutto una intramontabile attualità“.

Fuori concorso: Premio speciale della giuria “per la migliore passione”, al fisarmonicista della foto e ad Astor Piazzolla.

E … la Grande Musica? Be’ quella si premia da sola, e accompagna tutte le altre forme d’arte. Ne parliamo in un prossimo post!

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IL DR. BERLUSCONI SI CANDIDA (DAI DOMICILIARI? DAI SERVIZI SOCIALI?)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Gennaio, 2014 @ 9:59 am

Detto altrimenti: Italia mia … di dolore ostello, non Donna di provincia ma bordello … (Post 1282 – 32/2014)

 Il Dottore si candida. Eh già … ha ragione … è condannato ma. E’ condannato ma? Si, avete capito bene: c’è quel “ma”. Qui da noi in Italia troppo spesso c’è quel “ma”. Qui da noi la legge è uguale per tutti ma. Ma ci sono le eccezioni. Quelle che ad esempio esonerano alcune categorie di persone (i “castigiani”, cioè gli appartenenti ad una casta) dal blocco degli scatti di stipendio stabilito per tutti gli impiegati pubblici ma. Ma non per i magistrati, gli avvocati dello Stato etc..

Spending review per tutti ma. Ma non per il Ministero della Difesa che nel dicembre 2012 si è visto assegnare per legge 20 miliardi di euro all’anno per dieci anni (oltre i fondi per le missioni estere e per gli inteventi di Protezione Civile). Gli intoccabili. Così si comperano gli areoplanini nuovi.

E allora, di che ci lamentiamo? Ma torniamo al nostro Dottore. Si candida ma. Ma non era vietato per legge? Si, vabbè ma … sapete …. vietato … occorre ben distinguere …. d’altra parte … la politica … sbaglierebbe chi pensasse … se la mettete su questo tono … c’è ben altro … non potete sapere …

D’altra parte

 • in Francia e GB è permesso tutto ciò che non vietato.
• In Germania è permesso ciò che è permesso ed è vietato ciò che è vietato. Al resto ci stanno pensando.
• in Russia è vietato anche ciò che è permesso.
• in Italia è permesso anche ciò che è vietato!

E poi … si fa presto a dire “vietato”. Solo appena appena vietato; vietato; o severamente vietato? Che vi credevate, di cavarvela così a buon mercato?

E poi la verità … quella mia, quella tua, quella vera? No, da noi ne vige una quarta, la “verità accertata nei tribunali”, che almeno teoricamente si riconosce poter essere diversa dalle altre tre. Solo così può funzionare una Res-Publica-Demo-Cratica. Ma. Ma il Dottore dice di no, quella valida è solo la mia “perchè mi hanno votato 8 milioni di … (stavo per scrivere “baionette” … scusate!) di elettori”. Allora anche Hitler aveva ragione, anche la sua verità era una Verità, visto che i milioni di votanti erano molti di più!

Josif Brodskij, premio Nobel per la letteratura (cfr, internet), scrive “Diffidate dei grandi numeri, delle unanimità, dei bilanci troppo bene assestati, degli eserciti organizzati al massimo … perché se non altro statisticamente nei grandi numeri più facilmente alligna e si nasconde il male”. Lo scrive nell’introduzione del suo libro “ll canto del Pendolo” (Adelphi).

Ieri sera Paolo Mieli: “Prima di agire: leggete, leggete … la storia ci insegna a ragionare …”

Logica. Analisi logica. del pensiero, dell’espressione. Evviva il latino ed il greco e chi lo insegna! In quelle sintassi infatti non troverete mai discorsi del tipo. “Ho ragione io perchè mi hanno votato in molti! Oppure: “No, sono le quattro, non le cinque. Il tuo orologio funziona male. Infatti sono le quattro perché … fuori piove”.

Gian Antonio Stella (Corsera) ci segnala alcuni scandali logici (veramente incredibili!) nei giudizi della commissione valutatrice per la promozione ad insegnante universitario:
!) “Tizio ha ottime pubblicazioni, ha tenuto ottime conferenze, è stimato in campo internazionale, ha ottime referenze di ogni tipo e pertanto lo si giudica NON maturo culturalmente per assumere la cattedra” (sic!!).
2) Caio non ha …. (etc. etc.) non…. non …. pertanto lo si giudica maturo culturalmente per assumere la cattedra” … (sic!!).

Morale: ci stiamo bevendo il cervello, se non ce lo siamo già tracannato tutto!

Stavo per chiudere scrivendo “Forza Italia che ce la puoi fare!” Poi mi sono reso conto che – mio malgrado – sarei stato frainteso. Ed allora scrivo “CORAGGIO ITALIA CHE CE LA PUOI FARE!  SOLO … NON TI BERE IL CERVELLO!”

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LE PAROLE SONO PIETRE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Gennaio, 2014 @ 3:09 pm

Detto altrimenti: stiamo attenti a pronunciarle e a scriverle … firmato Don Lorenzo Milani in “Lettera ad una professoressa” (post 1281 – 31/2014)

Io lo ripeto spesso. Un mio amico mi dice: “Anche le tue, quelle che scrivi nei tuoi post”.
Replico: esistono pietre che distruggono e pietre che servono a costruire. Io spero che le mie siano della seconda categoria.
Ah, dimenticavo: esiste una terza categoria, quella delle parole usurpate. Un esempio? Una persona che sui definisca “moderato” e che gridi in faccia ai suoi competitori politici: “Andate via voi, siete tutti comunisti!”. In questo caso la parola “moderato” appartiene alle parole “usurpate”.

P-S.: Più corto di così, un post, come lo volete?

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L’ABITUDINE CI ESPONE A RISCHI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Gennaio, 2014 @ 3:00 pm

Detto altrimenti: non ci abituiamo, non “caliamo la guardia” … (post 1280 – 30/2014)

Anni ’50 – Campagna senese. Visita ai nonni e ad altri parenti, contadini mezzadri. Si avvicinavano senza paura alle grandi corna bianche dei buoi maremmani. Noi ragazzi “di città” ne avevamo una grande paura. Non ci eravamo abituati. Ne stavamo lontani. Noi non correvamo alcun rischio. Loro si, ogni tanto – abituati com’erano – una qualche cornata la rimediavano …

Anni 2000 – Italia. Scandali. Rischiamo di abituarci agli scandali. E invece non ci dobbiamo abituare … già, perché in tal caso c’è il rischio che qualche cornata la si rimedi anche noi … E allora, dai … non ci facciamo l’abitudine, protestiamo, indigniamoci … cribbio!

P.S.: Che ne direste di una “manifestazione generale contro gli scandali” urbana, civile, silenziosa, non violenta come fu la marcia a Torino di quei 40.000 colletti bianchi Fiat il 14 ottobre 1980? Solo che oggi dovremmo essere almeno … chessò … venti  milioni di colletti bianchi … a marciare. E niente “forconi”, per carità!

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JOB ACT o WORK ACT?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Gennaio, 2014 @ 2:38 pm

Detto altrimenti: nuovi posti di lavoro nei vecchi settori o – meglio – nuovi settori che possano offrire ulteriore lavoro?  (post 1279- 29/2014))

Finalmente! Finalmente si comincia a riflettere sull’attuale modello di sviluppo, e cioè se sia sufficiente cercare di incrementare i posti di lavoro nei settori di attività attuali o se non sia il caso di esaminare diversi settori, all’interno di un diverso modello di sviluppo.

La possibilità (Costituzionale) di provocare crisi di governo “al buio”, e cioè senza disporre di una maggioranza alternativa, è stata una delle cause dell’estrema variabilità 8e brevità9 dei governi della nostra Res Publica. Ragion per cui i governanti sono stati (ulteriormente) incentivati a pensare alle successive imminenti elezioni (politici) e non alle generazioni future (da veri statisti). E quindi non si sono posti il problema dell’evoluzione nel medio-lungo periodo del modello di sviluppo entro il quale “governavano”.

L’attuale crisi almeno questo ce l’ha di buono: induce a riflettere. Tutti. Anche loro. I politici (hoffen Wir … speriamo!

P.S.. Renzi … pe forza che i ministri del settore gli danno contro: sta facendo quello che avrebbero fare loro …

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IL TRAFORO FERROVIARIO DEL BRENNERO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Gennaio, 2014 @ 8:17 am

Detto altrimenti: Come lo si sta realizzando, questo traforo ferroviario? (post 1278 – 28/2014)

Per anni sono stato azionista e amministratore di ATT3, ALPTRASFER CONSULTING GEIE/EWIV, GEIE (Gruppo Economico di Interesse Europeo) privato per il traforo del Brennero, con sede in Bolzano. costituito da circa 500 ingegneri e manager di Germania, Austria, Trentino AA e Italia.

Il nostro progetto per il Brennero era il seguente: tre gallerie (canne) separate, due per il traffico merci ed una di servizio. Treni merci telecomandati, che viaggiano in ciascuna canna sempre nella stessa direzione. Treni passeggeri sulla linea tradizionale, rimodernata.

Vantaggi:
• maggiore sicurezza per le merci e soprattutto per i passeggeri, perché è pericolossimo mandare treni merci a 90 kmh e passeggeri a 150 kmh sulla stessa linea!
• Alle merci non serve arrivare presto, ma arrivare in orario.
• In caso di incidente in galleria, migliore e più rapida possibilità di intervento e minor tempo di interruzione della linea.
• Minori tempi di realizzazione: le “talpe” che scavano gallerie di quella dimensione sono molto più veloci. Inoltre canne di quel diametro sono autosostentantesi. Infine, si può iniziare a scavare da più punti contemporaneamente.
• Minori costi di realizzazione (ad esempio, non servono sistemi di areazione ed altre cautele riservate al traffico passeggeri).
• I passeggeri (turisti) possono ammirare la bellezza dei luoghi senza subire lo stress di una corsa in una galleria di oltre 50 km.

Svantaggi:
I passeggeri non avrebbero recuperato quell’ora in meno di viaggio che pareva fosse “assolutamente indispensabile”.

Conclusione:
Non ci fu dato ascolto e sciogliemmo il nostro GEIE. Leggo ora che si riparla delle tre canne. Mi auguro che sia così.

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PRIORITA’ ITALIA COLABRODO MORALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Gennaio, 2014 @ 7:37 am

Detto altrimenti: la prima priorità … il Problema Lavoro? Ma ne siamo sicuri? Io non tanto … (post 1277)

Risaliamo a monte.

Occorrono risorse.
Prima di ricercare nuove fonti energetiche, occorre risparmiare su quelle che già abbiamo.
Prima di occuparci di non licenziare, occupiamoci di assumere.
Per assumere occorre produrre.
Per produrre occorre investire.
Per investire occorrono denari.
E allora chiudiamoli i mille rivoli dai quali le risorse vengono sottratte ad una gestione onesta!
E allora … basta con questa ICM – Italia Colabrobo Morale!

Ogni giorno una.

Ieri lo scandalo della ricostruzione all’Aquila.
(Presto, vedrete, lo scandalo degli impianti solari ed eolici al sud, mi ci gioco il … mio blog!)
Oggi i miliardi rubati per decenni alla discarica di Malagrotta (Roma). Ma nessuno controllava? Che facevano gli organi pubblici preposti? Sleeping? Dormivano? No, rubavano anch’essi! Ah … allora … è tutto chiaro … ho capito.
Sempre: note spese della politica da far rizzare i capelli in testa.
Per inciso: il Signor Scajola condannato a 3 anni e 2 milioni di multa per via di quell’appartamento vista Colosseo acquistato  “a sua insaputa”.

Basta. Vi risparmio l’elenco che sarebbe – purtroppo – lunghissimo. Ed allora, che fare, che dire?

Che dire? Che il primo problema è il PROBLEMA MORALE. Risolto il quale risolvere gli altri è un gioco da ragazzi.

Che fare? Per governanti (della cosa pubblica, in senso lato: ministri, organi regionali, provinciali o comunali, di SpA pubbliche, etc.), la “sanzione politica” (se sbagli non ti eleggo più) non è più sufficiente. Occorre impostare un sistema di pianificazione e controllo analogo a quello che vige in tutte le SpA private di una certa dimensione, e cioè l’Auditing Interno, il Controllo di Gestione, la Certificazione di Qualità, per “chiudere le stalle prima – e non dopo –  che i buoi siano scappati!”

Lavoravo in Siemens Italia. Ogni affare di vendita veniva seguito prima,durante e dopo la sua effettuazione, con la vor- , mit-, e nach-kalkolazion …

Quindi, caro Letta, caro Renzi, caro Alfano vi scrivo …. e mi permetto di sottoporvi una mia idea: costituite gruppi di Auditing e Gruppi di Controllori della gestione per battere a tappeto tutti i settori dell’economia e della finanza pubblica. Cosa? Dite che sono troppi … che non si saprebbe da dove iniziare? Nema problema (croato), nessun problema, vi dico io come si fa. Scoppia il caso di una discarica (Malagrotta – Roma) gestita (da decenni?) in modo “singolare”? E voi date origine ad un controllo seriale e a tappeto di tutte le discariche esistenti! Scoppia il caso di furti di un tesoriere di un partito politico? A allora voi date origine ad un controllo seriale e a tappeto di tutti i tesorieri “politici”. Idem per le Fondazioni dei partiti, per gli appalti delle SpA pubbliche, etc..

E la magistratura? Ecco qui: abbiamo costituito la Procura Generale Antimafia? Bene, costituiamone un’altra Anti Corruzione.

E allora, diamo visibilità all’azione di questi nuovo gruppi e  dotiamoci di una seconda Gazzetta Ufficiale ad hoc, o quanto meno di un giornale bollettino (si, di guerra!) che potrebbe chiamarsi “Lo Scandaliere” per dare conto ogni settimana a noi cittadini dell’evolversi della vostra azione e dei loro risultati!

Ma non basta. Non basta esaminare e riprendere ciò che viene speso male (cioè rubato). Occorre controllare anche ciò che viene speso legalmente ma inopportunamente. Ad esempio: sono prioritari 90 cacciabombardieri F35 o 30 aerei a lungo raggio per Alitalia? E’ prioritario il mantenimento di n privilegi medievali in cvapo ad n caste o l’applicazione del principio “la legge è uguale per tutti” 8e non solo per tutti quelli che non appartengono ad una casta)? Il TAV, Treno ad Alta velocità  Torino Lione … per trasportare le merci ad alta velocità, quando i trenti merci non possono viaggiare oltre i 80-90 kmh pena lo sconquassamento dei binari? Quando sulla stessa linea non puoi mandare treni merci a 90 kmh e treni passeggeri a 180 kmh pena un probabile disastro ferroviario? Quando è vero, come dice il Ministro Lupi, che su quella line passa il 30% delle merci, ma si dimentica di dire il trenta % di  quanto? Quando alle merci non interessa arrivare presto ma solo arrivare in orario? Il TAV, dicevo, è forse prioritario rispetto al finanziamento dello start up (avvio) di n investimenti in n cooperative giovanili per il rilancio di n siti archeologici-naturalistici e quindi turistici?

Letta, Renzi, Alfano, grazie per un cortese sollecito riscontro della presente.

Con i migliori saluti
Riccardo Lucatti, free blogger

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MESTIERI ARTIGIANI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Gennaio, 2014 @ 6:49 pm

Detto altrimenti: quello che noi Italiani pare non vogliamo più  fare. E invece …

… invece a  Zambana Nuova (poco a nord di Trento) c’è  un ciabattino? Un calzolaio? No, molto molto di più: vedrete, vedrete! Lui, Rasim Tershana, albanese di 55 anni, in Italia dal 1991, prima a Lavis e poi dal 2013 a Zambana Nuova, Via De Gasperi, 43. Avevo una cintura da aggiustare, idem un bellissimo paio di guanti da sci in pelle: anni fa avrei buttato via tutto e fatto nuovi acquisti, ma si sa, la spending review. E così guanti da sci riparati. Idem la cintura.
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Cosa ha di speciale? Ve lo dico subito. Rasim utilizza una macchina da cucire Singer del 1896 (1896!). Io ero lì ad aspettare. Si è rotto un pezzo del meccanismo della macchina. Parti di ricambio? Manco a parlarne. Rasim mi dice: “Puoi aspettare cinque minuti?”  Certo, aspetto. Rasim prende da terra un vecchio ombrello sconquassato, con un paio di tenaglie recupera una giuntura in acciaio dagli snodi che consentivano l’apertura automatica dell’ombrello. “Sai, mi dice, ottimo acciaio”.  Due martellate, la appiattisce, poi con una forbice la sagoma. “Vedi, dice, usufruisco (usa questo termine appropriatissimo!) del piccolo foro già  esistente sul ritaglio che ho sagomato e con la vite del pezzo della macchina lo fisso al meccanismo e la macchina funziona”. Cinque minuti e riprende a cucire la mia cintura.
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Entra un anziano (chiedo l’età: classe 1938) con una scarpa la cui suola sul davanti si è completamente scollata: “Rasim, è possibile aggiustarla?”. Risposta: “Niente è¨ impossibile. Passa fra un’ora”. Entra una signora con due bambini per ritirare un paio di stivali. Ai bimbi Rasim offre alcuni biscotti. Altra cliente: è rimasta incastrata con il tacco in un tombino, la pelle della scarpa si è rovinata. In cinque minuti Rasim la ripara. “Quant’è?” “Nulla, ciao”.
.
Chiedo: Scrivo su Trentoblog. Posso scattare qualche foto e fare un articolo? “Cero, fai pure, sai ma ti avverto: hanno scritto già  in tanti su di me”. Vabbè, dico io, se a te non disturba, cercherò di evidenziare ciò che pù mi ha colpito:  comportamenti che valgono un tesoro!  E ho fatto così.

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COM’ ELA?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Gennaio, 2014 @ 6:04 pm

Detto altrimenti: cioè non più in dialetto trentino bensì in lingua italiana …  (post 1275 – 25/2014)

Colto al volo oggi a Trento una battuta fra due imprenditori: una domanda, una risposta:
Domanda: Com’ ela? (Come la va?)
Risposta: Il bus l’è pu grand de la trivela! (Il buco è più grande della trivella)

La risposta è stata fornita con una certa espressione di sconforto, e ciò perchè credo che chi l’ha fornita abbia voluto dire: “Per quanto ci si sforzi di trivellare, il nostro lavoro non produce risultati perchè il buco entro il quale stiamo operando è ben più grande della nostra trivella, la quale quindi gira a vuoto”.

Traduco: l’Italia dei piccoli medi imprenditori riesce a sopravvivere. Una parte di loro riesce a far aumentare le proprie quote di esportazione. Tutto ciò nonostante le insufficienze del sistema paese. Ma fino a quando?

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