“O PESCE FETE DA CAPA” (E LA SANITA’ PUBBLICA TRENTINA)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Novembre, 2023 @ 7:38 am

Non è inglese o francese … è napoletanese e vuol dire che il pesce inizia a puzzare dalla testa: tradotto, significa che la prima colpa va ricercata nei capi. Noi genovesi usiamo rifarci ad un passaggio della commedia di Gilberto Govi “Colpi di timone” là dove il capitano Bevilacqua (Govi) afferma: “Se il timoniere timona male perché ha l’occhio pollino, la colpa è del capitano: vuol dire che non doveva imbarcare un timoniere con l’occhio pollino”.

Il SSN- la nostra sanità pubblica trentina va male. Il “capo” è il direttore generale, che sua volta ha un capo: chi lo ha messo o lo mantiene in quella posizione (il governo della Provincia?): con sempre maggiore frequenza nei TG locali sono riportate testimonianze di abbandono del settore pubblico da parte di personale medico e infermieristico, di lamentele dell’utenza, soprattutto per le lunghissime liste di attesa. MA NIENTE CI SI DICE SUI PROVVEDIMENTI CHE IL GOVERNO PROVINCIALE INTENDE ASSUMERE PER CONTRASTARE IL FENOMENO.

Quando si telefona al CUP, centro pubblico per le prenotazioni, la procedura ci chiede se vogliamo una visita in regime mutualistico oppure in regime privatistico (gli stessi medici pubblici operano anche “in house” come privati all’interno delle strutture pubbliche).

Nel primo caso (ipotesi “A”), l’attesa al telefono è molto lunga e alla fine quando finalmente la voce di un’operatrice sostituisce la quella registrata della procedura, spesso ci dice che l’attesa è di mesi e mesi oppure – peggio – che non è nemmeno in grado di fissarci la data e ci prega di richiamare dopo tot giorni o il mese dopo.

Se invece optiamo per la visita in regime privatistico (ipotesi “B”), l’attesa al telefono è breve e la visita ci viene fissata entro pochi giorni, al costo di tot euro (90) a nostro carico. La visita viene effettuata nell’ospedale pubblico. Se poi serve un intervento, il medico ce lo fissa entro una data ravvicinata presso una struttura convenzionata, con costo a carico del SSN.

Oppure (ipotesi “C”) possiamo rivolgerci direttamente ad un medico o ad una struttura privata ma in tal caso il costo per il paziente è molto maggiore (prima visita €130-150). Successivo intervento, in struttura privata con costo a carico del paziente o in un struttura convenzionata con costo a carico del SSN.

“O pesce fete da capa” ma la popolazione dei pazienti elettori, cioè degli elettori che hanno molta pazienza, nelle recenti elezioni provinciali ha rieletto lo stesso pesce. Quindi tutti costoro non hanno ragione di lamentarsi: io sì, perché non l’ho votato.

P.S.: sono reduce da una recente esperienza (ipotesi “B”): sono stato ttrattato ottimamente e ringrazio medici, infermieri e tutta la struttura nella quale sono stato ricoverato: solo che non tutti possono permettersi anche quella limitata spesa iniziale.
Ma soprattutto il fatto è significativo di una tendenza molto pericolosa: la cancellazione del sistema della Sanità Pubblica. Se poi pensiamo che si comincia a parlare anche della crisi del sistema pensionisitco pubblico (INPS), peggio mi dicono questi governi di destra, nazionale e locale!

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LA FORMA DELL’ESSERE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Novembre, 2023 @ 5:31 pm


Andrea Camilleri, il celebre scrittore siciliano, ha scritto “La forma dell’acqua”.
“A me mi!” piace copiargli l’idea del titolo, scrivere della “forma dell’essere” e distinguere fra apparenza e la sostanza nelle sue diverse forme: infatti per noi riformisti l’antitesi non è fra la forma e la sostanza, bensì fra l’apparenza da un lato e la sostanza nelle sue diverse forme, dall’altro.

Facciamo un esempio.

Prendiamo un oggetto che sembra essere un aratro ma che aratro non è. Lo diamo al contadino e gli diciamo di arare il campo: egli vi dirà che quello che gli abbiamo dato ha una sostanza diversa, non è un aratro anche se appare tale e che pertanto non gli serve allo scopo.
A noi serve un aratro in acciaio ma abbiamo solo molte spade di acciaio. Fondiamo quelle lame, “riformiamo” cioè diamo una diversa forma alla sostanza acciaio e realizziamo la lama dell’aratro di cui abbiamo bisogno.

Ecco, noi RIFORMISTI di ITALIA VIVA – IL CENTRO – RENEW EUROPE non siamo interessati ad una UE che appaia efficiente, bensì le vogliamo dare una nuova forma, la forma di una UE POLITICA.

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ITALIA VIVA: DONATELLA CONZATTI OGGI A ROVERETO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Novembre, 2023 @ 1:21 pm

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IERI SERA ACCADEMIA DELLE MUSE A TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Novembre, 2023 @ 6:37 am

Seconda serata del 13° anno di vita del nostro circolo culturale privato, sempre nella bella e accogliente casa della presidente Cristina, che ringraziamo e un caro saluto agli amici asssenti Gianfranco e Tino, alle loro signore Rosetta ed Elena e alla cara amica Mirna.


Ieri sera la prima parte è stata dedicata a Chopin, il poeta del pianoforte, con un appassionante recital di Alfonso Masi su episodi della vita del musicista, intervallati da ottime esecuzioni pianistiche di brani da parte di Cristina Endrizzi: un pacevolissimo ed arricchente momento culturale. A me l’onore di recitare in apertura la mia poesiola “Chopin”, del 1984, un capriccio di gioventù di un allora quarantenne (v. foto)!

A seguire, l’intervallo che io definisco eno-gastro-astronomico tante sono le prelibatezze preparate dalle nostre Accademiche.

Indi, l'”Angolo delle anteprine”: Alfonso annuncia il suo prossimo recital al Circolo Rosmini: IL CONTRABBASSO – Le dolorose disavventure di un contrabbassista (Alfonso Masi voce e Michele Tovazzi strumento), Venerdì 24 novembre ore 17.
Anteprima delle anteprime (seguirà annuncio: Umberto Sancarlo ci dirà del suo ciclo di conferenze sul’arte modena, sempre al Rosmini.

Seconda parte della serata, Giovanni Soncini ci ha intrattenuto con il Campionato Italiano della Bugia, di cui ampiamente detto in un mio recente post e che qui ripeto:
“Campionato italiano della Bugia, dal 1966 a Le Piastre, Pistoia(Giovanni Soncini)Da oltre 50 anni a Le Piastre, un piccolo paese di 200 anime a 700m di altitudine situato nell’alta valle del Reno sull’appennino pistoiese si tiene il Campionato Italiano della Bugia. Tutto prende ispirazione dall’epoca pre-televisiva, quando i piastresi nelle lunghe serate invernali si ritrovavano davanti al fuoco dei metati (gli essiccatoi delle castagne) per raccontarsi storie frutto della fantasia e della cultura “fai da te”. Ne nascevano avventure incredibili che coinvolgevano l’intero paese.Organizzato in tre sezioni: verbale, letteraria, grafica, nell’ultima edizione 2023 alla sezione grafica hanno partecipato in 420 (di cui 250 stranieri) per contendersi il “bugiardino d’oro”. La Festa della Premiazione dei vincitori del campionato è organizzata a le piastre la prima domenica d’agosto. Con l’occasione il paese si riempie di “cartelli stradali bugiardi” ed addobba le sue vie con i disegni bugiardi inviati dai partecipanti e provenienti da tutto il mondo.Al Campionato dal 2017 si affianca il Museo della Bugia che espone le opere bugiarde vincitrici delle varie edizioni del Campionato ed altre amenità.La mia relazione all’accademia intende descrivere e commentare questo originale Campionato, a cui ho direttamente partecipato nelle edizioni 2018 e 2023.”
In chiusura, Giovanni ha fatto omaggio alla Presidente Cristina di un falso autentico, “La dama col porcellino”.


Prossina serata: 4 lunedì dicembre 2023, interamente dedicata al Natale.

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E DOMANI SERA, QUI A TRENTO, RIUNIONE DELL’ACCADEMIA DELLE MUSE – 2 (continua dal post precedente)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Novembre, 2023 @ 3:57 pm

1 – Poesia e Chopin? Mi sono ricordato che una quarantina d’anni fa avevo scritto una poesiola (v. all).
2 – Sul Campionato Italiano della Bugia ecco una breve nota esplicativa di un famoso concorrente (Ing. e già Prof. UniTN).

“Campionato italiano della Bugia, dal 1966 a Le Piastre, Pistoia (Giovanni Soncini).
Da oltre 50 anni a Le Piastre, un piccolo paese di 200 anime a 700m di altitudine situato nell’alta valle del Reno sull’appennino pistoiese si tiene il Campionato Italiano della Bugia. Tutto prende ispirazione dall’epoca pre-televisiva, quando i piastresi nelle lunghe serate invernali si ritrovavano davanti al fuoco dei metati (gli essiccatoi delle castagne) per raccontarsi storie frutto della fantasia e della cultura “fai da te”. Ne nascevano avventure incredibili che coinvolgevano l’intero paese.Organizzato in tre sezioni: verbale, letteraria, grafica, nell’ultima edizione 2023 alla sezione grafica hanno partecipato in 420 (di cui 250 stranieri) per contendersi il “bugiardino d’oro”. La Festa della Premiazione dei vincitori del campionato è organizzata a le piastre la prima domenica d’agosto. Con l’occasione il paese si riempie di “cartelli stradali bugiardi” ed addobba le sue vie con i disegni bugiardi inviati dai partecipanti e provenienti da tutto il mondo.Al Campionato dal 2017 si affianca il Museo della Bugia che espone le opere bugiarde vincitrici delle varie edizioni del Campionato ed altre amenità.La mia relazione all’accademia intende descrivere e commentare questo originale Campionato, a cui ho direttamente partecipato nelle edizioni 2018 e 2023″.

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E DOMANI SERA, QUI A TRENTO, RIUNIONE DELL’ACCADEMIA DELLE MUSE – 1

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Novembre, 2023 @ 3:54 pm

Circolo privato al quale si accede con il passa parola. Come si aderisce? Ma se ve l’ho appena detto: fatevi passare la parola da un amico!

Domami sera due eventi: poesia e musica (Chopin) il primo e dopo un intervallo eno-gastro-astronomico (tante sono le prelibatezze prepararte dalle nostre Dominae, Donne, Signore) un amico ci intratterrà sul Campionato Italiano della Bugia che si tiene annualmente a Le Piastre, piccolo paese toscano (e dove se non nella creativa ed ironica Toscana avrebbe potuto nascere e tenersi un campionato del genere?) nelle cui vie, per queste occasioni, vengono apposte targhe con false indicazioni, tanto per restare in tema!

Con questo amico da anni ci scriviamo solo in terzine dantesche che poi lui raccoglie in libretti (in corso di pubblicazione il secondo volumetto). Cosa? Volete sapere cosa ci siamo scritti in questa occasione? Evvabbè … vi traascivo qui sotto …….

IL MIO MESSAGGIO (Inferno, XXXV)

Giovan Soncin predicator bugiardo
tu ch ‘l premio prendesti per bugia
che propinasti a chi fu sì codardo

nel non mandarti a calci per la via
di quel paese pien di scritte false
che danno allo viandante sorte ria

nel consumar invan sue scarpe e calse,
sei messo nello inferno in zona adatta
posato il tuo seder su Piastre arse

fin quando veritade non sia fatta.

E LA SUA RISPOSTA:

Noi rispondiam a queste false rime
ne lo trenta-cinquesim riportate
che con bugiardo dir lo vero opprime

aver mie chiappe al foco rosolate.
Rimando lo lettore al Paradiso
ove le vere rime son citate.

Per l’aere terso di profumi intriso
l’anime alate di chi disse il vero
volteggiare vedrai con un sorriso.

Fra due decenni e più, almen lo spero,
ritroverai lo spirto mio beato
tra li beati con parlar sincero

promuover di Bugia lo Campionato.

Buona Accademia delle Muse per tutti gli Accademici!

(Continua al post successivo)

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LE NOCI DI FRA GALDINO e non solo

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Novembre, 2023 @ 8:06 am

Nel romanzo I Promessi Sposi Fra Galdino gira per le case per raccogliere le offerte di noci in favore del suo convento. Ho pensato a questo episodio della narrazione manzoniana quando ieri a Messa l’amico Lino, il parroco della parrocchia S. Carlo Borromeo a Trento, Don Lino, ha annunciato che in un prossimo fine settimana, dopo che – di concerto con l’amico Marcello Farina, Don Marcello Farina – avrà fatto una sorta di nuova raccolta delle famose noci nel Bleggio, potremo a nostra volta riceverle: il ricavato delle nostre offerte andrà a favore della locale Caritas.

E qui una notazione mia: mancano posti letto per molti senza tetto e qualsiasi iniziativa in tale direzione va sostenuta concretamente.

Del resto ce lo dice anche il messaggio dell’evangelista Matteo: “Fate quello che vi dicono ma non quello che fanno loro, scribi e farisei” riferendosi agli ipopcriti (“ipocrita”, termine greco che significa “attore”, colui che indossa una maschera e recita una parte ma non è la persona che rappresenta).

Altre e altrettanto impegnative parole di Lino, ieri, sono state quelle sulle nuove stragi delle popolazioni innocenti che si stanno consumando nel mondo, con particolare riferimento alle stragi di bambini.I bambini. Molti anni fa Lino ha operato per alcuni anni a Genova e cita il dramma dei bambini del centro storico abbandonati a se stessi da genitori carcerati o impegnati in mestieri antichi come l’umanità.

Da genovese qual io sono ricordo il degrado assoluto di allora del nostro centro storico (il più vasto d’Europa, oggi invece in parte risanato o in via di esserlo e molto rivalutato) quando noi studenti ci andavamo per comperare sigarette di contrabbando e con l’occasione vedevamo quelle forme di degrado umano.E’ bello tornare a casa con qualcosa in più nel cuore e nella mente. Grazie, Lino!

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DONATELLA CONZATTI: IL PNRR COME PROGETTO POLITICO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Ottobre, 2023 @ 8:56 am

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LE CONFESSIONI DI UN OTTUAGENARIO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Ottobre, 2023 @ 9:21 am

E’ un romanzo di Ippolito Nievo, che narra la sua trasformazione da veneziano in italiano. Io gli ho copiato il titolo: infatti compirò 80 anni il 3 febbraio 2024, cioè fra poco più di tre mesi, ma già adesso “mi sparo le pose” (napoletanese: mi vanto, mi spaccio per …) di averli, questi ottant’anni: del resto l’ottantesimo anno di vita lo sto già vivendo da ben nove mesi!

La mia è stata una vita di lavoro, da dirigente (all’età di trent’anni) in su. Sono stato fondatore e azionista di qualche SpA; Presidente e/o Amministratore Delegato e/o Direttore Generale di molte. Delle tante esperienze voglio mettere a confronto due situazioni: la gestione di somme rilevanti con quella della gestione diretta di colaboratori.

– La gestione di somme molto rilevanti mi è capitata soprattuto quando ero a capo di settori finanziari in grandi SpA miste (miste, cioè in parte di partecipazioni azionarie e in parte operative). In questi casi le somme che gestivo erano elevatissime (molte centinaia di miliardi di lire) , i dipendenti diretti pochi. Moltissimi invece gli interocutori esterni.

– Il contrario mi è capitato in SpA di dimensioni micori, nelle quali era fondamentale il rapporto con i dipendenti diretti e le somme che gestivo assai minori (pur oltre qualche decina di milioni di euro).Da anni ormai sono un VIP-Vecchietto In Pensione ed ho il tempo per riflettere e ripensare al mio percorso lavorativo e di vita.

Se devo scegliere fra i tanti ricordi, i più belli sono due:

1) ciò che mi disse il mio capo Ruggero Cengo Romano (persona che stimavo moltissimo e ricordo come il mio “terzo genitore”!) quando negli anni ’70 ero a capo della finanza Italia della STET, la holding dell’IRI per le comunicazioni e l’elettronica civile e militare, (Torino-Roma) la maggiore SpA finanziaria del paese, dopo che ero riuscito a realizzare con successo un nuovo tipo di operazione finanziaria, nonostante il suo iniziale parere contrario: “Ma sa, dottore, che lei …” frase seguita dalla percussione della scrivania con le nocche delle dita, ad indicare che avevo la testa dura, che ero molto insistente e determinato;

2) il secondo ricordo, bellissimo anche questo, forse anche più del primo, quando, molti anni dopo – essendo vicino alla pensione – ero a capo di una piccola SpA, APM Altogarda Parcheggi e Mobilità (Riva del Garda), con una decina di dipendenti per realizzare circa 12 milioni di euro di investimenti, (Parcheggio interrato di tre piani e SCOUT-Sistema di COntrollo Unificato Telematico che può operare senza alcun limite territoriale!) uno di loro mi disse. “Dottore, la mattina noi siamo felici di venire a lavorare con lei”.

Ecco, se mai io avessi aspirato ad una sorta di “ossequio alla memoria lavorativa”, posso reputarmi assolutamente soddisfatto.

Tutte le reazioni:1Nonna Nonna Claudia Cappelletti

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PAGANELLA: HANNO UCCISO LA MALGA ZAMBANA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Ottobre, 2023 @ 6:41 am

Era la casa di una Malga, non vecchia bensì antica, quindi di pregio, un pezzo della nostra storia. L’hanno abbattuta e al suo posto edificano una cosa nuova, moderna, più spaziosa, più funzionale ma … diversa. Della vecchia casa le resterà solo il nome.

– La gara per l’assegnazione della nuova gestione prevede che l’assegnatario abbia esperienza di gestione di grandi numeri e fatturato.
– Nulla si dice del lato umano, della sua capacità comunicativa.
– Nulla si riconosce al precedente gestore dell’avviamento di affetto e amicizia che negli anni ha saputo creare con i clienti che da tali sono diventati amici: amici suoi, della Malga, della Paganella.

Questa non è una gara di PF-Project Financing, nel senso che ai concorrenti alla gestione non si richiedono investimenti. Tuttavia dal PF si sarebbe dovuto prendere un concetto: la possibile prelazione in capo al gestore uscente, ovvero la valutazione dell’avviamento di cui sopra e il suo computo numerico a fronte di quel fatturato espresso in numeri aridi che concorrenti esterni possono mettere sul tavolo della commisisone aggiudicatrice.

Mirco, grazie a te e alla tua famiglia per l’entusiasmo, il sorriso con il quale ci accoglievi, per il sentimento di amicizia e di affetto che hai saputo creare fra tutti noi, la tua famiglia, i tuoi collaboratori, la Malga Zambana, la Paganella!

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