SEBASTOPOLI O MORTE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Febbraio, 2014 @ 2:22 pmDetto altrimenti: Il deserto dei Tartari (post 1406)
“Sebastopoli o morteâ€, film del 1953.
“Il deserto dei Tartariâ€, romanzo di Dino Buzzati.
L’Assedio tedesco di Sebastopoli (1941-1942), città roccaforte difesa dai Russi ed espugnata dai Tedeschi. Ora pare che i Russi non vogliano farsela “espugnare†una seconda volta dal nuovo corso politico ucraino. Ed ecco che il conflitto ucraino – perché di conflitto si tratta – rischia di radicalizzarsi. La Russia infatti non vuole rischiare di perdere il controllo sul suo sbocco al Mar Neroâ€. In Crimea poi vi sono molti Tartari, cioè una dei tanti gruppi di quella gente che Stalin sparpagliò per l’intera Russia allo scopo di indebolirli. Il che rappresenta una ragione di più (per i Russi) di non mollare la guardia.
Che dire? Siria, Libano, Palestina, Egitto, Venezuela, Ucraina, Turchia, Libia, alcuni stati africani … pare che il mondo stia “esplodendoâ€.
In questa visione, che senso ha questo mio post? Quello di indurci a riflettere sugli aspetti comuni che queste crisi hanno, e cioè fondamentalmente due: a) il governo dei popoli è spesso solo il governo del proprio potere personale ai fini del proprio arricchimento personale, il che alla lunga non regge; b) quando un popolo ha l’acqua alla gola, si gioca il tutto per tutto. Solo che poi spesso accade che – come dicono in Sicilia – quando una mafia cade è solo per essere sostituita da un’altra …
E allora, amici, vi dirò che sono un po’ stanco di iniziare questo esame dal basso, per poi risalire via via alla “causa delle causeâ€. E’ più semplice, rapido, efficace e comprensibile iniziare dalla prima causa: cioè dalla affermazione del principio morale della ricerca del Bene Comune come prima regola regolante tutte le altre. Ecco perché vedrei bene a capo di una forte coalizione politica e di governi internazionale tale Papa Francesco … e non perché io aneli ad una forma di governo clericale, ma perché i principi della morale adottati da Hammurabi (“non fare agli altri …; fai agli altri …â€) 2200 anni prima di Cristoe  poi da Gesù stesso, oggi a mio avviso devono essere assunti quale regole di governo dei popoli.
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M & M : MARO’ E MATTEO (RENZI)
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Febbraio, 2014 @ 7:43 amDetto altrimenti: prima, rileggetevi i post n. 1382 del 16 febbraio (Renzi e i Marò) e il post n. 1399 del 26 febbraio (Marò affair). (post 1405 – 155/2014)
Marò: che abbiano sparato non c’è dubbio. Quanto alle conseguenze pare proprio che io ci stia azzeccando! La Suprema Corte indiana ha deciso “No legge antiterrorismoâ€. Ora applicheranno la legge comune, cioè il codice penale. Poi arriveranno all’omicidio colposo (per intendersi, qui da noi max 5 anni) etc … (rileggete i citati post precedenti, rileggete …).
Renzi. Anche lui, dice taluno, sta “sparando grossoâ€, nel senso che si sta impegnando su obiettivi molto costosi: “Dove prenderà i soldi?†si chiede quel taluno …
Scialla, raga, scialla! Calma, ragazzi, calma! Ma volete che Renzi, sindaco esperto, toscanaccio Doc, ragazzo sveglio e ben assistito, sia così “mona†(in toscano “grullo†ovvero stupido) da fare certi annunci senza avere pensato alla copertura finanziaria?
In effetti le possibili modalità dì azione dono due:
1) quella minimalista, non adottata da Renzi: “ho quasi tutti i fondi già impegnati, quindi posso fare solo questo poco …â€
2) quella giusta, adottata da Renzi: “Stabilisco le priorità “più prioritarieâ€, le dichiaro urbi et orbi e poi, quando tutti hanno convenuto che queste sono le “vere priorità †… be’ allora esco allo scoperto e dico al popolo: “Gesù o Barabba?â€, cioè, “Volete queste priorità vere o quelle non più attuali quali - ad esempio –  l’acquisto dei cacciabombardieri F35 o il TAV Torino-Lione?â€
Il primo modo, quello sbagliato, quello non adottato da Renzi: ci si lascia condizionare da scelte del passato anche se non più attuali. Si inizia a pianificare iniziando dai flussi finanziari attual residuii, cioè (erroneamente, n.d.r.) dalla “fine†della catena logica della pianificazione.
Il secondo metodo, quello giusto, adottato da Renzi: si pianifica secondo le priorità più attuali; poi si calcola il fabbisogno finanziario necessario. Infine si cercano le coperture finanziarie. Cioè si segue il percorso corretto: a) pianificazione strategica; b) pianificazione annuale; c) verifiche mensili; d) gestione ( e correzione) dei flussi finanziari, con la ricerca della necessaria copertura finanziaria.
“Sarà capitato anche a voi ….†recitava una vecchia canzone di Raffaella Carrà … A me è capitato: io ero alla guida di una SpA con forti prospettive di sviluppo. Venni invitato dall’azionista (pubblico) di maggioranza  a “redigere la pianificazione strategica pluriennale sulla base degli attuali flussi finanziariâ€, il che significava, di fatto, non approfittare delle forti prospettive di sviluppo che il mercato stava offrendo alla società da me guidata. In questo caso, partire dalle coperture finanziarie residuali e non dal fabbisogno, aveva significato, per quella amministrazione pubblica, un modo comodo e sicuro per lavarsi le mani, per non acecttare le sfide del mercato, per non corerre rischio alcuno ma anche per rinunciare a qualsiasi prospettiva di crescita.
Da parte mia è chiaro che sono d’accordo con Renzi. E aggiungo:
a) Ai maggiori “oppositori interni†di Renzi: ragazzi, ha vinto lui, secondo regole che non si è inventato lui, regole che potete amare più o meno di altre, ma che sono regole legittime. Smettetela quindi di “fare gli offesiâ€, di assumere quello sguardo da “ciglia aggrottate di chi ha pensieri più profondi, quelli veriâ€, di chi induce i “lettori della propria faccia†a pensare che “io sì che la so lunga, vedrai che glie la farò pagare a Renzi†… Basta! Siate onesti verso il Paese! Anche a me dispiace, sapete, anche a me dispiace molto per quel Galantuomo di Letta (però … se avesse licenziato quella tale Ministra …), ma questo episodio è “acqua passataâ€, â€sunk fundâ€, soldi spesi, affondati, guardiamo al “da ora in avanti”. Questo è il nostro Presidente del Consiglio, il “mio” Presidente del Consiglio! Aiutiamolo! Facciamolo lavorare! Il Paese ne ha bisogno! Altro che occhiatine, sorrisetti, ammiccamenti, sguardi d’intesa, riserve mentali, atteggiamenti di sufficienza ed insulti!   Il mio non è un discorso politico, bensì un discorso manageriale, gestionale, per la gestione del Paese Italia.
b) Matteo, dai, provaci: prova a lanciare titoli del debito pubblico irredimibili in sostituzione volontaria di quelli redimibili, magari con un quid di rendimento in più. Perchè no?
Matteo, facci vedere come diventa “l’Italia secondo Matteoâ€.
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LA PAGANELLA E I SUOI ORSI – 3
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Febbraio, 2014 @ 6:29 pmDetto altrimenti? Paganela, con una ele sola che nel nos dialet no gh’avem le dopie! (post 1404)
(Foto scattate da Franco Zeni in Località “Longhe De Fai” nel luglio 2013)
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Da Trent vago spesso a sciar en Paganela … Bar de la segiovia de Fai, ore 08,00, un caffè in attesa tan che averzen li impianti. Quatro ciacere … tanto ci conosciamo noi vecioti abituè che sem bonorivi, cioè noi che ci alziamo presto per goderci le piste appena battute, immacolate … Se parla del pù e del men … e salta fora che se parla de orsi.
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“Io li ho fotografati†dis un che non l’è vecioto e afferma di conoscermi (El dis: “Ne sem incontradi en segiovia, pù volte, sat?!â€) che se non mi scrive non conosco il suo nome ma che penso che poi mi scrive così vi dico chi è. Gli dico: “Mandami le tue foto che le pubblico!†Detto fatto. Mi ha scritto ed io ho completato in rosso il post, prprio in cima, all’inizio del post …
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PAGANELLA – 2
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Febbraio, 2014 @ 6:00 pmDetto altrimenti: qualche contributo al miglioramento del nostro turismo (post 1403)
Paganella, in dialetto “Paganela†(nel nos dialet no gh’avem le dopie!). Una delle due montagne di Trento. L’altra è il Monte Bondone, ovvero, come piace chiamarla a me, “Trento 2000â€. Ma del Bondone ho scritto spesso …. E allora parliamo un po’ della nossa bela Paganela, la montagna la pu bela che pu bele no ghe n’è … .
1) Prima osservazione. Innanzi tutto mi permetto di suggerire la collocazione di adeguate indicazioni turistiche (quei cartelli stradali marroni … avete presente?) sia all’uscita dell’A22 che lungo la circonvallazione di Trento. Mi risulta infatti che molti turisti “taliani†escano dall’A22 a S. Michele all’Adige e poi si arrangino per strade varie, mentre ades che gh’avem la galeria …
E poi … alla stazione ferroviaria di Recco (GE) vi sono analoghi cartelli marroni indicanti “Portofino”. Perchè non fare altrettanto nelle nosse stazioni ferroviarie (ma non per indicare Portofino … sia chiaro putei)?
2) La seconda osservazione riguarda lo sci ed in particolare la gestione della stazione di partenza della cabinovia ad Andalo. Talvolta vi si formano code importanti che tuttavia l’impianto smaltisce egregiamente. Ma il problema non è questo. Piuttosto ho notato che vi possono essere situazioni critiche quando, in mezzo a questa folla di adulti, si deve fare strada un gruppetto di bambini accompagnati dal loro maestro di sci. I piccolini sono quasi schiacciati dai grandi; la loro fila tende al interrompersi; il maestro, per quanto si sforzi, fatica a gestirli e soprattutto a garantire la loro incolumità in particolare nel momento della salita a bordo delle cabinovie, pressato com’è a sua volta dalla “folla spingenteâ€.
Pertanto, mi permetto di sottoporre all’attenzione di chi di dovere, la possibilità di istituire una corsia privilegiata e ben canalizzata riservata ai maestri di sci ed alle loro classi. Io scio da 53 anni, ho l’abbonamento stagionale agli impianti, non mi avvalgo dell’opera dei maestri di sci. Tuttavia sono un nonno e fra un paio d’anni porterò mia nipotina a sciare, probabilmente affidandola ad un maestro di sci … quindi – lo confesso – ho anche un interesse personale … ma non vorrete condannarmi per questo, vero?
Confido che fra le mie tante lettrici ed i miei tanti lettori vi sia chi possa sottoporre queste sottolineature all’attenzione di chi sia in grado di provvedere. Grazie.
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PAGANELA, O MONTAGNA TUTA BELA … 1
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Febbraio, 2014 @ 1:45 pmDetto altrimenti: ma vado a sciare da solo? Quando mai!? (post 1402)
Ieri pensavo: dopo la camminata in Val di Funes sarò troppo stanco per andare a sciare …
E invece … mi alzo … sole pieno! Via, al volo anche da solo! In Paganella, 40 minuti da casa.
In seggiovia non sei mai solo. Cominci a parlare … a sinistra Teresio (Padovano d’origine), maestro di sci … a destra Flavio (Trentino doc), già conosciuto in altre sciate. Due ore di sciate insieme, devo dire che io ho dovuto mollare un po’ i freni per stare dietro a loro, ma insomma … non si sono lamentati. E poi erano più giovani di me … un po’ di rispetto, diamine!
P.S.: Flavio e Teresio, due nomi latini. Riccardo, genovese, cioè il più “terrone ” dei tre  con un  nome normanno … ma si può?
P.S.: … e oggi pomeriggio, alle 17,00, al Gruppo di Lettura di Mirna Moretti,  al Caffè Letterario “Controvento” di Via Galilei in Trento,  la presentazione del libro dell’ing. Giovanni Straffelini ” Manifesto per scettici (ma non troppo) in cerca di Dio”. Presenta: l’Autore (da me intervistato nel post del 5 febbraio scorso).
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VAL DI FUNES – VILLNOESS THAL (BZ)
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Febbraio, 2014 @ 8:56 pmDetto altrimenti: una bella gita “intersocialeâ€Â  (post 1401)
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.La “forza in più” che deriva a tutti noi ci deriva proprio dalla comunicazione” intesa come “communis actio”, azione comune … nel senso che lo scambio delle diverse esperienze e sensibilità  dei rispettivi club di provenienza ci arricchisce tutti. In 50, su di un pullman, in Val di Funes. Un’ora e un quarto di viaggio da Trento, si parcheggia alla Zanseralm (m.1680). Un’ora e un quarto per arrivare in un autentico Paradiso.
Infatti v’erano amici della Agenzia Il Mondo di Alice (Presidente Monika Giacomozzi) ; della FIAB-Amici della bicicletta Trento (Presidente Guglielmo Duman); dell’Accademia delle Muse, Trento (Presidente Cristina Endrizzi); della Fraglia della Vela , Riva del Garda.
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Zanser Alm … c’ero stato nel 1970, da militar soldato, a fare “marce†cioè gite nelle Odle. Già , perché il mio colonnello era fiero se i suoi alpini andavano a “marciare in montagnaâ€, Figurarsi … era come invitarci a nozze! Io ero Sottotenente di complemento, (aiuto istruttore di alpinismo alla Scuola Bartolomeo Figari del CAI-Sezione Ligure) chiedevo in caserma chi si offriva volontario per una “marcia†e via! In gita! Una ventina c’eravamo sempre!
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Le Odle … poi c’ero tornato anche con la mia fidanzata e poi anche con la mia moglie e poi con Maria Teresa, che poi tutte e tre sono la stessa persona! In allora la strada non era asfaltata, non c’era il parcheggio, trovavamo le brise salendo … con la macchina … le vedevamo dal finestrino! Una volta siamo stati in tenda, una canadese a tre posti per noi due, faceva freddo ed allora via di corsa a Bolzano a comperare due sacchi a pelo di lana! Un’altra volta “da signori†ospiti prprio nella Zanser Alm che si intravede fra gli alberi nella prima foto! 43 anni dopo!
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Come è cambiato il posto! A parte il parcheggio, è sempre semplicemente meraviglioso! Si sale nel bosco fino al Rifugio Odle/ Geisler Alm, 300 metri di dislivello, a 1996 m.. Si sale nel bosco su un strada di neve battuta, sulla quale si cimentano scarponcini, ciaspole, sciatori e, in discesa, slitte a tutta velocità !
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Siamo guidati da Tino Sangiorgi e consorte Elena. SOSAT) Salendo dopo ogni tornante verso nord, in alto, le Odle! Le Odle non sono un gruppo grandissimo se le paragoniamo al Sella o al Brenta, ma sono tutte lì, a portata di occhio e di mano, bellissima serie di guglie e di lame, accarezzate dal rosa dl sole anche a mezzogiorno … una sfilata di bellezze intevallate da ripidi e stretti canalini (o canaloni?).
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Arriviamo al rifugio alle 10,40 ( i primi) e un’ora dopo gli ultimi che hanno percorso una deviazione per arricchire la salita. mantre passeggio sono piacevolmente “riconociuto” dall’amico Ing. Carlo Cinel! Che gentile a fermarsi, a chiaccherare con questo vecchietto! La sua una spontaneità veramente amichevole. Grazie Carlo!
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Il rifugio, preavvisato, ci ha riservato una saletta riscaldata, ma molti, fra cui io stsso, mangiamo fuori, al sole. Dopo pranzo, una ulteriore sgambatina verso le pareti di roccia … solo fin lì … dai ancora fin lì … andiamo dietro quel dosso … e poi dai, ancora un po’ avanti … Insomma, è una magìa, un incanto che ti ubriaca, ti droga, ti attrae …
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Ma abbiamo un appuntamento; alle 14,00 si deve iniziare a scendere. Il Gruppone, per la stessa via di salita. Un gruppo (io sono fra questi) guidati da Tini, ad un certo punto taglia per i boschi. Tre Donne ardimentose, Adriana, Cristina e Pia, su due slitte, scendono a rotta di collo ben oltre Zanser Alm fino a Ranui dove aspettano il nostro pullman che le “raccoglie†alle 16,50.
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Prossima gita, sull’altopiano di …. vedremo. Comunque un altopiano “in pianoâ€, questa volta. Ma oggi, che tempo abbiamo avuto? Guardate le foto e giudicate voi stessi!
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Come iscriversi alla FIAB-Amici della biciletta Trento? Tutti i Venerdì presso la sede di Via Coni Zuga 9, Trento alle ore 18,00, oppure scrivendo al Tesoriere Franco Rizzi, adbtrento@libero.it
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DUM ROMAE CONSULITUR, SAGUNTUM EXPUGNATUR
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Febbraio, 2014 @ 8:55 pmDetto altrimenti in lingua italiana: “Mentre a Roma di discute, Sagunto viene espugnata†(post 1400 – 150/2014)
Gli ambasciatori della alleata città di Sagunto sono a Roma per chiederne l’intervento per respingere l’assedio che nel 219 a.C. il generale Cartaginese Annibale Barca ha posto alla città . Roma tergiversa, dopo otto mesi di combattimenti la città si arrende e Annibale Barca la rade al suolo. La frase è l’amaro commento di Tito Livio alla situazione (cfr. Livio, XXI, 7, 1). Questo attacco fu il casus belli della Seconda guerra punica.
La Sagunto di oggi è il nostro senso dello Stato, la nostra moralità , il nostro patrimonio naturale, culturale ed artistico, l’economia italiana, il lavoro italiano, il welfare italiano, il futuro degli Italiani giovani e non più tali, … e i partiti (e i movimenti) a Roma (e a Genova e Milano) discutono, discutono, discutono …
Dal nuovo governo mi aspetto molte cose, fra le quali:
1. interventi rapidi ed incisivi recuperando risorse da mega progetti non più prioritari (TAV, F35, etc.) per dirottarle su una miriade di interventi immediati, minori, ad economia diffusa;
 2. studio e presentazione all’UE di un modello completo di “Stati Uniti d’Europaâ€;
 3.emissione di titoli di debito pubblico irredimibili in sostituzione facoltativa dei titoli redimibili, con conseguente automatico rescheduling del debito pubblico.
Utopie, le mie? Forse … ma è così bello nutrirle in seno!
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MARO’ AFFAIR
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Febbraio, 2014 @ 2:57 pmDetto altrimenti: la mamma degli stupidi è sempre in hoffnung (dal tedesco: letteralmente in speranza. Nel significato figurato: incinta).  (post 1399)
Si apprende che l’ambasciata e il consolato indiano in Italia sta ricevendo e-mail di insulti e di minacce. Bravi …
Quando due coniugi iniziano a pensare di separarsi, niente di peggio che le due rispettive famiglie di origine si schierino l’una contro l’altra armate … quello che può essere un problema rimediabile o di pacifica soluzione diventa una guerra di religione. La prova di ciò? le nostra “bravate†contro l’amnbasciata indiana via mail sono tate attribuite dalla stampa indiana a tutti gli Italiani, al Governo italiano. Ed ecco la guerra di religione. Insultate, insultate, bravi!
A parte le condivisibili osservazioni fatte dal lettore Marco Bernardi su “Per postaâ€di Michele Serra (su “Il Venerdì di Repubblica del 21 febbraio) … a parte ciò, la strada diplomatico-politica per una soluzione del problema esiste. O almeno va tentata. Quale? Io ho provato a descriverne una in post precedenti, che qui ripeto:
1)   pena di morte per pirateria …
2)   … pirateria ma non pena di morte …
3)   … non pena di morte, per altro reato …
4)   … altro reato? Cinque anni … (ad esempio, massimo della pena in Italia per omicidio colposo)
5)   … cinque anni? Due già scontati …
6)   … due già scontati? Tre condonati per il risarcimento danni pagato …
7)   … risarcimento danni pagato? I nostri tornano a casa.
Coraggio, coraggio, nostra diplomazia! C’è una lettrice o un lettore che può suggerire alla nostra diplomazia questa strada? Si tratta della C&CS, Capra e Cavoli Solution …
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TRENTINO: SVILUPPATI, CORAGGIO! ANCHE SUI TUOI LAGHI!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Febbraio, 2014 @ 2:50 pmDetto altrimenti: Sui tuoi laghi! Coraggio, Trentino! Sviluppati! (post 1398)
Post precedente. Ieri pomeriggio concerto e festa in Fraglia Vela Riva a Riva del Garda.
Della Fraglia ne scrivo da privato, a titolo personale. Io sono un “fragliotto†da 25 anni. Paticamente un socio semi-storico, visto che i soci storici hanno oltre 50 “bollini†sulla tessera … La Fraglia, la nostra Fraglia. Per quattro anni nel passato ho fatto parte del suo direttivo. La Fraglia. Apprezzata a livello mondiale (dire internazionale è poco). Fa molto. Ogni anno di più. Comune e Provincia la sostengono nei suoi programmi. Ma non abbastanza, a mio avviso. Infatti qui non si tratta di sostenere un club di “sioriâ€, quei de le barche …. ma di capire che la Fraglia, insieme agli altri circoli velici dell’Alto Garda Trentino, può rappresentare una componente dell’ulteriore sviluppo del Trentino.
COME SI FA PER LA COSTRUZIONE DEL TUNNEL DEL BRENNERO E DELL’OSPEDALE DI TRENTO, SI FACCIA UNA GARA PUBBLICA PER TROVARE UNO SPONSOR PRIVATO DI ALTISSIMO LIVELLO PER LO SVILUPPO DEI PROGETTI DI CUI IN APPRESSO.
Infatti occorre “pensare alla grandeâ€, ricercare un main sponsor internazionale privato, che possa contribuire al finanziamento di una ulteriore e diversificata dimensione internazionale, basate su “cose nuoveâ€, quali il Film Festival Internazionale della Navigazione a Vela (non esiste una cosa simile in Europa e forse anche nel mondo!) e una Trentanodi SpA – Scuola Superiore di Perfezionamento velico Classe Crociera. Il Festival della Montagna e dell’Economia già ci sono, a Trento. E funzionano ottimamente da tempo. E Allora, perché no? Le Scuole di vela già ci sono, ma non hanno rilevanza internazionale come i Glenans Francesi. Ed allora, perché no? E che dire di una Mostra Mercato del naviglio minore?
Abbiamo le capacità tecniche e manageriali. Occorre attivare capacità politica, di marketing e di general management. Le risorse finanziarie potranno arrivare, dovranno arrivare, arriveranno in gran parte da privati esterni, internazionali. A cofinanziare idee innovative che utilizzano importanti avviamenti già esistenti e non ancora del tutto sfruttati.
Dice … sono progetti ambiziosi, difficili … Ok, ma almeno, li abbiano approfonditi?
Presto ci sarà il rinnovo della Presidenza e del Direttivo della Fraglia Vela Riva. L’auspicio che formulo è che vengano affrontati anche questi temi.
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FRAGLIA VELA RIVA … IN MUSICA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Febbraio, 2014 @ 3:09 pmDetto altrimenti: Concerto di Carnevale in Fraglia Vela Riva a Riva del Garda (post 1397)
Riva del Garda: “Currit Benacum libere Ripa lacum”, I Rivani possono percorrere liberamente il Lago di Garda …. Così qualche centinaio d’anni fa, il Principe Vescovo …
Ecco cosa succede (di bello) quando si partecipa più sodalizi, circoli, associazioni …
Infatti, per iniziativa di un socio Fraglia (detto altrimenti “fragliottoâ€), che poi è anche Vicepresidente dell’Accademia delle Muse di Trento e Segretario della FIAB – Amici della Bicicletta Trento, per sua iniziativa, dicevo, una pianista, la professoressa Signora Cristina Endrizzi, Presidente della citata Accademia e socia FIAB con la presenza di alcuni soci FIAB (fra cui il Presidente Guglielmo Duman) e di alcuni “Accademiciâ€, oggi pomeriggio, nella sede della Fraglia Vela di Riva del Garda … la Professoressa Cristina Endrizzi – dicevo – si è generosamente prestata ad eseguire il
CONCERTO DI CARNEVALE
offerto innanzi tutto a tutti i Fragliotti (quattro anni fa Cristina aveva già offerto alla Fraglia un concerto “Musiche da filmâ€).  E’ seguita una spaghettata offerta dalla Presidenza della Fraglia. Al bar la gentile Signora Miairead, una “autentica bionda†irlandese, che si occupa della direzione del Ristorante Fraglia, ristorante che sarà “attivato†presto, in occasione dell’avvio della stagione delle regate. Il programma del concerto? Eccolo:
G. F. HAENDEL (1685-1759)
–La Follia – Tema con Variazioni
W. A. MOZART (1756-1791)
–Fantasia sulle Opere “Don Giovanniâ€
–“Le nozze di Figaroâ€
F. SCHUBERT (1797/1828)
–2 Momenti musicali Op. 94
J. STRAUSS – 4 Valzer:
— Sangue viennese
— Voci di Primavera
— Vino, donne e canto
— Rose del Sud
4 Tanghi:
— SANDERS – Adios muchachos
— LACALLE – Amapola
— DONATO – A media luz
— YRADIER – La paloma
V. MONTI (1868/1922) – Czardas – danza ungherese
Libera Fantasia sui Temi delle Operette più famose.
Di tanto in tanto la pianista ha replicato i momenti degli spartiti per consentire agli astanti di danzare! Si, avete capito benissimo: abbiamo anche danzato! Che altro dire se non viribus unitis, a forze, circoli, club, associazioni “riuniteâ€? Questo “intersecarsi†di presenze di persone appartenenti a club diversi è senza dubbio un arricchimento notevole, un confronto di umanità e culture diverse, uno splendido esempio di “comunicazioneâ€, cioè di communis actio, cioè di azione comune. Del resto, nel mese di maggio è prevista una visita dei ciclisti trentini della FIAB alla sede della Fraglia, con il possibile “battesimo della vela†per alcuni di loro.
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E cioè, non di sola vela vive la Fraglia; non di sola bici vive FIAB; non di sola cultura vive l’Accademia! E soprattutto … grazie Cristina per la tua disponibilità ! E grazie, Fraglia, per l’occasione che ci hai offerto (e anche per la spaghettata, s’intende!).
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P.S.: mi permetto di aggiungere qui una mia poesia: “VELE RIVANE” (in inverno)
Il cielo è pulito, fa freddo. / Il Vento del nord respinge la nebbia. / Le palme e gli ulivi son scossi e muovon le foglie / qual ali che voglian migrare. /C’è Vento sul Lago da giorni. /Le cime nevose dei monti / dipingono l’aria di candidi sbuffi. /Nel porto un’orchestra. /Ascolta /tintinna di magico timpano / sartia d’acciaio / e insieme a folate impetuose / dà fiato ad un oboe solenne. / E l’onda/ smorzata dal molo/ applaude il concerto / lambendo gli scafi seduti in poltrona / nel proprio teatro di luci e di suoni. / In alto un gabbiano galleggia nel fiume sospeso. / Sull’acqua reali due cigni attendono il tempo. / Dal seno materno del porto si stacca una prora: / s’avanza invelata e scruta l’invito del vento. / Dapprima procede più lenta / poi prende vigore sull’onda che s’apre e l’accoglie/ nell’umido abbraccio d’amante in attesa. / Carena sussulta /  si slancia / respira lo stesso respiro del cielo / e all’acqua regala la forma. / Le creste dell’onde s’uniscono all’aere in spume rapite. / Lo scafo ormai vola /e mentre ti portan sue ali / Lo senti vibrare, gioire e chiederti / “Ancòra!†/ Ma devi tornare / e volti la rotta in faccia alla furia che avverti più vera. / Non lotta con l’onda la prora che s’alza: / l’affronta, ricerca un’intesa, la trova, procede: / la senti che parla di te con l’acqua e col vento.
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