LE ESEQUIE DI RUGGERO POLITO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Marzo, 2014 @ 7:44 am

Detto altrimenti: il 21 marzo 2014 a Riva del Garda c’eravamo tutti … da Trento, Roma, Milano, Rovereto, Salerno, Egna, Riva del Garda … (Foto S. Salvi) (post 1446)

Sulla Persona Ruggero Polito, leggete il post n. 100 del 18 marzo 2012

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Concelebranti: gli amici di Ruggero, Don Marcello Farina e Padre Franco Pavesi

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INGIUSTIZIA SOCIALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Marzo, 2014 @ 12:07 pm

Detto altrimenti: sembrano barzellette, ma invece, purtroppo, è tutto vero … (post 1445)

In Italia

“Se ci provano me ne vado … si, ma dove? Fatemi pensare …”

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L’ AD FS Moretti “minaccia” di andarsene se gli sarà ridotto lo stipendio attualmente di “soli” €850.000 annui? E che se ne vada! Aber schell auch, ed anche di corsa! Sarà l’inizio del risanamento: l’Italia è piena di manager valenti, onesti e non pretestuosi. Dice … ma è uno stipendio a livelli di mercato … Ah si? Dico io, e allora lanciamo una ricerca fra i manager europei per ricoprire la sua posizione, remunerandola alla metà del suo stipendio: vedremo quante decine di manager europei saranno più che all’altezza e più che disponibili ad accettare! Proviamo! No? Perchè … no? Avete paura, eh … dite la verità che avete apura che io abbia ragione!

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In Trentino

1) Si scopre che le pensioni-vitalizi dei nostri politici sono esorbitanti; vengono erogate ben prima dei limiti di età della gente comune; vengono pagate anticipatamente in forma attualizzata secondo calcoli discutibili e a loro favorevolissimi (cioè, previsione di vita lungissima e tasso di attualizzazione bassissimo!); agli eredi vengono corrisposte al 100% e non nella misura ridotta adottata per i comuni mortali.

“Chi sarà mai  quel banchiere … fatemi riflettere …”

2) Mr. Alessandro Profumo (di soldi): Giovedì 27 marzo a Trento nell’ambito dei “Percorsi di riflessione” organizzati dall’Ufficio Diocesano Cultura e Università, per dibattere sul tema “Stare al Mondo” con il monaco Luciano Manicardi. Peccato. Peccato che io sarò a Genova a ritirare l’Aquila d’Oro del CAI-Sezione Ligure per i miei cinquanta anni di appartenenza al sodalizio. Peccato. Gli avrei chiesto se per caso era lui quel banchiere che:
• ha acquistato in Kazakistan una banchetta che poi ha rivenduto un anno dopo con una perdita di 2,7 miliardi di dollari;

 •  ha percepito 42 milioni di liquidazione;
• ha invitato i dirigenti della sua banca a creare plusvalore, banca che lui ha portato da un valore di €7,00 ad azione ad €0,70, facendo guadagnare i ribassisti speculatori;
• ha gestito l’operazione “Brontos”, una pretesa elusione fiscale che invece ha procurato alla banca la condanna per evasione fiscale.
• etc. etc.

Chiederei tutto questo a Mr. Profumo. Ma sicuramente non è lui, quel banchiere, no … non può essere lui … non lo potrei credere mai!

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SILVIO – MONTI – LETTA – RENZI etc.

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Marzo, 2014 @ 11:23 am

Detto altrimenti: elenco degli elenchi (post 1444)

I governi Monti-Letta-Renzi hanno ricevuto da Silvio un’ eredità ben difficile, di quelle da accettare “con beneficio d’inventario” … me ne rendo ben conto. E’ per questo motivo che se mi domando se, per riparare i danni del passato e per fare fronte al futuro, non sia conveniente conoscere alcuni elenchi:

1) l’elenco delle caste;

2) l’elenco dei privilegi di ogni casta;

3) l’elenco degli sprechi e dei furti segnalati da Report e dalle altre trasmissioni televisive e dalla stampa;

4) l’elenco delle super retribuzioni di politici, manager e burocrati pubblici e bancari non in linea con la media delle retribuzioni europee;

5) l’elenco delle auto blu residue;

6) l’elenco delle cosiddette “gestioni separate” (ad esempio, all’interno dell’INPS);

7) l’elenco delle cosiddette “gestioni di spesa autonome”;

8) l’elenco di chi ha il potere di stabilirsi da solo il proprio stipendio;

9) l’elenco del raffronto fra le nostre singole procedure burocratiche e quella analoghe austriache, tedesche, francesi;

10) l’elenco delle leggi non attuate per … mancanza del regolamento di attuazione;

11) l’elenco dei casi in cui il regolamento di attuazione ha snaturato la propria legge;

12) l’elenco delle sedi di procure, tribunali, corti d’appello senza la dotazione di computer;

13) l’elenco degli enti pubblici inutili;

14) l’elenco del rapporto, per ogni ente pubblico, fra il costo del proprio funzionamento e le somme destinate all’investimento e/o alla produzione del servizio;

15) l’elenco degli scandali in corso;

16) l’elenco dei parlamentari centrali e regionali inquisiti o condannati;

17) l’elenco dei maggiori appalti in corso (per una pre-verifica anziché poi cercare di chiudere le stalle quando i buoi sono scappati);

18) l’elenco delle differenze fra priorità di spesa e di investimento vecchie e nuove;

19) l’elenco delle maggiori opere pubbliche incompiute;

20) l’elenco dei responsabili di quanto al numero precedente;

21) l’elenco delle leggi formali (emanate dal parlamento) e di quelle sostanziali (emanate dal Governo);

22) l’elenco delle leggi valide (solo) per tutti (quelli che appartengono a quel gruppo particolare) e delle leggi valide per tutti (tutti);

23) l’elenco dei casi di abnorme ed iniqua distribuzione della ricchezza;

24) l’elenco di tutti i cosiddetti diritti acquisiti (diritto a superstipendi,  super buonuscite, super pensioni,  super cumuli; diritto  ad avere un futuro, a potersi creare una famiglia, ad un lavoro, ad una pensione, all’assistenza sanitaria, all’istruzione, etc. );

25) l’elenco di chi cumula cariche ed incarichi;

26) l’elenco dal quale si è ricavata la stima del livello di evasione fiscale annua;

27) l’elenco dei casi di concordati fiscali dei grandi evasori raffrontato con l’elenco dei concordati fiscali degli F24 dei pensionati e dei contribuenti dipendenti pubblici e privati;

28) l’elenco dei diversi modelli di sviluppo possibili;

29) l’elenco dei siti naturalistici/archeologici/storici abbandonati a loro stessi;

30) l’elenco delle pale eoliche montate dove non c’è vento e dei pannelli solari montati nei terrenii agricoli anzichè sui tetti degli edifici;

31) l’elenco dei gravi difetti di progettazione, funzionamento e costo dei cacciabombardieri F35;

32) l’elenco delle tante, diverse età alle quali categorie diverse possono andare in pensione;

33) l’elenco dei pro e dei contro relativi alla emisissione di titoli di stato irredimibili;

34) l’elenco degli interventi che i Governi presente e futuri intendono adottare per far fronte a quanto segnalato nei 33 numeri precedenti.

P.S.: i numeri dal 35 in poi  sono disponibili per altri elenchi segnalati dai lettori.

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E’ INVERNO, CHECCHE’ SE NE DICA …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Marzo, 2014 @ 7:26 am

Detto altrimenti: …  e che inverno ! (post 1443)

Tantissima neve. Temperature sopra la media. La foto … 17 marzo … oltre un mese di anticipo rispetto al marzo precedente … Si scia ancora, si va già in bicicletta: “essere o non essere” …. ciclista? Sciatore? Questo è il problema … La foto … lungo la pista ciclabile che da Trento conduce verso sud … sullo sfondo le nevi della Polsa S. Valentino. La bici? Storica, ha una trentina d’anni … scorrevolissima. realizzata da un “orefice” della bicicletta, Mario Camilotto, il quale non me ne vorrà se – nel frattempo – le ho cambiato il circuito del cavi dei freni, i pedali e la guarnitura …

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SCHNALSTAL – VAL SENALES NEWS

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Marzo, 2014 @ 10:23 pm

Detto altrimenti: … sciare a quasi 3300 metri … (post 1442)

Ma che vento fa …

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Mio nipote Enrico è venuto a trovarmi. Da Genova a Trento. Dopo avere sciato con me negli anni in Paganella, a Campiglio, al Tonale etc., mi ha chiesto una gita speciale,  diversa da tutte quelle che già aveva fatto. Ed allora siamo andati in Val Senales. Eccolo qui, nella foto accanto!
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Spazio … tanto spazio …

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Regola n.1: “Arrivare con l’auto negli ultimi km prima della stazione di partenza della funivia e vedere che gli addetti agli impianti sono fermi a bordo strada in attesa del pulmino che li porterà sul posto di lavoro”. Ecco,  … questo si chiama essere “bonorivi” (dialetto trentino: mattinieri!)
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Salita: 6 minuti, 1.600 metri di dislivello  –  Discesa: 8 km di pista!

 

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Nel bar di fronte alla stazione della funivia … seduti a sorseggiare un cappuccino … si avvicina un amico della Fraglia Vela Riva: “Ciao Riccardo, sono Maurizio … non mi riconosci?” Vestito così, in un ambiente così diverso … non ci avevo fatto caso … penso che non si è mai abbastanza sicuri … lo dico per chi avesse pensato di andare a farsi una sciata “riservata”, diciamo con … l’amichetta … ecco, sarebbe stato subito sgamato!
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Piste spaziosissime, pendenze “giuste”: puoi sciare lentamente oppure puoi “scatenarti”

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.Piste molto larghe, ben battute dai gatti e, oggi, dal vento! Sul “pianoro” a 3.000 metri, piste facili, adatte ad ogni sciatore. Ma non ci si annoia certo: infatti ve ne sono anche di “rosse”, intervallate e deviate con muri “neri”: tutte però molto ben battute, larghissime, per cui in ogni caso facilmente sciabili. Frequenti i posti di ristoro.
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Kevin e il gestore

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A pranzo … dove? Ci siamo fermati alla Teufelsegg Hutte, alla Baita della Seggiovia del Diavolo … a 2444 metri. Un ottimo piatto di gulasch ungherese con canederli a 8 euro. Molto bene!  Accanto a noi un ragazzo con la fisarmonica: detto fatto. Gli suggerisco Bergvagabunder, ed è subito festa. Molti si uniscono al coro. Chi è? Si tratta di Kevin Platzgummer, di Naturns. Bravo, Kevin! A noi si unisce il titolare della baita: foto ricordo. Consegno loro il biglietto del mio blog, con promessa di pubblicare un post.
(Dietro le teste dei due, notate i ganci a soffitto per appendervi i caschi da sci, altrimenti troppo ingombranti se posati sulle panche di una sala spesso affollata!)
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Il vostro ski-blogger nel muro che porta alla Teufelsegg Huette (in fondo a sinistra)

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Al momento di accomiatarmi, dico al gestore: “Potrò dire ai miei amici di “andare al Diavolo“, cioè alla Baita Teufel … praticamente, in tedesco “Geh zum Teufel!”. Approva, ringrazia … mi vuole offrire una grappa, ma … no grazie: niente alcool quando si scia!

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PAGANELLA NEWS

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Marzo, 2014 @ 3:26 pm

Detto altrimenti: quelli che … (post 1441)

Il simpatico gestore del locale a Cima Paganella, Massimiliano, deve innevare i … secchielli dello champagne!

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Quelli che … l’innevamento artificiale se lo fanno da soli ….

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Ski vintage …

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Quelli che … sciano ancora così solo per mantenere vivo  il culto del ricordo

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Nipote con piatto trentino e birra e zio con … zuppa d’orzo e succo di mela!

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Quelli che … a pranzo mangiano cose diverse

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Malga Zambana News (ovvero, l’attesa …)

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Quelli che … il giornale se lo tengono ben stretto

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INVASIONE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Marzo, 2014 @ 6:43 am

Detto altrimenti: diritto e morale, oggi troppo distanti fra di loro (post 1440)

Un gruppetto di persone, non ostacolato dai commessi, ha interrotto i lavori del Consiglio Provinciale della Provincia Autonoma di Trento, in segno di protesta contro i super emolumenti della politica. Il fatto è contra legem, contro lo jus, cioè “ingiusta” e rappresenta una violazione della legge. L’erogazione degli emolumenti contestati invece è “secundum jus”, secondo la legge, legale, cioè “giusta”.

A Bolzano analoga protesta, questa però in piazza, scatenata dal fatto che un parlamentare locale ha inserito far i propri rimborsi spese l’acquisto di un vibratore! Vibratore … ovvero la goccia che fa traboccare il vaso …

La discriminazione degli Ebrei secondo le leggi razziste (razziali) fu “giusta”, cioè secundum jus, cioè legale. Mi direte: “Il paragone è un po’ forte, fuori luogo …” No amici, così almeno ci capiamo.

Ora, è pur vero che una cosa è la morale ed altra il diritto (sic, il filosofo austrico del diritto Hans Kelsen), ma la prima deve permeare di sé il secondo. Un famoso sindaco di Firenze, Giorgio La Pira, stava assegnando le case popolari secondo equità. I suoi gli fecero notare che la legge prevedeva criteri di assegnazione diversi. Rispose. “Io assegno le case, voi andate a modificare la legge”.

Ciò che distingue la nostra razza (quella unica, quella umana) dalle altre (quelle animali) non è tanto la “ragione” quanto la “morale”.

De jure còndito, secondo al legge vigente; de jure condendo, secondo la legge che dovrebbe e deve essere emanata …

Est modus in rebus: sunt certi denique fines, quos ultra citraque nequit consistere rectum”, Orazio (poeta latino, 65-8 a.C.). C’è una misura nelle cose, un limite oltre il quale non può più esistere l’accettabile, il giusto, il corretto …

Erodoto, storico greco di “qualche” anno fa, nelle sue Storie fu il primo a ricercare la causa e gli effetti di ogni evento. La causa della protesta? L’abuso di potere, il senso di onnipotenza, di impunità, l’immoralità di un sistema … L’effetto della protesta? La punizione dei colpevoli (che comunque esistono!) e la revisione della legge.

Da Roma giunge notizia che saranno vendite all’asta moltissime “auto blu” e che saranno rivisti al basso i super stipendi dei manager pubblici. Mi auguro che tale revisione riguardi anche i super burocrati e – in ogni caso – anche i super cumuli.

La Terra e Marte. I Terrestri ed i Marziali. I Terrestri che faticano ad arrivare a … metà mese; i Marziani che si acquistano un vibratore con i denari pubblici. I Terrestri che anelano ad un anche minimo aumento di stipendio; i Marziani che affermano “Che volete che siano poche decine di euro in più nella busta paga del lavoratore” (firmato: tale Squinzi). I Terrestri che vanno in pensione a 67 anni; i Marziani che ci vanno a 50. I terrestri che non hanno né lavoro né pensione; i Marziani che ne hanno a cumuli. I Terrestri che non hanno futuro; i Marziani che hanno per sé e per le loro prossime generazioni.

Ma … tutto ciò … quo usque tandem? Fino a quando? La politica moralizzi se stessa, altrimenti sarà travolta dall’antipolitica. La Rivoluzione non è la causa dell’abbattimento dei sistemi politici, ma la conseguenza dell’auto distruzione dei sistemi politici. Historia docet … ce lo insegna la Storia e ce lo ricorda Paolo Mieli nel suo recente, interessante libro “I conti con la Storia – Per capire il nostro tempo” (Rizzoli).

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LA CARICA DEI 100 E LA “SCARICA” DEGLI F 35

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Marzo, 2014 @ 8:24 pm

Detto altrimenti: vos pudeat! (post 1439)

Vos pudeat!  Vos pudeat, voi, quei 100  franchi tiratori che dopo avere impallinato Prodi, oggi hanno impallinato le Donne.
Eh già … volete agire senza vincolo di mandato. E va bene. Ma poi … volete anche agire senza metterci la faccia, senza avere il coraggio delle vostre azioni … e questo non mi sta bene. Per me .. io abolirei il voto segreto.
Dice … “Ma ca commo … vossia vorrebbe che nautri masculi lasciassimo il nostro posto alle fimmine? Quando mai?! A casa hanno a stari ahh, commogliate (composte) …” Ah, ho capito, vabbè …se le cose stanno così …

Vos pudeat…! Vos pudeat, voi, voi  che volete acquistare gli F 35! E ve lo dice una persona che ha fatto il militare. Per una notizia cattiva (quella sopra) una buona: si inizia a discutere della riduzione dell’investimento nei cacciabombardieri F35. Era ora! Costosissimi ed inutili strumenti di guerra, pieni di difetti, spreco inopportuno di denaro.
Dice … “Ma la difesa del territorio li richiede!”. Dico: “Ma quale difesa? Quella idrogeologica a noi serve, e non si fa con i cacciabombardieri!”

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PRIMAVERA ANDIAMO, E’ TEMPO DI VOTARE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Marzo, 2014 @ 6:52 am

Detto altrimenti: mi pare di cogliere un comune denominatore … (post 1438)

Tempo di Assemblee: politiche, sindacali, di associazioni sportive …

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Anteprima

Mi trovavo in Germania per imparare la lingua. Tanti anni fa, nel 1982, ricordate? Vincemmo i mondiali di calcio proprio contro di loro! Loro ebbero un cambio di governo. Chiesi: “Cosa ne pensate?”. Mi risposero sorpresi: “Per giudicare aspettiamo i risultati”. La cosa mi stupì, e mi accorsi che il mio stupore derivava dal fatto che noi Italiani eravamo stati abituati a valutare i nuovi governi non a posteriori dai risultati, ma a priori dai programmi, che pure ci vogliono …

Fine dell’anteprima

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Non voglio entrare nei settori politici e sindacali, rispetto ai quali mi limito ad una osservazione: mi pare che molte di quelle Assemblee, celebrate sulla base di documenti  troppo simili fra di loro (il politichese va bene per tutte le tesi!), lunghissimi, che solo pochi hanno letto e di cui pochissimi ascolteranno la rilettura in Assemblea, siano solo riti formali per poi servire in tavola un “cibo già precotto”. Che si tratti, insomma, di luoghi dove “pochi informano molti” ma dove “non si vive un momento di vera, democratica e costruttiva  comunicazione”, cioè di communis actio, cioè di azione e riflessione comune. A mio sommesso avviso invece le tesi congressuali dovrebbero sforzarsi di essere brevi, incisive e soprattutto “diverse” fra di loro, altrimenti non si tratta di confronto, di sana contrapposizione, di fruttuosa “gara al meglio”  senza risultati preconsordati a tavolino, ma solo di noiosi, inutili e dispendiosi riti formali.

Mi soffermo invece al settore sportivo. Io partecipo a due di queste associazioni. In una – ciclistica, la FIAB,  Federazione Italiana Amici della Bicicletta – è stato presentato il nuovo Statuto significativamente e democraticamente aggiornato ed il programma di attività annuale. Poi mi si è chiesta l’adesione. Ho aderito con convinzione.

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In altra – velica – in occasione del rinnovo della Presidenza e del Direttivo, taluno mi ha contattato così, semplicemente e semplicisticamente. “dai, votami …”, senza alcuna indicazione se non quella che “occorre cambiare”. Ed io, di fronte a questo deserto di programmazione e di motivazione, darò il mio voto a chi “ha comunque fatto qualcosa”, cioè al Direttivo ed al Presidente uscente, dal quale peraltro non mi è giunta alcuna “sollecitazione elettorale”. In altre parole,  non mi è rimasto che sostenere chi comunque “ha fatto” piuttosto che  chi mi contatta solo all’ultimo minuto, per di più  senza prospettare nessuna grande nuova idea. In ogni caso, a elezioni avvenute, continuerò a fornire lealmente ogni possibile collaborazione al Direttivo che risuterà eletto, ed al quale mi permetterò di suggerire, per il futuro, di convocare un’Assemblea pre-elettorale in  preparazione del prossimo rinnovo del Direttivo.

P.S.: nuove grandi idee? Eccole: … che l’ente pubblico capisca che nei confronti di  questo circolo velico deve “cambiare passo”, deve cioè ricercare uno sponsor di grandissima fama (tipo Prada), con il quale – ad esempio – co-organizzare il Film Festival Internazionale della Navigazione a Vela (ho pronto io un pre studio di fattibilità) e una Scuola Superiore (Internazionale) di Perfezionamento Velico Classe Crociera a metà fra i Glenans francesi e Caprera. Ecco, io sarei disponibile, chiunque vinca le elezioni, a contribuire alla realizzazione di queste mie idee.

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ESPULSI DAL PARTITO, IN MODO FORMALE O SOSTANZIALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Marzo, 2014 @ 8:16 am

Detto altrimenti: o così o così … ovvero “Chi non la pensa come me, fuori!” (post 1437)

Josif Brodskij

Pensiero Unico. Josif Brodskij, premio Nobel russo per la letteratura, poeta e scrittore saggista, innamorato di Venezia (dove è sepolto), nella introduzione al suo libro “Il canto del pendolo”, all’interno di una prolusione a studenti universitari, raccomanda ai giovani di diffidare del pensiero unico, delle volontà uniformi, dei bilanci bene assestati, delle votazioni all’unanimità, degli eserciti compatti … se non altro perché all’interno dei grandi numeri è più facile che statisticamente si annidi il Male. Di fronte al Male, poi, invita gli studenti a non scoraggiarsi, perché il Male dedica solo parte del proprio tempo a nuocere agli altri, mentre il debole dedica alla propria difesa ogni sua energia, per cui è possibile che a trionfare sia il Bene.

Nel recente passato ci si riconduceva alle ideologie. Di sinistra e di destra. Successivamente lo scenario si è “arricchito” all’esterno, di ali estreme, e, all’interno, di centro sinistra, di centro e di centro destra. Infine, dalle alture di Genova Nervi, la calata dei Grillini, paragonabile per certi aspetti alle invasioni barbariche negli spazi lasciati liberi dalla decadenza dell’impero dei partiti tradizionali.

E noi oggi ci troviamo fra due estremi: fra il “Pensiero Troppo Unico” e il “Pensiero Troppo Multiplo”.

L’analisi critica del Pensiero Troppo Unico è abbastanza semplice (Grillo docet): sembra di essere tornati al pensiero stalinista o hitleriano: il pensiero deve diventare “cieca fede” nel pensiero del Capo, il quale ha affermato “io sono per una dittatura morbida, la mia”. Più chiaro di così …

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Più complesso è il ragionamento sui confini del “Pensiero Troppo Multiplo”, ad esempio all’interno di uno stesso partito che ancora cerca di essere concretamente democratico. Qui si verificano due situazioni:

1) in alcuni casi, viene dato ampio spazio alla esposizione delle varie tesi, si vota, si raggiunge una maggioranza, ma poi la minoranza “sconfitta” non sostiene la decisione raggiunta dalla maggioranza;

2) in altri casi, si assiste alla passerella del Pensiero Precostituito dalla maggioranza, alla minoranza interna -. che pure legittimamente esiste – non viene lasciato spazio, le votazioni sono “precostituite”.

Ecco, “a me mi” viene in mente la Democrazia di Pericle in Atene, da me più volte citata (chi ne vuole sapere di più legga “Il mondo di Atene” di Luciano Canfora; “I conti con la Storia” di Paolo Mieli; “Le origini del fascismo in Italia” – Lezioni di Harward, di Gaetano Salvemini). In Atene, città stato imperialista, si gestivano circa 250.000 sudditi. Il diritto di voto era riservato a circa 30.000 cittadini. Alle Assemblee si recavano in circa 5.000. Prendevano la parola in dieci. Decideva uno solo.

Ma io, io cosa propongo, cosa osservo? Innanzi tutti dedico la mia attenzione solo ai partiti “intermedi”, cioè a quelli in cui non vige il “Pensiero Troppo Unico”. All’interno di questi mi permetto di sotto porre all’attenzione delle lettrici e dei lettori un’unica sottolineatura: nelle riunioni assembleari, nei dibattiti, a parlare sono innanzi tutti i “big”, nel senso che “forniscono informazione” alla platea. Alla fine, se ti sei prenotato, potrai (forse) essere chiamato ad esporre il tuo pensiero solo dopo, molto dopo, quando, verso la fine della mattinata o del pomeriggio, la platea è composta da cinque o dieci eroici “resistenti”, ben che vada. Quindi, solo “informazione dai big ai molti ascoltatori non big”, e non “comunicazione fra tutti, big e non big”. “Non big”, che sono estromessi dal sistema comunicativo, cioè “espulsi di fatto”.

Cosa propongo? Che nei convegni dei Partiti (ovviamente diversi da quelli a Pensiero Troppo Unico!), sia stabilito che a parlare siano big e “non big” alternati fra di loro: un “big”, un “non big”;, un “big”, un “non big”;etc..

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